Audizione AIB alla VII commissione permanente della Camera

L’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) segue in modo attivo da tempo le iniziative parlamentari che riguardano la professione bibliotecaria e, in particolare, il suo riconoscimento professionale nell’ambito delle professioni non ordinistiche.

L’AIB ha presentato nel 2009 al Ministero della Giustizia, a norma dell’art. 26 del D. Lgs 9 novembre 2007 n. 206, la domanda per l’annotazione nell’elenco delle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate al fine di elaborare proposte in materia di piattaforme comuni per la definizione delle qualifiche professionali.

In data 12 maggio 2010 abbiamo ricevuto il parere favorevole da parte della Seconda Commissione del CNEL in riferimento alla documentazione presentata. Tra luglio e settembre 2012 abbiamo saputo che il Ministro del Dipartimento Politiche Comunitarie e il Ministro per i Beni e le Attività culturali hanno firmato il decreto che è stato quindi restituito per la prosecuzione dell’iter di competenza al Ministero della Giustizia. In seguito non abbiamo più ricevuto comunicazioni.

Nella proposta di legge S. 3270 – Froner ed altri; Anna Teresa Formisano; Buttiglione ed altri; Della Vedova e Cazzola; Quartiani ed altri: «Disposizioni in materia di professioni non organizzate», il cui iter l’AIB segue attentamente anche tramite la propria rappresentanza nel Colap – Coordinamento Libere Associazioni professionali, è contenuto il tentativo di regolamentare non solo la professione bibliotecaria ma numerose altre a garanzia del consumatore (o dell’utente, come nel nostro caso). Al momento il provvedimento, dopo aver passato il vaglio della Camera (17 aprile 2012) e del Senato (che l’ha approvato con modifiche) è assegnato alla X Commissione della Camera, che ha ottenuto in forza dell’O.d.G n. … approvato in data …. la possibilità di approvarlo in sede legislativa, cosa che auspichiamo possa avvenire prima della chiusura della presente legislatura.

La proposta di Legge n. 1614 Madia, Samperi, Ferranti,Tenaglia, presentata il 5 agosto 2008, va sicuramente nella direzione del riconoscimento degli operatori professionali dei beni culturali identificati in un apposito elenco che comprende archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, storici dell’arte (art.1), fatto considerato positivamente dalla nostra Associazione. Parimenti si sottolinea l’importanza dell’istituzione dei registri nazionali dei professionisti dei beni culturali e l’opportunità del riconoscimento del ruolo delle Associazioni professionali nella collaborazione con il Ministero e nella certificazione delle competenze ( art.2).

Desideriamo però segnalare che l’eventuale approvazione della proposta di legge n. 1614 senza la contestuale approvazione della n. 3270 e senza il tempestivo riconoscimento atteso da parte del Ministero della Giustizia rappresenta per la nostra Associazione un percorso incompiuto, che per i bibliotecari avrebbe anche lo svantaggio di sottolineare l’ appartenenza tout-court alla sfera dei Beni Culturali, mettendo in secondo piano l’importante componente professionale legata alla sfera informativa e sociale delle Biblioteche di pubblica lettura.

Infine, desideriamo segnalare che l’istituzione di un Registro presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali , seppur come si diceva sicuramente utile, non deve confliggere con le procedure di “certificazione” previste dalla proposta Froner e altri.

 

Il Presidente

Stefano Parise

10 dicembre 2012