L’AIB Lazio promuove per gli associati regionali un ciclo di visite guidate gratuite presso biblioteche dall’interessante valore storico e culturale sul territorio di Roma.
Gli incontri, della durata di poco meno di due ore, hanno lo scopo di illustrare i servizi e le risorse documentario-informative di preziose biblioteche che arricchiscono il panorama bibliotecario romano. Le visite alle biblioteche offrono agli associati AIB del Lazio l’opportunità di conoscere il patrimonio, le iniziative e i progetti culturali di biblioteche che, in contesti prestigiosi e senza dubbio affascinanti, coniugano cultura e servizi, storia e innovazione.
Possono partecipare all’incontro gli associati, amici persona, amici studenti e amici enti (1 solo dipendente per ogni ente) in regola con la quota 2016.
Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 13 dicembre 2016 via posta elettronica a laz-corsi(at)laz.aib.it indicando nell’oggetto “Due passi in biblioteca: Biblioteca Vaticana” specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.
11. incontro
La Biblioteca Apostolica Vaticana
Data: 15 dicembre 2016
Orario visita: 16.30-18.00
Indirizzo: Cortile del Belvedere, Città del Vaticano
Max 20 persone
Prenotazione obbligatoria entro il 13 dicembre 2016
Storia
Benché l’esistenza di uno scrinium dei libri della Chiesa, che fungeva sia da biblioteca sia da archivio, sia attestata fin dal IV secolo, la Biblioteca Vaticana ottenne una sistemazione stabile solo a partire dal XV secolo, quando papa Niccolò V (1447-1455) raccolse molti codici latini e greci destinando la dotazione papale alla consultazione e alla lettura degli eruditi. Papa Sisto IV (1471-1484), con la bolla Ad decorem militantis Ecclesiae (15 giugno 1475), riorganizzò la Biblioteca fissandone rendite economiche stabili e personale adeguato, a capo del quale fu nominato il bibliotecario Bartolomeo Platina, e ampliandone la sede, all’epoca situata al pianterreno di un edificio facente parte del complesso del Palazzo Apostolico, con ingresso dal cortile detto dei Pappagalli e prospetto sul cortile del Belvedere.
Tra il 1587 e il 1589, quando ormai la sede iniziale non riusciva più a contenere il materiale in continua crescita, Sisto V (1585-1590) fece costruire una nuova sede, incaricando l’architetto Domenico Fontana del progetto. L’edificio, che ospita tuttora la Vaticana, sorse sulle scale divisorie tra il Cortile del Belvedere e quello detto ora della Biblioteca. Nel piano più alto fu decorata la grande aula a due navate (Salone Sistino), lunga 70 metri e larga 15.
Durante il XVII secolo la Vaticana conobbe l’aggregazione di intere biblioteche, di origine principesca o privata – che sono rimaste in molti casi distinte dagli altri fondi aperti –, fra le quali la Palatina di Heidelberg (1623), la biblioteca dei duchi di Urbino (1657) e la raccolta della regina Cristina di Svezia (1690).
Nel XVIII secolo vennero incrementate le collezioni antiquarie e artistiche: in primo luogo il Medagliere, che fu inaugurato nel 1738 con l’acquisto della raccolta di medaglioni romani e greci del card. Alessandro Albani, mentre nel 1746 fu acquistata la Biblioteca Capponi e nel 1748 quella Ottoboni.
Il cospicuo Museo Sacro si costituì nel 1757, con la riunione di tre importanti raccolte, e si arricchì continuamente di svariate categorie di oggetti appartenenti all’antichità cristiana (avori, smalti, bronzi, vetri, terrecotte, tessuti, ecc.) e provenienti in larga misura dalle catacombe romane; la separazione della parte profana da quella sacra, nel 1767, diede origine al Museo Profano. Entrambi i Musei sono affidati dal 1999 ai Musei Vaticani. Nel 1785 fu fondato il Gabinetto delle Stampe.
Patrimonio
La Vaticana custodisce attualmente un ricchissimo patrimonio composto di circa 180.000 volumi manoscritti e d’archivio, 1.600.000 di libri stampati, quasi 9.000 incunaboli, 300.000 tra monete e medaglie, 150.000 fra stampe, disegni e matrici, e oltre 150.000 fotografie. Dati la specificità e il pregio della raccolta, l’accesso alla Biblioteca è riservato ai ricercatori specializzati nelle discipline filologiche e storiche (ma le collezioni sono orientate retrospettivamente anche verso l’ambito teologico, giuridico e scientifico). Da alcuni anni, tuttavia, è stato intrapreso un progetto di digitalizzazione massiva che mira a rendere la parte più cospicua e preziosa del patrimonio liberamente accessibile online a chiunque desideri conoscerlo; ad oggi sono disponibili sul sito web della Biblioteca circa 6000 manoscritti digitali e oltre 600 incunaboli, mentre è in corso la pubblicazione online anche per le rappresentazioni elettroniche delle monete, delle medaglie e delle stampe antiche. Le immagini digitali, fruibili nel formato JPG2000, sono archiviate, per la conservazione a lungo termine, nel formato FITS (Flexible Image Transport System), attualmente adottato dalla NASA, dall’ESA e da quasi tutte le istituzioni del settore per memorizzare immagini e dati di astronomia e astrofisica spaziale.