Biblioteche nel Levante genovese: si può fare di più (intervista di Alberto Bruzzone a Francesco Langella, 1° novembre 2018)
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Lettera aperta di Francesco Langella sulle biblioteche liguri (Genova, 31 ottobre 2018)
Carissime colleghe e carissimi colleghi,
la situazione delle biblioteche nella nostra regione è grave ma non seria. Assisto sgomento a una serie di decisioni delle pubbliche amministrazioni che stanno di fatto affossando le reti bibliotecarie nella nostra regione. Trasferimenti di bibliotecari e bibliotecarie di comprovata esperienza all’anagrafe o nelle segreterie dei sindaci. Il caso del comune di Lavagna, come la situazione del comune di Sant’Olcese e del Comune di Imperia crea nelle nostre biblioteche un processo di destabilizzazione dei servizi e mette a rischio chiusura molti centri di pubblica lettura. Ci sono poi Biblioteche come quella di Villanova di Albenga che è attivissima grazie al lavoro epico della bibliotecaria Mariagrazia Timo che in solitudine continua ad operare con una proposta di attività didattiche di grande qualità con particolare riferimento al mondo dell’infanzia e delle scuole. Come non sottolineare,inoltre, la drammatica situazione delle Biblioteche di La Spezia con la Biblioteca Mazzini chiusa per lavori di ristrutturazione; la Cappellini con aperture sporadiche a livello settimanale; la Biblioteca Beghi,un gioiello di struttura, inaugurata recentemente che ha un’unica, seppur brava bibliotecaria,supportata da 8 colleghi che come formazione non sono bibliotecari. La misura dello sfascio è davvero colma. Tralascio approfondimenti sui tagli per acquisto libri e per le attività di promozione della lettura in tutte le biblioteche della regione ad eccezione,forse, della Biblioteca Agostino Sasso di Ceriale, della Deaglio di Alassio e della Biblioteca di Borghetto Santo Spirito.
Come presidente regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche sono intervenuto più volte con le Amministrazione per la tutela professionale dei bibliotecari, ribadendo il ruolo centrale delle biblioteche nell’ambito delle istituzioni culturali e sociali.Non c’è civiltà senza biblioteche funzionanti e aperte alla comunità. Non c’è democrazia senza adeguati servizi di formazione permanente e informazione per i cittadini. Potrei continuare con altri esempi : La situazione di sostanziale stallo della Biblioteca Universitaria di Genova e delle notevoli criticità di personale all’interno del sistema Bibliotecario d’Ateneo . Mi fermo qui. Chiedo ai colleghi di segnalarci tutte le situazioni di difficoltà nelle vostre biblioteche; i trasferimenti di bibliotecari ad altri servizi civici,chiusure temporanee e permanenti di centri di pubblica lettura, per consentirci diavere una mappatura adeguata del disastro in corso. Voglio dire a tutti che l’AIB c’é. Chiediamo all’Assessore regionale alla Cultura Cavo di istituire un tavolo di discussione sullo stato delle biblioteche liguri per avviare un processo virtuoso di risalita per le reti bibliotecarie ,partendo dalla tutela della professionalità dei bibliotecari. Diventa urgente per le pubbliche amministrazioni avviare procedure concorsuali per l’assunzione di nuovi bibliotecari e addetti di biblioteca,come del resto accade in alcune regioni. L’ AIB organizzerà nei prossimi mesi un’iniziativa per il rilancio della biblioteca pubblica nella nostra regione.
Il Presidente regionale AIB Liguria
Francesco Langella