Tesori di Roma da scoprire: le biblioteche delle accademie straniere della rete URBS, 5° incontro

Il CER dell’AIB Lazio, in collaborazione con URBS – Unione Romana Biblioteche Scientifiche promuove per gli associati un ciclo di visite guidate gratuite presso le biblioteche delle accademie straniere aderenti alla rete URBS, la rete delle biblioteche di ricerca delle scienze umane e sociali a Roma.

Gli Incontri, della durata di poco meno di due ore, hanno lo scopo di illustrare i servizi e le risorse documentario-informative di preziose biblioteche che arricchiscono il panorama bibliotecario romano con risorse per i più forse poco conosciute. Le visite alle biblioteche della rete URBS offrono quindi agli associati AIB del Lazio l’opportunità di conoscere le iniziative e i progetti culturali di biblioteche che, in contesti prestigiosi e senza dubbio affascinanti, coniugano cultura e servizi, storia e innovazione.

Quinto  incontro 

La Biblioteca dell’Istituto svedese di studi classici a Roma

via Omero 14 – Roma
6 dicembre 2012
Orario visita: 17.00-18.30

Aperitivo: 18.30

Brochure “Tesori di Roma da scoprire: le biblioteche delle accademie straniere della rete URBS – Istituto svedese di studi classici a Roma”

Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 3 dicembre via posta elettronica a cargini@aib.it specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.

L’Istituto

L’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma è un organo di ricerca e insegnamento orientato verso gli studi classici, in particolare l’archeologia. L’istituto assegna ogni anno quattro borse di studio a studiosi svedesi per le seguenti discipline: architettura, storia dell’arte, filologia, archeologia classica. Svolge inoltre indagini archeologiche (famose le missioni archeologiche svedesi nel Viterbese) e attività scientifica e didattica tradizionalmente in ambito archeologico e storico artistico. Grazie al contributo di fondazioni svedesi, in particolare della Fondazione Famiglia Rausing, l’attività di ricerca ha potuto ampliarsi notevolmente, includendo altre discipline umanistiche, quali letteratura, antropologia, storia e altre discipline sociali.

L’attuale sede dell’Istituto è a Valle Giulia, in un’area messa a disposizione nel 1939 dallo Stato Italiano, in cambio di un terreno a Stoccolma, destinato a un istituto italiano. L’edificio di via Omero fu realizzato grazie a una generosa donazione della fondazione Knut e Alice Wallenberg Stiftelse, disegnato da Ivar Tengbom e arredato dai designer Carl Malmsten (mobili), Elsa Gullberg e Märta Måss-Fjätterström (tessuti). Sia l’edificio che i suoi interni si distinsero per la qualità del design e della realizzazione e ancora oggi costituiscono un’interessante eredità svedese in terra romana.

 

L’iniziativa della fondazione dell’istituto fu dell’allora Principe Ereditario Gustavo Adolfo di Svezia, poi Gustavo VI Adolfo, archeologo di formazione, nonché appassionato di studi classici.  Il Principe ereditario fu presidente del primo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, con sede presso il Palazzo Reale di Stoccolma. Per il resto della sua vita Gustavo Adolfo dedicò all’istituto presenza, interesse e impegno. Dal 1930, vennero periodicamente organizzati anche corsi di storia dell’arte italiana e nel 1959 iniziò l’attività didattica con cadenza annuale anche per questa disciplina: un corso per dottorandi incluso nel sistema universitario svedese. Oltre a questi corsi fissi l’istituto ne organizza altri, tra cui un corso di archeologia cristiana e un corso di formazione per insegnanti liceali di latino e greco. Negli ultimi 50 anni l’istituto ha condotto diversi progetti archeologici in Etruria Meridionale. L’attività iniziò nel 1956 con gli scavi di San Giovenale (Blera, VT), seguiti poi dagli scavi nelle vicine Luni sul Mignone e Acquarossa (Ferento, VT). Scopo principale di queste indagini archeologiche fu lo studio degli abitati di epoca preistorica ed etrusca. Si è trattato di un approccio innovativo alla cultura etrusca, fino ad allora conosciuta soprattutto attraverso le necropoli e i santuari. I risultati andarono ben oltre le aspettative: vennero riportati alla luce interi quartieri abitati con i relativi materiali, che consentirono di acquisire informazioni del tutto nuove. L’esposizione Scavi e ricerche svedesi. San Giovenale e Acquarossa 1956-2006, allestita presso il Museo Nazionale Etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo, illustra i risultati delle indagini.

La Biblioteca

 

La biblioteca dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma (70.000 volumi circa e 300 riviste correnti), è specializzata in archeologia classica e topografia del Mediterraneo, con particolare riguardo all’Italia e a Roma, in etruscologia, storia dell’arte antica, protostoria, storia antica, filologia classica, storia dell’arte e dell’architettura, restauro e tutela dei beni culturali. Una piccola sezione della biblioteca riguarda archeologia, arte, storia e letteratura della Svezia.

Tra i fondi speciali, la Collezione Bildt, preziosa raccolta di volumi donata all’istituto dagli eredi del Barone Carl Bildt (1850-1931), Ministro di Svezia in Italia, comprende opere sui rapporti culturali tra Svezia e Italia e più particolarmente su Santa Brigida e sulla Regina Cristina di Svezia; la Collezione Hernmarck contiene i volumi di Carl Hernmarck (1916-1978) su Roma e sui viaggi in Italia, mentre la Collezione Yarden, donata da Leon Yarden (1920-1988), riguarda l’ebraismo; la Collezione Hartmann, infine, donata dallo storico dell’arte danese Jørgen Birkedal Hartmann (1910-1998), raccoglie monografie, periodici ed estratti sul Neoclassicismo. La collana pubblicata dall’istituto, gli Acta Instituti Romani Regni Sueciae, ha dato un importante contribuito, sin dall’uscita del primo volume nel 1932, attraverso gli scambi interbibliotecari, all’arricchimento della sezione di riviste e periodici.

L’Istituto pubblica anche il periodico Opuscula e dal 1992 la collana Suecoromana. Nel 2004 è nata la serie di pubblicazioni on line The Swedish institute in Rome. Projects and Seminars.

Il catalogo della Biblioteca può essere consultato via internet tramite l’OPAC URBS, catalogo collettivo specializzato in archeologia classica, storia, storia dell’arte e architettura, filologia, storia della chiesa, diritto e scienze sociali.