Note a margine del concorso per 500 funzionari del Ministero Beni Culturali: mezzo bibliotecario per ogni biblioteca? E la tutela di libri e manoscritti chi la fa?
L’Associazione Italiana Biblioteche esprime solidarietà e ringrazia per l’importante lavoro svolto Giovanni Solimine, che si è dimesso dal Consiglio superiore dei Beni culturali del MiBACT e Mauro Guerrini, Luca Bellingeri, Gino Roncaglia e Paolo Matthiae, che si sono dimessi dal Comitato tecnico scientifico per le biblioteche e gli istituti culturali.
L’AIB condivide pienamente le ragioni di disagio che hanno portato alle loro dimissioni. In particolare è sconcertata per il bando di concorso per 500 funzionari del Ministero dei beni culturali e turismo per la scarsa attenzione riservata al comparto delle biblioteche.
Prevedere solo 25 funzionari bibliotecari, con evidente sproporzione rispetto al numero previsto per le altre professionalità, ci pare una decisione difficilmente accettabile.
Infatti questi numeri sono molto inferiori persino ai buchi negli organici delle 46 biblioteche statali riconfigurati lo scorso anno dallo stesso Ministero, organici che l’AIB aveva segnalato come assolutamente insufficienti non solo per il rilancio delle biblioteche ma persino per la loro sopravvivenza.
In più si dovrebbe tenere conto che il richiamo delle funzioni di tutela dei beni librari dalle Regioni al Ministero, con la creazione delle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche – una per Regione – dovrebbe logicamente prevedere la presenza di almeno un funzionario bibliotecario in ogni Soprintendenza; anche questa funzione fondamentale del Ministero appare completamente ignorata nella valutazione del fabbisogno.
Pur avendo valutato positivamente l’aumento del finanziamento per le biblioteche statali, occorre tuttavia sottolineare come questo concorso, insieme al declassamento delle funzioni dei direttori di alcune importanti biblioteche statali, in particolare di quelle “accorpate” a Musei e Gallerie, siano segnali estremamente negativi e preoccupanti.
Da una parte il Ministero risulta sensibile all’importanza del ruolo delle biblioteche, dall’altra non mette mano ad un progetto di riforma complessivo che metta in sicurezza le biblioteche statali, altrimenti condannate ad una inevitabile chiusura. Non possiamo pensare che questa sia l’intenzione del Ministro e del Governo.
Ci chiediamo anche come il Ministro pensi di portare avanti una riforma dei beni culturali nel nostro paese in grado di valorizzare e trasmettere i valori di cultura, civiltà, confronto e sviluppo sociale ed individuale ai cittadini italiani e del mondo senza valutare l’esperienza ed ascoltare i consigli di una Associazione come l’AIB e soprattutto di Giovanni Solimine, Luca Bellingeri, Mauro Guerrini e Gino Roncaglia, che l’Associazione Italiana Biblioteche si augura di avere ancora al proprio fianco nell’impresa di contribuire ad adeguare il sistema bibliotecari italiano a livelli degni della nostra storia, alle sfide del presente e alle necessità del futuro.
Enrica Manenti
Presidente AIB
Roma, 28 maggio 2016