A tutti i soci dell'AIB È convocata l'Assemblea generale dei soci per il giorno 18 maggio 2006, alle ore 23:30, presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna, e in seconda convocazione presso la stessa sede il giorno 19 maggio 2006, alle ore 9:30, con il seguente ordine del giorno:
1. Comunicazioni;
Si ricorda a tutti i soci che, in base all'art. 14 dello Statuto vigente, possono partecipare all'Assemblea generale tutti i soci di cui all'art. 4 che siano in regola con il versamento della quota sociale alla data di convocazione della stessa.
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Testo diffuso in AIB-CUR, a cura del Segretario nazionale AIB, 2006-04-21. |
Un anno fa, di questi giorni, i soci AIB si riunivano a Giulianova (TE) per la Conferenza di primavera e la prima assemblea gestita dagli organismi centrali e sezionali eletti il 15 febbraio 2005. In quell'occasione si delinearono le prime idee per una ripresa dell'attività associativa, messa a dura prova dalla decadenza del precedente CEN avvenuta il 16 ottobre 2004. Un episodio che destò grande preoccupazione in tutti i quadri associativi, sconcerto nelle sezioni e nei singoli soci, disorientamento delle strutture operative soprattutto centrali, sensibile difficoltà nei rinnovi delle iscrizioni per l'anno 2005.
L'AIB ereditata il 5 marzo 2005 era in coma profondo. Dobbiamo esserne consapevoli e pienamente coscienti, altrimenti il lavoro svolto finora dagli organi dirigenti è comprensibile solo superficialmente. Il CEN, infatti, è impegnato a rispondere alle numerose difficoltà individuate, cercando di ridare vita a molti settori dell'Associazione; ciò comporta il dispiego di molto tempo da parte del Presidente e dei membri del CEN, con il conseguente pesante sacrificio sul piano della vita privata e professionale. Nonostante ciò, permane la consapevolezza che ancora non vi è piena soddisfazione del rapporto fra impegno profuso e visibilità dei risultati raggiunti; permane una situazione di impasse organizzativa, nonostante la riorganizzazione profonda della segreteria cominci a dare segnali positivi. Risultati positivi vi sono certamente nell'attività di numerose sezioni e commissioni, e del CEN nei rapporti istituzionali, allacciati per la prima volta (UPI) e ricuperati in modo solido (ANCI, CRUI, MiBAC), e nella politica estera, con la proposta di ospitare una WLIC nel 2009, in occasione dell'80. anniversario della redazione dello statuto dell'IFLA, avvenuta a Firenze il 25 giugno 1929.
Ci assale talora una certa malinconia e tristezza, scacciate dallo spirito di responsabilità e dal desiderio di garantire alla comunità bibliotecaria italiana un'Associazione unita, forte e autorevole, come abbiamo scritto in un editoriale del "Bollettino AIB". Pettegolezzi e interpretazioni fantasiose o pregiudiziali dei fatti non aiutano certo il lavoro.
L'AIB è cambiata rispetto a solo pochi anni fa perché sono cambiate le persone che la rappresentano, il mondo bibliotecario (con la crescente presenza di personale a tempo determinato o a contratto) e soprattutto il contesto sociale generale.
Ci si chiede se l'AIB sia dimensionata agli impegni e alle responsabilità richieste o invece sia di volta in volta individuata quale interlocutore ideale di una molteplicità di attività che possono permettersi solo le associazioni professionali dotate di risorse finanziarie e di una struttura organizzativa considerevole che comprende personale in servizio qualificato e numeroso, anziché tanti volontari che sacrificano tempo ed energie alla vita associativa.
Ciò non significa affatto negare la validità del volontariato, tutt'altro: significa realisticamente fare i conti con ciò che l'Associazione può svolgere e ciò che non può svolgere e che magari suggerisce di fare alle strutture permanenti e solide di un Ministero, di una Regione, di una Provincia o di un Comune o, meglio, alle loro associazioni rappresentative.
Le dimissioni dell'ottobre 2004 e le successive elezioni del febbraio 2005 rappresentano un punto ineludibile per la comprensione dell'AIB di oggi, una sorta di anno zero dell'Associazione. Un anno zero non determinato da improvvisi e inaspettati episodi (che possono anche esserci stati, ma non determinanti, da soli), quanto piuttosto dal portato di un'onda lunga che ha attraversato l'AIB nel corso degli ultimi anni. Un'onda lunga determinata dalla necessità di un profondo rinnovamento culturale e organizzativo dell'Associazione, a sua volta imposto dai grandi cambiamenti avvenuti nella professione e nel contesto generale delle biblioteche italiane, nonché in tutte le strutture associative (partiti e sindacati) a partire dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso.
Da un lato, una professione più consapevole di se stessa, seppure ancora priva di un preciso status scientifico e ancor meno professionale: ma sempre più attenta alle teorie e alle tecniche professionali già diffuse in altri paesi, sia nel campo del trattamento delle risorse documentarie e delle informazioni, sia in quello delle tecnologie, che infine in quello dello sviluppo dei servizi.
D'altro canto, una situazione bibliotecaria che accanto a realizzazioni o situazioni d'eccellenza manteneva e purtroppo mantiene ampie zone di sottosviluppo.
Negli ultimi anni la permanente crisi economica, finanziaria e politica ha reso precaria sia la situazione delle biblioteche (in cui invece che sviluppo si è assistito a tagli di risorse considerevoli, disinteresse, arretramento di situazioni buone), sia quella dei bibliotecari, a causa soprattutto della precarizzazione del mercato del lavoro, e della perniciosa tendenza al mero risparmio economico a discapito della professionalità e della qualità dei servizi.
Un'Associazione prestigiosa e ricca di valori, con settanta anni di storia alle spalle, aveva l'opportunità di far sentire alta la sua voce rispondendo con capacità politiche a una situazione difficile, e soprattutto avendo la forza interna di garantire coesione, unità, organizzazione. Tutti aspetti per i quali occorreva (e occorre) una forte capacità d'interpretazione di una realtà così mutevole, una grande flessibilità, estrema disponibilità a fare spazio a opinioni e forze giovani e nuove.
Non bastava (e non basta) più il prestigio derivato dalla storia illustre, il privilegio di far parte di un ambiente selezionato, ricco di relazioni e amicizie, l'impegno profuso nel duplice e rispettabile intento di dar lustro alla propria biblioteca e insieme all'Associazione, identificata tout-court con la comunità professionale dei bibliotecari.
La situazione reale della professione e delle biblioteche rende molte cose conflittuali, inconciliabili: difficile venire incontro ai bisogni di risparmio dei propri enti, e al tempo stesso garantire dignitosi inquadramenti e costante aggiornamento ai dipendenti; difficile valorizzare raccolte e ampliare servizi al pubblico ma garantire il rispetto di "patti di stabilità" e insieme alta professionalità; difficile infine far sentire la voce libera e forte dell'Associazione per criticare aspramente, senza tuttavia rischiare la delegittimazione e la marginalità.
Contraddizioni che hanno segnato la vita associativa negli ultimi anni: forse in molti casi senza nemmeno essere espresse con chiarezza, per poca attenzione o per paura di scoprire un "vaso di Pandora" con conseguenze imprevedibili.
Non si vuole certo narrare una sorta di "epica AIB", con cui coprire o giustificare le reali difficoltà attraversate. Ma occorre pure un momento di riflessione più pacata e meno personalistica sul difficile periodo che da quasi due anni l'AIB va attraversando.
Il CEN eletto il 15 febbraio e insediatosi il 5 marzo 2005 ha cercato di far fronte alla difficile condizione ereditata; cercando anzitutto di capirla, d'interpretarla, di dare delle risposte, di due tipi: quelle dettate da una riflessione di ampio respiro, volta a delineare delle prese di posizione sulle "politiche delle biblioteche" in Italia; e quelle dettate dalle contingenze e dalle priorità, dalla necessità di rispettare scadenze, mandare avanti l'ordinaria amministrazione, garantire una dignitosa vita associativa nel rispetto degli ambiziosi obiettivi statutari.
Entrambi questi impegni sono stati considerati ugualmente importanti, senza distinzione tra aspetti "di alto livello" e "di macchina", nella consapevolezza che un'associazione può fare interventi pubblici importanti se ha una struttura robusta e funzionale; e senza rigida suddivisione di compiti (nel CEN) tra chi dovesse privilegiare la politica e chi provvedere alla routine. Certo, opportunamente sono stati suddivisi compiti e obiettivi principali, in base alle singole specifiche competenze: ma tutto il CEN ha sempre collegialmente condiviso ogni aspetto in discussione e partecipato a tutte le decisioni (anche quelle più ordinariamente operative).
Questo stile di agire potrebbe essere interpretabile come una perdita di tempo ed energie; si potrebbe obiettare che una buona conduzione manageriale affidata a una persona di fiducia professionalmente preparata, avrebbe snellito tempi e impegni del CEN.
Nonostante i nostri desideri di fare molto e presto, ci siamo trovati in condizioni diverse, e abbiamo dovuto fare di necessità virtù: dedicandoci a ricostruire molti aspetti della vita associativa a partire dai minimi dettagli. Nonostante una certa frustrazione nel trovarsi a decidere su aspetti a volte di estremo dettaglio (una lettera, una firma, un pagamento, una risposta, ecc.) occorre dire che nel CEN nessuno si è tirato indietro rispetto a questo gravoso compito: forse improprio ma date le circostanze essenziale.
Fra le risposte alte, va annoverata una particolare attenzione dedicata ai livelli decentrati dell'Associazione, cioè le sezioni regionali. Come espresso nelle linee programmatiche "è intenzione del CEN sancire una più marcata compartecipazione delle sezioni alle decisioni dei vertici nazionali anche attraverso opportune modifiche e integrazioni dello Statuto e adeguamenti organizzativi". L'intento è stato perseguito per il momento impostando i lavori del CNPR in modo da dare grande spazio al dibattito con i presidenti sezionali (in particolare sulle linee programmatiche), sia con la partecipazione del Presidente o di altri membri del CEN ai numerosi eventi organizzati dalle sezioni (assemblee, incontri, seminari); eventi che hanno in generale fatto registrare un'ottima partecipazione di soci.
I membri del CEN impegnati in questo significativo sforzo di partecipazione hanno potuto cogliere nella base sociale aspettative di sempre maggiore coinvolgimento, segnali di fiducia e di adesione alle scelte e alle prospettive dell'azione del CEN. Tra le maggiori aspettative è emersa l'esigenza di una più concreta, frequente e organizzata azione di comunicazione interna alla vita dell'Associazione. I numerosi strumenti disponibili nelle multiformi strutture editoriali e d'informazione hanno necessità di essere resi più efficaci e puntuali, comprensibili e non ridondanti. In questo senso, il CEN è impegnato in un'attenta riflessione che ha dovuto inizialmente cedere il passo ad alcune problematiche gestionali del settore editoriale. È tuttavia motivo di grande serenità poter rilevare la qualità professionale e la dedizione volontaristica dei molti soci coinvolti in questo settore.
Il 2006 segna un cambiamente nella direzione di "AIB notizie": Giuliana Zagra, dopo 4 anni, a partire dal n. 1 del 2006 passa il testimone a Vittorio Ponzani, e anche parte del Comitato di redazione viene rinnovato.
L'impianto della rivista rimane sostanzialmente immutato, mentre sono previste nuove rubriche che ne arricchiaranno i contenuti.
Particolare attenzione verrà posta ai temi "caldi" della professione, tra i quali quello della mercato del lavoro e delle problematiche dei bibliotecari "atipici" e quello delle prospettive legate allo sviluppo delle biblioteche digitali e all'impatto di queste sulla professione bibliotecaria.
"AIB notizie" seguirà con attenzione, quando possibile anche con atteggiamento propositivo, l'azione politica e culturale dell'AIB e il ruolo che l'Associazione riuscirà sempre di più a conquistarsi nella società dell'informazione.
In questo senso, "AIB notizie" si conferma non solo uno strumento d'informazione su quanto avviene nel mondo delle biblioteche, ma anche un canale di collegamento tra i bibliotecari e un luogo confronto di idee, contribuendo in questo modo a rinsaldare quel senso di appartenenza che esiste nella tradizione bibliotecaria italiana, ma che a volte sembra essere pericolosamente indebolito.
AIB notizie che sia "notizie"; ipotesi di potenziamento di "AIB notizie" online come strumento di servizio con dati e strumenti di lavoro, oltreché informazioni.
Bollettino AIB: le difficoltà economiche hanno condizionato la sua periodicità e la sua funzionalità.
Rapporto sulle biblioteche italiane: sempre gli stessi motivi, si è deciso di pubblicarlo con cadenza biennale.
Quest'anno o poco più d'intensa attività ha registrato un impegno considerevole su aspetti interni, "di macchina" dell'Associazione: l'organizzazione e il bilancio.
Non si vuole alimentare la moda della lamentazione su presunti buchi di bilancio ereditati dai predecessori. Va tuttavia marcato che il bilancio dell'AIB -- da anni -- fosse largamente fuori controllo. Ciò non per colpe di singole persone (che anzi, spesso hanno profuso impegno oltre i loro compiti) bensì per la mancata presa di coscienza che l'Associazione stava mutando, che la quantità delle transazioni economiche svolte a livello centrale o periferico stava diventando ingente e complicata, che era basilare tenere sotto controllo costi e risultati di ogni operazione e di ogni livello associativo. Infine, che non bastava più essere dei buoni risparmiatori, in grado di pagare i fornitori senza eccessivo ritardo: ma anche dei buoni investitori (non in termini finanziari strettamente intesi, ma in termini di programmazione di attività) e soprattutto dei buoni controllori dei crediti.
Tutti aspetti complessi, spesso largamente al di sopra delle capacità tecniche dei soci di volta in volta chiamati a governare l'AIB, talora lontani per interesse e competenze da questi temi considerati noiosi e burocratici, se non meramente formali.
Un'associazione, pur basata sul volontariato, ha il dovere e la responsabilità di considerare gli aspetti economici: il bilancio trasparente, correttamente impostato e chiaramente comunicato, è infatti uno strumento di democrazia.
Ci si è dedicati al fondamentale risanamento finanziario, con azioni rivolte alla correttezza contabile, al ricupero di crediti e contributi mai incassati e addirittura mai reclamati, al risparmio gestionale; e inoltre a fare chiarezza e ordine in un bilancio che presenta notevoli complessità. Il bilancio AIB -- formalmente e fiscalmente unitario -- viene formato tramite la composizione dei bilanci delle venti sezioni, delle commissioni, e di tutta l'attività gestita centralmente; per poter avere chiarezza e trasparenza, oltre che per rispettare le leggi, occorre la massima collaborazione di tutti. Il regolamento amministrativo contiene regole, metodi di lavoro, scadenze: è fondamentale che tutte le sezioni rispettino queste cose per consentire una gestione unitaria efficiente e sana.
Naturalmente, per far rispettare le scadenze, anche a livello nazionale occorre che venga fornito adeguato supporto, procedure informatiche funzionanti, sistemi informativi precisi e affidabili. Tutte cose non esistenti o non funzionanti, un anno fa. Si pensi alla banca dati soci -- tormento da anni per tutte le sezioni regionali -- che, dopo vari tentativi falliti di ammodernamento, si avvia finalmente a una configurazione definitiva. Sembra un problema da poco: eppure per anni è stato impossibile avere un conto preciso dei soci e della situazione delle iscrizioni, a livello centrale e decentrato; per non parlare della possibilità di disporre degli indirizzari (postali ed elettronici) affidabili e aggiornati per comunicazioni tempestive ed esatte, nonché per l'invio del "Bollettino AIB" e di "AIB notizie".
Oltre al bilancio, sul quale prosegue il lavoro -- perché molti crediti vanno ancora recuperati e molti debiti vanno pagati -- l'altro grande fronte di impegno interno è stata la riorganizzazione della segreteria nazionale.
Fin dal proprio insediamento il CEN e il Presidente dell'AIB hanno ritenuto indispensabile e urgente provvedere l'Associazione di una segreteria stabile per assicurare funzionalità alla vita organizzativa. Nell'ottobre 2005 le quattro persone che operavano per l'AIB con contratto co.co.pro. chiesero di essere assunte a tempo determinato fino alla scadenza del mandato del CEN (marzo 2008); il CEN, unanime, propose loro l'assunzione a tempo indeterminato, credendo così di garantire maggiore sicurezza alle persone e migliore organizzazione del lavoro. È iniziata una lunga trattativa durante la quale il CEN ha più volte rivisto le proprie proposte, venendo incontro a pressoché tutte le richieste avanzate dal personale, che riguardavano l'inquadramento, la retribuzione, le qualifiche e l'organizzazione interna. La trattativa si è conclusa lo scorso 10 aprile con l'assunzione a tempo indeterminato della dott.ssa Palmira Barbini, che ha inoltre accettato la carica di Tesoriere dell'Associazione e con la mancata accettazione della proposta di assunzione da parte di tre persone. Dall'8 maggio 2006 è stata quindi assunta la dott.ssa Giovanna Frigimelica.
La segreteria nazionale è ovviamente a servizio di tutta l'Associazione. Vanno garantite le migliori condizioni lavorative, nello spirito di collaborazione che deve animare una seria associazione professionale.
Vi è stato il problema dell'avvicendamento dei segretari: determinato da vari fattori di natura diversa, a partire dalla rinuncia del primo segretario designato (Gianfranco Crupi) per motivi strettamente personali; a seguire con la designazione di Francesca Carnevale per un periodo di sei mesi, al termine dei quali il CEN non ha ritenuto che vi fossero le condizioni per garantire a questa giovane collega le condizioni necessarie a un proficuo inserimento nella struttura.
Infine, il CEN ha ritenuto opportuno formulare e diffondere un bando pubblico per selezionare un nuovo segretario, sulla base di un profilo professionale preciso (di cui è possibile, per inciso, notare la complessità!) e di una selezione.
Le perplessità erano notevoli: non si credeva facile stimolare l'interesse di molte persone verso un compito gravoso e a fronte di una retribuzione modesta. Eppure, la selezione ha dato i suoi buoni frutti, e in particolare due persone sono risultate idonee all'incarico: Carla Simone (che dopo un breve periodo di prova ha tuttavia preferito non rinunciare al suo precedente lavoro) e Marcello Sardelli, attuale Segretario, dall'aprile 2006.
La situazione organizzativa ha bisogno di una vigorosa ripartenza, su basi di positiva collaborazione. Solo risolvendo al meglio questi problemi interni l'Associazione potrà essere incisiva ed efficace all'esterno. Il CEN ritiene di aver fatto ogni sforzo per garantire le condizioni operative migliori.
Tra i casi più critici di quest'anno di attività, va considerato con attenzione quello di Antonella Agnoli, componente del CEN, rinviata a giudizio per vicende legate a un appalto nel Comune di Spinea (VE), e a giudizio per altri motivi in altre città italiane.
Agnoli si è candidata al CEN in autonomia, ha ottenuto voti da molti soci, ha collaborato alle attività gestionali. Agnoli si è autosospesa dal CEN ai primi di marzo 2006. La vicenda giudiziaria ci preoccupa e ci addolora. Come ricordato nel comunicato ufficiale, il Presidente e il CEN hanno espresso apprezzamento per il gesto della collega alla quale hanno espresso solidarietà, e ripongono fiducia negli esiti dell'operato dell'Autorità giudiziaria. La presunzione d'innocenza si accompagna al convincimento (espresso da molti colleghi in AIB-CUR) che la vicenda si risolva per il meglio.
Il Rapporto sulle biblioteche italiane sarà pronto entro giugno; è in preparazione il volume ET dedicato alle Mostre (giugno); sono in preparazione redazionale i due volumi di Atti del congresso/Bibliocom per luglio.
Tra le risposte volte a indicare obiettivi e politiche di alto livello, vi è il lavoro per le linee programmatiche: abbozzate, discusse nel CEN, sottoposte al giudizio e alla proposta dei presidenti sezionali e poi anche di tutti i soci, redatte da una commissione paritetica (nazionale e sezioni), pubblicate su AIB-WEB e da "AIB notizie", n. 1, 2006. Si tratta di un documento da considerare work in progress, perché devono essere calibrate e aggiornate per ogni anno di attività, e perché le linee possono essere passibili di modifiche e di integrazioni su proposta di qualsiasi livello associativo.
Si prende atto del relativo riscontro di osservazioni ricevute, e ci interroghiamo sui motivi: poco credito nelle programmazioni in generale? Scarsa fiducia nella capacità degli organismi dirigenti di accogliere le proposte? Poca attenzione (in una direzione) o magari poca comunicazione (nell'altra direzione)? Necessità di riflettere prima di proporre modifiche e integrazioni? Difficoltà di intervenire sui contenuti considerati troppo alti? Poca consuetudine al confronto sui contenuti, sui temi specifici?
Su questo crediamo sia importante -- fin dalla presente assemblea -- aprire il dibattito.
Il CEN ritiene che le "linee programmatiche" rappresentino sia un primo risultato della capacità dell'AIB di fare analisi e sintesi, e trovare obiettivi di lavoro sostenibili; che un banco di prova della democrazia e della partecipazione dell'intera Associazione: proprio per questo esse restano aperte a proposte e aggiornamenti.
Nell'intento di delineare una ripresa di attività è stato compiuto un grande sforzo per ricostituire e consolidare l'organigramma associativo, e particolarmente quelli di autorità del CEN: commissioni e gruppi di studio in primis, e rappresentanze e organismi di vario genere (ELIDA, LIBER, ecc.).
Alcune commissioni (CNBP, CNBUR, CBSN) hanno dato prova della loro capacità operativa collaborando attivamente all'organizzazione e alla riuscita del 52. Congresso del 23-24 novembre 2005.
Tutte le commissioni e i gruppi hanno completato l'organigramma, formulato un programma, impostato e iniziato la loro attività. Ciò che ora andrebbe migliorato è l'integrazione tra il loro prezioso lavoro di tipo scientifico e l'attività più tipicamente politica dell'Associazione. Questi organismi -- anche in osservanza del mandato statutario -- dovrebbero essere sempre di più funzionali alla formazione di una posizione associativa (e di conseguenza di eventuali prese di posizione pubbliche) sui temi di loro specifica competenza.
Altri organismi associativi sono stati confermati o creati ex-novo: Osservatorio Lavoro, Osservatorio legislativo, Gruppo Formazione, Gruppo sul lavoro atipico, Bibliotecari Gourmet, Gruppo sportivo. In questi casi, è vivo l'intendimento di far fronte con risposte efficaci ad alcuni problemi importanti della nostra professione.
Le difficoltà economiche ricordate non hanno finora consentito di dotare le commissioni e i gruppi di un adeguato budget e di svolgere iniziative specifiche.
Il 52. Congresso dell'AIB, dal titolo Le politiche delle biblioteche in Italia: i servizi, svolto il 23-24 novembre 2005 nel Complesso di S. Michele a Ripa in Roma, rappresenta un'altra risposta di alto livello che il CEN ha tentato di fornire all'Associazione e alla comunità bibliotecaria italiana. Il congresso, nonostante i ristretti tempi organizzativi, ha registrato una partecipazione (circa 400 iscritti) e un utile economico (circa 30.000,00 euro) impensabili solo qualche settimana prima del suo svolgimento; ha rappresentato soprattutto un successo politico: la prima volta che si svolgeva nella sede del MiBAC, la prima volta di un intervento del presidente ALA, del responsabile della CRUI e dell'UPI, la presenza di relatori mai invitati in precedenza, temi professionali e politici attuali.
Affrontando più in generale il tema dei congressi e degli eventi associativi evidenziamo tre aspetti: il primo e forse più appariscente è l'abbandono della formula di Bibliocom, caratterizzata dall'uso della struttura del Palazzo dei Congressi all'EUR, dalla presenza cospicua di stand commerciali, dall'affluenza di pubblico numeroso ma in parte generico e di un'eccessiva sovrapposizione di sessioni tematiche contemporanee. Un congresso a sessioni parallele -- che si propose nel 1999, su imitazione dei congressi IFLA e di altre associazioni -- non significa infatti frantumazione degli eventi. I motivi della scelta di ricondurre a unitarietà il congresso AIB sono dovuti ai costi altissimi della sede dell'EUR, alla difficoltà di gestire (e seguire!) eventi contemporanei, inevitabile dispersione per i partecipanti, incertezza di ritorno economico (soprattutto nell'edizione 2004) a fronte di notevole sforzo sul lato commerciale; inoltre il rinnovo e la ripresa di attività degli organismi elettivi in tempi anomali ha causato ritardi operativi e consigliato una formula più semplice. Da queste scelte obbligate si è cercato di derivare orientamenti più profondi e duraturi: la scelta, per esempio, di svolgere solo ogni due anni un congresso ampio con una sviluppata parte commerciale, e di alternarlo con una soluzione più semplice e ristretta, ma non meno caratterizzata da contenuti validi; proprio nel campo dei contenuti, la scelta di circoscrivere le sessioni parallele, favorendo una maggiore concentrazione di tutti sul tema del congresso.
Sui temi è sembrato importante e innovativo progettare una formula triennale, con un tema portante unico con declinazioni annuali più specifiche. E il tema dei temi altro non poteva essere che quello delle "politiche delle biblioteche", nel senso che proprio su questo il CEN primariamente intende spendersi nel suo mandato triennale. Alla prima declinazione dedicata ai servizi (e completata in questi giorni dall'appendice sull'accessibilità) seguirà nell'ottobre 2006 quella dedicata alla professione, argomento centrale del 53. Congresso AIB, che si svolgerà a Roma presso il Centro Congressi Europa dell'Università Cattolica (Policlinico Gemelli) dal 18 al 20 ottobre.
Tra le novità del 53. Congresso AIB va annoverato l'invito a presentare proposte d'intervento (call for papers), che intende rispondere a tre obiettivi: dare l'opportunità di proporre analisi, esperienze, risultati di ricerche su un tema -- la professione -- trasversale, emergente e sentito da tutti; rispondere alla necessità di ascoltare tutte le componenti della professione, comprese quelle che hanno meno opportunità di avere spazio a seminari e convegni; far spazio alla volontà di sperimentare nuove modalità di partecipazione per i congressi AIB. In questo primo anno di sperimentazione i tempi di presentazione sono limitati, e il metodo sicuramente da perfezionare. Tuttavia questa prima esperienza potrà diventare un utile banco di prova per le edizioni future, oltre che naturalmente apportare contenuti al congresso.
Il CEN ha deciso che il Congresso AIB 2006 si terrà a Roma, Centro Congressi Europa (Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Gemelli), nei giorni 18-19-20 ottobre 2006. Tema del congresso: la professione:
Come espresso nelle "Linee programmatiche", l'AIB considera priorità del triennio 2005-2008 la proposizione di una "campagna per la professione" che affianchi e rinforzi la "campagna per le biblioteche" per dare forte impulso a un reale sviluppo dei servizi bibliotecari nel nostro paese.
Quella del bibliotecario non è una professione nuova: tuttavia negli ultimi due decenni ha subito mutamenti sostanziali, sia nei contenuti e nelle competenze richieste dallo sviluppo della società dell'informazione e delle tecnologie; sia nelle forme organizzative, sempre meno legate alla tradizione del lavoro dipendente e sempre più a confronto con i meccanismi complessi dell'odierno mercato del lavoro.
La professione di bibliotecario attende ancora un riconoscimento giuridico in linea con le direttive europee, in grado di certificare le competenze dei professionisti, il loro aggiornamento continuo e in definitiva garantire la qualità dei servizi forniti a tutti i cittadini.
Uno spazio e un impegno particolare saranno dedicati alle forme di lavoro atipico e a coloro che si preparano a diventare bibliotecari: come testimonianza dell'impegno dell'AIB perchè in Italia vengano offerte -- a chi è motivato e preparato -- concrete prospettive di sviluppo professionale.
Su questo argomento rimando all'articolo L'Italia candidata al WLIC 2009 : le opportunità per la professione : intervista al presidente AIB Mauro Guerrini / a cura di Vittorio Ponzani. -- In: AIB notizie, 2 (marzo 2006) p. 15.
Abbiamo iniziato questo impegno poco più di un anno fa, tutti e sette motivati da entusiasmo e desiderio di portare all'Associazione le nostre competenze e un po' (parecchio) del nostro tempo a servizio di tutti. Non è facile. Tutti noi abbiamo messo a disposizione dell'AIB del tempo sottratto alle nostre famiglie e al lavoro e abbiamo cercato di spendere le nostre migliori energie. Ci è sembrato a volte di dover affrontare quotidianamente una fatica grande, senza vedere a volte quello spirito di collaborazione che avrebbe potuto fare molto per risolverli.
Crediamo che l'Associazione debba ancora proseguire nel cammino di evoluzione verso nuovi equilibri: liberandosi da personalismi, interessi di piccoli gruppi, a favore dell'interesse comune.
È necessario stimolare un ampio dibattito, una rinnovata democrazia associativa e a questo tende la costituzione di una commissione incaricata del riesame dello Statuto e della formulazione di ipotesi di modifica. Occorre far ripartire la capacità di partecipare, collaborare, dibattere, soprattutto fra i soci e i colleghi più giovani, pur nella consapevolezza delle difficoltà lavorative che a volte li opprimono.
Siamo consapevoli che le associazioni stanno tutte attraversando una crisi di partecipazione, come pure le forze politiche e sindacali. Ci chiediamo, a volte, se riusciremo a portare avanti l'Associazione, se l'AIB potrà ritrovare se stessa nel compito di rappresentare gli interessi delle biblioteche e dei bibliotecari. Abbiamo un grande compito e una grande responsabilità: paradossalmente, il fatto di essere l'associazione di gran lunga più rappresentativa del nostro ambito professionale fa sì che siamo esposti alle richieste e alle critiche di tutti, quasi in veste di monopolisti. Vogliamo, invece, rappresentare senza presunzione gli aspetti migliori e più avanzati della professione, sia in campo scientifico, che professionale, che politico.
Il CEN ha mostrato, nonostante le difficoltà, grande volontà di camminare insieme, di capire e risolvere problemi. Confidiamo che i problemi interni siano in avvio di soluzione, e che questo possa dare nuovo slancio alla rappresentatività dell'AIB. Ci aspettiamo collaborazione, naturalmente anche critica, nella stessa nostra volontà di camminare insieme.