Gentile Sindaco di Saint-Oyen
Gentile Amministrazione Comunale
Gentile redazione
Come Associazione Italiana Biblioteche – sezione Piemonte e Valle D’Aosta – Vi scriviamo questa lettera in merito all’articolo uscito sul quotidiano La Repubblica – Torino in data 25 luglio 2023 dall’evocativo titolo “La bibliotecaria va in pensione e nel piccolo paesino di montagna i libri si prendono in prestito dal panettiere”.
L’Associazione Italiana Biblioteche, fondata nel 1930, è l’associazione nazionale riconosciuta che rappresenta le biblioteche e la professione di bibliotecario in Italia ai sensi della legge 4/2013. Cura l’aggiornamento continuo dei bibliotecari ed è presente nell’elenco MISE delle associazioni non ordinistiche autorizzate a rilasciare l’attestato di qualificazione professionale ai loro iscritti.
Pertanto, e proprio in merito a quanto fin qui descritto, vorremmo esprimere il nostro dissenso rispetto alla lettura che viene evidenziata nell’articolo citato. Una lettura che a nostro parere risulta poco aggiornata, in riferimento alla funzione culturale e sociale delle biblioteche, e semplicistica per quanto riguarda le professionalità dei bibliotecari e delle professioni culturali in generale. Citiamo dal Manifesto IFLA-UNESCO 2022 “La biblioteca pubblica, porta d’accesso locale alla conoscenza, crea i presupposti di base per l’apprendimento permanente, l’autonomia nel processo decisionale e lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali. […] Per garantire servizi adeguati sono indispensabili risorse sia umane sia materiali idonee, nonché una formazione professionale e continua del bibliotecario, affinché sia in grado di affrontare le sfide attuali e future”.
Ed inoltre secondo gli articoli 11 e 12 della legge regionale datata 17 giugno 1992, n. 28 ancora vigente:
Art.11.
“Le biblioteche comunali sono istituti culturali che operano al servizio di tutti i cittadini per:
- a) favorire la crescita culturale e civile della popolazione valdostana;
- b) adottare le iniziative atte a diffondere le conoscenze storiche, linguistiche e delle tradizioni locali e a difendere il particolarismo valdostano;
- c) garantire la custodia, l’integrità e il godimento pubblico del materiale bibliografico ed audiovisivo;
[…]
Art. 12.
(Requisiti).
- Per lo svolgimento dei propri compiti le biblioteche comunali devono:
- a) essere dotate di regolamento, da approvarsi dal Consiglio comunale, secondo uno schema – tipo predisposto dal Servizio biblioteche ed approvato dalla Giunta Regionale. Tale regolamento definisce gli scopi, il funzionamento, l’organizzazione interna, i servizi della biblioteca, le modalità di fruizione da parte dell’utenza, la composizione e le modalità di elezione e di funzionamento della commissione di cui all’articolo 13;
- b) disporre di locali, arredi ed attrezzature adeguate;
- c) disporre di personale qualificato;
- d) costituire ed aggiornare, secondo le norme vigenti, il catalogo alfabetico per autori, il catalogo alfabetico per soggetti e il catalogo classificato;
- e) svolgere con continuità il servizio al pubblico, tenendo conto delle esigenze delle diverse categorie sociali ed osservare un orario di apertura comunque non inferiore alle quindici ore settimanali.”.
Sia il Manifesto Unesco sia la legge regionale della Valle d’Aosta sottolineano il grande valore sociale e culturale delle biblioteche in riferimento alla propria comunità, alla propria storia e al proprio territorio. Da una lettura trasversale della legislazione emerge che per operare concretamente e coerentemente questa istituzione deve essenzialmente poter disporre di locali, arredi, mezzi e personale qualificato, formato ed adeguato.
Secondo la letteratura di settore le biblioteche, sempre di più, non sono solo luoghi di prestito e transito di libri, ma sono spazi di dialogo dove si costruisce e ci si sente parte della comunità, dove si fa attività di Information Literacy, dove si studia, dove si coltivano le memorie, dove si legge, dove si cataloga, dove si lavora in e con il digitale, dove si creano cataloghi ragionati e in rete, dove si praticano inclusione e welfare culturale, dove si progettano attività, dove si svolgono laboratori e dove si pratica la libertà in tutte le sue sfaccettature. La biblioteca è tutto questo e non solo, la biblioteca è la bellezza del bene comune, che va tutelato e valorizzato. Come Associazione, e grazie al mestiere che pratichiamo ogni giorno, crediamo che si debba andare oltre alle facili semplificazioni, pur riconoscendo la difficoltà di un comune di duecento abitanti di far fronte alle problematiche strutturali che tutte le amministrazioni si trovano oggi ad affrontare. Inoltre riconosciamo che le risposte messe in campo dal comune sono un primo ed importante passo al fine di colmare un vuoto, ma sottolineiamo anche che le biblioteche sono servizi pubblici di primaria importanza e che debbano essere fonte di attenzione da parte delle amministrazioni nazionali, regionali e locali come qualsiasi altro servizio pubblico essenziale. Come sottolineato da numerosi studi e ricerche, ad esempio nella Relazione sugli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (Relazione BES) e nell’indagine sulle Biblioteche pubbliche a cura dell’ISTAT, vi è un grande interesse rispetto al tema dell’impatto delle biblioteche sulla vita degli individui e delle comunità. Sempre più spesso, in tutta Italia, le biblioteche sono l’ultimo presidio di cultura accessibile, gratuito e partecipativo. L’offerta delle biblioteche di pubblica lettura per i territori, da quelli grandi a quelli piccoli, è ricca e comprende la promozione alla lettura, animazioni e laboratori, organizzazione di conferenze, convegni o seminari, didattica formativa, mostre, film. Speriamo quindi che la Vostra amministrazione riesca a trovare gli strumenti (concorso, affidamento, gara, accordo con altre amministrazioni) più appropriati per sostituire la collega andata in pensione, secondo le forme e in accordo con le modalità della pubblica amministrazione al fine di non chiudere un importante ed essenziale presidio territoriale. Neil Gaiman, poliedrico scrittore e fumettista, in un discorso quanto mai attuale, tenutosi presso la Reading Agency di Londra nel 2013, parlando di lettura e ruolo delle biblioteche dice:
”Le biblioteche hanno a che fare con la libertà. Libertà di leggere, libertà di pensare, libertà di comunicare. Hanno a che fare con l’educazione (che non termina l’ultimo giorno di scuola o di università), hanno a che fare con il divertimento, con il creare un luogo sicuro, con l’accesso all’informazione.”
Concludendo vogliamo quindi ribadire la necessità e la centralità, soprattutto per le piccole comunità, di un servizio essenziale come quello bibliotecario e nel porgere i nostri saluti vi inviamo la nostra disponibilità ad un eventuale confronto al fine di trovare una soluzione sostenibile per la cittadinanza e rispettosa delle professionalità.
Cordialità,
Laura Ballestra
Presidente nazionale AIB
Luca Valenza
Presidente AIB Piemonte e Valle d’Aosta
Roma, 7 agosto 2023
Prot. 224/2023