Il nuovo decreto prevede che l’accesso, la consultazione e il prestito siano riaperti al pubblico su prenotazione
“Siamo lieti di apprendere che il nuovo Dpcm contenga alcune misure relative alle biblioteche e agli archivi perché essi sono da sempre strumenti di democrazia, indispensabili per garantire alla cittadinanza l’accesso libero e gratuito all’informazione, alla documentazione e alla conoscenza”.
Lo dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani alla luce del nuovo Dpcm del 3 dicembre 2020, in vigore da oggi (4 dicembre) in cui si prevede che le biblioteche e gli archivi possano riaprire, su prenotazione, i servizi al pubblico (incluso l’accesso alle sale di studio, la consultazione e lo studio in sede, il prestito etc), indipendentemente dal colore della zona in cui si trovano, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica.
“Le voci dei cittadini – prosegue Giani – unite a quelle di intellettuali e studiosi, che hanno manifestato il loro bisogno di lettura e di accesso al sapere, anche con la sottoscrizione di un appello specifico e con il contributo di Anci e dell’Associazione Italiana Biblioteche, hanno stimolato la giusta riflessione su questi argomenti. La nostra attenzione sulla tematica della lettura è alta e in questo contesto di emergenza pandemica – prosegue Giani – la Regione risponde con un coordinamento delle politiche bibliotecarie e della lettura ancora più forte, coeso e resiliente. La collaborazione e la sinergia tra istituzioni, soggetti della cultura, comunità e cittadini sono indispensabili per far fronte all’emergenza attuale e alle criticità del momento, ma soprattutto per ripartire”.
Pochi giorni fa era stata pubblicata una Faq sul sito regionale che specificava come il prestito in sede rientrasse tra i servizi di apertura al pubblico non sospesi dal precedente Dpcm. Ieri al Pisa Book Festival sono stati presentati i risultati del “Patto regionale per la lettura in Toscana”, un portale che mappa le Fiere del libro e i festival della lettura in Toscana in un’ottica di valorizzazione e promozione culturale in grado di impattare anche sullo sviluppo economico e sociale dei territori. Regione Toscana e Anci Toscana hanno inoltre dato vita al progetto “BibliOfficina” con l’obiettivo di ridisegnare lo scenario futuro della biblioteca pubblica nell’era post Covid-19.