Bologna, 20 febbraio 2021
Al Sindaco del Comune di Sassuolo
Gian Francesco Menani
sindaco(at)comune.sassuolo.mo.it
comune.sassuolo(at)cert.comune.sassuolo.mo.it
Al Segretario generale del Comune di Sassuolo
Gregorio Martino
gregorio.martino(at)comune.sassuolo.mo.it
All’Assessore alla cultura del Comune di Sassuolo
Angela Ruini
angela.ruini(at)comune.sassuolo.mo.it
Al Dirigente del settore Servizi alla persona del Comune di Sassuolo
Giuseppina Mazzarella
giuseppina.mazzarella(at)comune.sassuolo.mo.it
e p.c.
Alla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna
sab-ero(at)beniculturali.it
Oggetto: Procedura comparativa volta al conferimento di un incarico di lavoro autonomo nell’ambito della conservazione e valorizzazione del patrimonio storico artistico locale
Egregi Amministratori,
con la presente lettera le Sezioni regionali Emilia-Romagna dell’Associazione nazionale archivistica italiana (ANAI) e dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) segnalano quanto segue, relativamente al bando in oggetto, pubblicato sul sito del Vostro Comune il 9 febbraio e scaduto il 20 febbraio 2021:
il bando si riferisce all’assegnazione di un incarico, da svolgere in modalità di lavoro non subordinato e in totale autonomia, per la valorizzazione del patrimonio storico artistico locale da svolgere nell’arco temporale di 3 mesi e per il compenso totale di 4.000,00 euro lordi, comprendente due interventi su un fondo archivistico e su un fondo bibliografico antico, conservati presso la Biblioteca comunale “N. Cionini”, e una ricognizione di “materiale documentario/artistico di vario tipo”, non meglio definito, per valutarne consistenza quantitativa e qualitativa (non è chiaro se gli interventi rientrino fra quelli da sottoporre all’autorizzazione della competente Soprintendenza archivistica e bibliografica statale ex art. 21 d. lgs. 42/2004); due mostre/esposizioni, con curatela, allestimento, stesura dei testi di mostra e del materiale informativo anche multimediale, e presentazione alla città; una ricerca bibliografica e archivistica sugli antichi Giardini ducali; un video da realizzare in toto per la divulgazione alla cittadinanza della storia e dei lavori sui Giardini ducali; visite guidate di presentazione; consulenza storica e coordinamento organizzativo ad altre associazioni coinvolte nella realizzazione degli eventi in vista della presentazione al pubblico dei restauri dei Giardini ducali.
Le numerose attività sono elencate in modo non chiaro, con descrizioni generiche, senza alcun riferimento alla consistenza del materiale archivistico, bibliografico e “storico/artistico” da trattare e alla quantità delle visite guidate richieste, del materiale informativo e divulgativo da realizzare, ecc.. La puntuale quantificazione degli interventi, oltre ad esprimere trasparenza nella stesura del bando, è requisito necessario per permettere a qualsiasi professionista di modulare e redigere seriamente il proprio progetto culturale e valutare l’offerta economica.
L’aspetto che maggiormente ci preoccupa, però, è l’assoluta incongruenza fra le attività richieste, il compenso proposto e i requisiti di ammissione dei candidati.
Le attività elencate (numerose, anche se non chiaramente descritte) presumono una formazione specialistica e una vasta esperienza, tra l’altro in ambiti tra loro trasversali (archivi, biblioteche, beni storico artistici, multimedia), oltre a capacità organizzative, di coordinamento e di consulenza.
Ammesso che tali competenze siano esprimibili da un unico candidato, che dovrebbe possedere, quindi, titoli specialistici ed esperienza in ciascuno dei suddetti campi, il compenso proposto di euro 4.000 lordi appare assolutamente inadeguato.
Inoltre, nella richiesta dei requisiti rileviamo un’evidente contraddizione fra esperienza lavorativa, in diversi ambiti e di alto livello specialistico, e titoli di studio richiesti: unico titolo obbligatorio è il diploma di scuola superiore, mentre lauree e titoli specialistici (come il diploma di archivistica e titoli equipollenti e similari in ambito biblioteconomico e storico artistico) sono relegati a requisito accessorio e di poco peso nell’assegnazione del punteggio finale, potendo fornire un massimo di soli 10 punti su 100.
L’art. 9-bis del d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio”), introdotto in base all’art. 1 della L. 22 luglio 2014, n. 110 (“Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, in materia di professionisti dei beni culturali, e istituzione di elenchi nazionali dei suddetti professionisti”), è relativo alle “Professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali” e dispone che: “In conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del presente codice, sono affidati alla responsabilità e all’attuazione, secondo le rispettive competenze, di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori di beni culturali e collaboratori restauratori di beni culturali, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale.“.
Ai sensi dell’art. 2, co. 2 della stessa L. 22 luglio 2014, n. 110 è stato emanato con il D.M. del 20 maggio 2019 il “Regolamento concernente la procedura per la formazione degli elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, esperti di diagnostica e di scienza e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte”, e nello specifico:
– per i bibliotecari: diploma di laurea quadriennale vecchio ordinamento o laurea magistrale con almeno 24 CFU – o almeno 4 esami – in biblioteconomia, bibliografia, discipline del libro e del documento o discipline affini e comunque collegate a conoscenze previste nelle seguenti tabelle o almeno 100 ore di formazione specifica erogata da soggetti abilitati e con almeno 18 mesi, anche non continuativi, di esperienza professionale (inclusi tirocini formativi e stage sia curriculari che extra-curriculari e attività svolte in regime di libera professione) in una delle attività caratterizzanti la presente fascia, più diploma di specializzazione o master universitario di secondo livello o dottorato di ricerca in biblioteconomia, bibliografia, discipline del libro e del documento o discipline affini e comunque collegate a conoscenze previste nelle seguenti tabelle o diploma rilasciato dalla Scuola Vaticana di Biblioteconomia (corso biennale);
– per gli archivisti: diploma di laurea quadriennale vecchio ordinamento o laurea specialistica o magistrale oppure laurea triennale con almeno 24 CFU – o almeno 2 esami vecchio ordinamento – in discipline archivistiche o paleografiche e diplomatistiche, con almeno 12 mesi, anche non continuativi, di esperienza professionale (inclusi attività svolte ai sensi dell’art. 55 del DPR 30 settembre 1963, n. 1409, tirocini formativi e stage sia curriculari che extra-curriculari e attività svolte in regime di libera professione); oppure diploma rilasciato dalle Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica degli Archivi di Stato o diploma rilasciato dalla Scuola Vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica (corso biennale), con almeno 24 mesi, anche non continuativi, di esperienza ((inclusi attività svolte ai sensi dell’art. 55 del DPR 30 settembre 1963, n. 1409, tirocini formativi e stage sia curriculari che extra-curriculari e attività svolte in regime di libera professione).
Riteniamo, dunque, che questo bando non risponda ai requisiti di trasparenza e di efficacia dell’azione amministrativa e speriamo vivamente che la Vostra Amministrazione, anche e prima di tutto nel rispetto del territorio meraviglioso e del patrimonio culturale straordinario che tutela e che vuole giustamente valorizzare, voglia revocare l’affidamento e predisporre un nuovo bando più adeguato.
Federica Cavina Presidente ANAI Emilia-Romagna |
Roberta Turricchia Presidente AIB Emilia-Romagna |
Prot AIB EMR 20/2021
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