Intitolazione a Fabrizio Melchiori della Biblioteca Digitale Innovativa del Liceo Machiavelli

A sei mesi dalla scomparsa del nostro socio e amico Fabrizio Melchiori, è stata a lui intitolata la Biblioteca Digitale Innovativa del Liceo Statale “Niccolò Machiavelli” – presso il quale Fabrizio era stato curatore del Centro di Documentazione e autore del progetto “Biblioteche Scolastiche Innovative” – in segno di apprezzamento (si legge nella Circolare n. 138 dell’Istituto) dell’“intelligenza, la cultura, e l’opera di divulgazione nel corso della sua lunga attività professionale”.

La cerimonia di Intitolazione si è svolta sabato alle 12.30 presso la sede centrale dell’Istituto, alla presenza della famiglia e di studenti, docenti, genitori e staff e dei tanti che lo avevano conosciuto e hanno voluto intervenire.

La nostra sezione, che ricorda Fabrizio con stima e affetto, ha apprezzato l’iniziativa e ha fatto giungere un saluto.

Fabrizio Melchiori era attivo come cultore della materia in Bibliografia e Biblioteconomia e stretto collaboratore della prof. Luisa Marquardt presso l’Università degli studi di Roma Tre; era anche docente a contratto nel Master I Livello di Biblioteconomia “Dalla Carta al Digitale. Informazione, Ricerca, Conoscenza” presso l’Università telematica Niccolò Cusano.
Fabrizio è stato socio attivo fin dal 2000 nell’AIB, dove ha ricoperto diversi incarichi: membro dell’Osservatorio Lavoro comparto scuola, referente regionale Biblioteche scolastiche, Coordinatore del Gruppo Comunicazione per la professione di Bibliotecario (GCPB); inoltre per due mandati consecutivi, dal 2003 al 2008, ha fatto parte del Comitato esecutivo AIB Lazio.
Personalità eclettica, dopo la laurea in Psicologia si era specializzato in semiotica e teoria della comunicazione e in filosofia del linguaggio, ma anche come Operatore dell’informazione e della documentazione scolastica e in Gestione di Biblioteche multimediali scolastiche; alla figura del bibliotecario e alle biblioteche scolastiche ha infatti dedicato studi (https://www.aib.it/aib/cen/ol05.htm) e parte della sua attività professionale (come responsabile del Centro di Documentazione dell’ISS Machiavelli di Roma).
Si è occupato inoltre di diritti digitali, redigendo insieme ad Alessandro Rossi una Carta internazionale dei diritti digitali che fu presentata a Roma nel 2014 (http://www.statigeneralinnovazione.it/wiki/index.php?title=Temi:Carta_dei_Diritti_Digitali).
Ma era anche anima di tante comunità: della Fondazione Nahima per il dialogo interculturale e inter-religioso, nella quale è stato membro del Comitato scientifico; dell’AIDA – Associazione italiana per la documentazione avanzata, cui si era associato nel 2003; dei gruppi di studiosi e bibliotecari impegnati nella e per la “information literacy”.
Persona garbata, schiva e sorridente, vogliamo ricordarlo, soddisfatto e forse emozionato, in un giorno d’estate del 2019, nella cerimonia conclusiva di un progetto didattico per i detenuti nella Casa Circondariale di Rebibbia, mentre leggeva il suo prototipo del “racconto bibliografico”, da lui stesso ideato: un modo per avvicinare al libro, alla lettura, alla scrittura, alle emozioni che suscitano, al riuso creativo delle informazioni.

Fabrizio era amato da chi lavorava con lui e dai suoi studenti e l’intitolare a lui la Biblioteca Digitale Innovativa di questo Liceo ne è una dimostrazione importante.

La cantante Laurie Anderson ha scritto che quando scompare una persona cara è come se un’intera biblioteca bruciasse. È una frase che esprime bene il senso di sgomento che una perdita può lasciare. Ma i bibliotecari, e chi ama le biblioteche, sanno che la biblioteca è fatta soprattutto fatta soprattutto dalle idee, dai percorsi e dalle relazioni di chi la anima; e in questo senso, una biblioteca è sempre innovativa. Perciò ci piace pensare che quando a una biblioteca, anche a una biblioteca digitale, viene dato il nome di chi ha lavorato per realizzarla, qualcosa di lui rimane tra le pagine e i byte e se ne trasmette per generazioni non solo il ricordo, ma la presenza.

Per questa ragione vogliamo rendere omaggio a Fabrizio con un’altra immagine, quella che ci trasmette una delle frasi più note di Marguerite Yourcenar, che fa dire all’imperatore Adriano nelle sue Memorie: “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito”. Fabrizio sapeva che quelle riserve vanno fatte circolare, e seminarle nella scuola dove ha lavorato è il miglior modo per celebrarne il ricordo.

Il nostro augurio dunque è che la comunità che farà vivere la Biblioteca Digitale Innovativa Fabrizio Melchiori mantenga vivi la sua passione e il suo operato.

Il saluto dell’AIB Lazio è stato introdotto dalla collega e socia Maria Patrizia Calabresi, che ha aggiunto anche un proprio ricordo personale di Fabrizio Melchiori:

“Vorrei anch’io aggiungere qualche parola per ricordare Fabrizio, collega e amico carissimo di tanti anni, una persona semplice, molto affabile, cordiale, molto impegnato e appassionato del suo lavoro in biblioteca e con gli studenti, che spesso accompagnava alla Biblioteca nazionale e che io guidavo nelle visite, scambiando con lui informazioni e consigli per i ragazzi.

Era un professionista dell’informazione, molto attivo anche nell’AIB, a cui era iscritto da molti anni e per cui lavorava assiduamente. E costante era la sua attenzione alla crescita professionale anche riguardo all’innovazione tecnologica.

Fabrizio era un grande e appassionato bibliotecario, che anche dopo essere andato in pensione, avrebbe potuto fare tantissimo per l’Associazione e per le varie attività che aveva intrapreso nel corso degli anni, e offrire un validissimo contributo alla cultura non solo biblioteconomica. Per questo lo ricordiamo tutti con grande e sincero affetto, e il suo nome che rimane alla Biblioteca Digitale Innovativa deve essere – e sarà – un ricordo vivo della sua opera, dell’impegno dedicato al suo lavoro e alle persone che hanno lavorato con lui, e per tutti quei giovani che usufruiranno della Biblioteca.”