Elisa Callegari
Da bambina volevo fare la bibliotecaria o la scrittrice. Ho abbandonato le mie velleità letterarie ma mi sono laureata in Lettere e Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi sulla poesia di Novella Cantarutti. Sono approdata nel mondo del lavoro, come molti giovani d’oggi, attraverso il servizio civile svolto soprattutto in biblioteca a Casarsa della Delizia. Questa esperienza mi ha portato prima al Centro Studi Pier Paolo Pasolini, di cui sono stata segretaria e bibliotecaria per due anni, e poi in biblioteca a Spilimbergo, dove ancora felicemente mi trovo. Non sono una dipendente pubblica, ho lavorato per la cooperativa Le Macchine Celibi di Bologna e dal 2009 sono socia della Cooperativa Guarnerio di Udine. A Spilimbergo mi occupo del servizio di reference ma, soprattutto, sono addetta al coordinamento del Sistema Bibliotecario SeBiCo. Questo compito comporta l’organizzazione degli eventi culturali promossi dal sistema (Biblioteche in cortile, Da libro a libro, eventi condivisi Nati per Leggere e Crescere leggendo), la loro promozione nel territorio, la gestione tecnica e amministrativa del catalogo unico con la revisione di tutte le schede prodotte dalle biblioteche periferiche, l’aggiornamento del sito internet del sistema e delle pagine facebook, la gestione delle domande di contributo e l’elaborazione dei dati statistici. Mi sono occupata della biblioteca civica di Clauzetto e ancora oggi svolgo qualche ora in biblioteca a Tramonti di Sopra, cercando soprattutto di coinvolgere le scuole nelle attività della biblioteca. Mi sto occupando della catalogazione del patrimonio della biblioteca di Castelnovo del Friuli, che solo nel 2016 è entrata a fare parte del Sistema Bibliotecario SeBiCo. Da quattro anni sono incaricata della formazione, relativa al servizio bibliotecario, dei volontari del servizio civile, per conto dell’ANCI Veneto. Sogno che sempre più le biblioteche della nostra Regione condividano iniziative e soluzioni a problemi comuni: a partire da una maggiore coerenza nell’organizzazione dei cataloghi del patrimonio e nella gestione della valutazione dei servizi offerti: al di là dei sistemi bibliotecari – che saranno sicuramente un problema da affrontare nel prossimo mandato – spero in una forte rete fra le varie realtà. Ma soprattutto vorrei farmi portavoce nell’AIB di quanti, come me – e ormai siamo in tanti -, vivono situazioni contrattuali che offrono poche occasioni per fare valere le proprie istanze. Mi auguro che sempre il lavoro del bibliotecario e la sua professionalità siano riconosciute (anche a chi non fa parte dell’organico di enti e istituzioni pubbliche).
Elisabetta Farisco
Susana Esther Macera
Sono nata a Mar del Plata in Argentina nel 1962. Ho girato per un po’ e dal 1996 vivo a Trieste. Nel 2004 ho iniziato a lavorare nelle Biblioteche del Comune di Trieste come collaboratrice bibliotecaria, dipendente presso la Cooperativa Sociale La Collina. Non so se per caso o per il fatto che sono madre di quattro figli, ho sempre lavorato nella sezione ragazzi, dove mi sono specializzata nella letteratura per l’infanzia. Dopo dieci anni di lavoro e formazione (in gran parte grazie all’AIB) nel 2015 l’Associazione Italiana Bibliotecari ha riconosciuto la mia professionalità concedendomi l’attestazione di bibliotecaria. Da due anni lavoro per il Progetto Biblioteche Diffuse del Comune di Trieste. Mi sono occupata di revisione del patrimonio e di riorganizzazione delle biblioteche scolastiche della Scuola primaria di secondo grado Divisione Julia, della Scuola primaria di primo grado Morpurgo (Biblioteca Loser) e della Scuola elementare “Dardi”, dove attualmente seguo e coordino il lavoro di collocazione delle collezioni bibliografiche. Il mio interesse è particolarmente rivolto alle Biblioteche di pubblica lettura che stanno vivendo un momento di grande trasformazione. I cambiamenti in atto nella nostra società coinvolgono anche le biblioteche e non possiamo più rimanere legati ad un’immagine di biblioteca intesa unicamente come il luogo dove si custodisce la conoscenza. Un diverso modo di intendere il nostro lavoro con gli adulti e soprattutto con i nuovi lettori è imprescindibile e la parola servizio deve assumere sempre più importanza. Essendo la scuola il luogo dove si formano i lettori del domani reputo di fondamentale importanza formare dei veri bibliotecari scolastici dedicati, che non siano solo personale di segreteria o insegnanti che per amore o per caso si ritrovano senza alcuna preparazione in questo ruolo. L’AIB deve farsi carico di queste problematiche impegnandosi nella formazione dei bibliotecari scolastici, come già avviene nel resto dell’Europa. Per questo motivo presento la mia candidatura al CER: credo che in generale l’AIB possa farsi garante della formazione e della crescita professionale dei bibliotecari italiani.
Gabriella Norio
Isabella Piatto
Sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali, ho cominciato a lavorare in diverse biblioteche dal 2001 con contratti a termine e dal 2009 sono stata assunta in quella comunale di Pieris-San Canzian d’Isonzo. Ho seguito tutti i lavori avviati da questo ultimo CER e mi piacerebbe portare avanti, anche con il prossimo, le politiche già avviate: mi impegnerò prima di tutto nel riconoscimento della nostra professione, continuando a organizzare formazione di qualità e intendo proseguire l’impegno a livello regionale dei progetti di promozione della lettura cercando di rafforzare le strategie avviate in questi anni. Credo che sia opportuno che tutte le realtà territoriali siano rappresentate nel direttivo regionale, e che sia giusto che venga valorizzato il lavoro di tutti i bibliotecari. Cercherò di lavorare in gruppo, di fare squadra e di coinvolgere quanto più possibile i colleghi bibliotecari della nostra Regione: amo lavorare in situazioni che permettono il coordinamento e la condivisione.
Alessandra Sirugo
Sono del 1964 e da vent’anni sono Funzionario direttivo Bibliotecario della Biblioteca Civica “Attilio Hortis” di Trieste, ma conosco anche la realtà friulana perché “nasco” bibliotecaria per concorso nel 1994 a Martignacco (UD) e di quel periodo conservo il piacere di lavorare per una piccola comunità solidale. Ho una laurea in Lettere classiche, il diploma in “Archivistica Paleografia e Diplomatica”, e ho conseguito il Master di II livello all’Università di Siena in “Studi sul Libro antico e per la professione di Bibliotecario Manager addetto alle raccolte storiche”.
Quest’anno mi candido per la prima volta al CER perché penso che la sezione FVG dell’AIB, che opera nella regione dove fu aperto il primo «Corso di Laurea in Conservazione dei Beni culturali», abbia bisogno di rinnovare la sua attenzione alla tutela della professione.
Da tempo spendo il mio impegno per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio antico delle nostre biblioteche: con gli 11 colleghi del Gruppo di Studio sul Libro antico dell’AIB FVG si è portato ormai a compimento il «Censimento delle Istituzioni proprietarie del Libro antico del Friuli Venezia Giulia». Conosco le problematiche della gestione del patrimonio antico, sia in qualità di coordinatrice del Museo petrarchesco piccolomineo, della Sezione antica e dei manoscritti della “Hortis”, sia per aver pubblicato saggi sui beni manoscritti della Diocesi di Trieste. Negli ultimi anni constato un diminuito interesse per il restauro e la valorizzazione da parte delle istituzioni, ma un crescente interesse da parte dei cittadini che amano frequentare le esposizioni bibliografiche, se corredate di un apparato storico e artistico esplicativo.
Margherita Venturelli
Laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Trieste nel 1991, ho avuto l’opportunità di intraprendere fin da subito la professione di bibliotecaria, per alcuni anni a contratto e poi, a seguito di concorso, alla direzione della Biblioteca Civica di Aviano dal 1991 con qualifica di Istruttore direttivo bibliotecario.
Ho sperimentato dal 1997 al 2014 il ruolo di Responsabile del Servizio Cultura-Turismo, titolare di funzioni di P.O, acquisendo dunque anche le competenze amministrative e gestionali della professione. Mi occupo di Biblioteca, ufficio Cultura, Archivio Storico.
Avverto come vivo desiderio ma anche sopratutto dovere deontologico mettere a disposizione dell’intera comunità bibliotecaria regionale l’esperienza maturata e la formazione acquisita.
Nell’esercizo quotidiano della professione ho rivolto una particolare attenzione al rapporto con il mondo della scuola. Strategica è stata la scelta di armonizzare le iniziative di natura culturale e turistica con quelle con finalità di promozione alla lettura.
Corresponsabile dell’istituzione della Biblioteca pazienti pesso il CRO di Aviano, considero una vera palestra professionale ed un’autentica opportunità il confronto tra biblioteche di diversa tipologia. Mia ferma convinzione è che per affrontare efficamente il momento transitorio e delicato che vivono oggi le biblioteche, specie di ente locale, sia quanto mai necessario rafforzare il proprio ruolo e competenza professionali e tenere vivo e sempre aperto il dialogo attivo tra le diverse realtà.
Elisa Zilli
Sono nata e vivo a Trieste. Mi sono laureata all’Università di Trieste in Lettere Moderne, e successivamente al Conservatorio di Trieste, in Bibliografia e Biblioteconomia Musicale. Lavoro all’Università di Trieste dal 2001. Grazie alle esperienze vissute negli anni, prima di approdare all’Università, ho avuto modo di conoscere molte realtà lavorative: il lavoro precario (con contratti di lavoro a termine), il lavoro atipico (con contratti di collaborazione), il volontariato (per circa 10 anni), il lavoro in cooperativa. Quindi conosco,per esperienza diretta, le dinamiche a cui molti colleghi sono sottoposti. Da circa 6 anni lavoro all’ufficio di Polo TSA, dove ho la possibilità di confrontarmi con i colleghi delle varie istituzioni che fanno parte del polo: biblioteche comunali, statali, di enti di ricerca. Posso dire quindi di toccare con mano gli aspetti più diversi del nostro lavoro, dalla catalogazione al rapporto con l’utenza, ma pure gli aspetti più tecnici e tecnologici del nostro mestiere. Ho svolto, in questi anni, attività di formazione per il mio ente (corsi di catalogazione in Sebina Open Library -SOL-; corsi sull’utilizzo di Biblioest, il nuovo Opac del Polo TSA, entrambi rivolti ai colleghi del Polo TSA), e per il Forser, nell’ambito della formazione finanziata dall’Unione Europea. Sono iscritta all’AIB da molti anni (dal 1999), e con cui ho avuto modo di collaborare in diverse occasioni: in particolare, durante quest’ultimo triennio, sono stata referente regionale OLAVEP (Osservatorio Lavoro e Professione), ma i colleghi di Trieste si ricorderanno, forse, che in anni passati, in assenza di triestini nel direttivo regionale, ho avuto mandato di tesserare i colleghi della provincia di Trieste. Mi candido perchè credo nell’AIB e nella sua funzione; credo che sia giusto che tutte le province siano rappresentate nel direttivo regionale, e credo che sia giusto che venga rappresentato e valorizzato il lavoro di tutti i bibliotecari, con cui ho la fortuna di potermi confrontare quotidianamente.