RDA, Resource Description and Access, si presenta come un insieme di linee guida e di istruzioni per la registrazione dei dati di qualsiasi risorsa, termine entrato nel vocabolario biblioteconomico dall’inizio del 2000, utilizzato col significato di qualsiasi tipo di oggetto portatore di un messaggio: manoscritti, libri, periodici, foto, musica, carte geografiche, film, ebook, documenti istituzionali, carte personali e familiari, documentazione aziendale, corrispondenza, opere d’arte, abiti di scena, reperti e oggetti naturali, aeromobili e macchine spaziali, modellini. RDA pone al centro l’utente; infatti suo scopo principale è consentire a ciascun utente di scoprire e ottenere le risorse di proprio interesse. RDA esprime pienamente le sue potenzialità se unito a tecnologie con una struttura flessibile, in grado di “liberare” i singoli elementi descrittivi rendendoli autonomi; i dati vengono resi più granulari, consentendo la possibilità di compiere ricerche ben più mirate rispetto a quanto sia possibile coi cataloghi attuali. Per questo RDA è uno standard concepito primariamente per l’era digitale, che si muove all’interno della filosofia del web semantico realizzata dalle tecnologie dei linked data. Dal 31 marzo 2013, RDA è adottato dalla Library of Congress e da altre biblioteche di ambito angloamericano ed europeo.