Lettera sulle biblioteche e i sistemi bibliotecari provinciali

Al Ministro per gli affari regionali e per le autonomie

Presidente della Conferenza Stato-Regioni

Maria Carmela Lanzetta

Al Ministro dei beni attività culturali e turismo

Dario Franceschini

Al Presidente della Conferenza Stato Regioni e Prov. autonome

Vasco Errani

 Al Presidente Unione Province d’Italia

Alessandro Pastacci

 Al Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani

Piero Fassino

 

L’Associazione Italiana Biblioteche, di cui mi onoro di essere Presidente, ha tra i suoi compiti statutari quello di contribuire in ogni sede agli orientamenti ed alle scelte di politica bibliotecaria e di promuovere l’organizzazione e lo sviluppo in Italia delle biblioteche e di un servizio bibliotecario che tenga in considerazione le esigenze dei cittadini.
L’Associazione, ai sensi dell’art. 26 del decreto legislativo 206/2007 con decreto del Ministro della Giustizia del 7 gennaio 2013, è stata individuata come Associazione rappresentativa della professione bibliotecaria a livello nazionale.
In questa sede ci preme far presente alcuni elementi informativi e riflessioni che riguardano il riordino istituzionale in corso, così come definito dalla 7 aprile 2014, n. 56, e specificatamente la questione delle reti e sistemi bibliotecari provinciali e delle biblioteche provinciali. Alleghiamo una breve scheda con alcune prime informazioni, rendendoci disponibili a collaborare ad indagini più complete e approfondite che potessero rivelarsi utili.
I sistemi o le reti provinciali e le biblioteche provinciali sono nell’insieme una importante e significativa realtà del panorama nazionale delle biblioteche, hanno dotazioni rilevanti anche di carattere storico e contribuiscono a fornire servizi di informazione, approfondimento culturale, supporto agli studi per centinaia di migliaia di cittadini. Nei casi migliori sono protagonisti della vita culturale delle comunità; in condizioni ambientali di debolezza sono gli unici presidi informativi e culturali gratuiti per tutti, in particolare in alcune aree del centro e sud Italia, dove non c’è nient’altro.
Vogliamo mettere in rilievo che l’orientamento che destina i servizi bibliotecari, già gestiti dalla Province, ai Comuni capoluogo non pare essere coerente con molte delle realtà di cui parliamo. La maggior parte dei sistemi e delle reti bibliotecarie sono tipicamente servizi di area vasta, le più importanti biblioteche provinciali svolgono funzioni decisamente di carattere sovra comunale e più d’una è di interesse territoriale per patrimoni e servizi. Sono solo alcune le realtà che operano, in assenza perlopiù di una biblioteca comunale, con funzioni tipiche delle biblioteche pubbliche comunali.
Alcune delle Biblioteche provinciali operano in Comuni destinati a diventare Città metropolitane, ma anche qui non ci è chiaro come le operatività già esistenti (ed efficaci) possano trovare collocazione.
Il sistema delle reti provinciali, che riguarda circa 3.800 biblioteche e 2.700 comuni, nelle realtà più dinamiche ha coinvolto le biblioteche delle Università, private, statali, scolastiche, carcerarie. Occorre anche sottolineare che, grazie anche a molte leggi regionali recenti, si sono sviluppati sistemi che vedono assieme biblioteche, musei e archivi. Questa pratica di cooperazione ha permesso risparmi di scala e il raggiungimento di standard di efficacia per i servizi che non sfigurano al confronto con altri paesi, più sviluppati dell’Italia dal punto di vista della diffusione della cultura; a nostro parere queste realtà non devono subire danni, ma meritano viceversa di essere sostenute.
Anche in questa sede siamo a ricordare come la questione delle risorse finanziarie e umane nelle biblioteche e negli istituti culturali in genere, in particolare per quelli appartenenti allo Stato e agli Enti locali, sia cruciale. I tagli operati e la mancanza di turn-over già da diversi anni hanno inciso profondamente sulla possibilità per gli istituti di svolgere i loro compiti di tutela dei beni culturali, diffusione della cultura, della storia locale, di accesso all’informazione per tutti, di utilità sociale complessiva.
Occorre quindi a nostro parere operare con accortezza, valutando situazione per situazione, ed invertire la rotta riguardo alla risorse per “sfruttare” anche le biblioteche e i sistemi bibliotecari provinciali, con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un sistema bibliotecario nazionale degno di un paese europeo.

Siamo a disposizione per tutto quanto può essere utile e con l’occasione salutiamo distintamente.

Enrica Manenti
Presidente AIB

Roma, 3 luglio 2014
Prot. n. 136/2014

[ALLEGATO: Scheda informativa di orientamento per Sistemi Bibliotecari Provinciali e Biblioteche Provinciali]