Lettera al Presidente della Giunta Regionale On.le U. Cappellacci

On.le Dott. Ugo Cappellacci                                                                                                                 Nuoro 3 gennaio 2012
Presidente della Giunta Regionale                                                                                                       Prot. n. 1

On.le Dott. Sergio Milia
Assessore Regionale P.I. Beni Culturali

On.le Dott- Carlo Sanjust
Presidente Ottava Commissione

On.le Dott. Pietro Fois
Presidente Terza Commissione

Oggetto: Dove vanno le biblioteche pubbliche?

L’Associazione Italiana Biblioteche – Associazione professionale italiana del settore, che promuove l’organizzazione e lo sviluppo delle biblioteche e rappresenta i bibliotecari in ambito culturale, scientifico e professionale – ha intrapreso un’azione per portare la voce dei bibliotecari a tutti i tavoli in cui si discute e si decide del destino delle biblioteche, per essere parte viva e attuale di una società che cambia, risorsa e non zavorra per l’Italia, perché un paese senza biblioteche efficienti è un paese senza memoria e senza prospettive.
In questa ottica la Sezione Sardegna dell’A.I.B. manifesta la propria preoccupazione in merito all’attuale contesto in cui biblioteche e bibliotecari di ente locale si trovano ad operare, nonostante l’entrata in vigore della L.R. 14/2006.
La Legge Regionale 14 del 2006 accolta con favore ed attenzione, ha trovato a oggi un’applicazione parziale, disattendendo di fatto le aspettative dei più. Il piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura 2008-2010, previsto dall’art. 7 della citata L.R. 14/2006 e approvato con delibera 64/6 del 18.11.2008 http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_74_20081128134111.pdf, è scaduto senza mai trovare applicazione.
La Regione, attraverso i propri organismi, pur mostrando – dato il succedersi e l’accavallarsi, a volte, di numerosi provvedimenti legislativi e proposte di legge – un particolare interesse per il mondo delle biblioteche, non ha ad oggi prodotto uno strumento in grado di regolare il settore delle biblioteche introducendo innovazioni utili per mettere a sistema il patrimonio di beni e servizi che, a partire dalla fine degli anni Ottanta sulla spinta di un provvedimento legislativo urgente teso a favorire l’occupazione giovanile (ex L.R. 28/84), è considerevolmente cresciuto, fino a diventare una presenza capillare e qualitativamente importante in buona parte delle comunità dell’Isola.

Cronologia azioni, provvedimenti legislativi, proposte di legge: 2009-2011

2009. Nelle more dell’attuazione del sopra citato Piano regionale per i beni culturali, al fine di assicurare la continuità dei servizi relativi ai beni culturali di cui all’articolo 23, comma 7, della legge regionale n. 4 del 2006, viene confermato – attraverso il comma 30 dell’art. 4 L.R. 1/2009 così come modificato dal comma 15 dell’art. 9 della L.R. 3/2009- il trasferimento delle risorse finanziarie agli enti locali responsabili della loro gestione. “Tali risorse sono utilizzate dagli enti locali per garantire la continuità, salvaguardando le professionalità e le esperienze acquisite dai soggetti esecutori, dei progetti in essere ai sensi della legge regionale 14 giugno 1988, n. 11, articoli 92 e 93, e legge regionale 20 aprile 2000, n. 4, articolo 38, e successive modifiche e integrazioni, e di quelli di cui al medesimo articolo 23 della legge regionale n. 4 del 2006, in misura non superiore al 90 per cento, e sono così determinate:
a) UPB S03.01.003 euro 15.500.000 per l’anno 2009, euro 16.000.000 per l’anno 2010 e euro 18.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012;
b) UPB S03.01.006 euro 7.000.000 per l’anno 2009, euro 7.500.000 per l’anno 2010 e euro 8.500.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012.”

2010 – 30 marzo. L’Osservatorio regionale delle biblioteche previsto dall’art. 17 L.R. 14/2006 ricostituito attraverso le elezioni tenutesi il 30 marzo 2010 (http://www.regione.sardegna.it/j/v/60?s=1&v=9&c=390&c1=1347&id=19189) non si è ancora insediato.

2010 – 1 dicembre. I Consiglieri regionali DEDONI – COSSA – VARGIU – FOIS – MELONI Francesco – MULA presentano la P.L n. 235 Istituzione della Fondazione per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna (http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Disegni%20e%20proposte%20di%20legge/propleg235.asp).

2011 – 14 aprile. I Consiglieri regionali AGUS – BARRACCIU – COCCO Pietro – DIANA Giampaolo – ESPA – URAS – ZEDDA Massimo presentano la P.L. n. 276 Istituzione della Fondazione “Patrimonio culturale della Sardegna” (http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Disegni%20e%20proposte%20di%20legge/propleg276.asp).

2011 – 8 luglio. I Consiglieri regionali CUCCU – BRUNO – AGUS – BARRACCIU – COCCO Pietro – CORDA – CUCCA – DIANA Giampaolo – ESPA – LOTTO – MANCA – MELONI Marco – MELONI Valerio – MORICONI – PORCU – SABATINI – SANNA Gian Valerio – SOLINAS Antonio – SORU presentano la P.L. n. 292 Istituzione della Fondazione Sardegna beni culturali (http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Disegni%20e%20proposte%20di%20legge/propleg292.asp).

2011 – 8 luglio, la P. L. 235 del 2.12.2010 Dedoni e più “Istituzione della Fondazione per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna” viene abbinata alle PP.LL. 276-292. L’Ottava Commissione terminato l’esame articoli sospende la votazione finale in attesa di acquisire il parere finanziario (http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Commissioni/bollettino_comm08.asp).

2011. La L.R. 4 agosto n. 16, Norme in materia di organizzazione personale, prevede all’articolo 6 (disposizioni sul superamento del precariato) che “i finanziamenti di cui all’articolo 4, comma 30, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (Legge finanziaria 2009), fossero assicurati nella misura del 100 per cento del costo del lavoro e del 5 per cento per i costi generali e relativi alle attrezzature; per tali finalità veniva autorizzata l’ulteriore spesa di euro 2.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 (UPB S03.01.003).
Tale norma, ignorando le modifiche apportate alla L.R. 1/2009 (legge finanziaria) dalla L.R. 3/2009 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale); centrando l’attenzione sui Musei e Siti archeologici (UPB S03.01.003) ha “clamorosamente scordato le Biblioteche, i loro servizi e le Aziende che li rendono possibili” (UPB S03.01.006).

2011 – 18 novembre. Il disegno di legge 332/S Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012) parrebbe avere ancora una volta ignorato le biblioteche. La Tabella D (Importi da iscrivere in bilancio relativamente ad autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento (articolo 1, comma 5)) pur prevedendo un decremento della voce “L.R. 3/09 – art. 9, c. 15 “Gestione patrimonio culturale della Sardegna UPB S03.01.003 Capitolo SC03.0015 – Musei e siti archeologici” conferma la volontà espressa nella L.R. 19 gennaio 2011, n. 1 (Legge Finanziaria 2011) (http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Leggi%20approvate/lr2011-01.asp) di estendere a tutto il 2013 il trasferimento delle risorse di cui alla L.R. 3/2009 riservandole ai soli progetti che riguardano Musei ed Aree archeologiche.

2011 – 1 dicembre. La Giunta regionale approva la delibera n. 48/27 Trasferimenti di risorse ordinarie agli enti di risorse ordinarie agli Enti locali per la costituzione, il funzionamento EE e l’incremento delle biblioteche di ente locale, per il funzionamento dei sistemi bibliotecari territoriali e per il funzionamento dei centri e delle istituzioni bibliografiche private. Programma di intervento annualità 2011. UPB S03.01.006, Cap. SC03.0120, euro 1.890.000 (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20111207101040.pdf).

Si rileva un taglio pari al 56,6 % rispetto alla somma destinata per gli stessi scopi dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 32/39 del 15.9.2010 UPB S03.01.006, Cap. SC03.0120, euro 4.350.000 (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_106_20100920171807.pdf).
Voci non ufficiali attribuiscono il taglio all’ipotesi, ventilata a più riprese e mai confermata, della volontà di incrementare fino al raggiungimento del 100% i trasferimenti delle risorse finanziarie agli enti locali responsabili delle servizi relativi ai beni culturali di cui all’articolo 23, comma 7, della legge regionale n. 4 del 2006, viene confermato – attraverso il comma 30 dell’art. 4 L.R. 1/2009 così come modificato dal comma 15 dell’art. 9 della L.R. 3/2009.

Oggi

Potrebbe sembrare inutile dire che un simile riprodursi di proposte di legge, di proroghe, di contrapposizioni nello stesso ambito, sommati alla novità dei tagli abbiano creato problemi di notevole entità, non lo è. Riaffermarlo è necessario per chiarire come la sofferenza abbia interessato il servizio nel suo complesso e tutti gli attori in campo.
Parliamo di un sistema che, nato sulla spinta di provvedimenti legislativi aventi carattere urgente per l’occupazione, portato avanti con l’impiego di ingenti risorse economiche, professionali e tecnologiche, se non opportunamente riconfigurato si espone al rischio di collasso.

Chiediamo pertanto che si provveda a regolare il settore in sofferenza sia nel lungo che nel breve periodo.
Che -attraverso gli strumenti dati e/o previsti dalla L.R. 14/2006- si provveda a:
a. decidere una linea di intervento chiara;
b. qualificare e quantificare gli interventi legislativi e burocratici necessari per gli adempimenti;
c. quantificare i tempi necessari;
d. garantire stabilità al sistema per tutto il tempo necessario a portare a regime la linea di intervento individuata.

In ordine alle scelte che possono essere fatte in termini di lungo periodo l’A.I.B. chiarisce che:

1. Le biblioteche non possono essere considerate alla stessa stregua dei beni culturali perché si tratta di un servizio primario e come tale necessita di essere stabile, continuo, garantito nel tempo;
2. In quanto servizio pubblico, le biblioteche necessitano di personale qualificato, adeguatamente reclutato e dignitosamente inquadrato nel sistema lavoro;
3. In una realtà amministrativa frammentata come quella sarda, la cooperazione tra biblioteche è lo strumento che permette di ottimizzare risorse umane ed economiche. La RAS dovrebbe proseguire la propria attività di potenziamento del Sistema bibliotecario regionale – azione intrapresa nel 1989 con l’adesione a SBN attraverso la stipula di un’apposita convenzione con il Ministero per i beni e le attività culturali – promuovendo con ogni suo mezzo il colloquio con le biblioteche non SBN.
4. In un ottica di cooperazione, con responsabilità accorpate a livello di sistemi territoriali, la responsabilità del servizio primario delle biblioteche pubbliche deve essere sempre retta da personale bibliotecario di ruolo.

Chiediamo, infine, di essere consultati e coinvolti nelle procedure di definizione delle Proposte di legge all’esame dell’Ottava commissione e della Legge finanziaria 2012 e sollecitiamo l’insediamento e la convocazione dell’Osservatorio regionale per le biblioteche.
Ringraziando per l’attenzione, certi di un riscontro, restiamo a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Francesca Cadeddu
Presidente AIB – Sezione Sardegna