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Riunione via Skype di giovedì 5 dicembre 2019, h 14.30
Presenti: Valentina Atturo, Luciana Battagin, Giuliano Genetasio, M. Chiara Iorio, Anna Lucarelli, Erica Vecchio
Patrimonio manoscritto:
La Commissione esprime soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo dell’Accordo di collaborazione ICCU-AIB (20.11.2019) in base al quale l’ICCU svolgerà attività di formazione nelle aree colpite da eventi sismici nel 2016-2017. La formazione si terrà a L’Aquila (Biblioteca Salvatore Tommasi) e a Perugia (Biblioteca Augusta); si prevede successivamente di coinvolgere anche a Fermo.
Deposito legale:
Sono discussi i seguenti aspetti
– Lettera agli editori per sostenere un più ampio rispetto del Deposito legale;
– Volantino rivolto agli editori sulle caratteristiche e sulle modalità del Deposito legale;
– Questionari alle biblioteche depositarie verificare lo stato dell’arte del Deposito legale in Italia. Poiché il questionario ha già suscitato l’interesse degli addetti ai lavori, la Commissione si organizza per esaminare le risposte in tempi brevi e predisporre grafici a torta. Obiettivo: arrivare a un resoconto del questionario da pubblicare on line entro la fine di gennaio.
Regolamento delle biblioteche pubbliche statali: Luciana ha iniziato a riportare nello spazio condiviso l’elenco dei Regolamenti precedenti all’attuale.
La questione del Regolamento si intreccia con la discussione sull’invito del CEN a margine della nostra programmazione per il 2020 a “riflettere sulle tendenze in atto a seguito delle recenti riforme del MiBACT per formulare ipotesi di lavoro circa la riconfigurazione delle Biblioteche pubbliche statali nel più ampio quadro del sistema bibliotecario italiano da costruire” […] “ad esempio la parte sui Poli territoriali e sul ruolo che le Biblioteche Pubbliche Statali potrebbero avere nell’ambito della cooperazione interistituzionale”.
Segue un lungo brain storming di cui si riportano alcuni aspetti più rilevanti.
– Sono ricordati: il documento raccomandato dal CEN (Documento finale del g.d.l. sulle biblioteche pubbliche statali della DGBIC 13 nov. 2017, da cui la Commissione è partita per la scelta dei punti da sviluppare) e gli articoli di De Pasquale e Bellingeri su Aedon che la Commissione ha sempre tenuto in considerazione, fin da quando ha stabilito, autonomamente, la propria programmazione, scegliendo da tale materiale, di approfondire solo alcuni punti e non altri.
– Biblioteca nazionale di Bari che, dopo l’annuncio della chiusura per mancanza di personale, sarà riaperta al pubblico per l’arrivo di un dipendente in mobilità dagli uffici di Roma e di tre unità di personale di Ales (la società in house del Ministero specializzata in attività di supporto). Il problema del personale è fondamentale.
– Regolamento per la riorganizzazione del MIBACT proprio di questi giorni, che prevede, secondo una precedente idea del ministro Franceschini, la creazione di una Digital
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library del patrimonio culturale, una nuova struttura di coordinamento dell’attività di digitalizzazione di altre strutture che già se ne occupano.
Di fronte a questo scenario in evoluzione, e al drammatico problema della mancanza di personale, risulta difficile elaborare progetti per le biblioteche statali.
Dopo approfondito dibattito, la Commissione conviene di ricondurre le proposte all’auspicio di un nuovo regolamento per le biblioteche pubbliche statali che sia di ampio respiro, che detti principi generali, che riconosca le differenze fra le diverse tipologie di biblioteche statali, e che sia il meno prescrittivo possibile perché le realtà sono tante, varie, con esigenze diverse. Il nuovo Regolamento potrebbe essere come una sorta di “carta costituzionale” a cui le “leggi”, ossia i regolamenti delle singole biblioteche statali, dovranno attenersi. Tale Regolamento dovrebbe riportare esplicitamente la necessità delle biblioteche statali di fare parte di circuiti inter-istituzionali, fra biblioteche, ma anche con altre istituzioni affini, come archivi e musei. Sarebbe una novità auspicare l’apertura delle biblioteche statali a una collaborazione inter-istituzionale. Le biblioteche dovrebbero dialogare per ottimizzare l’impiego di strumenti comuni, che facilitino la ricerca, la fruizione del patrimonio, anche con il colloquio fra le basi dati di istituzioni diverse. Le biblioteche dovrebbero prevedere un’organizzazione, progetti, attività, prodotti, strumenti e servizi che facilitino la rete con altre istituzioni culturali. Il nuovo Regolamento dovrebbe veicolare il concetto che le diverse istituzioni non sono realtà separate, compartimenti stagni con le proprie regole, procedure. Si prenderanno in esame i vecchi regolamenti, quelli organici, in particolare i primi due, che dovrebbero essere quelli di più ampio respiro, mentre i successivi sono prescrittivi, amministrativo-burocratici. Il Regolamento del 1995 ha iniziato a liberarsi di parte delle prescrizioni, demandandole ai regolamenti locali. Si potrebbe pensare a forme di coordinamento fra biblioteche statali in base a criteri geografici o di affinità sul tipo di trattamento dei materiali, o secondo altri criteri, e vedere se sono ipotizzabili dei collegamenti. Già SBN ha creato raggruppamenti, variamente funzionali. Ci si chiede quali e quante delle biblioteche statali potrebbero, per razionalizzare le poche risorse, collaborare di più, far parte di sotto-reti o poli, che non necessariamente siano quelli di SBN. Si ritiene che sarebbe opportuno lasciare da parte le due Nazionali centrali, che già sono all’interno di Poli.
Rispetto al quesito posto dal CEN, si conviene che già sottolineare che in un futuro Regolamento vi dovrebbero essere trattamenti diversi per le due Nazionali centrali (in relazione alle loro caratteristiche e peculiarità) e per le altre nazionali rispetto alle altre statali, già questo sarebbe molto importante. Nel Regolamento andrebbe detto di valorizzare le mission, le specializzazioni, gli obiettivi, le identità, i ruoli: in nome delle sinergie infatti non si possono appiattire i ruoli, le identità, le funzioni di una biblioteca che non possono andare perduti.
Si decide di ricondurre il lavoro all’obiettivo della revisione Regolamento, che in realtà non è opportuno riscrivere, ma rispetto al quale vogliamo sottolineare le criticità ed evidenziare i punti di cui tenere conto in un’eventuale revisione.
Il nostro può essere un contributo funzionale a una revisione del Regolamento, anche nell’ottica di farne uno più generico, meno prescrittivo. La Commissione si ripropone di fare 3
un elenco delle critiche al Regolamento del 1995 (anche sulla base della letteratura esistente) e parallelamente elaborerà delle proposte. Stilerà un documento in cui evidenzierà, in particolare, a distanza di 25 anni, quali sono i punti critici di quel regolamento, quali le cose da cambiare; si elaboreranno quindi una serie di proposte da presentare a un eventuale gruppo o commissione per la revisione del regolamento.
A margine della riunione Lucarelli avanza un’ulteriore proposta di riflessione: considerare l’IFLA global vision, e cosa di questo potrebbe essere recepito a livello di un futuro regolamento.
La prossima riunione è fissata giovedì 16 gennaio 2019 h. 14,30