L’Associazione Italiana Biblioteche – sezione Piemonte – grazie al lavoro svolto negli ultimi mesi da tre gruppi di studio, che hanno lavorato sugli aspetti normativi, sui sistemi bibliotecari territoriali, sui servizi integrati e i nuovi servizi, propone di avviare un tavolo di discussione e confronto fra le diverse istituzioni bibliotecarie del territorio, i legislatori e i professionisti del settore. Infatti le leggi regionali inerenti il funzionamento delle biblioteche, e in particolare la legge n. 78 del 1978, nel mutato contesto storico e sociale, non sono più rispondenti ai bisogni e alle esigenze sia degli operatori sia degli utenti.
Lo scopo è quello di arrivare a ridisegnare insieme il profillo del panorama bibliotecario regionale, tenendo conto anche delle nuove opportunità aperte dal dialogo con le altre istituzioni della memoria e del patrimonio come i musei e gli archivi.
Nella nostra regione le varie tipologie di biblioteche (1) garantiscono e assicurano, attraverso il patrimonio documentale e i servizi offerti, i diritti di ciascuno all’accesso all’informazione e alla conoscenza, il diritto alla libertà di espressione, allo sviluppo della ricerca, alla crescita culturale e civile di tutti i cittadini attraverso la trasmissione e la diffusione del sapere.
Le biblioteche sono anche uno strumento di inclusione sociale per i oggetti culturalmente, fisicamente ed economicamente svantaggiati e pertanto agenti fondamentali di creazione e mantenimento di benessere diffuso. I benefici indiretti, ovvero il contributo della biblioteca al miglioramento della qualità della vita della popolazione, non quantificabili in termini monetari, sono egualmente fondamentali per la costruzione dell’identità e per la crescita della comunità.
Per questo il servizio di base di consultazione e prestito dei documenti è garantito in maniera gratuita.
Di seguito elenchiamo alcuni dei punti intorno ai quali l’Associazione propone di impostare un lavoro congiunto:
Sostenere attività integrate di supporto alla promozione della lettura, all’information literacy e alla formazione permanente
La promozione della lettura è una delle attività principali della biblioteca pubblica, attuata verso i cittadini di tutte le età e fin dalla primissima infanzia. Essa si concretizza attraverso il progetto Nati per leggere, in particolare promuovendo percorsi specifici per bambini e ragazzi in età scolare, e con progetti finalizzati a favorire la formazione permanente della popolazione adulta, l’alfabetizzazione informativa e digitale degli
utenti delle biblioteche, progetti di contrasto all’esclusione sociale rivolte a pubblici più svantaggiati (carceri, ospedali, periferie, case di riposo per anziani, etc.), progetti di superamento dell’analfabetismo digitale (digital divide).
La biblioteca fornisce un aiuto e un supporto fondamentali per orientarsi nel mondo della comunicazione e dell’informazione che ogni cittadino riceve quando si rivolge ai suoi servizi e al suo personale (information literacy). Poiché la conoscenza, intesa come capitale umano, è tra le fonti principali dello sviluppo economico, consente di accrescere la produttività del lavoro e del sistema economico di un Paese nel suo complesso. Per questo si deve riconoscere, promuovere e valorizzare la biblioteca come agente fondamentale di stimolo e mantenimento del rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica italiana (2).
Promuovere azioni per sostenere lo sviluppo di sistemi bibliotecari e culturali integrati
La realtà odierna riguardante il mondo delle biblioteche rileva che oggi la singola biblioteca operante su un territorio – a prescindere dalla sua dimensione – non si può più considerare autosufficiente e bastante a se stessa. Diventa, quindi, una priorità promuovere lo sviluppo di sistemi bibliotecari e culturali integrati favorendo l’integrazione delle reti documentarie del Piemonte e la cooperazione su base territoriale e nazionale.
È opportuno per questo una riflessione sulla molteplicità dei sistemi gestionali e degli OPAC attualmente in uso in vista di un superamento della frammentazione esistente.
Sono da incoraggiare le aggregazioni di biblioteche, archivi e musei (3) per soddisfare la ricerca di differenti tipologie di documenti e per l’ottimizzazione delle risorse economiche, la gestione di infrastrutture e di attività in comune: applicativi informatici interoperabili che consentano il dialogo tra i documenti catalogati secondo standard differenti, digitalizzazione, gestione amministrativa, formazione.
Promuovere una revisione degli assetti organizzativi dei sistemi bibliotecari territoriali
È altresì opportuno promuovere una revisione degli assetti organizzativi dei sistemi bibliotecari territoriali di ente locale, per favorire processi di aggregazione e di gestione condivisa dei servizi tecnici di acquisizione coordinata e trattamento dei documenti: questo permetterebbe di produrre economie di scala, favorirebbe il superamento dell’elevato numero di reti oggi esistenti, oltre a una maggiore omogeneità dei risultati di
servizio oggi offerti dai sistemi previsti nell’attuale assetto territoriale regionale. A tal scopo
sarebbe auspicabile l’adozione di una tessera unica per l’accesso ai servizi delle biblioteche presenti sul territorio e la condivisione delle anagrafiche degli utenti gestite dai diversi software oggi in uso. Si potrebbe, inoltre, migliorare e favorire la circolazione libraria con l’utilizzo di bibliobus per raggiungere tutte le zone del territorio.
Promuovere la costituzione di un tavolo di lavoro su Torino e l’area metropolitana
Per quanto riguarda Torino e l’area metropolitana è necessario avviare un tavolo interistituzionale per valutare forme e modi di collaborazione sistemiche che coinvolgano i differenti soggetti istituzionali: le biblioteche statali, il sistema bibliotecario urbano, lo SBAM, il sistema bibliotecario dell’Università degli studi di Torino e del Politecnico e gli istituti culturali del Cobis. Il tavolo potrà fungere da esempio per altre aree territoriali della Regione.
Promuovere lo sviluppo di nuovi servizi nell’ambito del prestito digitale e della digitalizzazione del patrimonio documentario
- mettere a disposizione nelle biblioteche piattaforme per la gestione del prestito di copie digitali e l’attivazione di progetti per alfabetizzare il pubblico all’uso dei nuovi supporti di lettura (e-book);
- promuovere la condivisione di progetti di digitalizzazione che consentano di valorizzare il patrimonio documentario del Piemonte, rendendolo accessibile e fruibile a un pubblico ampio in rete attraverso i cataloghi delle biblioteche e i discovery tools.
- condividere i contratti di licenza per l’accesso a riviste e libri digitali, oggi messi a disposizione nei circuiti di servizio delle biblioteche delle università.
Professione bibliotecaria e volontariato culturale
Il complesso delle attività fin qui descritte necessita di una figura professionale specifica e riconosciuta. La professione bibliotecaria presuppone conoscenze e competenze tali da assicurare un grado elevato di assunzione di responsabilità e di autonomia da parte di coloro che la praticano. È auspicabile che le iniziative formative vengano promosse in accordo con le Associazioni professionali, come ora prevede la
legge 14 gennaio 2013, n. 4.
La professione bibliotecaria negli ultimi decenni ha vissuto cambiamenti radicali, tali da richiedere una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della formazione professionale connessa anche ai cambiamenti tecnologici che stanno coinvolgendo la professione e la filiera del libro. Pur riconoscendo l’importanza del volontariato culturale, anche per il settore delle biblioteche, come indicato nelle Linee di indirizzo per il personale di supporto ai bibliotecari (4), perché espressione di una cittadinanza attiva, che riconosce il patrimonio come bene comune, dovrà avere sempre un carattere di supporto in affiancamento a un professionista.
Tutela del patrimonio
Nell’ambito della tutela dovrebbe essere normata l’attività di censimento dei beni culturali di rilevanza regionale, operazione preliminare alle altre attività (catalogazione, restauro, conservazione, scarto) promuovendo il lavoro congiunto dei diversi soggetti titolari e competenti (Stato, Regione e altri enti locali).
Il protrarsi della gravissima congiuntura economica, ha avuto come conseguenza la riduzione di circa il 30 % dell’intervento dello Stato a favore del settore della cultura (5). Fermo restando che sarebbe auspicabile una programmazione regionale triennale a sostegno dell’attività delle biblioteche e dei sistemi integrati, si sottolinea la necessità di garantire il sostegno economico necessario a supportare la rete delle biblioteche del territorio e a promuoverne lo sviluppo futuro anche con l’intervento di soggetti privati disposti a investire in azioni di sostegno per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali. Un ulteriore supporto alle biblioteche potrebbe consistere in una attività di tutoraggio per la partecipazione a progetti europei di settore, attività ancora poco praticata e che risulta quanto mai necessaria ora, anche in vista del nuovo programma 2014-2020.
NOTE
1 Biblioteche statali, di pubblica lettura, scolastiche, universitarie, specialistiche, ecclesiastiche, archivi, poli museali, istituti culturali e biblioteche private.
2 Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
3 Nell’ottica di individuare strategie individuali e comuni e percorsi formativi è nato il coordinamento del MAB ovvero l’acronimo di musei, archivi e biblioteche, costituito a Torino nel 2009 e comprendente ICOM, ANAI e AIB.
4 Linee di indirizzo per il personale di supporto ai bibliotecari
5 Rapporto annuale 2012 di Federculture
Per la sezione Piemonte dell’AIB
Il Presidente
Cecilia Cognigni