Linee programmatiche 2005-2008 e attività 2005Il testo corrisponde alla versione ricevuta dal CEN in data 2005-12-29; non sono riportate in AIB-WEB due appendici indicate nel testo (elenco delle proposte di modifica delle sezioni regionali; ultime tre versioni dello Statuto, in gran parte già accessibili in altra forma). Una precedente stesura (2005-11-22), presentata all'Assemblea dei soci, era stata disponibile in AIB-WEB a partire da 2005-11-25.
Sommario
0. Premessa
1. AIB: identità, fini, valori 1.1. Il primato della politica
1.2.
La nostra visione
2.1. La formazione delle decisioni 2.2. L'impegno verso i soci
2.3.
Le aree di lavoro
2.4.
Le commissioni
2.5.
Gruppi di studio
2.6.
Strutture di supporto e consulenza
2.7. Il Coordinamento Nati per Leggere 3.1. Premessa
3.2.
Rapporti con le istituzioni
3.3.
Organizzazione e segreteria
3.4.
Riforma dello Statuto
3.5.
Risorse e bilancio
3.6.
Relazioni internazionali
3.7.
Promozione delle biblioteche e della lettura
3.8.
Professione e lavoro
3.9.
Formazione
3.10.
Eventi nazionali
3.11.
Editoria
3.12.
Comunicazione
4. Indicazioni programmatiche per le sezioni 5. Indicazioni programmatiche per commissioni e gruppi Linee programmatiche 2005-2008 e attività 20050. Premessa0.1. L'elaborazione del documentoQuesto documento contiene gli indirizzi politici e programmatici dell'Associazione italiana biblioteche per il triennio 2005-2008. Gli indirizzi sono stati discussi preliminarmente con i presidenti delle sezioni regionali e tengono conto delle osservazioni da loro formulate e del dibattito svolto nelle sezioni regionali, con la piena responsabilità del CEN per la sintesi politica contenuta nel documento finale. Il CEN, con questo atto, intende definire modalità stabili di coinvolgimento dell'intera Associazione nell'elaborazione degli indirizzi programmatici triennali, pur nella distinzione di ruoli e responsabilità, soprattutto in un momento come questo in cui la comunità professionale deve darsi una visione, un percorso programmatico largamente condiviso per governare i tanti cambiamenti intervenuti nelle biblioteche all'inizio del XXI secolo, nella professione, nella società, nell'ordinamento costituzionale del paese. 0.2. La struttura del documentoGli indirizzi programmatici sono raggruppati per aree di lavoro, ciascuna delle quali fa riferimento a una delega interna al CEN. A ciascuna area corrisponde, di norma, almeno un centro di costo. La suddivisione è finalizzata a rendere più chiara e verificabile l'attività del CEN e al tempo stesso a consentire una lettura più agevole e trasparente del bilancio. Gli ultimi due capitoli contengono il quadro di riferimento programmatico per le sezioni regionali, per le commissioni e i gruppi di studio. L'appendice riporta gli emendamenti o i rilievi critici proposti dalle sezioni regionali o dai componenti del CEN al fine di consentire un utile confronto col testo finale. [NdR: Appendice non pubblicata in AIB-WEB] La struttura formale del documento, sia pure con varianti significative, segue in linea generale la struttura e l'articolazione delle linee programmatiche proposte dal precedente CEN, che, a tal proposito, aveva condotto un significativo sforzo redazionale per rendere leggibile il documento programmatico. 1. AIB: identità, fini, valori1.1. Il primato della politicaLa crisi che l'Associazione italiana biblioteche ha vissuto negli ultimi mesi ha provocato un ampio dibattito con una comprensibile accentuazione delle questioni interne. È bene rimarcare che il dibattito, anche acceso, è un valore per ciascuna comunità professionale; ne testimonia la vitalità, ne esprime in molti casi il confronto positivo fra culture e sensibilità diverse e fra generazioni diverse. Un confronto a volte acceso, ma sempre improntato alla tolleranza reciproca, anche se è vero, come sosteneva John Stuart Mill, che la tolleranza o il rispetto delle opinioni altrui non esclude comunque, quando qualcosa ci sta molto a cuore, l'avversione per coloro che sostengono un'opinione contraria. Nel nostro caso il dibattito è arricchito dalla convivenza di profili professionali diversi e forse più eterogenei che in altre comunità professionali, originati dalle riforme del mercato del lavoro degli ultimi anni e dalla perdurante crisi dei bilanci pubblici: oltre al bibliotecario pubblico (nelle sue varie articolazioni), storicamente prevalente nell'Associazione, o al privato tradizionale, sono in rapida crescita le molteplici figure del cosiddetto lavoro discontinuo, portatrici di attese e interessi molto diversi da quelli che l'AIB è abituata a rappresentare. Queste figure operano in un mercato debolissimo perché caratterizzato da una domanda prevalentemente pubblica, e per giunta in fase recessiva, e da un'offerta crescente generata dalla molteplicità di corsi di laurea, master e corsi di formazione non sempre costruiti con adeguata attenzione al mercato del lavoro. Il dibattito, tuttavia, non può costringere l'Associazione a parlare prevalentemente di sé in un mondo e in una società che stanno rapidamente cambiando e che mettono in discussione l'identità degli istituti bibliotecari. Nessuna associazione professionale può concedersi questo lusso e ciò vale soprattutto per un'associazione come la nostra che rappresenta istituti e interessi che, qui ed ora, appaiono oggettivamente "deboli": deboli perché divisi, frammentati, poco visibili all'interno dei rispettivi comparti e contesti organizzativi; deboli perché il "valore aggiunto" che pure garantiscono alla società e all'economia italiane sono troppo indiretti per poter emergere quali evidenze tali da non richiedere dimostrazione; deboli, infine, per l'illusione diffusa che le nuove tecnologie consentiranno in un futuro prossimo di fare a meno di biblioteche e bibliotecari nell'organizzazione e nel trasferimento delle conoscenze. Ciò tuttavia non significa occultare le differenze, magari perché nel buio tutte le vacche sono nere; né significa inseguire posizioni centriste. Significa piuttosto preoccuparsi che il dibattito generi una linea politica a rilevanza esterna, e che questa appaia credibile e degna di confronto ai nostri interlocutori istituzionali e sociali; significa, in altre parole, guardare fuori di sé, tornare a fare politica. Fare politica significa porre al centro dell'attività dell'Associazione l'attenzione verso le politiche pubbliche in tema di biblioteche; il presidio delle grandi scelte di politica bibliotecaria compiute dall'articolato sistema di competenze disegnato, sia pure in maniera parziale e per molti versi troppo generica e ambigua, dal nostro ordinamento. Significa, infine, confrontarsi con le istituzioni che nel nostro Paese hanno la titolarità delle politiche bibliotecarie. Per l'AIB la politica bibliotecaria è quindi il prerequisito di ogni altra azione dell'Associazione. Essa coincide, come scriveva Renato Pagetti a metà degli anni Sessanta del secolo scorso, con la funzione assegnata alle biblioteche nell'ambito della diffusione della cultura nel nostro paese. Oggi potremmo dire che essa coincide con il ruolo riconosciuto alle biblioteche all'interno delle politiche nazionali per l'accesso all'informazione e alla conoscenza. Affermare, consolidare e incrementare quel ruolo significa ancora una volta fare politica, ma significa anche rendere più forte la nostra professione. 1.2. La nostra visioneIl CEN propone all'intera Associazione per il prossimo triennio due campagne: una campagna per le biblioteche e una campagna per la professione. 1.2.1. La campagna per le bibliotecheConsiste nel mobilitare l'intera Associazione per il riconoscimento del valore sociale e culturale delle biblioteche ricercando a tale scopo tutte le possibili alleanze. La campagna muove dall'affermazione della biblioteca come servizio pubblico gratuito accessibile a tutti, come luogo in cui si diventa cittadini, come luogo
Tali principi sono il cardine di una proposta politica ai nostri interlocutori istituzionali, le basi per un confronto sulle politiche bibliotecarie che possiamo e dobbiamo stimolare. Le politiche bibliotecarie del nostro Paese devono essere fondate su una proposta culturale complessiva (tesi n. 1 del Congresso di Viareggio), capace di recepire le istanze parziali interne ai singoli comparti e di superarne la possibile autoreferenzialità fino ad esprimere una visione unitaria e plurale del sistema bibliotecario italiano; e questa proposta culturale deve scaturire da una riflessione su sei temi principali che il CEN sottopone all'attenzione dei soci:
Su questi temi e sulla loro collocazione nell'ambito di una proposta politica dell'Associazione il CEN intende proporre nel prossimo triennio l'organizzazione di una conferenza programmatica che colleghi saldamente le linee di azione dell'AIB a una riflessione sul contesto attuale e sui tanti cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca. Si tratta, insomma, a circa venti anni di distanza dalle Tesi di Viareggio (1987), di proporre alla comunità bibliotecaria italiana e al mondo politico una visione e un programma che tengano conto del mutato contesto sociale e politico. 1.2.2. La campagna per la professioneLa campagna a favore delle biblioteche è una condizione essenziale per l'altra campagna che il CEN propone: la campagna per la professione. Il ruolo di ogni comunità professionale nella società, infatti, è tanto più rilevante quanto più quest'ultima riconosce l'oggetto della professione in questione. A sua volta l'AIB deve tener conto della sua mutata composizione sociale, che è una conseguenza dei cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro, ora popolato da una molteplicità di figure appartenenti al settore privato. Una quota sempre più importante di iscritti è costituita da piccoli imprenditori, consulenti, impiegati temporanei, collaboratori e lavoratori autonomi di vario tipo, tutti portatori di diverse culture rispetto a quella tradizionalmente prevalente del bibliotecario del settore pubblico, con il suo sistema di garanzie e certezze. Occorre pertanto prendere atto che nell'Associazione coabitano ora interessi diversi, a volte contrastanti. La composizione dei diversi interessi è necessaria per perseguire il rafforzamento e il riconoscimento sociale della professione senza i quali anche l'interesse più consolidato sarebbe irrimediabilmente perdente. Il rafforzamento di una professione plurale come la nostra, ricca di diverse articolazioni, culture e aspettative, deve anzitutto fondarsi su una forte identità, su un solido nucleo di valori condivisi tradotti in una deontologia conseguente. La campagna per la professione bibliotecaria sarà pertanto indirizzata
La tutela della professione deve essere indirizzata alla difesa dell'identità professionale indipendentemente dalla specifica tipologia di impiego nella quale si estrinseca. Ciò comporta per l'Associazione un maggiore impegno, rispetto al passato, nella tutela di quella identità anche nei confronti del multiforme contesto del lavoro privato, atipico o discontinuo. Per quanto riguarda il settore pubblico l'AIB svilupperà ogni possibile azione di interlocuzione affinché nell'ambito del Comitato nazionale biblioteche insediato da ANCI, UPI e Regioni siano definiti profili professionali e formativi corrispondenti alle attese dei bibliotecari italiani e riconosciuti nell'ambito del sistema professionale delle Regioni e degli enti locali. L'AIB, infine, proporrà ad ANAI e AIDA di valutare e studiare insieme forme e processi di integrazione professionale. 2. La struttura organizzativa2.1. La formazione delle decisioniNella sua lunga storia la nostra associazione ha conosciuto diversi adeguamenti organizzativi, a volte dettati dalle culture o dalle appartenenze dei componenti degli organi direttivi dell'AIB; a volte coincidenti con vere e proprie svolte volute da tutti i soci. Fu così ad esempio, per il passaggio da struttura eminentemente ministeriale a vera associazione che si realizzò nel dopoguerra o per la ristrutturazione su base professionale operata negli anni Sessanta. Oggi l'Associazione ha una composizione variegata, rappresenta istanze diverse, talvolta difficili da includere all'interno di una sintesi politica. L'AIB, insomma, si deve confrontare con i cambiamenti della nostra professione, con la percezione che i cittadini hanno dei nostri istituti e della nostra professione, con figure professionali nuove, portatrici di aspettative diverse dal passato. Per fronteggiare la complessità dell'ambiente associativo e dell'ambiente in cui operano le biblioteche l'AIB dispone di strumenti potenti e flessibili: sezioni regionali, commissioni, gruppi di studio. Insieme, questi strumenti consentono di rappresentare sensibilità, culture e aspettative diverse e mettono in grado il CEN di operare una sintesi politica non astratta, ma meditata e ancorata alla realtà. In particolare, è intenzione del CEN sancire una più marcata compartecipazione delle sezioni alle decisioni dei vertici nazionali anche attraverso opportune modifiche e integrazioni dello Statuto e adeguamenti organizzativi. Le sezioni costituiscono le radici territoriali dell'AIB, il punto di osservazione più vicino alle problematiche concrete delle biblioteche e della professione. Senza di esse la nostra associazione perderebbe gran parte della sua capacità di rappresentare i nostri istituti e la nostra professione. Il CEN intende avviare e strutturare modalità di definizione dei programmi e dell'agenda politica dell'Associazione di tipo autenticamente partecipativo attraverso il coinvolgimento attivo dei presidenti e delle sezioni regionali, delle commissioni e dei gruppi e attraverso il costante confronto con tutti i soci. Il CEN, inoltre, è convinto che sia necessario inaugurare una stagione di dibattito di alto profilo -- senza tuttavia rallentare l'azione politica dell'Associazione -- che conduca alla definizione di una visione, di una proposta politica forte per il terzo millennio da discutere e preparare tutti insieme. 2.2. L'impegno verso i sociIl CEN, sin dalla sua prima riunione del 5 marzo 2005, ha ritenuto fondamentale l'ottemperanza al Codice di comportamento dell'Associazione sia da parte dei propri componenti, sia da parte di tutti coloro che ricoprono cariche sociali. Di seguito si riporta la parte del Codice in questione. "Le raccomandazioni che seguono si riferiscono a chi ricopre cariche sociali in senso stretto, a chi ricopre altri incarichi comunque affidati dall'Associazione e ai componenti di organi collegiali di carattere statutario e non. 1.1. Chi riveste cariche sociali si impegna a perseguire, nello svolgimento del suo mandato, gli interessi dell'Associazione, operando con correttezza e imparzialità. 1.2. Chi riveste cariche sociali, e in modo particolare il Presidente nazionale e i Presidenti regionali per la loro funzione di rappresentanza (nazionale o territoriale) di tutti i soci, si impegna a mantenere una corretta, chiara e trasparente separazione fra le attività svolte in questa veste e quelle svolte nell'ambito della propria posizione di lavoro o comunque in ambiti diversi dall'AIB. 1.3. Chi riveste cariche sociali si astiene dall'intervenire e deliberare, o dall'influenzare deliberazioni di altri, in ogni materia che coinvolga direttamente o indirettamente il proprio interesse personale, o quello di parenti o familiari. Chi riveste cariche sociali si impegna a dichiarare tutte le situazioni di diritto e di fatto, che lo riguardano, che potrebbero direttamente o indirettamente configurare l'emergenza di conflitti di interesse con l'Associazione. 1.4. Chi riveste cariche sociali ha il dovere di partecipare assiduamente alle riunioni previste e di espletare gli incarichi a lui assegnati. Per gli organi collegiali non elettivi, il coordinatore, sentito l'interessato, ha facoltà di richiedere al CEN o al CER competente la sostituzione di un membro che, per qualsiasi ragione, non abbia partecipato o collaborato attivamente ai lavori." Tutti i componenti del CEN hanno dichiarato di non trovarsi in situazioni di diritto e di fatto che potrebbero configurarsi come conflitto di interesse. Il Codice inoltre contiene una sezione riguardante i diritti dei soci nei confronti dell'Associazione -- di seguito riprodotta -- che il CEN intende rispettare e far rispettare punto per punto. "3.1. Ogni socio ha diritto di partecipare su un piano di parità con gli altri alla vita dell'Associazione. L'Associazione sostiene l'utilità della partecipazione alle sue iniziative e attività di carattere scientifico e professionale (corsi, convegni, incontri, ecc.), in orario di lavoro e a spese degli enti di appartenenza. 3.2. L'Associazione, riconoscendo l'esistenza di differenze di condizione professionale e personale fra i soci che possono limitarne le possibilità effettive di partecipazione (compreso il ricoprire cariche sociali), opera in maniera da favorirne equamente la massima partecipazione attraverso:
L'Associazione può prevedere, per attività nazionali o regionali, forme di sostegno per la partecipazione di soci in condizioni professionali di particolare disagio. 3.3. L'Associazione stimola l'impegno dei soci nelle proprie attività, comprese le candidature alle cariche sociali e la disponibilità a svolgere incarichi associativi. Spetta particolarmente alle sezioni regionali impegnarsi per coinvolgere i soci nei primi incarichi associativi. 3.4. Ogni socio ha diritto di intervenire personalmente, nell'Assemblea regionale e in quella generale, o indirizzandosi per iscritto agli organi sociali, su qualsiasi tema o questione che ritiene meritevole di interesse. Agli interventi dei soci è assicurata pubblicità, per quanto possibile, negli organi di informazione e negli strumenti di comunicazione dell'Associazione. Sulle questioni proposte gli organi sociali competenti sono tenuti a pronunciarsi nel più breve tempo possibile. 3.5. I verbali delle sedute di ogni organo sociale, insieme ai documenti da essi presi in esame e agli atti conseguenti, sono pubblici e possono essere consultati, o richiesti in copia, da ogni socio. In ogni caso, delle attività svolte e delle persone che vi hanno partecipato si dà notizia negli organi di informazione dell'Associazione, con il calendario delle riunioni degli organi sociali, i relativi ordini del giorno e verbali, anche in estratto. 3.6. L'Associazione rispetta il diritto dei soci alla riservatezza, secondo la legge vigente e altri provvedimenti che potranno rendersi necessari. In particolare, i dati anagrafici o d'altro genere forniti da ciascun socio per le esigenze dell'Associazione non potranno essere comunicati ad altri, senza il suo consenso, per scopi commerciali o promozionali." 2.3. Le aree di lavoro2.3.1. Che cosa sonoLe aree di lavoro sono settori permanenti ed omogenei di lavoro collegati strettamente al programma politico del CEN. Svolgono un lavoro istruttorio per quest'ultimo o eseguono, in un ambito delimitato e ben identificato, linee di azione o programmi elaborati dal CEN. Ciascuna area fa riferimento a un delegato del CEN, che si può avvalere anche di apporti esterni o del contributo di commissioni, gruppi o altre strutture dell'Associazione. Le aree di lavoro sostituiscono le divisioni in cui era articolato il precedente CEN. 2.3.2. Quali sono e chi ne è titolareLe aree di lavoro e i relativi titolari sono sotto elencati:
Inoltre il CEN ha affidato a Rosa Maiello il presidio degli aspetti giuridici e della riforma dello Statuto e a Walter Capezzali il coordinamento di commissioni e gruppi. 2.4. Le commissioniNell'ambito della propria linea di attività per il triennio 2005-2008, il CEN ha deliberato la costituzione di sette commissioni nazionali. Le commissioni sono naturalmente istituite nel rispetto dello Statuto e dei regolamenti dell'Associazione (in particolare il Regolamento sulle forme e i modi dell'attività delle commissioni permanenti, d'ora in poi denominato Regolamento Commissioni). Il coordinamento tra il lavoro delle commissioni e quello del CEN sarà costante. Il CEN, infatti, considera le commissioni la dimensione scientifica dell'Associazione e un supporto decisivo per elaborare politiche specifiche nel settore di loro competenza. Questa considerazione è rafforzata da un modello organizzativo che prevede uno stretto collegamento fra le commissioni e le aree di lavoro affini e una piena responsabilizzazione delle commissioni stesse per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi che si prefiggono. Al fine di assicurare l'integrazione tra attività di commissioni e gruppi, orientamenti del CEN e sezioni regionali, i coordinatori di commissioni e gruppi, nell'ambito dei programmi concordati, si impegnano: a comunicare al CEN, ovvero al responsabile del coordinamento commissioni e gruppi e al responsabile dell'area di lavoro competente per argomento, le iniziative a rilevanza esterna che intendono attuare (eventi, corsi, seminari, collaborazioni); a favorire e stimolare il coinvolgimento delle sezioni nella loro attività. Il CEN si impegna a facilitare e a promuovere la circolazione dell'informazione e forme di cooperazione trasversale tra strutture nazionali e organi territoriali. 2.4.1. FinalitàLe commissioni lavorano su impulso e indirizzo del CEN e sono istituite per il raggiungimento degli scopi statutari. In particolare rispondono essenzialmente a tre esigenze principali:
2.4.2. Struttura delle commissioniOgni commissione è costituita da un coordinatore nominato dal CEN, scelto sulla base di precisi requisiti professionali, nonché sulla base della capacità di assicurare la necessaria continuità con il lavoro delle commissioni precedenti. Il coordinatore propone al CEN i componenti della commissione e il programma. Componenti e programma sono approvati dal CEN. Il coordinatore deve assicurare, inoltre, la rappresentanza di soci delle sezioni regionali individuati, secondo criteri oggettivi, anche di concerto con il presidente regionale. I coordinatori, nella scelta dei componenti delle rispettive commissioni, dovranno curare -- ove possibile -- sia una continuità con la commissione precedente, sia, e soprattutto, l'inserimento di soci giovani e che non abbiano ancora ricoperto incarichi associativi al fine di garantire per il futuro il necessario ricambio. 2.4.3. Comunicazione dell'attività delle commissioniLe commissioni lavorano in modo autonomo all'interno delle finalità individuati dal CEN, nei limiti di un programma concordato con esso e nel rispetto del Regolamento Commissioni. Si ritiene pertanto opportuno ricordare gli impegni previsti dall'art. 8 del regolamento: "Il coordinatore della commissione è tenuto:
Il coordinatore della commissione è pertanto tenuto ad assicurare la diffusione tempestiva e puntuale delle informazioni sull'attività della commissione attraverso gli strumenti messi a disposizione dall'Associazione e, in particolare, gli strumenti web in collaborazione con i responsabili di tali servizi. 2.4.4. Rapporti esterniAl coordinatore della commissione può essere richiesto dal CEN di rappresentare l'Associazione in occasione di incontri o manifestazioni ove siano in discussione temi relativi all'ambito di attività della commissione stessa. La commissione potrà a sua volta proporre al CEN incontri o manifestazioni. In questo campo di attività è necessario prevedere il coinvolgimento delle sezioni dell'Associazione. 2.4.5. Quali sonoSono costituite le seguenti commissioni:
2.5. Gruppi di studio2.5.1. FinalitàI gruppi di studio, previsti dall'art. 3, lett. b) del vigente Statuto, sono promossi dal CEN, oppure auto-organizzati su tematiche scientifiche e professionali di particolare interesse o urgenza per un determinato lasso di tempo o su progetti a termine. I gruppi cessano la loro attività una volta raggiunti gli obiettivi alla base della loro costituzione. Il CEN incoraggia la costituzione di gruppi di studio su tematiche culturali, professionali e scientifiche, riservandosi tuttavia di riconoscerli. Il riconoscimento avverrà sulla base dell'esame di obiettivi e programmi di ciascun gruppo e della rispondenza di queste ultimi agli interessi e alle finalità generali dell'Associazione. 2.5.2. StrutturaI gruppi promossi dal CEN sono costituiti da un coordinatore nominato dal CEN. Il coordinatore propone al CEN i componenti del gruppo, in numero massimo di quattro, e il programma. Componenti e programma sono approvati dal CEN. I coordinatori, nella scelta dei componenti dei rispettivi gruppi, dovranno avere cura -- ove possibile -- dell'inserimento di soci giovani e che non abbiano ancora ricoperto incarichi associativi al fine di garantire per il futuro il necessario ricambio. 2.5.3. Comunicazione dell'attività dei gruppiI gruppi lavorano in modo autonomo all'interno degli scopi individuati dal CEN. Pur non essendo esplicitamente citati nel Regolamento Commissioni, si ritiene tuttavia opportuno ricordare che gli impegni previsti dall'art. 8 di tale regolamento (cfr. § 2.4.3) devono applicarsi anche ai gruppi. Il coordinatore del gruppo è tenuto ad assicurare la diffusione tempestiva e puntuale delle informazioni sull'attività del gruppo attraverso gli strumenti messi a disposizione dall'Associazione e, in particolare, gli strumenti web in collaborazione con i responsabili di tali servizi. 2.5.4. Rapporti esterniIl CEN può richiedere al coordinatore del gruppo di rappresentare l'Associazione in occasione di incontri o manifestazioni dove siano in discussione temi relativi all'ambito di attività del gruppo stesso. Il gruppo potrà a sua volta proporre al CEN incontri, seminari o manifestazioni. In questo ambito è necessario prevedere il coinvolgimento delle sezioni regionali dell'Associazione. 2.5.5. Quali sonoIl CEN ha costituito i gruppi di studio sotto indicati.
2.5.6. Gruppi di studio auto-organizzati Sono accolti i seguenti gruppi di studio auto-organizzati:
Si ricorda che i gruppi auto-organizzati sono privi di budget. 2.5.7. Altri gruppiIl CEN ha promosso la costituzione del gruppo Bibliotecari gourmet coordinato da Rino Pensato. Inoltre ha promosso la costituzione del Gruppo sportivo coordinato da Raffaele Tarantino. Anche questi gruppi sono privi di budget. 2.6. Strutture di supporto e consulenzaQueste strutture svolgono una attività di consulenza tecnica e/o supporto in settori o progetti cruciali per l'attività dell'Associazione. 2.6.1. L'Osservatorio LavoroL'Osservatorio sui problemi del lavoro o, più sinteticamente Osservatorio Lavoro (d'ora in poi indicato anche come OL) afferisce all'area di lavoro "Professione e lavoro". È stato costituito dal CEN nel settembre del 1998 ed è divenuto operativo l'anno successivo. La costituzione dell'Osservatorio ha rappresentato una prima, parziale risposta alle molte sollecitazioni che i soci hanno indirizzato all'Associazione per una specifica attenzione ai problemi sul lavoro legati al riconoscimento della professione e al rispetto della competenza e della dignità professionale. Scopo dell'Osservatorio è dare ampia visibilità alle questioni del lavoro bibliotecario nei diversi comparti e nelle diverse forme in cui si articola. Questa struttura opera a supporto dell'attività del CEN. Compiti più specifici di OL, sono elencati più oltre nel paragrafo 3.5. Il CEN ha indicato come coordinatore pro tempore di OL Claudio Gamba. I componenti di questa struttura rappresentano i diversi comparti in cui si articola il lavoro bibliotecario. 2.6.2. L'Osservatorio legislativoIn questa fase l'Associazione ha più che mai bisogno di presidiare il fronte legislativo non solo per monitorarne ed esaminarne criticamente la produzione, ma anche per essere propositiva. L'Osservatorio, che il CEN intende rafforzare, è costituito da soci con esperienze professionali nei diversi comparti (stato, enti locali, università, lavoro atipico) e con competenze nel settore della legislazione statale e regionale. Può avvalersi anche del contributo di "esperti" esterni all'Associazione. I compiti dell'Osservatorio sono
Il coordinamento dell'Osservatorio è stato affidato a Anna Maria Mandillo. L'Osservatorio afferisce all'area di lavoro "Rapporti con le istituzioni", ma per sua natura supporta l'attività delle altre aree ogni volta che sia opportuno o richiesto. 2.6.3. Gruppo di lavoro sul lavoro discontinuoIl gruppo, coordinato da Andrea Marchitelli, è una struttura indispensabile per l'attività dell'Osservatorio Lavoro e per la definizione delle politiche dell'AIB relative alla professione. Il gruppo afferisce all'area di lavoro "Professione e lavoro". 2.6.4. Commissione Albo professionaleLa Commissione permanente dell'Albo professionale italiano dei bibliotecari gestisce le procedure di ammissione all'Albo. È composta da cinque commissari. Attualmente è presieduta da Lorenzo Baldacchini. La Commissione afferisce al CEN nel suo complesso. 2.7. Il Coordinamento Nati per LeggereIl Coordinamento ha la funzione di deliberare sulle strategie di NPL, di diffondere gli obiettivi del progetto, di fornire suggerimenti e indicazioni per la realizzazione di iniziative conformi allo spirito del progetto stesso. I soci componenti del Coordinamento sono: Fabio Bazzoli, Nives Benati, Giovanna Malgaroli, Igino Poggiali e Letizia Tarantello. Il Coordinamento è una struttura fondamentale per l'azione politica dell'AIB. Negli ultimi tempi si è registrato uno scollamento fra Coordinamento e Associazione che ha registrato in qualche caso momenti di tensione e ha generato non raramente una sensazione di isolamento da parte dei componenti AIB. Per rafforzare le relazioni di fiducia con i rappresentanti AIB in seno al Coordinamento e garantire la coerenza con l'attività politica e gli indirizzi programmatici dell'Associazione il CEN ha individuato al proprio interno un referente per questo organismo nella persona di Antonella Agnoli. 3. I programmi3.1. PremessaDi seguito sono illustrati gli indirizzi programmatici suddivisi per aree di lavoro. L'articolazione degli obiettivi è strettamente dipendente dalla specificità dell'area. Complessivamente le linee programmatiche sotto illustrate mirano alla realizzazione di quattro obiettivi generali:
3.2. Rapporti con le istituzioniTitolare: Claudio Leombroni Principali strutture di supporto:
3.2.1. ObiettiviL'area di lavoro dedicata ai rapporti con le istituzioni collabora con le altre aree di lavoro in tutti casi in cui le diverse iniziative o attività richiedano rapporti di interlocuzione con gli attori istituzionali del nostro paese. Obiettivi più specifici sono
3.2.2. Linee di azione
3.2.3. Strutture di supportoL'area di lavoro "Rapporti con le istituzioni" si avvale per specifici aspetti o azioni del supporto della Commissione Biblioteche statali e Servizi nazionali e del Gruppo di studio Biblioteche digitali. Si avvale inoltre del supporto e della consulenza dell'Osservatorio legislativo. 3.3. Organizzazione e segreteriaTitolare: Vanni Bertini Principali strutture di supporto:
3.3.1. ObiettiviIl CEN intende adeguare la struttura organizzativa dell'Associazione per
3.3.2. Linee di azioneUna priorità sarà la ricerca di una nuova e più funzionale sede dell'Associazione italiana biblioteche. In ogni caso la sede attuale dovrà essere messa a norma e ristrutturata quanto ad arredi. L'adeguamento organizzativo al quale il CEN lavorerà può essere schematizzato come segue. Adeguamento alle nuove normative in materia di privacy (Dlgs. 196/2003)Riorganizzazione dell'Ufficio di Segreteria
Riorganizzazione della struttura amministrativo-contabile
Riorganizzazione dell'archivio corrente della SegreteriaRiorganizzazione del sistema informativo interno
Compilazione dei libri inventarialiControllo e valutazione consistenza del magazzino delle pubblicazioniRiorganizzazione della comunicazione interna ed esterna
Il ripensamento del ruolo e della funzione della segreteria comporterà una maggiore responsabilizzazione delle risorse umane disponibili e l'attribuzione al Segretario -- chiamato Direttore in altre associazioni -- di funzioni specifiche e ben definite che ne agevolino autonomia e responsabilità diretta e ne garantiscano l'indipendenza nella gestione amministrativa. 3.4. Riforma dello StatutoTitolare: Rosa Maiello Principali strutture di supporto:
3.4.1. ObiettiviI cambiamenti avvenuti negli ultimi anni all'interno e all'esterno dell'Associazione rendono opportuna una riforma parziale dello Statuto e dei regolamenti collegati, come peraltro già accaduto in passato (cfr., in allegato, le ultime tre versioni dello Statuto) [NdR: Presentazione sinottica non pubblicata in AIB-WEB] in modo tale da garantire stabilità e buon funzionamento delle strutture associative e indipendenza, trasparenza, democraticità ed efficienza dei meccanismi di formazione delle decisioni. Va rafforzato il ruolo delle sezioni regionali e quello delle commissioni, affinché abbiano piena responsabilità nel raggiungimento degli obiettivi che si prefiggono e interagiscano con le strutture centrali dell'Associazione, trovando in esse una cornice di riferimento politica, professionale e organizzativa adeguata e recettiva. 3.4.2. Metodologia di lavoroUna prima proposta di riforma sarà elaborata da un gruppo di lavoro interno al CEN, che sarà attento a recepire tutte le suggestioni provenienti dalle altre strutture e dai soci, eventualmente sollecitandole. Per questa iniziale istruttoria, il CEN ha individuato quali propri consulenti Raffaele De Magistris, Vincenzo Fugaldi, Angelo Rigo e Massimo Rolle. La proposta sarà quindi discussa da una apposita commissione di nomina paritetica CEN -- CNPR che dovrà concludere i lavori entro il 31 dicembre 2006 al fine di non paralizzare le attività dell'Associazione. La proposta sarà quindi approvata dal CEN (con eventuali modifiche) acquisito il parere dei presidenti regionali. Il testo definitivo sarà infine sottoposto al giudizio dell'Assemblea generale come previsto dall'art. 29 dello Statuto vigente. 3.5. Risorse e bilancioTitolare: Vanni Bertini Principali strutture di supporto:
3.5.1. ObiettiviIl CEN intende perseguire i seguenti obiettivi:
3.5.2. Azioni nel breve periodo
3.5.3. Azioni nel medio periodo
3.6. Relazioni internazionaliTitolare: Mauro Guerrini Principali strutture di supporto:
3.6.1. ObiettiviIn un'epoca di grandi cambiamenti, sociali, economici e politici globali, che inevitabilmente hanno conseguenze sull'organizzazione e sulla fruizione della conoscenza e dell'informazione, l'AIB intende dare slancio ai rapporti con le associazioni degli altri paesi, in particolare di quelli europei, allo scopo di avviare una collaborazione positiva per sostenere il ruolo delle biblioteche e dei bibliotecari nella società dell'informazione. Oggi le biblioteche sono integrate in una rete globale che costringe a più stretti rapporti internazionali. I bibliotecari sono antesignani della collaborazione con le associazioni e le biblioteche di altri paesi. I rapporti internazionali sono stati infatti sempre curati con attenzione, perché i bibliotecari sanno che la cultura e la libertà di informazione non sono patrimonio di un solo paese. In un contesto di globalizzazione della produzione e della distribuzione dell'informazione il terreno di collaborazione con le associazioni degli altri paesi si allarga oltre i temi tecnici della professione, per investire l'ambito dei servizi e del futuro delle biblioteche. Per fare solo due esempi, i problemi del diritto d'autore e la sfida di Google obbligano i bibliotecari e le biblioteche a cercare nuove strategie in stretto rapporto con gli altri paesi. Per questo il CEN lavorerà per raggiungere i seguenti obiettivi:
3.6.2. Linee di azioneA supporto degli obiettivi sopra esposti saranno sviluppate una serie azioni finalizzate alla partecipazione attiva dell'AIB negli organismi professionali comunitari e internazionali, alla presenza propositiva nel dibattito scientifico internazionale. Ciò richiede il coordinamento dei delegati dell'Associazione negli Standing Committees dell'IFLA e negli altri organismi internazionali e un miglioramento dei circuiti comunicativi tra i soci che rivestono cariche all'interno degli organismi internazionali. Particolare attenzione sarà dedicata dal CEN alla partecipazione attiva ai lavori delle associazioni internazionali di cui l'AIB fa parte relative al copyright, all'uguaglianza di accesso alle fonti d'informazione e alla difesa delle pari opportunità per le categorie svantaggiate. Azioni più specifiche sono di seguito indicate. Rapporti con le associazioniLe reti e il "digitale" sono fenomeni che stanno cambiando le biblioteche e la professione. L'AIB vuole promuovere tramite la collaborazione con le associazioni straniere la circolazione di informazioni su progetti e studi allo scopo di far crescere i contenuti della professione e offrire ai bibliotecari italiani l'opportunità di far circolare le loro idee. Unione EuropeaNonostante la crisi che si è determinata attorno ai temi della Costituzione, il livello attuale di integrazione europea difficilmente verrà intaccato. In molti paesi europei alle biblioteche è riservata un'attenzione maggiore di quella che in generale si presta in Italia e di questo i bibliotecari e le biblioteche italiani possono avvalersi per rinforzare il loro ruolo a livello nazionale. È necessario tuttavia rendere più incisivo il ruolo delle biblioteche a livello europeo promuovendo iniziative comuni, con le associazioni nazionali dei paesi membri, utilizzando tutti i canali disponibili, come ad esempio EBLIDA, per esercitare un'azione più incisiva nei confronti della Commissione su temi quali i finanziamenti ed i programmi europei. È necessario pertanto incrementare la nostra presenza nei luoghi dove si formulano i programmi e si producono le direttive. Molte direttive prodotte dalla Commissione europea influiscono direttamente sui servizi e sulla funzionalità delle biblioteche. L'AIB intende prestare una attenzione maggiore a questi processi normativi, ad esempio sensibilizzando i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, per far emergere con più forza il valore e la funzione sociale dei servizi bibliotecari. Inoltre intende proporre una sorta di coordinamento politico fra le associazioni consorelle in ambito UE al fine di orientare le politiche europee. IFLAL'azione all'interno dell'IFLA sarà mirata a raggiungere obiettivi concreti e utili per le nostre biblioteche soprattutto nell'ambito dei contenuti scientifici e tecnici della nostra professione. A questo scopo la presenza dell'AIB all'interno della federazione deve essere coordinata, non solo nel momento della partecipazione ai congressi, ma anche all'interno dei gruppi di lavoro per assicurare una attività più regolare e continuativa. UNESCOL'attività dell'UNESCO sarà seguita con più attenzione soprattutto per le iniziative che riguardano la società dell'informazione, in particolare i diritti delle persone all'informazione e perle attività nell'ambito della conservazione del patrimonio culturale. 3.6.3. La presenza negli organismi internazionaliL'area di lavoro coordina un'intensa attività internazionale. Di seguito sono indicati i rappresentanti dell'Associazione italiana biblioteche nei vari organismi internazionali.
Per quanto riguarda la rappresentanza dell'Associazione nell'IFLA la situazione per il periodo 2003-2005 è la seguente:
3.7. Promozione delle biblioteche e della letturaTitolare: Antonella Agnoli Principali strutture di supporto:
3.7.1. Gli obiettiviNell'arco del triennio il CEN assicurerà presenza, sostegno e coordinamento in tutte le situazioni che vedono la biblioteca pubblica minacciata nella sua immagine, nelle sue funzioni, nella sua missione: dalla censura, ai tentativi di limitare la privacy, alla chiusura o al ridimensionamento dei servizi, al prestito a pagamento, alla trasformazione dei posti di lavoro. L'azione del CEN dovrà in questi casi essere accompagnata da una forte e costante mobilitazione dei soci, dei bibliotecari, delle sezioni. Inoltre il CEN svolgerà una intensa attività di promozione attraverso il coordinamento e il sostegno di iniziative di largo impatto, continuative e trasversali, come NPL e, in futuro, altre specifiche attività. 3.7.2. La strategiaIl CEN propone una strategia per la promozione della biblioteca pubblica e la promozione della lettura articolata in quattro punti:
3.7.3. Linee di azioneIn Italia la cultura della biblioteca pubblica è presente solo in alcune regioni ed è assente in molte altre, in particolare al Sud. Proponiamo pertanto che la biblioteca pubblica diventi una priorità nei programmi dei diversi livelli istituzionali che concorrono alla definizione delle politiche bibliotecarie nel nostro Paese. A tal fine è necessario:
Occorre tuttavia rilevare che il quadro normativo esistente ha permesso a numerose realtà locali di operare efficacemente. Ora occorre perfezionarlo, disseminando le buone pratiche e gli standard più avanzati elaborati in alcune regioni (ad es. Lombardia, Emilia- Romagna) indicandoli come obiettivo per l'intero Paese e definendo operativamente i più adeguati livelli di sussidiarietà per le zone più arretrate del Paese. La cultura della biblioteca pubblica non potrà però affermarsi senza una intensa formazione dei bibliotecari che ponga l'accento sulla capacità di attrarre i diversi pubblici, sulla qualità del servizio, sulla introduzione di nuovi media e sull'apertura a nuove fasce di utenza anziché sulla conservazione del libro. Poiché la formazione presenta molti aspetti controversi è necessario proporre che la nostra associazione certifichi la qualità dei corsi. Su questo sarà avviata una analisi approfondita in collaborazione con l'area di lavoro "Formazione". La costruzione, la gestione e lo sviluppo di nuove biblioteche richiede un adeguato impegno finanziario. I livelli istituzionali ai quali afferiscono direttamente o indirettamente le biblioteche pubbliche (regioni ed enti locali) non sempre provvedono adeguatamente al finanziamento delle strutture bibliotecarie. Occorre quindi chiamare tutti gli attori coinvolti ad un comune sforzo per individuare una struttura, collocata in un punto da definirsi di quell'articolato ambito di competenze che il nostro ordinamento riconosce a Stato, regioni ed enti locali, in grado di:
Il CEN ritiene che da questo punto di vista il Comitato nazionale biblioteche istituito da ANCI, UPI e Regioni per le politiche bibliotecarie può giocare un ruolo fondamentale. L'attività di dialogo con i diversi livelli istituzionale sarà pertanto costante e propositiva e sarà svolta in collaborazione con l'area di lavoro "Rapporti con le istituzioni". Il settore privato, dal canto suo, sembra rendersi conto dell'importanza del tema e numerose iniziative, da "Nati per leggere" ai "Presidi del Libro" hanno dimostrato grande capacità di coagulare attori esterni al mondo delle biblioteche. Occorre sostenere queste iniziative, inserendole in una politica di promozione della lettura che abbia il suo centro nella socializzazione precoce al libro, cioè nell'attuare iniziative che consentano di inserire i bambini da 0 a 10 anni nel circuito della lettura. Nel caso di "Nati per leggere" occorrerà anche rendere più stretti i rapporti tra CEN e Coordinamento NPL. Il luogo "naturale" per queste iniziative è ovviamente la biblioteca pubblica, ma l'Associazione si attiverà per convincere editori, gruppi di cittadini e potenziali sponsor che effettivamente si otterrà un migliore risultato costruendo begli edifici, aperti molte ore, ricchi di offerta multimediale. Occorrono strategie di fund raising che indirizzino risorse aggiuntive del settore privato verso la biblioteca pubblica. L'Associazione italiana biblioteche intende inoltre essere un soggetto attivo e vigile nella costruzione di un disegno di legge sull'editoria. Le biblioteche non possono essere ignorate o peggio ancora considerate portatrici di danni economici all'editoria (fotocopie, prestito, ecc.). Sarà avviato un progetto che chiarisca il valore economico della biblioteca in quanto servizio di base che attraverso svariate iniziative cerchi di allargare la base dei lettori e promuovere la lettura e la conoscenza del libro. Infine si cercherà di promuovere una campagna nazionale, tipo pubblicità progresso, che in collaborazione con il Ministero e con le regioni non solo promuova la lettura, ma promuova anche l'immagine della biblioteca in quanto servizio sociale e culturale per tutti. In questo contesto la campagna contro il prestito a pagamento acquista il valore di una scelta di principio. 3.8. Professione e lavoroTitolare: Claudio Gamba Principali strutture di supporto:
3.8.1. Contesto di riferimentoL'attenzione alle tematiche della professione e del lavoro si conferma prioritaria nell'ambito del programma politico del triennio. Questa attenzione nasce sia dalla valutazione della positiva esperienza svolta dall'Osservatorio Lavoro, sia dall'analisi dei bisogni e delle emergenze dei bibliotecari e delle biblioteche italiane oggi. La richiesta di azioni che valorizzino e promuovano la professionalità del bibliotecario, da un lato, e la necessità di svolgere una funzione di tutela rispetto a situazioni di disconoscimento o illegittimità, sono diffuse tra i soci e più generalmente tra i bibliotecari italiani. Occorre consolidare la logica del "servizio ai soci", tipica di OL, sviluppandone maggiormente la capacità di produrre idee, strategie, modelli ed azioni. In particolare, occorre avere un "presidio" di tutti i comparti in cui si trovano a lavorare i bibliotecari, con precisa conoscenza della contrattualistica vigente e dei principali problemi del settore. Occorre altresì presidiare il movimento politico e di opinione che in Italia si batte per una organica riforma delle professioni intellettuali, basata sul riconoscimento e certificazione di competenze in uno scenario di libertà e concorrenza, come previsto anche dalle raccomandazioni europee. In questo ambito è strategico il collegamento con altre associazioni professionali nell'ambito della cultura e della documentazione. È necessaria una particolare attenzione al mutamento delle forme in cui viene svolta la professione; va indagato e presidiato il fenomeno dei rapporti di lavoro non dipendente. 3.8.2. Obiettivi e ambiti di azione fondamentaliOsservatorio lavoro
Riconoscimento della professione
Albo professionale
Lavoratori discontinui
3.8.3. Criticità da risolvere e obiettivi 2005Per l'anno in corso l'agenda prevede anche la individuazione di una struttura organizzativa per affrontare in modo organico la problematica del lavoro. Il modello organizzativo proposto è il seguente:
3.9. FormazioneTitolare: Rosa Maiello Principali strutture di supporto:
3.9.1. ContestoL'offerta formativa di tipo biblioteconomico nell'ultimo decennio è notevolmente aumentata, da parte delle università e da parte di imprese private. Sia pure tra resistenze e contraddizioni, le pubbliche amministrazioni investono più che in passato sull'aggiornamento e la riqualificazione del personale di biblioteca, grazie anche alle politiche di cooperazione interbibliotecaria che favoriscono, tra l'altro, la condivisione di attività di autoformazione e aggiornamento. L'Unione Europea e la legislazione nazionale di recepimento spingono per una stretta integrazione tra diversi momenti dei processi formativi, dall'acquisizione delle conoscenze disciplinari di base all'avviamento e poi all'aggiornamento professionale, e per una maggiore trasparenza dei curriculum. Questo ha determinato una ridefinizione dei compiti e dei rapporti tra soggetti preposti a provvedervi (scuole, università, regioni, datori di lavoro pubblici e privati), e l'introduzione di norme per la standardizzazione dei criteri di certificazione della formazione. Nondimeno, il quadro nazionale della formazione dei bibliotecari è tanto ampio quanto poco omogeneo con riferimento alla distribuzione geografica e per comparti, ai contenuti, alle metodologie, alla qualità dei risultati, alla presenza o meno di attività sistematiche di rilevazione e valutazione. L'AIB ha curato e indirizzato la formazione di generazioni di bibliotecari italiani quando altrove offerta era pressoché nulla, è punto di riferimento scientifico e occasione di confronto per professionisti, studiosi e formatori. Attraverso l'impegno nel settore della formazione, l'AIB contribuisce a delineare i tratti fondamentali della professione di bibliotecario e ne promuove l'evoluzione e il riconoscimento. 3.9.2. ObiettiviL'attività nel triennio tenderà ad acquisire e promuovere una visione sistemica del fabbisogno formativo dei bibliotecari italiani ai diversi livelli e nei diversi contesti operativi; a individuare e sostenere proposte formative di qualità; a trasformare in conoscenza critica diffusa i risultati dell'attività scientifica e dei progetti innovativi sperimentati nel settore. In concreto, ci si propone di:
3.9.3. OrganizzazionePer la rilevazione e la valutazione dell'offerta formativa e dei fabbisogni l'area di lavoro "Formazione" si avvale di una struttura di supporto e consulenza, denominata Gruppo di lavoro per la valutazione dell'offerta formativa, composta da Sandra di Majo, Alberto Petrucciani, Anna Maria Tammaro, Antonella Passone, Anna Della Fornace e Rosa d'Elia. Il Gruppo interagirà con la Commissione Albo professionale. Il Repertorio della formazione professionale di AIB-WEB costituirà un'utile base di lavoro. Per il monitoraggio delle normative nel settore, si farà riferimento all'Osservatorio legislativo, nonché all'Osservatorio Lavoro e/o al componente CEN incaricato del settore Professione e Lavoro per quanto riguarda l'aggiornamento professionale garantito dalle amministrazioni pubbliche. L'attività formativa svolta direttamente sarà affidata alla cura di un responsabile scientifico dei corsi, che opererà in modo da valorizzare l'attività scientifica di commissioni e gruppi. Tale responsabile è stato individuato nella persona di Sandra Di Majo. Per gli aspetti organizzativi, il responsabile scientifico sarà supportato dalla Segreteria, ed eventualmente anche da un gruppo operativo ristretto. 3.9.4. CriticitàLa molteplicità degli attori sul mercato rende particolarmente delicata l'attività formativa diretta dell'Associazione. I corsi organizzati dall'AIB sono espressione essenziale della sua attività istituzionale e non mirano a conquistare fette di mercato, ma semmai a orientarlo. L'interlocuzione con le istituzioni competenti implica la necessità di esprimere proposte scientificamente valide, e di essere in grado di sostenerle con autorevolezza. Per quanto riguarda in particolare le università, sarà proficuo il confronto con i docenti attivi nell'Associazione così come sarà utile un confronto con le altre esperienze professionali avanzate. Sulle attività formative svolte dalle sezioni "conto terzi", si ribadisce che queste non possono costituire la modalità usuale di intervento dell'Associazione, e che in ogni caso occorre regolamentarne le modalità di svolgimento ed evitare che le sezioni si assumano l'onere di progetti superiori alle loro forze. 3.9.5. Viaggi di studioSi ripropone un'attività che in periodi alterni aveva coinvolto l'Associazione negli anni passati riscuotendo sempre un buon indice di gradimento da parte dei soci. I viaggi di studio, alla cui organizzazione lavorerà Patrizia Lucchini, assommano in sé valenze diverse -- che nel programma di questi anni si cercherà di rispettare: il servizio ai soci, il contatto e la conoscenza di realtà diverse, l'approfondimento su aspetti specifici della professione, l'opportunità di socializzazione e di vita associativa. L'attività si svolgerà su tre livelli:
3.9.6. Piano operativo 2005L'agenda dell'anno in corso prevede
3.10. Eventi nazionaliTitolare: Mauro Guerrini 3.10.1. Riorganizzazione degli eventi nazionaliIl congresso nazionale e gli eventi che ruotano intorno ad esso hanno avuto nel corso degli ultimi anni trasformazioni radicali, che hanno portato ad un raddoppio degli appuntamenti istituzionali della nostra associazione -- Conferenza di Primavera e Bibliocom -- e un sempre maggiore sforzo economico e organizzativo. A cinque anni dal primo Bibliocom e dopo aver realizzato la quarta Conferenza di primavera è necessario avviare una riflessione complessiva sull'attività convegnistica e congressuale dell'Associazione in un'ottica di ripensamento, ma anche di non dispersione di quanto realizzato fin qui. Punti cardini della riorganizzazione saranno i seguenti:
La riorganizzazione cercherà di compenetrare entrambe queste peculiarità e al contempo di contenere la spese e non disperdere risorse in termini economici ed umani. Le linee di azioni principali di tale riorganizzazione sono le seguenti. Conferenza nazionale delle professioni della società dell'informazione: BibliocomNel 2005 Bibliocom non si svolgerà. Il CEN propone che diventi un evento biennale, fortemente connotato all'esterno come Conferenza nazionale delle professioni della società dell'informazione e in quanto tale capace di ampliare il più possibile il numero dei suoi interlocutori e dei suoi partners. Bibliocom conserverà il settore espositivo e commerciale, che sarà più ampio in virtù dell'estensione del proprio target. Come in passato offrirà convegni legati ai temi dell'associazionismo e delle professioni garantendo spazio a tutti i soggetti coinvolti. In questo contesto ospiterà il congresso nazionale dei bibliotecari italiani. CongressoÈ un evento annuale, centrale per la vita associativa. Torna ad essere itinerante nell'anno in cui non si tiene Bibliocom, sviluppando tematiche più "interne" al mondo dei bibliotecari e delle biblioteche. I congressi nazionali dell'Associazione nel triennio 2005-2008 si svolgeranno pertanto secondo il seguente calendario:
Conferenza di primaveraLa Conferenza è soppressa. L'assemblea dei soci che la Conferenza ospitava potrà essere aggregata a uno dei numerosi eventi che caratterizzano la prima parte dell'anno (Stelline di Milano, Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, Salone del libro di Torino) oppure ad altri eventi di carattere scientifico organizzati dal CEN o dalle Sezioni. 3.11. EditoriaTitolare: Mauro Guerrini Principali strutture di supporto:
3.11.1. Indirizzi generaliL'editoria è senz'altro uno dei settori di punta dell'Associazione, con un bilancio in attivo e un riconoscimento unanime nell'ambito dell'editoria specializzata. Alla direzione di questo settore è stato confermato Alberto Petrucciani. Ciononostante il CEN ritiene possibile un ulteriore miglioramento secondo i seguenti indirizzi generali:
3.11.2. Stampa periodicaSi conferma l'impostazione del Bollettino AIB salvo un probabile rinnovamento del Comitato scientifico che è rimasto invariato da 2 o 3 legislature. L'individuazione dei componenti del Comitato scientifico è in capo al direttore della rivista, Giovanni Solimine, riconfermato in questa carica dal CEN. Per quanto concerne AIB Notizie, alla cui direzione è stata confermata Giuliana Zagra, occorre segnalare che ha trovato in questi anni una sua specificità attestandosi sulla linea intermedia tra la rivista scientifica (Bollettino) e il notiziario puro e semplice sviluppando approfondimenti legati all'attualità attraverso gli strumenti dell'articolo, dell'inchiesta, dell'intervista, del dossier. Di particolare importanza gli speciali realizzati dalle sezioni e dalle commissioni per la comunicazione e il confronto delle attività. Attraverso le copertine del 2005 è continuata la promozione del marchio @lla tua biblioteca che ha trovato un buon apprezzamento anche presso i colleghi dell'ALA. Alla campagna @ your library, in Europa e nel mondo AIB notizie dedica ogni anno (il numero 5, quest'anno) un dossier ampio e documentato. La rivista conta un significativo numero di collaboratori tra i soci, proprio per il suo carattere più diretto e alla portata di tutti, sia dal punto di vista della fruizione sia dal punto di vista della partecipazione attiva, che può rappresentare un elemento importante di coesione e identità. Ugualmente sarà oggetto di una riorganizzazione redazionale (per la quale si veda anche § 3.12.2) che consentirà una maggiore diffusione sul territorio e capillarità nella raccolta delle informazione e nel coinvolgimento dei soci con la introduzione di due caporedattori con sede a Trapani e Torino. AIB notizie dal numero 5 ha cambiato sia tipografia che studio grafico abbassando notevolmente i costi e rinnovando in parte la grafica della copertina. Grafica: Studio ACtua, dal numero 5
3.11.3. PubblicazioniNel corso dell'anno saranno pubblicati:
Saranno inoltre pubblicati gli atti di congressi e conferenze di primavera degli anni scorsi (Atti Bibliocom 2002-2004; Conferenza di Primavera di Alghero 2002). La collezione ET, diretta da Luigi Crocetti, sarà ora stampata dall'Associazione italiana biblioteche. 3.11.4. Direttori del settore e delle testateIl CEN ha confermato i direttori del settore e delle varie testate. Le direzioni sono di seguito elencate.
3.12. ComunicazioneTitolare: Walter Capezzali Principali strutture di supporto:
3.12.1. Indirizzi generaliIl CEN intende ristrutturare e potenziare le attività di comunicazione nella consapevolezza che sono un necessario supporto per l'azione politica dell'Associazione. La ristrutturazione seguirà i seguenti indirizzi generali:
3.12.2. AIB-WEB e AIB notizieIl CEN ha riconfermato nel loro incarico i coordinatori di AIB-WEB e AIB notizie. Con questo atto il CEN ha inteso assicurare continuità nella conduzione delle due testate. Tuttavia saranno introdotte alcune novità editoriali e organizzative volte a
Per quel che concerne AIB-WEB sarà studiata la possibilità di creare un'area riservata ai soci. Un altro progetto riguarderà la creazione di una lista di discussione riservata ai soci con un sistema di accesso "non interattivo" per i non soci che volessero diffondere notizie sulla lista riservata. Entrambi i progetti presuppongono l'adeguamento del sistema informativo secondo le linee illustrate nel paragrafo 3.3.2. 3.12.3. La comunicazione delle attività del CENL'attività del CEN dovrà essere tempestivamente comunicata. La segreteria nazionale e, quando sarà istituito, l'addetto stampa avranno il compito di strutturare questa attività. AIB-WEB ospiterà un'agenda delle attività del CEN costantemente aggiornata. 3.12.4. La giornata nazionale delle bibliotecheL'AIB promuove e sostiene, con la collaborazione di soggetti pubblici e privati, una giornata nazionale delle biblioteche, collocata in un giorno festivo in cui sarà proposta l'apertura dei servizi, eventualmente anche notturna. La giornata dovrà essere occasione di promozione dei servizi bibliotecari, di discussione pubblica su problemi e prospettive dei nostri istituti. 3.12.5. L'addetto stampaUn obiettivo del CEN per il triennio in corso è l'istituzione dell'addetto stampa. A tal fine sarà elaborato uno specifico progetto. 3.12.6. Il portavoceIl portavoce dell'AIB è il suo segretario nazionale. 4. Indicazioni programmatiche per le sezioniIl CEN riconosce l'autonomia delle sezioni nelle relazioni istituzionali locali e regionali e supporterà attraverso l'area di lavoro competente, se richiesto, il confronto con le istituzioni locali. La riforma dello Statuto, che è parte delle Linee programmatiche, dovrà fra l'altro ridefinire proprio il ruolo e le competenze delle sezioni e ridisegnare il ruolo del CNPR nella formazione delle decisioni e delle politiche associative. L'autonomia si esercita nell'ambito della sintesi politica assicurata dal CEN e di un programma condiviso. Le Linee programmatiche del CEN, concertate e discusse con le sezioni, costituiscono il quadro di riferimento unitario per l'azione politica delle sezioni. CEN e sezioni, inoltre, potranno sperimentare pratiche e proposte innovative in termini di tutela e sviluppo delle biblioteche e della professione. Dal punto di vista organizzativo si richiede alle sezioni di
5. Indicazioni programmatiche per commissioni e gruppiAlle commissioni il CEN propone di predisporre il proprio programma di attività anche sulla base seguenti obiettivi:
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