Verbale dell’incontro di lunedì 2 settembre 2013 Biblioteca comunale di Trento, Sala Affreschi, I piano Ore 9.35-11.55 La Presidente della Sezione regionale Trentino Alto Adige Elena Corradini apre la riunione facendo il punto della situazione sulla questione della tariffazione del Prestito Interbibliotecario provinciale, ricordando gli articoli apparsi sui giornali, gli interventi di bibliotecari sulla lista di discussione e le mail arrivate ad AIB TAA. La posizione più diffusa è il no alla tariffazione (principali motivazioni: non è compatibile con il principio di “sistema bibliotecario”; difficoltà burocratiche e gestionali; esistenza di alternative possibili, come il ricorso a una diversa politica di finanziamento, sanzioni a chi non usa correttamente il servizio; la tariffazione introduce disparità di accesso alle risorse). Gli argomenti portati a favore della tariffazione sono principalmente la responsabilizzazione degli utenti e la copertura spese senza gravare su altri fondi / capitoli. Sul tema la PAT ha avviato un esame di fattibilità dal punto di vista contabile/fiscale e la discussione all’interno del Gruppo di lavoro SBT. Sul PI provinciale è anche stato istituito un apposito Sottogruppo di lavoro, che si è però riunito una sola volta. Cosa fare ora? Quali azioni concrete mettere in opera? Verso quali interlocutori? Elena Corradini invita i partecipanti all’incontro ad intervenire sull’argomento. Edoardo Tomasi (Biblioteca di Mori), fa parte del Sottogruppo di lavoro del SBT sul PI provinciale. Ricorda che l’idea della tariffazione del servizio da parte della PAT non è nuova e se ne è cominciato a parlare già nel 1998. L’ultima riunione dl sottogruppo risale al 6 novembre 2012: da allora il gruppo non è più stato convocato benché non si fosse arrivati a conclusioni condivise, e la PAT ha proseguito indipendentemente dal sottogruppo. La discussione su PI e tariffazione è poi tornata in capo al Gruppo di lavoro SBT. La discussione recente sulla stampa ha visto partecipare bibliotecari e scrittori, ma non ci sono state reazioni da parte degli utenti. Bisogna coinvolgere nella discussione gli utenti, che sono il gruppo più consistente e i destinatari del servizio. Federica Fanizza (Biblioteca di Riva del Garda) riporta quanto uscito dalla discussione con i colleghi delle Biblioteche di Arco e Ledro. No alla tariffazione del prestito, oltre che per le condivisibili questioni di principio, perché crea squilibri all’interno del Sistema: nelle biblioteche piccole significherebbe ridurre la possibilità di integrare le collezioni già penalizzate dal taglio degli acquisti. Inoltre creerebbe problemi nella gestione della finanza locale (molte biblioteche non hanno capacità di incasso, andrebbero messi a bilancio incassi gestiti per conto terzi). Se non è possibile trovare soluzioni alternative e la tariffazione ci deve essere, allora è preferibile fare pagare una tessera di iscrizione una tantum per gli utenti maggiori di 14 anni e applicare seriamente delle sanzioni per l’uso non corretto dei servizi. Anche in questo caso rimarrebbe però il problema degli incassi: i soldi rimarrebbero ai comuni o i comuni sono un tramite verso la Provincia? Graziano Cosner (Biblioteca Intercomunale Altopiano Paganella Brenta) ritiene che la tariffazione non sia necessaria, anche se gli usi distorti del servizio possono/devono essere sanzionati. Tutta la questione riguarda una cifra di 50,000 euro, irrisoria all’interno del budget complessivo della Provincia. Su questo tema il livello della discussione va “alzato” e ampliato: PI e catalogazione sono i pilastri su cui si fonda il Sistema Bibliotecario Trentino, scarseggiano i fondi per la catalogazione, scarseggiano i fondi per il PI, l’Ufficio SBT è in difficoltà, sotto organico e non viene “rimpolpato”. E’ lecito chiedersi cosa voglia fare la Provincia riguardo al Sistema Bibliotecario Trentino. E’ la prima volta che i bibliotecari si trovano per discutere temi non solo tecnici ma anche politici e ci si deve chiedere : cosa vogliono fare i bibliotecari? Possono riuscire a farsi sentire come categoria, anche verso i candidati alle prossime elezioni provinciali? Va trovata una soluzione, ma l’alternativa potrebbe anche non essere necessariamente o fondi della Provincia o tariffazione a carico degli utenti, possono esserci altre strade (fundraising, p.es.). La tariffazione sarebbe comunque un elemento negativo: abbatterebbe la quantità dei prestiti, porterebbe alla riduzione del servizio, e la riduzione di un servizio non può essere un obiettivo per una biblioteca. Inoltre porterebbe diseguaglianze fra gli utenti all’interno del sistema. Federica Fanizza ritorna sul tema delle scelte della Provincia per la destinazione dei fondi: investe nei musei tutto quello che non investe nelle biblioteche (i casi più recenti: Caproni, MART, MUSE). Bisogna cercare una collaborazione con i musei per pubblicizzare le biblioteche. Alessandra Lucianer (Biblioteca Fondazione Mach) condivide quanto detto da Graziano Cosner e integra l’argomento lanciato da Federica Fanizza. Riporta i dati presentati dal GR regionale del 1 settembre 2013 sul “turismo culturale estivo”: 84.000 presenze al MUSE, 23.000 al Castello del Buonconsiglio, 60.000 per i Suoni delle Dolomiti. Nel servizio del GR non si fa cenno alle biblioteche. Le biblioteche non compaiono mai nelle statistiche riguardanti il Trentino, nonostante i numeri relativi alla diffusione delle biblioteche sul territorio, ai servizi offerti e agli utenti siano numeri importanti. I bibliotecari devono imparare a fare comunicazione: i numeri ci sono, ma i bibliotecari non sanno mostrarli, valorizzarli. Ma la comunicazione non va improvvisata, o demandata ad altri soggetti: è necessario lavorare ad un progetto di comunicazione di sistema. Fabrizio Leonardelli (Direttore della Biblioteca comunale di Trento) ritiene che i servizi di base delle biblioteche pubbliche debbano essere gratuiti. Il PI deve essere considerato un servizio di base, perché su prestito e catalogazione partecipata si basa il Sistema Bibliotecario Trentino. Il PI è quindi un servizio del Sistema e i costi dei servizi di Sistema competono a chi coordina/sostiene il Sistema e non alle singole biblioteche. Ovviamente non va confuso il servizio con l’abuso del servizio, che deve essere sanzionato. Se il costo del servizio è eccessivo si possono studiare strategie per ridurre il costo. Se non ci sono risorse destinate a questo servizio nel bilancio PAT , bisogna ricordare agli amministratori che lo stanziamento per le biblioteche è fermo da anni e che le cifre destinate alle biblioteche (rispetto al volume di attività che le biblioteche svolgono e al numero di utenti sul territorio) non sono proporzionate alle cifre stanziate per altri comparti del settore cultura (p.es. i musei). La PAT ha un comportamento ambiguo nei confronti delle biblioteche, da un lato ne detta la politica e dall’altro afferma che le biblioteche pubbliche sono di competenza dei comuni. La gestione del SBT dovrebbe competere ai bibliotecari: è importante porsi come interlocutori forti, creare e far funzionare un Gruppo di lavoro stabile, non estemporaneo. Gianmario Baldi (Direttore della Biblioteca civica di Rovereto) afferma che è importante ribadire il ruolo, l’importanza delle biblioteche, che con la loro diffusione capillare sul territorio e il loro impatto su tutti gli strati della società hanno di fatto realizzato la vera rivoluzione del Trentino. Bisogna riflettere sull’importanza delle biblioteche come fulcro dello sviluppo sociale, ma anche economico. Non si può ignorare la difficile situazione economica che impone tagli a tutti i livelli. Ma proprio per questo si deve ancora di più rafforzare il Sistema. Il Sistema Bibliotecario Trentino deve essere ripensato attorno ai servizi cardine: PI e gestione condivisa delle risorse elettroniche. Il PI è un servizio irrinunciabile: la Civica di Rovereto, p.es., presta circa quanto richiede ad altre biblioteche. Bisogna che la Provincia torni a gestire il SBT e non demandi la gestione dei servizi delle singole biblioteche ai comuni. In difesa delle biblioteche, la Civica di Rovereto sta organizzando per il prossimo 30 settembre (data da confermare) un incontro con Luciano Canfora. Elena Corradini ricorda che sono arrivati contributi via mail di bibliotecari di piccole biblioteche di valle che sottolineano come le aree periferiche saranno quelle più penalizzate se non si riesce a mantenere una politica di sistema. E’ quindi necessario convincere i futuri amministratori della Provincia che le biblioteche sono una priorità, e come tali vanno supportate anche sul piano finanziario. Alessandro Fontanari (Biblioteca di Civezzano) concorda con quanto detto da Graziano Cosner: l’obiettivo deve essere quello di fare una politica di rete, coinvolgere il numero maggiore di bibliotecari, allargare la discussione coinvolgendo la stampa, mantenere alta l’attenzione sulle biblioteche e curare l’informazione agli utenti. E’ necessario arrivare ad un documento da rendere pubblico, un Manifesto sulle biblioteche trentine da presentare ai futuri amministratori. In questa direzione sta lavorando il Gruppo di lavoro del SBT, che sta organizzando una giornata di confronto con gli amministratori locali per sensibilizzarli sul valore delle biblioteche: all’interno del Gruppo Elena Corradini e Marcello Liboni hanno elaborato una bozza di documento. Le stesse problematiche erano già presenti nel documento presentato da AIB TAA al Presidente della Provincia Alberto Pacher nell’incontro dello scorso 3 giugno, in cui si presentava un programma di rilancio di SBT. Purtroppo la PAT negli ultimi anni ha speso senza tenere conto delle priorità e ora si rischia di dover contrapporre la destinazione di fondi fra servizi ugualmente importanti. Elena Corradini fornisce chiarimenti sul Gruppo di lavoro nominato dalla PAT. La composizione del Gruppo è stata decisa dall’Ufficio SBT PAT in base ai ruoli ricoperti sul territorio. Sono presenti nel Gruppo, che ha un ruolo consultivo, rappresentanti delle biblioteche di Trento, Rovereto, Ala, Arco, Civezzano, Dimaro, Strigno, Vezzano, UNITN, FEM, Museo storico. E’ presente AIB. E’ stato attivato un sottogruppo sul Prestito Interbibliotecario, che si è riunito una sola volta nel 2012. Il Gruppo non sempre si sente rappresentativo della realtà territoriale: chiede un allargamento ad altri nominativi e una comunicazione/diffusione di quanto discusso/elaborato all’interno del Gruppo di lavoro. Daniela Dalla Valle (Direttore dell’Ufficio per il Sistema Bibliotecario Trentino della PAT) chiarisce che il Gruppo di lavoro attuale discende da quello convocato per la stesura del Regolamento concernente “Requisiti, caratteristiche e servizi delle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino”, di cui all’art. 17, Legge provinciale 3 ottobre 2007, n. 15 “Disciplina delle attività culturali”. Una volta approvato il regolamento, il Gruppo è stato riconvocato per affrontare le tematiche emerse durante il lavoro di redazione ma rimaste irrisolte perché non ammissibili nel testo del Regolamento. Riguardo ai contenuti delle riunioni del Gruppo, ritiene che il verbale che viene prodotto può essere diffuso dai membri del gruppo anche ad altri bibliotecari. Elena Corradini chiede conferma di quanto affermato, in contrasto con comunicazioni precedenti da parte dell’USBT, che ha sulla carta la titolarità nella produzione e diffusione dei verbali delle riunioni convocate. Daniela Dalla Valle conferma. Sulla questione della tariffazione del servizio PI provinciale Dalla Valle ribadisce: non avendo più certezza dei fondi, l’USBT ha avviato un’istruttoria per verificare le possibili alternative per il reperimento di fondi. Il Consorzio dei Comuni, interpellato al riguardo, ha istituito un apposito tavolo di lavoro per valutare possibili soluzioni. Dalla Valle condivide il tema più volte emerso della necessità di aumentare la visibilità e la comunicazione delle biblioteche e l’opportunità di arrivare ad un Manifesto delle biblioteche trentine da presentare al Convegno indirizzato agli amministratori locali che la PAT sta organizzando per il prossimo 5 dicembre: “Le biblioteche come risorsa della comunità”. La data post elezioni provinciali è stata scelta nella speranza di avere un interlocutore politico certo. Il Convegno sarà coordinato da Fabio Severino, gli interventi per ora confermati sono quelli di Maria Stella Rasetti e Roberto Ventura, nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda fra bibliotecari e amministratori. Elena Corradini chiede a Daniela Dalla Valle la disponibilità dei dati di sistema per arricchire con elementi concreti il documento preparato da lei e Marcello Liboni, in forma di bozza, c he dovrebbe costituire la base del Manifesto per le biblioteche trentine. Ricorda inoltre i tempi ormai ristretti per l’adeguamento delle biblioteche al Regolamento e la mancanza di una serie di documenti di supporto, ai quali il Gruppo di lavoro ha chiesto di poter lavorare di concerto con la PAT, quali la Carta delle collezioni e la Carta dei servizi, visti in un’ottica di sistema. Federica Fanizza espone a Daniela Dalla Valle la necessità di trovare degli strumenti di finanza locale che agevolino le entrate dei comuni. Daniela Dalla Valle risponde che al momento non sono previsti incentivi per sistemi di gestione locale se non al passaggio della titolarità dei servizi dai Comuni alle Comunità di valle. Rolando Iiriti (Biblioteca dell’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale) ricorda che nel 2009 venne approvato in Giunta PAT un documento sul rilancio del Sistema Bibliotecario Trentino: che fine ha fatto questo rilancio? Cosa possono fare i funzionari provinciali, che peso hanno per fare pressione per questo rilancio? Vittorio Carrara (Sistema Bibliotecario di Ateneo) riporta l’attenzione sulla questione della tariffazione del PI provinciale. Chiede a Daniela Dalla Valle se c’è o non c’è la possibilità di fare recedere la PAT dalla mancata assegnazione di fondi adeguati. Se non ci sono i fondi bisogna lavorare per trovarli, non ci si può arroccare su questioni di principio per garantire la gratuità a tutti i costi. Daniela Dalla Valle ritiene che non sia impossibile reperire le risorse. E’ però importante non incancrenirsi sulla questione tariffazioni sì/no, ma piuttosto partire da qui per fare partire una campagna di promozione delle biblioteche. Massimo Libardi (Biblioteca di Borgo Valsugana) ritiene che, anche se il motivo che ha portato i bibliotecari a riunirsi, dopo tanto tempo che non succedeva, è una questione pratica (la necessità o meno di tariffare un servizio in un momento di difficoltà economica), bisogna allargare i confini della discussione. Bisogna discutere di questioni più ampie (la politica del SBT, il rapporto tra le biblioteche e i comuni) e recuperare le tematiche emerse a margine della discussione sul Regolamento: il problema del personale delle biblioteche (lo status ma anche la formazione), la forza del SBT all’interno del comparto cultura della PAT . Nel confronto con i sistemi museali, i sistemi di associazioni culturali, i sistemi integrati col turismo (p. es. i Suoni delle dolomiti) la realtà delle biblioteche appare molto raramente (p. es. nel pieghevole APT sulle iniziative estive in Trentino le biblioteche non ci sono). E’ necessario trovare un momento di discussione stabile fra i bibliotecari e riuscire a dare una visione d’insieme del sistema. E’ fondamentale che gli amministratori locali capiscano che le biblioteche sono un luogo fortemente radicato sul territorio, che assolvono una molteplicità di funzioni che spesso non vengono viste ed erogano servizi che suppliscono a mancanze di altri settori (p. es. attività di formazione e aggiornamento che la scuola non riesce a dare). Le biblioteche sono il sistema più strutturato e complesso all’interno del territorio trentino: non possono avere come riferimento solo i singoli assessori dei singoli comuni, devono poter contare su una visione più ampia, di sistema. Sonia Spallino (Biblioteca di Vezzano) ritiene che il tema fondamentale, il primo in una scaletta di priorità, è quello della comunicazione della biblioteca. E’ importante essere operativi da subito. Le modalità di lavoro di gruppo utilizzate per la campagna “Scegli il libro” potrebbero essere utilizzate anche in sottogruppi di lavoro finalizzati ad individuare strategie e attività di comunicazione della biblioteca e del sistema bibliotecario. Bisogna sfruttare questo periodo di campagna elettorale per sensibilizzare e chiedere un impegno a quelli che potrebbero diventare i nostri prossimi amministratori. Utilizzare la data del 5 ottobre (Bibliopride) per uscire pubblicamente con una iniziativa , per esempio il lancio del nuovo logo del SBT. Annamaria Maturi (Biblioteca di Cavedine) ribadisce l’importanza della comunicazione della biblioteca verso l’esterno, ma anche quella della comunicazione interna, fra bibliotecari. Lamenta la mancata diffusione dei verbali del Gruppo di lavoro SBT, la scarsa capacità di discussione e scambio di informazioni fra bibliotecari, la poca attenzione che gli amministratori hanno nei confronti delle biblioteche, che spesso non vengono coinvolte in iniziative/interventi promossi dalla stessa provincia per il settore cultura; a mero titolo di esempio, l’incontro con i dirigenti della SIAE per il Triveneto organizzato lo scorso aprile (a seguito di tale incontro la PAT ha previsto interventi di sostegno al pagamento dei diritti SIAE per le associazioni) o la formazione permanente confluita in Legge provinciale lo scorso luglio. Riguardo poi al problema del reperimento di fondi per il servizio di PI provinciale è solo una questione di scelte politiche, poiché i fondi per la produzione della Guida cartacea alle biblioteche del Trentino, che nascerà già “vecchia”, o per la progettazione del nuovo logo del sistema sono stati trovati. Federica Fanizza concorda che una guida cartacea sia uno strumento superato. Le biblioteche trentine non hanno un sito web, un portale di sistema, la PAT non ha investito su questo. Così le biblioteche non hanno un’immagine comune, non si fanno conoscere, non hanno capacità di attrazione per gli sponsor. Il problema del non riconoscimento del valore delle biblioteche deriva dalla non capacità di introito economico: è questo che interessa agli amministratori, non certo l’impatto sociale. Elena Corradini sottolinea l’importanza di un coinvolgimento delle biblioteche negli studi (anche sul campo) che i gruppi di ricerca di istituzioni come FBK e Università svolgono in ambiti che potrebbero potenzialmente trovare un fertile terreno di applicazione proprio nelle biblioteche (si pensi al web semantico, ma non solo), cosa già portata all’attenzione di alcuni soggetti istituzionali. Il Trentino, che si può fregiare di premi internazionali per l’innovazione tecnologica, dovrebbe considerare le biblioteche la finestra per dare visibilità ai progetti più innovativi e favorire lo scambio di conoscenze in tutti gli strati sociali. Questi collegamenti metterebbero in luce la forza delle biblioteche. La discussione continua sul tema del ruolo dell’Ufficio per il Sistema Bibliotecario trentino. Ivana Eccher (Sistema Bibliotecario d’Ateneo) afferma che manca una regia all’interno di SBT. L’Ufficio ha perso la sua funzione di coordinamento, vengono portati avanti singoli progetti senza una visione d’insieme. I bibliotecari devono ricominciare a decidere e l’USBT deve riprendere le funzioni che ha perso. Graziano Cosner ribadisce che i problemi da affrontare sono tanti: il finanziamento di un servizio, la comunicazione delle biblioteche e del sistema, la governance del sistema. Esiste la necessità di potenziare l’USBT, ma anche di capire quale ruolo vogliono avere i bibliotecari in una governance più diffusa, che non separi i compiti tecnici da quelli politici. Sonia Spallino sottolinea l’importanza dell’USBT, che va supportato e difeso. Il sistema non può prescindere dall’USBT, che ha competenze e professionalità preziosissime. I presenti riconoscono che tali competenze esistono e sono importanti e non si possa prescindere dall’USBT tuttavia viene sottolineata la necessità di un maggiore coinvolgimento dei bibliotecari (biblioteche) vero centro del sistema. Paola Panizza (Biblioteca di Vermiglio) ritiene che non ci sia fiducia nell’USBT per la mancanza di trasparenza e di comunicazione delle decisioni (vedi il nuovo logo di sistema, in preparazione da tempo presso l’USBT, di cui però i bibliotecari non sono a conoscenza). Elena Corradini specifica che lo stesso Gruppo di lavoro ne è venuto a conoscenza nel mese di luglio, a cose fatte, e i componenti del gruppo sono stati informati che il logo sarà presentato ufficialmente nei prossimi mesi. Fabrizio Leonardelli ritiene che non si debba puntare sul lancio del nuovo logo all’interno di iniziative organizzata dalle biblioteche, come saranno quelle legate al Bibliopride del prossimo 5 ottobre [Bibliopride]. Il logo è un prodotto della Provincia, che lo lancerà in occasione del convegno sulle biblioteche che la PAT sta organizzando per il 5 dicembre. E’ più opportuno puntare al Manifesto delle biblioteche trentine, un documento al quale stanno lavorando i membri del Gruppo di lavoro, che potrebbe diventare lo strumento per dialogare col mondo politico. Le cose migliori del Sistema, negli anni, sono partite dai bibliotecari (l’impianto del sistema, la condivisione del catalogo) e non dal mondo politico. E’ quindi d’accordo con Graziano Cosner che i bibliotecari debbano avere un ruolo anche politico e non solo tecnico. A chiusura dell’incontro Elena Corradini propone di condividere con il maggior numero di colleghi quanto emerso dalla discussione: verrà inviato il verbale con allegata la bozza del documento per il Manifesto delle biblioteche trentine. L’AIB si propone come soggetto che può fare da collettore dei suggerimenti e delle proposte dei bibliotecari e come promotore di ulteriori momenti di discussione e di incontro. La riunione è chiusa alle 11.55. La Segretaria dott.ssa Diamila Righi