Lunedì 14 maggio 2018 si è svolta a Torino la tavola rotonda dal titolo Le Biblioteche per la Cultura del Libro. Una lettura comparativa e qualitativa dei dati Istat. All’incontro hanno partecipato Emanuela Bologna dell’Istat, Paolo Ambosini, presidente ALI, Ricardo Franco Levi, presidente AIE, Maurizio Caminito, presidente dell’Associazione Forum del Libro e Rosa Maiello, presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche. L’incontro è stato organizzato e coordinato dalla Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche dell’Associazione Italiana Biblioteche.
Emanuela Bologna ha presentato una relazione dal titolo La Fruizione delle biblioteche. I dati dall’Indagine Istat «I cittadini e il tempo libero» (anno 2015); una analisi dettagliata e attenta dei dati che ha consentito di approfondire la conoscenza degli utenti delle biblioteche rispetto a: variabili socio-demografiche (sesso, età, titolo di studio, condizione occupazionale, ecc.); variabili territoriali (regione, ripartizione geografica, tipo di comune); variabili legate a stili di vita e comportamenti di fruizione culturale (lettura di libri, partecipazione a eventi musicali pratica sportiva, ecc.).
Nel 2015, sono stati 8 milioni 654 mila pari al 15,1% delle persone di 6 anni e più, registrando una crescita contenuta rispetto al 2000 e una lieve flessione rispetto al 2006. Questo vuol dire che l’84,3 della popolazione non frequenta le biblioteche. Una prima interpretazione dei dati ci ricorda la differente distribuzione dei servizi bibliotecari nel territorio nazionale dal Nord al Sud e un altro aspetto interessante; la distribuzione quantitativa nelle Regioni non corrisponde in maniera speculare alla diffusione di servizi bibliotecari attivi ed efficaci. Insomma non è il numero che fa la differenza, ma la qualità e l’efficacia del servizio.
Le quote più alte di fruitori si osservano nella fascia 6-24 anni, con un picco nella fascia 11-14 anni (il 38,4% nel 2006 e il 41,5% nel 2015). A partire dai 25 anni i fruitori delle biblioteche diminuiscono significativamente. Tra il 2006 e il 2014 la fruizione aumenta in tutte le classi, in particolare fra i 20 e i 24 anni.
Dall’indagine emerge una certa visione della Biblioteca che, in maniera significativa, nella presentazione delle modalità di fruizione dei servizi integra la mission specifica del prestito dei libri (oltre il 60%) o dello studio (al 39,3%) ad altri utilizzi (partecipare a presentazioni, corsi, concerti, incontrare gli amici ecc.) che, se valutati insieme raggiungono il 62%; dati che consentono di presentare uno scenario della mission della biblioteca che va ad incidere significativamente anche sulla vision.
La discussione che è seguita alla presentazione dei dati ha evidenziato la necessità di dare nuovo rilievo alla questione irrisolta delle biblioteche nel nostro paese, riconosciuta da tutta la filiera, senza indulgere però sui soli aspetti negativi. Levi ha, per esempio, messo in evidenza come l’AIE abbia integrato i risultati della lettura di libri in Italia rilevati da Istat; dal 40% della lettura di libri per evasione, si passa al 60% comprendendo, anche la lettura di libri per motivi professionali.
Diventa comunque necessario dare nuovo impulso ad azioni di valorizzazione della filiera, in particolare al ruolo di biblioteche e librerie, con progetti simili a #Ioleggoperchè, dedicato alle biblioteche scolastiche, come ha proposto Paolo Ambrosini.
Maurizio Caminito ha messo in evidenza quanto possano essere rilevanti i dati raccolti dalle biblioteche per studiare i gusti e le pratiche di lettura dei lettori; dati che potrebbero essere utili per l’intera filiera. Tutti i partecipanti hanno evidenziano come diventi strategico promuovere insieme studi sulla filiera, sul fabbisogno di lettura e sugli impatti, ad esempio.
Rosa Maiello ha ricordato come le biblioteche, di ogni tipologia, svolgano di fatto un ruolo di soggetto garante di una pluralità di punti di vista e di una bibliodiversità che oltre che difesa, va promossa.
Nel ribadire la reciproca volontà di rilanciare la discussione sulla Legge per il libro e la lettura, che pur non avendo completato il proprio iter parlamentare ha prodotto significative azioni politiche, come gli investimenti del Cepell nel progetto Città che legge o i bandi per le Biblioteche scolastiche digitali nell’ambito del Piano nazionale per la Scuola digitale, l’AIB ha ribadito l’opportunità di tornare a parlare di una legge quadro sulle biblioteche per armonizzare una situazione istituzionale e politica che necessita di nuova una visione sistemica e strategica, che ribadisca la centralità delle biblioteche pubbliche nel comparto.