L’AIB Lazio promuove per gli associati regionali un ciclo di visite guidate gratuite presso biblioteche dall’interessante valore storico e culturale sul territorio di Roma. Gli incontri, della durata di poco meno di due ore, hanno lo scopo di illustrare i servizi e le risorse documentario-informative di preziose biblioteche che arricchiscono il panorama bibliotecario romano. Le visite alle biblioteche offrono agli associati AIB del Lazio l’opportunità di conoscere il patrimonio, le iniziative e i progetti culturali di biblioteche che, in contesti prestigiosi e senza dubbio affascinanti, coniugano cultura e servizi, storia e innovazione.
Possono partecipare all’incontro gli associati, amici persona, amici studenti e amici enti (1 solo dipendente per ogni ente) in regola con la quota 2018.
Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 29 gennaio 2018 via posta elettronica a laz-corsi(at)laz.aib.it indicando nell’oggetto “Due passi in biblioteca: Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte” specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.
La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte
Sala della Crociera
Data: 31 gennaio 2018
Orario visita: 16.30-18.00
Indirizzo: Sala della Crociera, Piazza del Collegio Romano, 27
Max 20 partecipanti
Prenotazione obbligatoria entro il 29 gennaio 2018
Storia
La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte (BIASA) nasce nel 1875 come raccolta di libri annessa alla Direzione degli Scavi e dei Musei (poi delle Antichità e Belle Arti) del Ministero della Pubblica Istruzione, con sede in Piazza della Minerva e a disposizione dei funzionari di quella Direzione.
Nel 1914 la Biblioteca, precedentemente trasferita nel Palazzo delle Assicurazioni di Venezia, viene messa a disposizione di una cerchia ristretta di studiosi qualificati e, l’anno successivo, riceve la sua prima cospicua donazione di circa 15.000 volumi. Nel 1918 viene fondato l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, al quale viene destinata la Biblioteca in funzione dei suoi compiti di documentazione bibliografica, con assegnazione ufficiale nel 1922 con la quale si individua anche la sua sede nelle sale del piano rialzato di Palazzo Venezia. Dall’autunno 1939 fino al 1947 la Biblioteca è costretta a trasferirsi dalla sede di Palazzo Venezia nella Palazzina degli uffici dell’Accademia d’Italia alla Farnesina. Al suo rientro nella sede originaria, si procede ad una ristrutturazione degli ambienti e all’allestimento di scaffalature, ballatoi e soppalchi per permettere la collocazione del patrimonio librario in continuo aumento.
Parallelamente all’incremento delle raccolte, i compiti e le finalità della Biblioteca si sviluppano in modo autonomo e peculiare rispetto a quelli dell’Istituto, accentuando il suo carattere di servizio di documentazione e aprendosi ad un pubblico più vasto dei soli specialisti. Nel 1967 è inserita nel novero delle biblioteche pubbliche statali e nel 1995 perde la precedente denominazione di Biblioteca dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte in favore dell’attuale di Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte.
Dal 1985 la Biblioteca è costretta a chiudere parzialmente i suoi servizi al pubblico fino alla chiusura totale nel 1990 per consentire i lavori di ristrutturazione degli ambienti di Palazzo Venezia oramai inadeguati rispetto all’incremento delle raccolte e dell’utenza. Nel luglio 1993 riapre al pubblico e nel corso degli ultimi anni concentra i suoi sforzi in direzione dell’automazione delle procedure e dell’ampliamento dei servizi, finalizzati ad una più ampia fruizione e valorizzazione delle proprie risorse.
Patrimonio
La Biblioteca, l’unica specializzata in archeologia e storia dell’arte a livello nazionale, riceve la sua prima cospicua donazione di 15.000 volumi riguardanti l’arte, l’archeologia, i viaggi, il teatro e la letteratura nel 1915 ad opera del principe Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara.
Nel corso degli anni Venti-Trenta le raccolte sono incrementate sensibilmente dall’acquisizione della prestigiosa collezione di Rodolfo Lanciani, ricca di stampe, disegni, manoscritti e appunti autografi di topografia romana, nonché dalle donazioni dello scrittore napoletano Rocco Pagliara (30.000 volumi), dell’orafo Alfredo Castellani, del direttore di banda e compositore Alessandro Vessella, del lascito dell’archeologo e storico dell’arte Corrado Ricci. Negli anni Cinquanta la Biblioteca riceve in dono il fondo Alfredo Dusmet, quello di Ugo Monneret de Villard, comprendente volumi e opuscoli di archeologia e storia dell’arte orientale e la raccolta Giulio Quirino Giglioli.
L’acquisizione dello status di biblioteca pubblica statale comporta sin da subito un aumento della dotazione per gli acquisti, mentre ulteriori donazioni vanno a costituire il fondo Attilio Rossi e il fondo Rusconi dagli anni Settanta.
Sala Crociera
(sede distaccata presso il Collegio Romano)
La Sala Crociera, all’interno del Collegio Romano, ospita negli ambienti monumentali che conservano splendide scaffalature seicentesche, sezioni originate da donazioni e lasciti di insigni archeologi e storici dell’arte e la cospicua e pregevole collezione di cataloghi di vendite all’asta della più importanti case d’asta dal 1800 a oggi.