Luigi Crocetti (Giulianova 1929-Firenze 2007) cominciò a lavorare come bibliotecario a Pisa nel 1958, per diventare poi responsabile della classificazione e del restauro alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Dal 1972 al 1985 è stato Soprintendente ai beni librari della Regione Toscana, poi direttore del Gabinetto Vieusseux, e dal 1981 al 1987 presidente dell’Associazione italiana biblioteche.
Questo volume raccoglie un’ampia scelta dei suoi scritti, dal 1963 alla scomparsa: saggi e interventi, relazioni congressuali, presentazioni, recensioni, lettere aperte, disposti in otto sezioni tematiche. Viene così restituito il profilo di uno tra i massimi bibliotecari del nostro Novecento, la cui attività ha impresso un segno su quarant’anni di vita delle biblioteche italiane: dall’alluvione del 1966 al progetto del Servizio Bibliotecario Nazionale, dalle funzioni della biblioteca pubblica allo sviluppo degli strumenti catalografici e bibliografici. Ma di Luigi Crocetti sono destinate a restare anche le riflessioni sugli “archivi culturali”, che s’intrecciano con la filologia di Barbi e Pasquali, Contini e Dionisotti: mostrando che, al suo culmine, la cultura di un vero bibliotecario padroneggia tanto le “cose” quanto lo “spirito”.
Il volume comprende una cronologia e la bibliografia degli scritti.