La filiera del libro unita – editori, librai e bibliotecari – chiede al nuovo Ministro della Cultura Alessandro Giuli un cambio di rotta rispetto alle politiche degli ultimi due anni, avviando già con la nuova Legge di Bilancio una revisione della Carta Cultura Giovani e del Merito che ha finora mancato l’obiettivo di raggiungere una significativa platea di giovani, il ripristino del fondo speciale da 30 milioni per le biblioteche non più rinnovato dopo il 2023, l’incremento delle risorse per il credito d’imposta riconosciuto alle librerie, nuove risorse a difesa della bibliodiversità e del pluralismo nella produzione editoriale. Le misure adottate negli ultimi due anni, infatti, hanno sottratto alla filiera del libro risorse per circa 100 milioni che erano invece a disposizione del settore precedentemente.
È quanto chiedono a una sola voce i sette presidenti di altrettante associazioni della filiera: Innocenzo Cipolletta presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Andrea Palombi presidente della Associazione degli Editori Indipendenti (ADEI), Paolo Ambrosini presidente dell’Associazione Librai Italiani Confcommercio (ALI), Antonio Terzi presidente del SIL Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai Confesercenti, Crispino Di Girolamo presidente dell’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani (UELCI), Medardo Montaguti presidente della Federazione Nazionale Cartolai, Laura Ballestra presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB).
“La mancata crescita del mercato del libro in questa prima parte dell’anno in termini monetari si traduce, tenendo conto dell’inflazione, in una riduzione in termini reali – scrivono nel documento (qui allegato) inviato al ministro Giuli -. La filiera editoriale è un settore robusto, ma se non si affrontano le fragilità in termini di debolezza dei tassi di lettura nel Paese, soprattutto al Sud, esiguità di investimenti pubblici in promozione della lettura, diritto allo studio, sostegno alle imprese, sarà molto ridotta la nostra capacità di affrontare le nuove sfide, tra cui l’impatto dell’intelligenza artificiale”.
Le Associazioni chiedono un incontro con il ministro per discutere di una nuova legge di sistema per il libro, incontro che non si è mai concretizzato con il suo predecessore. E individuano quattro ambiti su cui chiedono un intervento immediato già con la prossima Legge di Bilancio.
Carta Cultura Giovani e del Merito. I dati disponibili dicono che le Carte Cultura Giovani e del Merito, che hanno sostituito la 18app, hanno avuto un riscontro tra i giovani inferiori alle attese, tanto che i giovani registrati hanno impegnato solo la metà dei fondi stanziati, pari a 190 milioni. Per questo è necessaria una proroga della scadenza per la registrazione dei neodiciottenni, già scaduta il 30 giugno, così da consentire l’accesso fino al 31 dicembre e la possibilità di spendere i soldi fino al 30 aprile 2025. Serve inoltre un’efficace campagna informativa e promozionale per invogliare le iscrizioni. Le Associazioni chiedono poi di confermare la dotazione finanziaria a 190 milioni e ripristinare l’universalità, caratteristica che accomuna tutte le misure simili di altri paesi europei, seppur salvaguardando il maggior favore per i meno abbienti, ad esempio destinando circa 300 euro ad ogni 18enne e riservando somme aggiuntive di 200 euro per le famiglie con ISEE inferiore ai 35mila euro e per i diplomati con il massimo dei voti.
Sostegno alle biblioteche. Va rifinanziato il fondo speciale da 30 milioni per l’acquisto di nuovi libri nelle librerie di prossimità da parte delle biblioteche. La norma può essere migliorata per favorire le aree disagiate del Paese con minori tassi di lettura e garantendo che le risorse vadano ad aggiungersi, e non sostituiscano, le risorse ordinarie.
Sostegno alle librerie. Incrementare le risorse destinate al credito d’imposta riconosciuto alle librerie in compensazione di tasse, spese e contributi attualmente non sufficienti a coprire la spesa storica. Sostenere l’apertura di nuove librerie nelle zone che ne sono prive e il rinnovo della rete commerciale con la costituzione di un fondo rotativo nazionale.
Misure a difesa della bibliodiversità e del pluralismo nella produzione editoriale. Introdurre un credito d’imposta destinato alle imprese editoriali indipendenti con fatturati entro i 2 milioni di euro, a valere su spese di personale, stampa, innovazione tecnologica.
Milano, 16 settembre 2024