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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Friggeri, Marta

(Saint-Gilles, Bruxelles, Belgio, 23 gennaio 1908 – Roma 3 agosto 1992)

Marta Beatrice Olga Friggeri nacque in Belgio da Fabio, ingegnere e industriale romano, e Marta Brodovicoff, di origine russa. Laureata in lettere all'Università di Roma nell'anno accademico 1931/32, con una tesi su Roma antica, fu una donna di grande cultura, metodica e precisa, gratificata dal vedere conclusi lavori lunghi e pazienti piuttosto che dedicarsi a incarichi più lievi ma dispersivi.
La sua carriera nelle biblioteche governative ebbe inizio il 1º settembre 1933 quando, vincitrice del concorso per bibliotecario aggiunto, prese servizio presso la Biblioteca nazionale Braidense di Milano, allora diretta da Tomaso Gnoli, dove si occupò della Sala Manzoniana e dell'Ufficio acquisti.
Finito il periodo di prova entrò in ruolo e il 1º dicembre 1934 fu trasferita alla Biblioteca nazionale centrale di Roma dove lavorò per quindici anni, ricoprendo dal 1939 l'incarico di responsabile della Sezione di cultura generale. Nel 1934 si iscrisse all'AIB e aderì poi a molte iniziative organizzate dall'associazione di cui rimase socia fino al pensionamento (1973).
Al lavoro in Biblioteca nazionale affiancò altri progetti: nel 1938 collaborò al riordino dei cataloghi della Biblioteca universitaria di Napoli e nel 1941 tenne, per la parte pratica, il corso di formazione per le biblioteche popolari e scolastiche. Le dispense delle lezioni (Maria Teresa Guarnaschelli – Marta Friggeri, Corso di preparazione agli uffici ed ai servizi delle biblioteche popolari e scolastiche, Roma, 1941, dattiloscritto conservato alla Biblioteca nazionale centrale di Roma, Direzione E.28) vennero adottate più volte nei corsi organizzati in seguito dalla Soprintendenza per il Lazio e l'Umbria.
Fu promossa nel settembre 1938 alla qualifica di bibliotecario e nel maggio 1942, per merito comparativo, a quella di bibliotecario capo, poi trasformata in quella di bibliotecario di prima classe. Nel giugno 1942 terminò il corso biennale della Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, cui si era iscritta nel 1939, e conseguì il diploma di paleografo-archivista.

In questo periodo la famiglia Friggeri fu colpita da un grave lutto per la morte del fratello Attilio, nuotatore della Polisportiva Lazio e ufficiale medico, durante un combattimento a Žlebič, in Slovenia, il 3 giugno 1942. Attilio fu insignito della medaglia d'oro al valore militare e a lui sono intitolate una strada del quartiere romano della Balduina e l'Ospedale militare del Celio.
Dopo la caduta del fascismo si impegnò nell'attività cospirativa e sindacale tra i bibliotecari, dando vita nella primavera del 1944, a seguito di contatti con Meuccio Ruini (amico della famiglia e per qualche tempo nascosto nella loro casa), all'Unione italiana archivi biblioteche e belle arti (UIABBA). Dopo la liberazione di Roma l'UIABBA, da lei coordinata, tenṭ di trasformarsi in un'associazione sindacale (USIABBA, poi SIABBA) e cessò la sua attività nel novembre 1946 confluendo nel sindacato dei dipendenti del Ministero della pubblica istruzione. Nello stesso periodo svolse anche attività politica nel Partito democratico del lavoro di Bonomi e Ruini.
Il suo incarico alla Biblioteca nazionale cessò il 10 febbraio 1949 quando, per motivi di servizio, fu trasferita alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea, di cui resse la direzione nell'estate 1956. Nel luglio 1952 venne promossa direttore di biblioteca di 3ª classe.
Lasciò Roma per la nomina alla direzione della Biblioteca governativa di Lucca, dal 1º novembre 1956. Nel 1959 si occupò del materiale raro e di pregio della Biblioteca di Lucca, inviato a Firenze per il restauro, cui seguì la missione a Roma per riferire al Ministero su questioni riguardanti la biblioteca stessa. Al principio del 1961 venne promossa direttore di biblioteca di 2ª classe e dall'agosto 1962 direttore di prima classe. Il 20 novembre 1961 fu insignita dell'onorificenza di cavaliere ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Ritenne le mostre bibliografiche uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura e per la promozione delle biblioteche, come dimostra la sua collaborazione alla stesura del catalogo che elenca gli eventi allestiti presso la Biblioteca statale di Lucca dal 1958 al 1968.
Nel 1970 collaborò con il direttore dell'Istituto di patologia del libro all'esame dei metodi da seguire per il lavoro di ricerca sulle edizioni del secolo XVI conservate presso la Biblioteca statale di Lucca. Mentre attendeva a questo lavoro, il 1º settembre 1970 ricevette il suo ultimo incarico, la direzione della Biblioteca Angelica. Il trasferimento a Roma non la distolse dall'opera intrapresa a Lucca dove tornò in missione per concludere il lavoro relativo al catalogo delle mostre bibliografiche.
Nel 1972, in occasione dell'Anno del libro, lavorò all'organizzazione della mostra bibliografica su sant'Agostino allestita presso la Biblioteca Angelica, che prima della soppressione degli enti ecclesiastici era curata dall'Ordine degli Agostiniani. Nella mostra (L'opera e la personalità di s. Agostino nei fondi dell'"Angelica", Roma: Biblioteca Angelica, 1972) vennero esposti 266 libri scelti fra manoscritti, incunaboli e studi contemporanei.
Collaborò all'«Almanacco dei bibliotecari italiani», con un articolo su Lazzaro Papi bibliotecario a Lucca nella prima metà dell'Ottocento (1964), e alla rivista «Fraternità» con studi di carattere storico-agiografico (San Bernardino da Siena, 19 (1980), n. 1, p. 1-3; San Bernardino e la Madonna, ivi, n. 10, p. 6-7).
La sua carriera si concluse il 9 gennaio 1973 con il collocamento a riposo.

Lidia Monacelli

[Ettore Apollonj?]. Ritratti [Marta Friggeri]. «Almanacco dei bibliotecari italiani», 1973, p. 125, con una fotografia.

Francesco Barberi. Schede di un bibliotecario (1933-1975). Roma: Associazione italiana biblioteche, 1984, p. 62 («1944. Le colleghe Friggeri, Guarnaschelli, Pugliese Silva e io abbiamo formato un comitatino segreto, che si riunisce a casa dell'una o dell'altra, per raccogliere tra bibliotecari e amici viveri pei politici di Regina Coeli e denaro per aiutare, all'occorrenza, gl'impiegati di biblioteca che si rifiutassero di trasferirsi al Nord).

Alberto Petrucciani. Dall'occupazione tedesca alla Repubblica: la breve parabola dell'Unione italiana archivi biblioteche e belle arti (1944-1946), in: Libri e libertà: biblioteche e bibliotecari nell'Italia contemporanea. Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2012, p. 247-278 (con una sua relazione del 12 novembre 1944).

Immagine tratta dall'Almanacco dei bibliotecari italiani, per gentile concessione della casa editrice Fratelli Palombi di Roma.


Copyright AIB 2009-08-03, ultimo aggiornamento 2021-02-19, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/friggeri.htm

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