Due passi in biblioteca: visita alle biblioteche romane
La Biblioteca dell’Istituto Giapponese di Cultura

L’AIB Lazio promuove per gli associati regionali un ciclo di visite guidate gratuite presso biblioteche dall’interessante valore storico e culturale sul territorio di Roma.

Gli incontri, della durata di poco meno di due ore, hanno lo scopo di illustrare i servizi e le risorse documentario-informative di preziose biblioteche che arricchiscono il panorama bibliotecario romano. Le visite alle biblioteche offrono agli associati AIB del Lazio l’opportunità di conoscere il patrimonio, le iniziative e i progetti culturali di biblioteche che, in contesti prestigiosi e senza dubbio affascinanti, coniugano cultura e servizi, storia e innovazione.

Possono partecipare all’incontro gli associati, amici persona, amici studenti e amici enti (1 solo dipendente per ogni ente) in regola con la quota 2016.

Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 31 marzo 2016 via posta elettronica a laz-corsi(at)laz.aib.it indicando nell’oggetto “Due passi in biblioteca: Biblioteca Istituto Giapponese” specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.

 

9. incontro

La Biblioteca dell’Istituto Giapponese di Cultura

Giapponese

 

Data: 4 aprile 2016

Orario visita: 15:30-17:30

Indirizzo: Via Antonio Gramsci 74, Roma

Max 20 persone

Prenotazione obbligatoria entro il 31 marzo 2016

Invito / brochure


L’Istituto Giapponese di Cultura in Roma

L’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, sorge nella zona di Valle Giulia, di fronte alla Facoltà di Architettura e vicino alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dove si trovano molte altre Accademie straniere.
L’Istituto si propone come unavetrina per la diffusione della cultura giapponese in Italia.

L’iniziativa dell’edificazione di un Istituto di cultura da parte del governo giapponese risale ad alcuni anni prima della guerra, ma solo nel 1954 fu concluso l’Accordo Culturale tra Italia e Giappone che vide tutti gli ambasciatori, avvicendatisi nella carica, adoperarsi per realizzare la costruzione dell’Istituto.

Nel gennaio del 1961 si poteva dare inizio ai lavori ed il 12 dicembre 1962 veniva ufficialmente inaugurato l’Istituto Giapponese di Cultura, primo del genere all’estero. Agli inizi l’Istituto fu gestito alla Società per la Promozione delle Relazioni Culturali Internazionali (KokusaiBunkaShinkôkai), ente privato sovvenzionato dal Ministero degli Affari Esteri, ma dal 2 ottobre 1972, fu inaugurata The Japan Foundation (KokusaiKôryûKikin), da cui dipende a tutt’oggi l’Istituto.

La superficie totale dell’Istituto Giapponese di Cultura è di 2.568 m² con un Auditorium, la Sala di Bambù (Takenoma) utilizzata come spazio di rappresentanza, la Sala mostre, la Biblioteca e il Giardino.Le principali caratteristiche architettoniche dell’Istituto sono l’espressione moderna dello stile Heian (IX-XII sec.): il materiale da costruzione usato dai giapponesi sin dai primi tempi è principalmente il legno, e il progettista, l’architetto YoshidaIsoya (1894-1975), pur servendosi del cemento armato, si è avvalso di tutte le caratteristiche dell’originale edificio di legno del periodo Heian, cioè i pilastri sporgenti dalle pareti esterne, la lunga gronda, il contrasto dei colori fra il bruno scuro dei pilastri ed il bianco della parete, le finestre a grate che mille anni fa si chiamavano shitomi, il peristilio ai lati esterni, la scalinata d’ingresso. Le rifiniture interne sono state eseguite con materiali provenienti dal Giappone, vi abbondano le superfici di legno, i rivestimenti parietali di stoffa, superfici in oro, tendaggi e, soprattutto, i caratteristici shôji, porte scorrevoli di carta giapponese.

Il Giardino con un’estensione di 1.453 m² fu progettato da KenNakajimaed è il primo giardino realizzato in Italia da un architetto giapponese. Vi compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino stile sen’en (giardino con laghetto): il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra tōrō.Tra le piante presenti si trovano il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani.

La Biblioteca raccoglie un patrimonio di circa 32.600 volumi, più di cento riviste ancora attive, una raccolta di circa 2.500 microfilm e microfiche contenenti tesi di dottorato delle università statunitensi, una collezione di musica tradizionale e moderna giapponese su CD e vinile, oltre ad una collezione di audiocassette per l’apprendimento della lingua. Sono presenti anche documentari sulle tradizioni giapponesi, in videocassetta e DVD. Si tratta della più completa raccolta in Italia di materiale sul Giappone, perlopiù di carattere umanistico o di scienze sociali, sia in lingua giapponese (60%) sia in lingue europee (soprattutto in inglese).La Biblioteca è aperta al pubblico e offre il servizio di consultazione e prestito, è fornita di wi-fie con un angolo relax a disposizione degli utentisi propone come luogo ideale per lo studio e il tempo libero.I volumi conservati nella biblioteca a scaffale aperto possono essere presi e consultati liberamente, mentre il materiale che si trova nella sala separata e chiusa al pubblico (libri preziosi, arretrati delle riviste accademiche, cataloghi delle mostre), oltre a microfilm, microfiches e materiale audiovideo, deve essere richiesto allo staff di biblioteca da chi desideri consultarli.

La Sala mostre è il luogo delle manifestazioni artistiche, che per la loro unicità tendono a richiamare sempre l’attenzione dei visitatori; si tratta di mostre di pittura, di stampe, fotografiche, di manifesti, di lacche e di altri oggetti della tradizione giapponese.

04/04/2016 00:00