Le biblioteche degli organi dello Stato – 2° incontro

Per il 2013 l’AIB Lazio promuove un ciclo di visite guidate gratuite presso biblioteche degli organi dello Stato.

Gli incontri hanno una durata di circa due ore e sono mirati ad offrire, espressamente per i bibliotecari associati AIB del Lazio, l’opportunità di conoscere il patrimonio, i servizi e le funzioni di biblioteche che danno lustro al panorama bibliotecario nazionale e che ricoprono un ruolo cardine in ordine a servizi documentari e informativi sia nell’ambito del contesto nazionale sia nell’istituzione di appartenenza.

Secondo incontro 

Brochure visita Biblioteca Corte dei Conti

Via Baiamonti, 25 – Roma

Martedì 19 marzo 2013

Orario visita: 16.00-17.30

Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria adesione all’incontro entro il 7 marzo via posta elettronica a laz-corsi@laz.aib.it specificando che, ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si autorizza il trattamento dei propri dati personali, limitatamente alle finalità del seminario. Indicare anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. La sezione Lazio si riserva il diritto di annullare l’incontro per motivi indipendenti dalla propria volontà.

La Corte dei conti

La Corte dei conti è un organo di rilievo costituzionale, autonomo ed indipendente da altri poteri dello Stato, cui la Costituzione affida importanti funzioni di controllo (art. 100 Costituzione) e giurisdizionali (art. 103 Costituzione). Istituita agli albori dello Stato unitario con la Legge 14 agosto 1862 n. 800, vigila sulla corretta gestione delle risorse pubbliche, sul rispetto degli equilibri finanziari complessivi nonché sulla regolarità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.

L’Istituto esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato e partecipa al controllo sulla gestione finanziaria degli enti.

La Costituzione definisce la Corte nell’esercizio delle funzioni di controllo “organo ausiliario” del Parlamento, al quale è tenuta a riferire sul risultato del riscontro eseguito.

La Corte ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e in materia di pensioni civili, militari e di guerra.

La Biblioteca della Corte dei conti “Antonino De Stefano”

Cortedeiconti

Storia

L’edificio romano di Viale Mazzini, attuale sede della Corte dei conti, opera degli architetti Franco Sibilla e Luigi Pasquali, inaugurato nel 1962, racchiude un autentico gioiello: la Biblioteca giuridica intitolata ad Antonino De Stefano. Definita in più occasioni come un “fiore all’occhiello” dell’Istituto, essa è una delle maggiori biblioteche giuridiche nazionali, con carattere specialistico nell’ambito del diritto pubblico, del diritto civile, dell’economia e della contabilità pubblica e con sezioni dedicate alle discipline delle scienze sociali.

La data di nascita della Biblioteca può farsi risalire al 1862 quando, per effetto dell’art. 51 della legge n. 800 del 14 agosto di quell’anno, furono abolite le Corti di Torino, Firenze, Napoli e Palermo e riunite nella Corte dei conti del Regno d’Italia. La Biblioteca seguì le sorti dell’Istituto trasferendosi da Torino a Firenze nel 1865, e, quindi, nel 1871, a Roma.

Si ha notizia della sistemazione di una prima raccolta libraria nei locali al primo piano del Palazzo delle Finanze, opera dell’ing. Raffaele Canevari, con accesso da via Pastrengo. La Corte dei conti fu la prima istituzione, dopo il collaudo preliminare dell’edificio di via XX settembre, avvenuto il 12 settembre 1876, ad occupare gli ambienti ad essa destinati.Con l’accrescimento delle raccolte, i locali si rivelarono insufficienti e, finalmente, la Biblioteca fu spostata al piano terra con dotazioni più adeguate nella medesima sede di via Pastrengo, ove fu inaugurata il 2 maggio 1952. Sul finire del 1962, dopo la costruzione della nuova sede della Corte dei conti in Viale Mazzini, ad opera, come detto, degli architetti Franco Sibilla e Luigi Pasquali, la Biblioteca trovò collocazione al secondo piano rinforzato del palazzo.

L’attualità: il patrimonio bibliografico

Da un “Catalogo delle opere esistenti nella Biblioteca della Corte dei conti”, stampato nel 1882 a Roma dalla Tipografia Elzeviriana nel Ministero delle Finanze e diviso in 14 “classi” è possibile identificare il nucleo originario della raccolta libraria, che constava di oltre 4.000 fra monografie e pubblicazioni seriali. La consistenza era formata, per la gran parte, dalla serie della legislazione degli Stati preunitari e del Regno d’Italia, dai volumi degli Atti del Parlamento Subalpino, da raccolte di normativa sia italiana che straniera (Belgio e Francia le nazioni rappresentate), da bollettini ministeriali, codici, commentari e trattati di diritto.

Oggi la Biblioteca dispone di un patrimonio superiore a 230.000 volumi, in continuo incremento, e di 3.000 periodici, italiani e stranieri, tra correnti e cessati, nonché banche dati e riviste on-line, aggregate su di un’unica piattaforma tecnologica.

Pertanto, in conseguenza dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la “A. De Stefano” si connota come “biblioteca ibrida”, al cui interno convivono e si integrano fonti informative e documentarie cartacee ed elettroniche, destinate a realizzare una preziosa funzione culturale di raccordo e mediazione tra passato e futuro, tra memoria e innovazione.

Per una descrizione dei servizi erogati, che includono, fra l’altro, il reference specialistico da remoto, la digitalizzazione di materiali e il recapito in posta elettronica di Bollettini di segnalazione bibliografica, si rimanda a quanto esposto sul sito web istituzionale biblioteca.corteconti.it.

(Maria Luisa Lanzafame)