In quasi tutti gli interventi di questa giornata viene posta in rilievo quella che è come la cifra costante della mia riflessione sul catalogo di biblioteca: la sua intrinseca natura di linguaggio espressivo. Questa lezione, che appare ovvia, mi viene […] dalla mia antica formazione filologica, fondata sull’esercizio della lettura critica dei testi, unita alla necessaria attrezzatura di conoscenze specifiche. […] L’esercizio della critica dei testi in funzione della loro corretta interpretazione diventa presto un’attitudine mentale. Descrivere un libro per il catalogo di biblioteca è allora leggerlo criticamente. L’integrità della descrizione catalografica, per la sua stessa natura di comunicazione, non può essere sostituita, per esempio, dalla definizione analitica di dati elementari. L’integrità dell’informazione catalografica è cosa diversa dalla granularità con cui si registrano dati elementari per un loro ricupero separato […]. Assemblaggi di dati granulari non fanno una descrizione catalografica, che è linguaggio. La biblioteca stessa è linguaggio, nonché sistema. (Dal Ringraziamento di Diego Maltese)
Diego Maltese, nato a Catania il 4 febbraio 1928, laureato in Lettere classiche a Catania e poi specializzato in Filologia classica a Firenze, presta servizio presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze dal dicembre 1951 al 30 giugno 1954. Trasferito quindi alla Biblioteca Universitaria di Pisa, rientra dal 1955 alla BNCF, diventando responsabile della Bibliografia Nazionale Italiana (BNI) fino al 1973 quando, per breve tempo, si sposta a dirigere le Biblioteche di Lucca, Parma e, infine, la Biblioteca Universitaria di Bologna, dove rimane fino al 1976, quando rientra come direttore alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze fino a dicembre 1978. Dal 1983 è professore associato presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università Sapienza di Roma, e dal 1° novembre 1991 professore ordinario di Teoria e tecniche della catalogazione e classificazione all’Università di Udine.