Novità IFLA su documentazione delle Organizzazioni internazionali intergovernative (OIG)

Nel mese di settembre 2024, L’IFLA ha pubblicato il documento Global action, global access? The IGO Licensing Landscape, una dettagliata analisi relativa alle licenze per i contenuti aperti delle Organizzazioni internazionali intergovernative (OIG).

L’analisi attuale aggiorna, dopo sei anni, quanto riportato nell’IFLA Statement on Open Access in Intergovernmental Organisations del 2018 dove, a seguito di una ricerca condotta sull’argomento, si invitavano le OIG ad accelerare gli sforzi per rendere pubblico quanto prodotto in termini di documentazione. La dichiarazione muove dalla convinzione che le organizzazioni intergovernative condizionano le politiche e le priorità dei governi e alimentano il dibattito internazionale; rendere quindi le loro pubblicazioni liberamente disponibili non solo rappresenta un supporto informativo per una partecipazione diffusa e condivisa, ma rappresenta un modello per tutti.

Il recente report IFLA, basato su una ricerca svolta su più di 50 organizzazioni internazionali intergovernative e focalizzato sulle rispettive licenze adottate rispetto ai documenti pubblicati, evidenzia dei lievi progressi rispetto al 2018, ma segnala che non sempre e non tutte le OIG promuovono adeguatamente la libera diffusione della documentazione prodotta per incoraggiarne il riuso. Nell’analisi, che in allegato riporta anche le tabelle relative ai dati delle singole organizzazioni, sono evidenziati tre punti chiave, di seguito sintetizzati:

  • Sia tra le varie OIG, sia tra materiali diversi della stessa organizzazione è stata riscontrata una disomogeneità di approccio riguardo alla concessione delle licenze per i materiali pubblicati. 
  • Sebbene si intraveda la possibilità di rafforzare l’adozione di licenze aperte standardizzate come quelle Creative Commons, molte OIG continuano a usare termini restrittivi rispetto alle loro pubblicazioni.
  • Un approccio più armonizzato alle licenze, investimenti in repository e una maggiore chiarezza delle informazioni, sosterrebbero il riutilizzo dei documenti e sarebbe in linea con l’agenda ONU.