L’Associazione italiana biblioteche esprime costernazione per la morte, avvenuta il 23 aprile scorso, del Prof. Armando Petrucci, insigne studioso di Paleografia, maestro per generazioni di allievi nelle università dove ha insegnato (Salerno, Roma, Pisa) e tramite i suoi scritti.
Petrucci è stato una coscienza critica del nostro tempo, di cui ha offerto una lucida interpretazione attraverso la storia della scrittura, considerata come storia della produzione e degli usi sociali della scrittura quale espressione quotidiana di classi, contesti politico-economici, strumento di potere o testimonianza di subalternità.
Ci ha lasciato tra l’altro, insieme a Giulia Barone, un’opera di grande interesse sulle politiche della lettura e delle biblioteche in Italia dall’Unità agli anni Settanta del diciannovesimo secolo (Primo: non leggere, Milano, Mazzotta, 1976). Invitiamo a rileggere quell’opera, che aiuta a capire qualcosa in più sull’oggi delle biblioteche e anche sulla responsabilità dei bibliotecari (si veda, a p. 115, quel riferimento ai “rimedi parziali o meramente tecnici” proposti per risolvere i problemi di “un gran corpo malato”).
Esprimiamo le più sentite condoglianze ai familiari e confidiamo che il pensiero e l’opera del Professor Petrucci si tramanderà nel tempo.
La presidente nazionale
Rosa Maiello
Roma, 26 aprile 2018