L’AIB, Associazione Italiana Biblioteche e l’AIDA, Associazione Italiana Documentazione Avanzata partecipano, con grande cordoglio, la scomparsa avvenuta ieri a Roma di Domenico Bogliolo.
Domenico “Ingo” Bogliolo era nato ad Alassio il 3 ottobre 1945. Dopo la maturità scientifica e la laurea in Scienze politiche conseguita presso l’Università di Genova, entra nel mondo delle biblioteche e dell’informazione. Dapprima, dal 1977 al 1980, all’Istituto Universitario Navale di Napoli (oggi Università Parthenope), dove assume il ruolo di responsabile della Biblioteca Centrale di Ateneo; poi all’Università “La Sapienza” di Roma. In quest’Ateneo sino al 2010, svolge gran parte della sua attività professionale, prima come responsabile della Biblioteca del Dipartimento di Matematica, contribuendo alla progettazione del catalogo nazionale dei periodici posseduti dalle università italiane, poi con incarichi “trasversali”: project leader del progetto di automazione delle biblioteche universitarie, web master, infine project leader del progetto di automazione del protocollo e dei flussi documentali connessi.
E’ stato da sempre attivo nel mondo delle associazioni professionali di riferimento, italiane ed internazionali (AIB, Associazione Italiana Biblioteche; AIDA, Associazione Italiana Documentazione Avanzata; Certidoc Italia; ECIA) in cui ha svolto per molti anni attività di rappresentanza ed assunto incarichi di responsabilità. In particolare ha operato nell’ambito della Commissione Biblioteche Università e Ricerca dell’AIB e, soprattutto, in AIDA, in cui ha svolto per moltissimi anni l’incarico di segretario e di tesoriere dell’associazione ed è stato un vero e proprio punto di riferimento. Su suo impulso l’Associazione si è proiettata verso collaborazioni fattive con altre associazioni e verso nuovi campi di attività quali la formazione, la certificazione delle competenze, la sfida di reinterpretare la professione del documentalista anche alla luce degli sviluppi dell’Information Technology.
Autore di moltissime pubblicazioni nel campo della Library and Information Science, ha fornito un grande contributo su diverse tematiche, in particolare il Knowledge Management e la metodologia della certificazione delle conoscenze e delle competenze professionali, con la traduzione ed adattamento italiano, assieme a Maria Pia Carosella, dell’Euroguida I&D, Informazione & Documentazione.
Ha, inoltre, curato il sito web di INFER, Italiannational forum on electronic resource, osservatorio sul mercato dei prodotti e servizi e sulle prospettive delle biblioteche digitali formato da un gruppo di professionisti ed esperti di varia provenienza, e ha contribuito, con seminari e pubblicazioni, allo sviluppo delle attività del CIBER, Comitato interuniversitario basi di dati ed editoria in rete, un organismo nato nel 1999 per il supporto alla cooperazione interbibliotecaria, che ha unito 27 atenei consorziati o convenzionati con il CASPUR e si è sciolto nel 2012 quando il CASPUR è confluito nel CINECA.
Uomo di grande curiosità intellettuale ha sempre saputo coniugare lo specifico disciplinare del dominio dell’Information Science con approcci e prospettive provenienti da altri ambiti, intuendo le connessioni possibili. Inoltre, alle capacità professionali ed alle conoscenze specifiche del settore ha sempre abbinato una particolare sensibilità culturale che lo ha portato, tra le altre cose, ad essere autore di numerosi racconti.
Con la sua scomparsa il mondo dell’Informazione e delle Biblioteche perde una delle personalità più brillanti e versatili degli ultimi decenni. AIB ed AIDA lo ricordano a tutti gli associati ed amici e si impegnano a conservarne la memoria con future attività.
Ingo è stato una presenza importante fin dall’inizio della mia carriera: fu commissario d’esame al primo concorso che vinsi alla Federico II da aiuto bibliotecario nel 1991 e, quando vinsi quello alla Parthenope molti anni dopo, seppi che lui mi aveva preceduto tanti anni prima alla direzione della Biblioteca di tale Ateneo. Le colleghe che avevano avuto la fortuna di lavorare con lui lo ricordano come un amico e una fucina d’iniziative: riusciva a trasformare anche il lavoro più noioso in gioco e il concetto di produttività in qualcosa di vivo e stimolante (ricognizioni inventariali trasformate in tombole a premi e tante trovate così). Poi lo ho ritrovato ai seminari del CIBER (memorabile il suo Lettere a Lucilio sulla gestione efficace del tempo) e, con Tommaso Giordano e Paola Gargiulo, in INFER. Sapeva esprimere anche i concetti più complicati con rare leggerezza ed efficacia evocativa, e forse proprio la pratica della leggerezza organizzativa come metodomanageriale e antidoto alla burocratizzazione è la lezione più originale che ci ha lasciato.
Rosa Maiello
Presidente nazionale AIB
Tanto tempo prima di conoscere Ingo, come molti della mia generazione, avevo visto ed amato “The ballad of Cable Hogue” di Sam Peckimpah. Girato nel 1970 faceva parte del filone del nuovo Western in cui autori ed attori, giovani e meno giovani, re-interpretavano, in quegli anni, il mito della frontiera. Nel film Cable Hogue è un cercatore d’oroche, abbandonato nel deserto dai suoi compagni, si salva grazie al ritrovamento di una falda acquifera e fonda su di essa la sua ricchezza. Molti anni dopo non mi stupì vedere come l’epigrafe preferita di Ingo, per un lungo periodo di tempo presente anche nella sua firma di posta elettronica, fosse una frase tratta da quel film “He found this water where it was”. Non ne abbiamo mai parlato ma mi sembrava chiara l’allusione a quello che per Ingo era il lavoro del documentalista e dello specialista dell’informazione: avere la capacità di trovare la “risorsa nascosta”, la conoscenza, con le logiche e le tecnologie disponibili e saperla impiegare nel modo migliore. Ce ne dovremmo sempre ricordare anche oggi, nella coscienza che l’evoluzione degli strumenti non sia sufficiente senza un’intelligenza complessiva quale quella dimostrata da persone come Ingo.
Ferruccio Diozzi
Presidente AIDA
Roma, 3 luglio 2017