LE PELLICOLE IN FORMATO RIDOTTO E FOTOGRAFIE AMATORIALI NELLE –TECHE AUDIOVISIVE
VALORIZZAZIONE E RIUSO DELLA MEMORIA
MEDIATECA DI CINEMAZERO
Palazzo Badini, via Mazzini 2 Pordenone
11 aprile 2019 dalle ore 10.30 alle ore 17.00
PRESENTAZIONE
In occasione della dodicesima edizione de Le voci dell’inchiesta – Pordenone Docs Fest, il festival di Cinemazero giunto ormai alla sua XII edizione, viene organizzata in collaborazione con AVI – Associazione Videoteche Mediateche Italiane e con il Sistema regionale delle Mediateche del Friuli Venezia Giulia il convegno “Le pellicole in formato ridotto e fotografie amatoriali nelle –teche audiovisive. Valorizzazione e riuso della memoria”
Con il patrocinio di Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia, AIB – sezione FVG e con il partenariato dell’Archivio di Stato di Pordenone.
ABSTRACT
La conservazione e la salvaguardia della memoria audiovisiva del territorio passa attraverso la raccolta, digitalizzazione, conservazione, ma soprattutto la valorizzazione delle memorie filmiche in formato ridotto e fotografie presenti in archivio. Film amatoriali e film di famiglia, così come le fotografie di famiglia possono aprire uno squarcio storico, sociologico, geografico, antropologico del tutto inedito sulla storia locale, intesa sia come storia del territorio sia come racconto della vita e delle abitudini dei suoi abitanti. Questo patrimonio ben si presta a una ricontestualizzazione e a un riuso attraverso l’elaborazione creativa e artistica. In una tavola rotonda con teorici, artisti, e curatori di raccolte territoriali affronteremo la criticità e i punti di forza della valorizzazione di foto e pellicole in formato ridotto in archivio, cercheremo, inoltre, di focalizzare le strategie e le buone pratiche nel riuso di filmati e fotografia d’archivio e di famiglia.
PROGRAMMA
ore 10.30 – Saluti istituzionali
ore 11.00 – 13.00
Intervengono:
Paolo Caneppele – Österreichisches Filmmuseum Wien
Le memorie personali tra rispetto per gli autori, strutture archivistiche, classificazioni arbitrarie, radicale empatia e profitto
ovvero Public history, community based archive o reenactment?
Guardando, studiando, riutilizzando le produzioni amatoriali cosa possiamo imparare? Quali conoscenze riusciamo a trarre? Come riutilizzare le memorie private nel rispetto di chi le ha registrate? Chi è l’amatore? In che maniera stabilire un contatto con autori per definizione anonimi? Come entrare in un mondo che non ci appartiene? Come vedere e interpretare immagini che sono state scattate, filmate e videoregistrate non per noi che ora le utilizziamo ma per altri? Le pratiche di raccolta dei materiali amatoriali sono utili o perniciose? Ha senso “incassare” le immagini private o sarebbe meglio lasciarle in possesso di chi le ha prodotte. Le pratiche archivistiche sono rispettose degli autori? Come possono i fondi amatoriali quasi sempre legati ad un ristretto ambito locale suscitare un interesse globale? Che conseguenze ha il “salto di scala” che queste immagini subiscono uscendo dalle pareti della casa ove sono state girate e mostrate per finire in un cinema, sugli schermi televisivi o in internet?
Paolo Caneppele, dal 2004 lavora al Museo del cinema di Vienna (Österreichisches Filmmuseum). Dopo la laurea in Storia moderna è ricercatore al Filmarchiv Austria a Vienna, quindi a Bologna come dirigente della Cineteca. Corsi su Documentazione cinematografica e Teoria e prassi archivistica presso le Università di Udine, Milano-Cattolica, Vienna e Linz. Ha pubblicato numerosi studi sullo spettacolo cinematografico, censura, documentazione cinematografica e pratiche amatoriali.
Claudio Oliveri – AAMOD, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico – Progetto Famiglie Laziali
Presentazione del progetto triennale Famiglie laziali, promosso dalla Presidenza della Regione Lazio e curato dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) e dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
Progetto volto alla ricostruzione della storia della famiglia e del territorio regionale attraverso le immagini autoprodotte dai suoi abitanti: tra il 2006 e il 2009, grazie al contributo degli studenti di 27 scuole e alla collaborazione di archivi locali delle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, sono state raccolte circa 10.000 fotografie e 100 filmini.
Il materiale è confluito presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico dove è stato acquisito in formato digitale e catalogato su xDams, una piattaforma di descrizione per archivi fotografici e audiovisivi. Tutto questo patrimonio è poi confluito all’interno del portale Fotofamilia.it, con l’obiettivo di proseguire la ricerca su altre realtà territoriali della penisola per disegnare un’ampia mappa visiva della famiglia italiana e promuovere e incoraggiare così gli studi sulle identità, il territorio, la vita privata.
Claudio Olivieri, Laureato in filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha collaborato con la Fondazione Basso e con la rivista “Problemi del Socialismo. Da circa vent’anni si occupa di catalogazione e archiviazione delle immagini in movimento. Ha svolto attività di documentazione del materiale audiovisivo per le TECHE-RAI. Dal 2000 lavora all’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico in qualità di responsabile delle ricerche. Dal 2015 tiene un corso su “Archivi audiovisivi e digitali” nell’ambito del Master “Esperto in comunicazione storica: televisione e multimedia” presso l’Università Roma Tre.
Ha partecipato, come relatore, a diversi seminari e convegni sui temi del trattamento e della conservazione dei materiali audiovisivi Ha curato la pubblicazione del volume “Ciak si lotta! Il cinema dell’Autunno caldo in Italia e nel mondo” (Annali Aamod 12, LiberEtà, 2010) Ha realizzato, con altri, i documentari: “Il linguaggio del tempo. Conversazione con Vittorio Foa” (2004); “1969 Autunno caldo” (2009); “Luciano Lama. L’Italia del lavoro” (2016)
Alberto Ceschin – I AM Comunicazione, progetto di recupero e valorizzazione delle lastre fotografiche del ‘Fondo A. Marin’ e ‘Collezione F. Burighel’
Il recupero e la valorizzazione di lastre fotografiche e negativi di Vittorio Veneto dagli anni Dieci agli anni Sessanta del Secolo scorso.
Alberto Ceschin, dottore in Economia e Commercio a Ca’ Foscari e da diciotto anni grafico pubblicitario, ricopre il ruolo di responsabile dell’area comunicazione e art direction di I AM Comunicazione. I AM Comunicazione realizza campagne e studia piani di investimento, attivando i professionisti e i consulenti più adatti per ogni specifico progetto. In dieci anni di attività, I AM Comunicazione si è specializzata nel posizionamento del brand di aziende private e nella sensibilizzazione socioculturale del territorio sviluppata collaborando con partner privati e pubblici.
PAUSA PRANZO
ore 14.30 – 17.00
Intervengono:
Alina Marazzi – regista
Conservare, raccogliere, ri-utilizzare: pratiche del femminile nell’uso delle immagini d’archivio.
In che modo le immagini filmiche – sia private che pubbliche – del passato definiscono i nostri ricordi? Gli home movies ritraggono davvero la realtà vissuta? Quanto la nostra lettura emotiva dei filmati d’archivio definisce la nostra interpretazione del passato? A partire da queste ed altre domande e dalla visione di estratti di alcuni film dell’autrice, si inviterà a riflettere sul ri-utilizzo delle immagini di repertorio.
Alina Marazzi è regista di documentari, film e teatro. La sua formazione cinematografica avviene a Londra negli anni 80. Successivamente alterna la regia di documentari per la televisione, il lavoro di aiuto regista per il cinema, la collaborazione con alcune realtà artistiche (Studio Azzurro, Fabrica) e il coinvolgimento con realtà sociali (laboratori video in carcere). Al centro della sua ricerca sono la soggettività femminile e il lavoro sulle immagini della memoria.
Un’ora sola ti vorrei (2002) è il suo primo film documentario d’autore, fondativo della sua poetica, realizzato interamente con filmati di famiglia – un ritratto della madre scomparsa prematuramente; in seguito realizza Per Sempre (2005), un documentario sulla clausura femminile, il lungometraggio di montaggio Vogliamo anche le rose (2007) – storie di donne nel decennio della liberazione sessuale, che entrambi proseguono l’indagine del femminile al centro anche del suo film di finzione, Tutto parla di te (2012) con Charlotte Rampling, lungometraggio sul lato oscuro della maternità. Ha realizzato un episodio del film collettivo in Super 8 14reels. Nel 2014 realizza la drammaturgia video dell’opera lirica contemporanea Il Sogno di una cosa con musica di Mauro Montalbetti e regia di Marco Baliani, e il cortometraggio Confini, che accosta filmati d’archivio della Grande Guerra ai versi poetici di Mariangela Gualtieri. Anna Piaggi, una visionaria nella moda (2015) è il suo ultimo lavoro documentario, un ritratto dell’iconica giornalista di moda. Nel 2017 cura la regia multimediale della nuova opera lirica di Mauro Montalbetti, con libretto di Alessandro Leogrande, Hayè, le parole la notte, sull’odierno fenomeno dei migranti
Karianne Fiorini e Gianmarco Torri – curatori progetto Re-framing home movies
Re-framing home movies. I film di famiglia dall’archivio alla valorizzazione pubblica.
Re-framing home movies è un progetto che mette in rete tre archivi italiani (Cineteca Sarda di Cagliari, Superottimisti di Torino, Cinescatti di Bergamo) per la valorizzazione condivisa delle loro collezioni di film di famiglia, attraverso residenze artistiche e corsi di alta formazione rivolti a giovani filmmaker e artisti sul tema del trattamento archivistico, del riuso creativo e della valorizzazione culturale dei materiali d’archivio amatoriali.
L’intervento illustrerà le premesse culturali e la metodologia che stanno alla base del progetto, si soffermerà sulla struttura dei corsi e sulla descrizione dei percorsi didattici e rifletterà sui risultati delle prime due edizioni mostrando alcuni estratti dei lavori realizzati. www.reframinghomemovies.it ; info@reframinghomemovies.it
Karianne Fiorini è archivista e curatrice indipendente. Tra i fondatori dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia, è stata responsabile delle collezioni filmiche dell’archivio per oltre un decennio (2003-2015). Si è sempre occupata di sviluppare una metodologia di archiviazione e catalogazione dei film di famiglia oltre a elaborare modalità di valorizzazione di questo patrimonio. Co-curatrice dell’Home Movie Day italiano a partire dal 2004, dal 2018 è nel comitato scientifico dell’Home Movie Day internazionale. Si occupa di formazione al trattamento archivistico dei film di famiglia e ha curato diversi progetti di valorizzazione, tra i quali Una città per gli archivie il Censimento degli archivi femminili della provincia di Bologna. Intervenuta in numerosi panel internazionali sul cinema amatoriale e di famiglia, tra i quali l’AMIA Conference e l’Home Movie Summit, da alcuni anni è impegnata in un progetto di censimento e valorizzazione di realtà archivistiche che si occupano di salvaguardia di film di famiglia in Italia con l’ICAR-Istituto Centrale per gli Archivi (http://www.antenati.san.beniculturali.it/storie-di-famiglia/) ed è tra i docenti del corso di Alta Formazione in Archivistica Contemporanea dell’Archivio Centrale dello Stato. In ambito internazionale ha co-curato il progetto International Media Mixercon il Chicago Film Archives, collabora con il Center for Home Movies americano ed è impegnata da alcuni anni in un progetto di salvaguardia e valorizzazione dell’opera omnia della cineasta tedesca Helga Fanderl (www.helgafanderl.com). E’ co-curatrice del progetto di formazione Re-framing home movies (2017-2019) e collabora con la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro con la sezione dedicata al Super8.
Gianmarco Torri, organizzatore culturale e curatore indipendente, è responsabile delle collezioni audiovisive del CTU – Università degli Studi di Milano per cui è anche co-curatore del progetto Docucity / Documentare la città. Ha realizzato programmi e retrospettive sul cinema documentario e di non-fiction in Italia e all’estero.
I suoi interessi di ricerca sono rivolti in modo particolare al cinema diaristico e autobiografico, al found footage e al riuso creativo di film di famiglia, al film-saggio, al documentario autoprodotto. A partire dal 2003 è stato tra i promotori e fondatori dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia per cui fino al 2014 è stato in particolare responsabile dello sviluppo della metodologia e del coordinamento dei progetti di raccolta territoriale, della sede milanese, delle Giornate del Cinema Privato e di presentazioni, seminari e worskhop sulle attività dell’archivio in festival italiani e stranieri, contribuendo all’emergere degli studi sul cinema amatoriale e di famiglia in Italia e alla definizione di una pratica archivistica e curatoriale relativa ai film di famiglia e al cinema privato. Negli ultimi anni è impegnato nel promuovere un network italiano di archivi di film famiglia basato sulla condivisione di metodologie e procedure operative e su progetti di valorizzazione dei patrimoni conservati, tra cui Re-framing home movies / Residenze in archivio (2017) e Re-framing home movies / L’eredità ritrovata (2018). E’ nel Consiglio Direttivo dell’AVI – Associazione Videoteche e Mediateche Italiane e fa parte del Comitato Scientifico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, per il quale è anche co-curatore della sezione Super8 e della sezione Satellite – Visioni per il cinema futuro.
Mirco Santi e Paolo Simoni – Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia
Amatoriale, inedito, sperimentale.
Recupero e valorizzazione del patrimonio audiovisivo privato (2002-2019)
L’intervento traccerà brevemente il percorso ormai di lungo corso che l’Archivio Home Movies di Bologna ha intrapreso nella valorizzazione dei materiali filmici privati. Le pratiche del cinema in formato ridotto hanno prodotto molteplici forme, dal film amatoriale al cinema sperimentale e d’artista, che necessitano di diverse strategie di presentazione.
Mirco Santi è co-fondatore di Home Movies, Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna (www.homemovies.it) associazione impegnata nella raccolta, catalogazione e valorizzazione del film in formato sub-standard. Dopo un dottorato in Studi audiovisivi conseguito presso l’Università di Udine, ha collaborato a diversi progetti di ricerca presso il laboratorio La Camera Ottica di Gorizia. Dal 2013 è membro del Consiglio di amministrazione dell’Associazione europea Inédits, FilmsAmateurs / Mémoire d’Europe.
Realizza e sviluppa artigianalmente film sperimentali (principalmente in super 8), e, riutilizzando materiali filmici amatoriali, cura regia e montaggio di numerose installazioni video e antologie di film di famiglia. Da alcuni anni propone laboratori ludico-didattici utilizzando strumenti cinematografici portatili, prevalentemente in 16mm.
Paolo Simoni è co-fondatore dell’Archivio Home Movies, con sede a Bologna, struttura che dirige dal 2002 e per la quale ha concepito, prodotto e realizzato numerosi progetti, come la manifestazione Archivio Aperto (dal 2008), il film Formato Ridotto. Libere riscritture del cinema amatoriale (2012), la mostra Cinematic Bologna (2012-13) e la app Play the City (2015). Già ricercatore e programmatore per la Cineteca di Bologna e il festival Il Cinema Ritrovato, ha curato rassegne di cinema documentario e found footage. Il lavoro sul campo si incrocia al percorso universitario sugli stessi temi: dottorato in Beni Culturali al Politecnico di Torino, ha svolto attività di ricerca prima all’Università di Modena e Reggio Emilia e poi all’Università di Padova. Tra le pubblicazioni numerosi interventi sulle forme, le pratiche e le storie del cinema amatoriale/sperimentale e il suo riuso contemporaneo e la monografia Lost Landscapes. Il cinema amatoriale e la città (Kaplan, Torino 2018).
Nell’occasione verrà presentato il DVD del documentario “Il paese dell’uva” realizzato dalla lavorazione delle pellicole in 16 mm di Elio Ciol, a cura di Piero Colussi
modera Luca Giuliani – CRAF, Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
La partecipazione è libera con cortese preghiera di confermare presenza all’indirizzo: elena.dinca@cinemazero.it