L’AIB Lazio promuove per gli associati regionali un ciclo di visite guidate gratuite presso biblioteche dall’interessante valore storico e culturale sul territorio di Roma. Gli incontri, della durata di poco meno di due ore, hanno lo scopo di illustrare i servizi e le risorse documentario-informative di preziose biblioteche che arricchiscono il panorama bibliotecario romano. Le visite alle biblioteche offrono agli associati AIB del Lazio l’opportunità di conoscere il patrimonio, le iniziative e i progetti culturali di biblioteche che, in contesti prestigiosi e senza dubbio affascinanti, coniugano cultura e servizi, storia e innovazione.
Possono partecipare all’incontro gli associati, amici persona, amici studenti e amici enti (1 solo dipendente per ogni ente) in regola con la quota 2017.
Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 10 novembre 2017 via posta elettronica a laz-corsi(at)laz.aib.it indicando nell’oggetto “Due passi in biblioteca: Biblioteca Corsiniana” specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.
La Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana
Data: 13 novembre 2017
Orario visita: 16.00-17.30
Indirizzo: Palazzo Corsini, Via della Lungara 12
Max 20 partecipanti
Prenotazione obbligatoria entro il 10 novembre 2017
Storia
La Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana deve il suo nome alla duplice origine delle collezioni che vi sono conservate.
Nel progetto culturale dell’Accademia, fondata nel 1603 da Federico Cesi, la biblioteca svolgeva un ruolo essenziale: costituiva infatti, accanto al museo, il nucleo centrale del “Liceo”, concepito come spazio di incontro tra studiosi di diverse discipline. La biblioteca rispecchiava i molteplici interessi scientifici della prima Accademia: vi figuravano, tra le altre, opere filosofiche, matematiche, architettoniche, geografiche, astronomiche, storiche, filologiche, letterarie, ma anche testi orientalistici, astrologici, alchemici ed ermetici, a testimonianza della varietà e della ricchezza della ricerca lincea. Alla morte di Cesi, nel 1630, la quasi totalità della biblioteca fu acquistata dal linceo Cassiano dal Pozzo. Nel 1714 i suoi eredi vendettero la biblioteca al cardinale Alessandro Albani. La raccolta, saccheggiata durante i moti rivoluzionari del 1798, fu messa all’asta nel 1857; una buona parte andò perduta nel naufragio della nave che trasportava i volumi alla Biblioteca Imperiale di Berlino, per la quale erano stati acquistati.
La Biblioteca dei principi Corsini testimonia invece le tendenze del collezionismo librario tra i secoli XVIII e XIX, quando l’illustre potentato toscano costituisce una ricchissima raccolta di manoscritti, tra i quali spiccano alcuni libri d’ore miniati, di incunaboli (da ricordare almeno “l’editio princeps” del “De architectura” di Vitruvio, impreziosita dai disegni e dalle postille di Sangallo il Gobbo), di cinquecentine, disegni e stampe: una collezione invero tesa a documentare la totalità dei saperi. Nel 1883 la Biblioteca Corsiniana fu donata da Tommaso Corsini all’Accademia in occasione della vendita allo Stato italiano del palazzo di famiglia, sito in Via della Lungara, destinato a divenire nuova sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei e delle sue collezioni librarie.
Patrimonio
La Biblioteca è divisa in tre sezioni: la Sezione Corsiniana; la Sezione Accademica, che conserva il nucleo originario della Biblioteca cesiana, l’Archivio Storico e i volumi pervenuti o per lascito o per donazione o per acquisto all’Accademia; la Sezione Orientale, costituitasi nel 1924 a seguito della donazione, da parte di Leone Caetani, della sua ricchissima biblioteca di orientalistica.
La Biblioteca promuove un’attenta politica di conservazione, incremento e valorizzazione delle collezioni attraverso un’intensa campagna di digitalizzazione e di riproduzione facsimilare (dai cataloghi a schede, a stampa e a volume ai codici, ai carteggi archivistici), e organizzando e ospitando mostre.