L’Associazione Italiana Biblioteche esprime un giudizio fortemente critico nei confronti del bando per la selezione di “500 giovani” da avviare al tirocinio di 12 mesi presso strutture del MIBACT, e chiede al Governo di attuare misure strutturali immediate per garantire l’assunzione mediante concorso pubblico di professionisti del patrimonio culturale in grado di garantire continuità all’attività di tutela e valorizzazione dei beni culturali italiani.
La salvaguardia del nostro patrimonio culturale non può essere demandata a interventi estemporanei, tesi a sfruttare la disponibilità occasionale di risorse economiche, ancorché di provenienza comunitaria. Serve un impegno strategico, che destini risorse e personale al MIBACT a partire dalla legge di stabilità attualmente in discussione in Parlamento. Servono posti di lavoro veri, non tirocini di inserimento lavorativo retribuiti meno di 3 euro l’ora: l’indennità di 417 euro al mese per 35 ore a settimana prevista quale rimborso per un anno di lavoro equivale a precariato mascherato e sottopagato.
Il limite massimo di età fissato dalla legge a 35 anni (giustificato con l’eventuale utilizzo di fondi europei dedicati alla formazione giovanile) esclude inoltre molti bravi professionisti già formati, che potrebbero essere subito impiegati nelle attività istituzionali e comunque non dovrebbero essere discriminati nelle assunzioni stabili che potrebbero sopraggiungere al termine del progetto. L’Italia è piena di professionisti giovani e meno giovani, sottooccupati o senza lavoro, che già ben conoscono le tecniche di catalogazione e digitalizzazione dei beni culturali per averle impiegate in progetti culturali rimasti sovente interrotti dall’esaurimento dei finanziamenti.
Per questa ragione l’AIB è fermamente contraria a qualsiasi soluzione che punti alla stabilizzazione senza passare da un regolare concorso pubblico finalizzato a verificare i titoli professionali, le competenze e la preparazione quali unici criteri per la selezione dei meritevoli.
Roma, 13 dicembre 2013