Linee guida per la formazione continua AIB

01/04/2018

a cura dell’Osservatorio Formazione (OF) AIB

Abstract

1. Premessa

1.1 Quadro legislativo europeo
1.2 Quadro legislativo nazionale

2. Standard formativi e Standard professionali

2.1 Unità di competenza
2.2 Obiettivi formativi e valutazione dei risultati di apprendimento
2.3 Tipologie della formazione continua AIB e punti ECVET
2.3.1 Equivalenza ECTS e ECVET
2.3.2 Calcolo dei punti ECVET per apprendimento non formale
2.4 Modalità didattiche e qualità dei corsi AIB
2.5 Disegno dei Corsi AIB
2.6 Corsi in partenariato con Enti terzi
2.7 Responsabilità del docente, del direttore del corso, del facilitatore

3. Procedure di attestazione dei risultati di apprendimento informale e non formale

3.1 Attestazione dei risultati di apprendimento non formale
3.2 Attestazione di risultati di apprendimento informale
3.2.1 Servizio di supporto nella costruzione del portfolio
3.2.2 Servizio di attestazione delle competenze.

4. Rendicontazione e attestazione

Appendice I: Unità di competenza

  1. Amministrazione, accessioni e sviluppo delle raccolte
  2. Analisi e controllo bibliografico
  3. Conservazione, manutenzione e restauro delle raccolte
  4. Servizi al pubblico
  5. Management
  6. Biblioteca 2.0
  7. Legislazione

Appendice II: Portfolio

Appendice III: Rubrica di valutazione

Allegati: Modelli vari


Abstract

Competenze: I Corsi AIB sono basati sul sistema delle competenze che i soci devono ottenere come risultato di apprendimento (formale, non formale, informale). Tali standard devono ora essere formulati in termini di unità di competenza (standard professionali), risultati dell’apprendimento (standard formativi) e modi per identificare, verificare, attestare e certificare tali apprendimenti (standard di riconoscimento e certificazione).

Qualifiche e Crediti: Il processo politico europeo di applicazione della formazione continua ha portato parallelamente allo sviluppo dei diversi livelli delle qualifiche (Raccomandazione European Qualification Framework (EQF) e dei punti per il trasferimento e l’accumulo dei crediti (European Credit Vocational Education and Training (ECVET). Per la formazione continua AIB si propone di usare la misura di un punto ECVET per 25 ore di carico di lavoro (uguale a ECTS).

Portfolio: I risultati dell’apprendimento nella formazione continua AIB sono basati sulle competenze della Norma UNI 11535 Qualificazione delle professioni per il trattamento dei dati e dei documenti e sulle 7 Aree formative AIB a queste correlate. Il Portfolio è lo strumento che dà l’evidenza delle competenze acquisite.

Qualità dei corsi: La qualità dei Corsi AIB (apprendimento non formale) deve rispettare gli Indicatori di qualità dei Corsi AIB. I criteri di uniformità strutturale e di qualità dell’offerta formativa sono essenziali per tutte le Sezioni, anche al fine di comparare i risultati delle prove di valutazione e le attestazioni di competenze/crediti rilasciate dalle Sezioni.

Partenariati: I partenariati intendono fornire un quadro generale di cooperazione tra AIB ed Enti terzi, ai fini del trasferimento dei crediti sulla base di protocolli di intesa (MOU) che esplicitano e condividono gli stessi criteri di AIB per la qualità, la valutazione dell’apprendimento, il riconoscimento e l’attestazione.


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1. Premessa

Lo scenario nazionale ed internazionale in cui si colloca l’Offerta formativa AIB è quello della formazione continua. Infatti le esigenze della formazione non possono più limitarsi a quelle attuate prima dell’accesso al lavoro, che avvengono di solito in ambito universitario, ma devono prevedere un processo formativo continuo (chiamato apprendimento permanente), che viene attuato in ambienti formali, informali e non formali ed è basato sulle competenze.

1.1 Quadro legislativo europeo

La formazione continua è diventata necessaria dopo che il Consiglio Europeo [1] di Lisbona, nel 2000, ha fissato come obiettivo strategico per l’Europa il miglioramento della qualità del lavoro e della coesione sociale attraverso la crescita del capitale intellettuale di competenze che ciascun professionista ha ed è tenuto a mantenere aggiornato.

Nel 2001 la Commissione Europea [2] ha definito l’apprendimento permanente come segue:

“Qualsiasi attività di apprendimento, avviata in qualsiasi momento della vita, volta a migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale”

Il processo politico europeo di applicazione della formazione continua ha portato parallelamente allo sviluppo dei diversi livelli delle qualifiche con la Raccomandazione European Qualification Framework (EQF) ed allo sviluppo dell’European Credit Vocational Education and Training (ECVET) [3]. L’European Qualification Framework (EQF), ha l’obiettivo “di istituire un quadro di riferimento comune che funga da dispositivo di traduzione tra i diversi sistemi delle qualifiche e i rispettivi livelli, sia per la formazione generale e superiore sia per l’istruzione e la formazione professionale”. ECVET (Fig. 1) può essere inteso nei termini di un sistema di accumulazione di punti (crediti) e di trasferimento di unità di competenza (units of learning outcomes Vedi Glossario). Ha due obiettivi: consente di 1) validare (rendere trasparenti) e 2) far riconoscere (capitalizzare) i risultati di apprendimento di soggetti tra differenti contesti formali, non formali ed informali di formazione continua. Le unità ECVET sono ancorate al sistema di livelli di qualifiche dell’European Qualification Framework ed alle Unità di competenza (anche chiamate Area di Attività ADA) collegate ai risultati dell’apprendimento (o Learning outcomes). Una componente importante del sistema europeo di crediti ECVET comprende il processo di valutazione dei risultati dell’apprendimento e di validazione delle competenze che consente il riconoscimento e trasferimento dei crediti.

ecvet

Fig. 1: ECVET

1.2 Quadro legislativo nazionale

Oggi il Governo italiano, in ritardo, sta procedendo verso la costruzione di un sistema nazionale di certificazione di qualifiche professionali e di competenze correlate, a cominciare dalle indicazioni degli articoli della legge 92/2012 [4], della legge 4/2013 [5] e del decreto legislativo 13/2013 [6]. Le Regioni sono invece partite prima, alcune a cominciare dal 2002: quindi siamo in una fase di transizione, in cui i sistemi regionali hanno predisposto i loro sistemi di profili e competenze che non sono ancora confluiti in un unico sistema nazionale di registro e certificazione delle competenze. Per avviare l’integrazione del Sistema nazionale con le Reti territoriali, la Conferenza Unificata Stato Regioni del 20 dicembre 2012 ha riguardato le politiche per l’apprendimento permanente e gli indirizzi per l’individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali [7].

Il contesto legislativo per l’apprendimento permanente che è stato delineato a partire dal 2012 ha lo scopo di integrare tre sistemi 1) quello della formazione, 2) quello del lavoro e 3) quello della professione – sistemi che come sappiamo finora non hanno collaborato – per costruire il Sistema nazionale per il riconoscimento e l’accumulo delle competenze.

Per ottenere l’integrazione dei tre sistemi, tutti gli attori coinvolti devono applicare degli standard di riferimento che sono centrati sulle competenze. Gli standard sono tre (Fig. 2):

Standard Formativi: obiettivi di apprendimento della formazione continua, che devono essere descritti come risultati di apprendimento riferiti ad Unità di competenza, collegati ai livelli EQF e valutati secondo processi e criteri fissati, con i punti (crediti) ECVET associati all’Unità di competenza.

Standard Professionali: Questi saranno descritti nel Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualifiche professionali. I bibliotecari sono attualmente considerati in diversi repertori: la “Norma UNI 11535:2014 Figura professionale del bibliotecario — Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, il Repertorio ISFOL ed i Profili di diverse Regioni [8].

Standard di riconoscimento e certificazione: processi e attori coinvolti nella attestazione, valutazione e certificazione delle competenze. Il riferimento è al D.Lgs.13/2013 che definisce gli Enti Titolari che possono delegare la certificazione a Enti titolati tra quelli previsti dalla Legge ma ancora mancano le circolari interministeriali di attuazione. Le Linee Guida CEDEFOP [9] definiscono per questi standard le procedure previste a livello europeo.

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Fig. 2: Standard che compongono il sistema delle competenze

Il sistema delle competenze rappresenta un cambio di paradigma rispetto all’organizzazione per discipline.

Le competenze hanno due caratteristiche distintive:
Riconoscimento: devono essere riconoscibili da tutti gli attori che operano nel settore;
Verificabilità: devono essere osservabili attraverso un comportamento che ne permetta la verifica.

Le Linee Guida per la Formazione continua AIB si concentrano sugli Standard Formativi e gli Standard Professionali, basandosi sulla L.4/2013. Come Standard professionali vengono considerate le 7 Aree dell’Osservatorio Formazione; come Standard formativi sono considerati gli obiettivi di apprendimento (le conoscenze e le capacità previste per ciascuna Area) insieme alla valutazione del loro raggiungimento. Gli Standard di riconoscimento e certificazione sono tuttora in fase di completamento (come ad esempio il Repertorio nazionale previsto dalla legislazione D.Lgs.13/2013).


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2. Standard formativi e Standard professionali

Gli standard educativi/formativi descrivono le conoscenze e capacità che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento (formale, non formale, informale) e stabiliscono come verificare tali apprendimenti. Tali standard devono ora essere formulati in termini di unità di competenza (standard professionali) e risultati dell’apprendimento (standard formativi).

Nota Bene: non sono più usati la disciplina, la notorietà del docente, le ore di lezione, il ruolo lavorativo come prova delle competenze. Gli Standard formativi che sono stati tradizionalmente formulati in termini di input (discipline, contenuti dei programmi, docenti e metodi d’insegnamento) ora sono basati sul sistema delle competenze: conoscenze e capacità correlate ad unità di competenza che devono essere verificabili e riconoscibili.

In assenza di un Repertorio unico nazionale formulato in termini di unità di competenza, AIB adotta le Aree formative OF correlate al riferimento delle competenze UNI come standard formativi.

L’Osservatorio formazione dell’AIB opera ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma 2, lettera d) della L. 14 gennaio 2013 n. 4 in qualità di comitato tecnico scientifico dedicato alla pianificazione dell’offerta formativa diretta agli Associati. Come previsto dall’art. 9 del vigente Statuto AIB, l’Art. 10 del Regolamento di iscrizione prescrive che la formazione continua costituisce un dovere dell’Associato. Al fine della verifica quinquennale dell’iscrizione, gli Associati sono tenuti a documentare la partecipazione a iniziative formative quali corsi, seminari, incontri, congressi, conferenze, viaggi di studio, attività culturali e ogni altra iniziativa volta all’aggiornamento e alla qualificazione professionale.

Nello scenario della formazione continua, le parole chiave sono:
unità di competenza – e non discipline
obiettivi di apprendimento o risultati che si vogliono ottenere con il corso
● trasparenza e comparabilità di capacità e conoscenze.

2.1 Unità di competenza

La competenza nel nuovo quadro legislativo non è più “conseguenza” del ruolo lavorativo – cioè non basta svolgere un ruolo per dimostrare di avere la competenza – bensì la competenza è una caratteristica della persona, che va resa però visibile e va continuamente aggiornata. Le competenze rappresentano gli elementi essenziali che definiscono la figura professionale del bibliotecario.

Gli standard professionali proposti dalle Linee Guida per la Formazione continua AIB includono le Unità di competenza (o formazione), le capacità e le conoscenze. Queste competenze fanno riferimento alla Norma UNI 11535:2014 Qualificazione delle professioni per il trattamento dei dati e dei documenti ed alle Unità di competenza dettagliate da OF in 7 Aree.
Le unità di competenza, intese come aggregati di capacità e conoscenze per svolgere attività professionali devono avere un risultato osservabile e misurabile.

Le unità di competenza (o formazione) sono state indicate dall’Osservatorio Formazione in 7 aree:
1. Amministrazione, accessioni e sviluppo delle raccolte
2. Analisi e controllo bibliografico
3. Conservazione, manutenzione e restauro
4. Servizi al pubblico
5. Management
6. Biblioteca 2.0
7. Legislazione

Ciascuna unità di competenza (correlata alle corrispondenti competenze della Norma UNI) deve essere descritta con le capacità e le conoscenze adeguate al livello del corso:

1) le capacità, ossia i processi cognitivi del professionista che sono necessari per mettere in pratica le conoscenze in ambiti professionali. Le capacità riguardano i processi cognitivi ed attuativi afferenti ad ogni singola unità di competenza e devono essere introdotte dalla locuzione di “essere in grado di”. Le capacità sono a diversi livelli cognitivi di complessità ed autonomia crescente (definiti dalla Tassonomia di Bloom e dai Descrittori EQF) e tra le capacità occorrerà distinguere tra:
○ capacità esecutive (basate su memorizzazione di nozioni e automatismi);
○ capacità di analisi (Presentare/sintetizzare/riassumere/descrivere/descrivere in contesti diversi situazioni/fenomeni/casi/ sapersi adattare basandosi su regole);
○ capacità di risolvere problemi (Analizzare/identificare lacune nella conoscenza/scelte sbagliate/limiti/Risolvere problemi con innovazione).

2) le conoscenze, ossia i saperi professionali. Le conoscenze riguardano i saperi di riferimento del professionista e sono introdotte dalla locuzione “conoscere”. Le conoscenze possono caratterizzarsi in base al loro grado di astrazione e specializzazione, come:
○ conoscenze fattuale (Elencare/Sintetizzare/Classificare/Ordinare)
○ conoscenze concettuali(Descrivere/Interpretare/Sperimentare/Spiegare/Giudicare)
○ conoscenze approfondite (Applicare/Eseguire/Costruire).

L’EQF è basato sulla tassonomia di Bloom e comprende una gerarchia di verbi per stabilire obiettivi formativi misurabili e chiari. Per i Corsi AIB occorrerà stabilire almeno tre livelli: corso di base, corso intermedio, corso avanzato.

Livello di riferimento: Corso di Base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla cura del patrimonio culturale.

I verbi per un corso di base sono: elencare, descrivere, definire, distinguere, identificare, riconoscere, acquisire, ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 1)

Livello di riferimento: Corso Intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholdeeri interni ed esterni alle biblioteche.

I verbi per un corso intermedio sono: tradurre, trasformare, rappresentare, applicare, generalizzare, collegare, scegliere, sviluppare, organizzare, utilizzare, adoperare, trasferire, ristrutturare, classificare, ecc.(Categorie tassonomiche di Bloom 2-3)

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuzione delle risorse per far fronte a queste sfide .

I verbi per un corso di approfondimento sono: [applicare], analizzare, criticare, confrontare, raccontare, trasmettere, creare, modificare, documentare, pianificare, proporre, produrre, sviluppare, formulare, modificare, ecc. (Categorie di Bloom 4-5)

le Unità di competenza AIB con le conoscenze e capacità attese, insieme al metodo di valutazione sono elencate in Appendice I.

2.2 Obiettivi formativi e valutazione dei risultati di apprendimento

La formazione continua AIB si basa sull’importante rapporto tra obiettivi di apprendimento di determinate Unità di competenze e valutazione del loro raggiungimento (risultati di apprendimento RdA). Questi due ‘pilastri’: unità di competenze e risultati di apprendimento, lavorano insieme per determinare l’intero flusso del corso.

Gli obiettivi di apprendimento (o RdA) sono il risultato atteso dai corsi e devono essere specifici, osservabili e valutabili. Per ogni corso devono essere descritti come capacità di saper applicare le conoscenze relative all’unità di competenza e adeguati al livello del corso (di base, intermedio, avanzato).

Le metodologie di valutazione dell’apprendimento sono allineate agli obiettivi formativi, scegliendo le più adeguate per misurare il loro raggiungimento. Si deve sviluppare un percorso di apprendimento – con una didattica attiva che allinea la lezione, le risorse formative, i compiti da assegnare per definire il percorso che meglio faciliti i partecipanti nel raggiungimento degli obiettivi formativi. Coerentemente alla necessità della valutazione dell’apprendimento occorre un colloquio o un lavoro finale che possa evidenziare, secondo criteri e metodi fissati in anticipo nella rubrica di valutazione, la capacità di saper applicare le conoscenze e capacità.

Per ogni unità di competenza (formativa), gli standard dovranno includere gli elementi che seguono:

RIF. UNI Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili
compiti individuali e di gruppo)

Nei Corsi intermedi e avanzati occorre prendere in considerazione inoltre il riconoscimento dei requisiti previsti per essere ammessi al Corso, per accertare il possesso di capacità e conoscenze relative al raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso.

La prova da realizzare per la valutazione dell’apprendimento è orale o pratica e va precisata e completata in fase di accertamento dei bisogni e disegno del corso, insieme alla rubrica di valutazione ( Vedi Appendice III per un modello di rubrica) che i partecipanti al Corso devono conoscere e condividere all’inizio del Corso.

2.3 Tipologie della formazione continua AIB e punti ECVET

I processi formativi della formazione continua AIB sono classificati con apprendimento formale, non formale, informale e vengono quantificati coi punti ECVET.

ECVET è un quadro tecnico per il trasferimento, il riconoscimento e, se del caso, l’accumulazione di punti associati ai risultati dell’ap­prendimento per Unità di competenza, identificate nelle sette Aree formative dell’Osservatorio Formazione[10] e carico di lavoro per ottenere i risultati.

Per i punti ECVET associati ad ogni Unità di competenza, coerentemente al quadro legislativo europeo e nazionale, questi saranno attribuiti e dichiarati come requisiti minimi.

Per quanto riguarda gli ambiti formativi, possiamo individuare le seguenti tipologie (Tabella 1):

Processo formativo Attività formativa Competenze e/o ambito attestazione
Apprendimento non formale Corsi con attestazione delle competenze OFC-AIB
Corsi di aggiornamento OFC-AIB
Seminari OFC-AIB
Partecipazione a convegni, congressi, seminari, viaggi di studio Corsi AIB o partenariati o riconosciuti
Corsi di formazione Corsi con cui AIB non ha accordi di riconoscimento
Apprendimento informale Attività didattica e/o responsabilità scientifica Docenza, responsabilità scientifica, facilitazione, tutoraggio, mentoring ecc.
Aggiornamento da attività professionale “On the job” dimostrabile
Attività di studi e ricerche Pubblicazioni: articoli, monografie, opere in Miscellanea, interventi in occasione di convegni ecc.
Cariche istituzionali e incarichi associativi Associato eletto in organismi AIB (CEN, CER, Probiviri); Associato che svolge attività a supporto di AIB (Osservatori, Commissioni, Gruppi di studio, incarichi su delega etc.)
Apprendimento formale Corsi master di I e II livello (in presenza e a distanza)

Corsi singoli

Corsi di specializzazione erogati da Università

Dottorati di ricerca

Corrispondenza tra Unità di competenza universitarie e Unità di competenze AIB; Equivalenza tra ECTS e ECVET

 Tabella 1: Tipologie di apprendimento

2.3.1 Equivalenza ECTS e ECVET
Gli ECTS per l’università non indicano il tempo ma il carico di lavoro! Per ogni singola attività di apprendimento il carico di lavoro consiste nel tempo teorico nel quale si ritiene che un discente medio possa ottenere i risultati di apprendimento indicati ed include il tempo in aula, lo studio indipendente, il tempo di esercitazioni ed altre attività formative, il tempo per la valutazione finale.

Per un discente impegnato nella formazione continua ECVET calcola in un anno 60 crediti equivalenti ai CFU ECTS delle università.

Per l’università, 1 credito equivale a 25 ore di carico di lavoro.

Per ECVET 1 credito può andare da 25 a 30 ore.

La formazione continua AIB propone di usare la stessa misura degli ECTS di 25 ore di carico di lavoro[11] anche per ECVET per facilitare l’accumulo dei crediti nel portfolio individuale tra apprendimento formale, non formale ed informale.

2.3.2 Calcolo dei punti ECVET per apprendimento non formale
Al fine di rendere più agevole il calcolo dei punti ECVET da attribuire alle singole attività formative proposte dalle Sezioni, ricordiamo che il credito è impiegato per quantificare il carico di lavoro di appendimento tenendo conto sia delle ore di didattica “in presenza” sia di quelle necessarie per lo studio individuale (autoapprendimento) e per le attività formative.

Carico di lavoro: è lo sforzo necessario per acquisire conoscenze, competenze, abilità necessarie per l’Unità formativa.

Il rapporto tra il numero di ore attribuite all’attività didattica in presenza sulle 25 totali di un credito formativo ECVET può variare a seconda dei livelli del corso e delle attività previste. Si può andare dai seminari (1 ora corrisponde ad un impegno totale di 1 ora), alla lezione teorica (in genere, con un rapporto di 1:3 tra ore di lezione ed impegno individuale), all’esercitazione in laboratorio (a 2 ore possono corrispondere ulteriori 2 ore di impegno individuale per un totale di 4 ore).

In maniera esemplificativa, ad un corso di base che prevedesse 100 ore in presenza (lezioni teoriche con laboratorio) potrebbero corrispondere complessivamente circa altrettante ore 100 di carico di lavoro, per un totale di 8 punti ECVET. Nel computo vanno considerate anche le ore utilizzate per le verifiche e la produzione di elaborati.

Nei corsi intermedi ed avanzati, il carico di lavoro autonomo e studio indipendente è maggiore, fino a raggiungere i ⅔ del carico complessivo. Si suggerisce, nella fase di disegno del corso, di valutare nel complesso il carico di lavoro necessario per raggiungere l’obiettivo formativo ed il conseguente rapporto tra le ore di autoapprendimento e quelle di presenza in aula (ove previste).

Premesso, infatti, che l’unità di misura della formazione, universalmente riconosciuta e utilizzata, è comunque il ECVET (credito formativo), l’attribuzione dei crediti, compresi tra un minimo e un massimo, viene completamente slegata dal dato della durata del corso esclusivamente temporale (che comunque rimane tra i criteri di valutazione) e fa seguito alla valutazione complessiva dell’evento sulla base di criteri oggettivi predeterminati, secondo la tipologia dell’evento stesso. A tal fine viene richiesto al responsabile del corso e al soggetto promotore/organizzatore dell’attività formativa in caso di enti terzi di precisare in sede di domanda di accreditamento la presenza dei requisiti che rispondono ai criteri di valutazione predeterminati, anche attraverso l’allegazione della documentazione prescritta dalla scheda AIB. Ciò consente di valorizzare al meglio la qualità della attività formativa e incentivare la formazione continua.

2.4 Modalità didattiche e qualità dei corsi AIB

La qualità dei Corsi AIB deve rispettare gli Indicatori di qualità dei Corsi AIB[12] . I criteri di uniformità strutturale e di qualità dell’offerta formativa sono essenziali per tutte le Sezioni, anche al fine di comparare i risultati delle prove di valutazione e le attestazioni di obiettivi d’apprendimento rilasciate dalle Sezioni.

Senza costruire steccati rigidi, ogni processo formativo, nella sua forma integrata di Unità di competenza-obiettivi di apprendimento-crediti ECVET ed al loro riconoscimento, dovrebbe contenere almeno le seguenti modalità didattiche e le funzioni in vario modo collocate nel piano formativo in base agli argomenti e al programma del corso:

DIDATTICA FUNZIONI PRIMARIE NOTE
Lezione frontale in presenza Inquadramento della problematica professionale,concetti principali conoscenze La lezione può anche essere registrata e caricata sulla piattaforma, per essere fruita anche in modalità asincrona
Lavoro di gruppo (focus, brain storming, condivisione su compito, ecc.) Comprensione delle problematiche e individuazione dei nodi professionali dall’esperienza

Metacognizione e analisi

Saper applicare le conoscenze apprese

Saper lavorare in gruppo

Lavoro di gruppo: discussione aperta e regolata su piattaforma Apprendimento per scambio di esperienze sul campo

Integrazione al follow up

Produzione di elaborati
Lavoro individuale: lavoro su compito ed esercitazioni su piattaforma Studio individuale autonomo

Autovalutazione

Autoapprendimento

 

Disponibilità materiali e risorse di approfondimento

Forum e risorse nella piattaforma e-learning AIB  e nel WLG TRIO

Produzione di elaborati

Auto-apprendimento Studio individuale autonomo

Autovalutazione

Autoapprendimento

Disponibilità materiali e risorse di approfondimento

Corsi sul WLG-TRIO

 

Apprendimento collaborativo Comunità di apprendimento: studio di gruppo e costruzione collaborativa di conoscenza attraverso lo scambio di expertise tra i corsisti Forum e risorse nella piattaforma e-learning AIB

2.5 Disegno dei Corsi AIB

Ogni corso AIB è composto di quattro fasi:
● analisi dei bisogni e disegno del corso
● erogazione e fruizione del corso
● valutazione e follow up del corso
● prova finale e attestazione dell’apprendimento
Queste quattro fasi sono da considerare interconnesse nel ciclo del corso e vanno descritte nella scheda descrittiva del corso AIB: si decidono gli obiettivi formativi da raggiungere, si disegnano e realizzano delle attività didattiche (materiale didattico, lezioni, esercizi) adeguate per facilitare il raggiungimento degli obiettivi, e si propongono le modalità di valutazione che possono rendere trasparenti ed evidenti le conoscenze e capacità apprese.

Il disegno dei corsi AIB deve basarsi sul sistema delle competenze (Unità di competenza, obiettivi/risultati di apprendimento, valutazione e punti ECVET) a partire dall’analisi del fabbisogno.

Analisi del fabbisogno: La prima cosa da fare quando si progetta un corso è quello di analizzare i bisogni del contesto con attenzione. Il risultato più importante dell’indagine sul fabbisogno è quello di stabilire scopo ed obiettivi/risultati formativi desiderati. In alcuni casi, coinvolge la raccolta di informazioni aggiuntive. Tutte queste informazioni saranno utilizzate per prendere le decisioni necessarie sul corso.

L’indagine serve a chiarire lo scopo del Corso, partendo da un’analisi del contesto:
● Quali aspettative AIB colloca su questo corso o il programma di formazione in genere?
● Quale scopo persegue con il corso la Sezione AIB?
● Quale scopo viene perseguito per la professione?
● Quale scopo viene perseguito per il miglioramento del servizio alla società?

Il sistema delle competenze: Consentono di dare unità al corso in tutte le sue fasi: dal disegno del corso alla sua fruizione e valutazione finale. Devono essere misurabili con indicatori visibili dell’apprendimento durante il corso ed alla fine. Definiscono le attività e le risorse che sono previste durante il corso, adeguate ai diversi livelli del corso . Nel disegno del corso basato sulle competenze si va all’indietro o “backwards”:
● Quali sono le competenze che si vogliono ottenere alla fine del corso?
● In cosa i partecipanti saranno diversi alla fine del corso? Cosa dovranno essere capaci di fare?
● Quale metodologia didattica è più adatta per raggiungere gli obiettivi formativi?

Modalità di valutazione: Nel disegno dei corsi AIB occorre descrivere come sarà valutato il corso, le singole Unità, il successo dei discenti (cioè il raggiungimento degli obiettivi formativi), il feedback interno (partecipanti, docenti, Sezione AIB, ecc.), feedback esterno.

I docenti devono predisporre una rubrica di valutazione che è uno strumento di valutazione utilizzato per misurare l’apprendimento e che dovrà essere comunicata ai discenti nell’introduzione al Corso. Rubriche ben progettate sono utili a discenti e docenti perché definiscono le aspettative per i compiti chiaramente, misurano lo sviluppo delle competenze (ad esempio, il pensiero metacognitivo, il problem-solving, capacità trasversali di comunicazione, ecc.) e valutano gli obiettivi di apprendimento.

La riflessione sul raggiungimento degli obiettivi formativi può essere attuata con diverse possibili modalità di valutazione. I docenti dovrebbero prevedere più momenti di valutazione, per capire come facilitare i partecipanti a raggiungere gli obiettivi formativi.

I tipi di valutazione da prendere in considerazione sono:
● sommativa,
● formativa,
● feedback tra pari,
● auto-valutazione e
● soddisfazione dei partecipanti.

La valutazione sommativa è quella che avviene alla fine del corso (ad esempio esame, prova finale). Questo tipo di valutazione avviene spesso sotto forma di quiz, test o esame.
La valutazione formativa avviene durante l’erogazione e fruizione del corso in tempo reale, per aiutare docenti e partecipanti ad identificare quanto si stia imparando. La valutazione formativa è in realtà una pratica didattica, perché può essere integrata nella attività di apprendimento senza realmente sentirsi come una valutazione.
Il questionario di soddisfazione dei partecipanti alla fine del corso dà informazioni sulla percezione degli studenti per gli aspetti che vengono considerati di qualità del corso. Il questionario di soddisfazione non identifica se gli obiettivi formativi siano stati raggiunti e non può essere utilizzato per valutare l’apprendimento.
L’autovalutazione nei corsi richiede obiettivi, linee guida, e il supporto del docente per garantire che gli studenti diano un input giusto per il proprio lavoro.

E’ importante che i controlli e le riflessioni guidate dai docenti garantiscano che l’auto-valutazione sia un processo di apprendimento per i partecipanti ed un aiuto nella valutazione dell’apprendimento per il docente.

2.6 Corsi in partenariato con Enti terzi

I partenariati intendono fornire un quadro generale di cooperazione tra AIB ed Enti terzi, ai fini del trasferimento dei crediti sulla base di protocolli di intesa (MOU) che condividono criteri per la qualità, la valutazione, il riconoscimento e l’attestazione. I partner si accordano su meccanismi comuni per l’identificazione, la convalida e riconoscimento delle Unità di competenza e dei risultati di apprendimento. Nel MOU c’è la progettazione di un sistema reciproco di trasferimento di crediti.

AIB può aderire, nel contesto di MOU specifici in qualità di partner, a corsi proposti da terzi (master universitari, corsi erogati da enti privati etc.). Occorre definire ed accordarsi sui requisiti che una proposta didattica deve necessariamente avere affinché possa essere considerata una proposta di “qualità AIB”.

Nel sistema delle competenze ECVET, le unità di competenza ed i risultati dell’apprendimento conseguiti in un contesto sono valutate e, se la valutazione è positiva, sono successivamente trasferite verso un altro contesto.

La discussione sulle esperienze di questi primi mesi sul partenariato ed il patrocinio evidenziano che la problematica è molto complessa.

Come criterio generale AIB deve chiedersi:
● Qual e’ l’obiettivo/gli obiettivi di apprendimento del percorso formativo?
● Come le attività formative sono allineate al raggiungimento degli obiettivi formativi?
● Quali competenze specifiche vanno identificate/attestate?

Il patrocinio viene concesso da AIB ad iniziative diverse da quelle formative (seminari, convegni, congressi, presentazioni di libri etc.).

Per il trasferimento di crediti tra due partner (o di un discente in mobilità) occorre un accordo di apprendimento nel quadro del MOU o protocollo di intesa

2.7 Responsabilità del docente, del direttore del corso, del facilitatore

Responsabile/Direttore del Corso
Il Direttore del Corso è responsabile di tutte le fasi del Corso e collabora coi docenti e facilitatori per assicurare la qualità del processo formativo. In particolare è responsabile della valutazione dei risultati di apprendimento e di redigere la relazione finale del corso. Comunica alla Segreteria AIB la valutazione dei risultati di apprendimento, consegnando tutta la documentazione prodotta da corsisti e docenti. Il Direttore della Sezione e/o il responsabile della formazione della Sezione può delegare la responsabilità del disegno del corso al docente ma non la rendicontazione finale.

Docenti
I docenti del corso collaborano insieme al Direttore del Corso nel disegno del corso e nella predisposizione del materiale didattico (risorse, esercizi, lavori del corso ed attività), a partire dalla prima idea del corso.

In particolare i docenti dovrebbero condividere una struttura comune per le lezioni, formata dai seguenti elementi:
● Introduzione
● Cosa si apprenderà in questa lezione
● Contenuti della lezione
● Attività
● Valutazione
● Conclusione
● Letture di approfondimento

Facilitatore
La figura del facilitatore è stata introdotta dall’Osservatorio Formazione-AIB con la finalità di aiutare, affiancare, stimolare, incoraggiare e supportare un gruppo, portandolo agevolmente alla conclusione del percorso didattico.

La corrispondente parola inglese “facilitator”, nell’Oxford English Dictionary, riporta la seguente definizione: “A person or thing which facilitates an action, process, result, etc.”La figura del facilitatore, quindi, deve agevolare l’apprendimento, rendendolo appunto più facile e motivante, semplificando e fornendo chiarimenti quando necessario.

Il ruolo è stato svolto usando nuovi metodi didattici (più orientati al “costruttivismo”). In ogni fase, i facilitatori cercano di essere per i partecipanti una presenza costante ma discreta, monitorando regolarmente l’operato dei gruppi ma provando nel contempo a non influenzarne troppo le scelte e dando, inoltre, suggerimenti per seguire in modo corretto le indicazioni operative fornite dal docente.

E’ un ruolo abbastanza presente nel panorama della formazione italiana e sicuramente portatore di diverse sfumature. Durante il corso i facilitatori devono mettere in atto tutti gli aspetti caratterizzanti di questo profilo professionale, infatti i compiti di un facilitatore sono:

Fare domande
E’ una delle abilità fondamentali di un facilitatore. Il tipo di domande cambia nelle diverse fasi del lavoro di un gruppo. Le domande a risposta aperta sono particolarmente utili per capire quali siano le idee, le opinioni e le reazioni delle persone. Le domande a risposta chiusa sono invece utili per concludere una discussione, comprendere il grado di consenso che si è creato nel gruppo e passare ad una fase successiva di lavoro.

Reindirizzare domande e commenti verso il gruppo
Il gruppo, soprattutto nelle fasi iniziali, tende a chiedere al facilitatore quale sia la sua opinione oppure a parlare rivolgendosi a lui invece che agli altri partecipanti. Girare le domande che si ricevono dai singoli verso il gruppo incoraggia il dialogo e spinge le persone a pensare più approfonditamente. Inoltre chiarisce che la responsabilità del lavoro è nelle mani del gruppo stesso e non in quelle di chi facilita.

Parafrasare
Ripetere con proprie parole un concetto già espresso da una persona del gruppo è utile per due fondamentali ragioni:
o controllare se noi stessi abbiamo afferrato il concetto
o assicurarsi che il resto del gruppo abbia compreso a pieno.

Sottolineare ed evidenziare i collegamenti
Quando ci si accorge che una persona sta esprimendo un concetto simile o collegato a qualcosa che un altro aveva detto prima, è utile evidenziarlo. L’uso dei collegamenti alimenta inoltre il dialogo fra i partecipanti del gruppo.

Riassumere e passare all’attività successiva
Alla fine di una fase di lavoro è molto utile riassumere i punti che sono emersi per tirare le fila del discorso e renderlo più chiaro sia al facilitatore che al gruppo. Una buona alternativa può essere quella di chiedere a qualcuno del gruppo di riassumere, senza però costringere nessuno.

Incoraggiare le persone
Molte persone trovano difficoltà nel partecipare attivamente al gruppo. Alcuni hanno paura di essere giudicati, altri non vogliono sembrare irrispettosi verso chi la pensa diversamente, altri ancora possono essere intimiditi dagli altri partecipanti. In questo casi occorre incoraggiare le persone.

Favorire l’emersione di posizioni divergenti
Anche se un gruppo sembra essere d’accordo su un dato argomento, probabilmente qualche partecipante non lo è. In una situazione come questa non è per niente facile esprimere un’opinione in controtendenza. Probabilmente quel qualcuno preferirà tacere. Qui interviene il facilitatore, che deve fare in modo che i punti di vista differenti o contrastanti emergano prima che decisioni importanti siano prese.

Indagare ed approfondire
Quando qualcuno sta parlando è a volte utile aiutarlo a chiarire ciò che sta esprimendo. E’ necessario spingerlo a parlare più di quanto farebbe, aiutando gli altri componenti del gruppo ad approfondire il contributo che da quella persona sta venendo.

Coinvolgere i partecipanti meno attivi
In ogni gruppo sono presenti delle persone che tendono a contribuire meno degli altri al lavoro. Ciò può avvenire per diversi motivi. Pensano di non avere nulla da dire, sono intimiditi dal fatto di dover parlare davanti agli altri, credono che sia poco educato intervenire in una conversazione senza che nessuno gliel’abbia chiesto, non si sentono parte del gruppo. Il compito del facilitatore è fare in modo che i membri meno attivi superino le loro difficoltà e contribuiscano al lavoro. Sebbene sia importante ricordare che raggiungere una situazione di partecipazione totalmente bilanciata è praticamente impossibile, è opportuno sottolineare che il facilitatore ha comunque la responsabilità di offrire a tutti gli stessi spazi di partecipazione.

Il rapporto costante tra docenti e facilitatori coi discenti è molto importante.


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3. Procedure di attestazione dei risultati di apprendimento informale e non formale

Le procedure di validazione dei risultati di apprendimento non formale e informale sono stabiliti dalla L. 13/2013. La validazione dell’apprendimento non formale e informale può essere riferita a due diversi ambiti:

  • ambito lavorativo
  • ambito formativo

Ai due ambiti corrispondono rispettivamente standard professionali e standard formativi.

validazione_apprendimenti

Fig. 3: Processo di validazione di apprendimenti formali, non formali e informali

 

Il processo comune ai tre tipi di apprendimento (Fig. 3) si basa su diverse fasi:

● l’identificazione fase finalizzata alla messa in trasparenza delle competenze della persona; in ambito di apprendimento non formale e informale è un processo che individua ed elenca i risultati dell’apprendimento. Viene detta anche valutazione formativa. Implica un supporto alla persona nell’analisi e documentazione dell’apprendimento e fornisce un’occasione di riflessione.
● la valutazione fase finalizzata all’accertamento del possesso delle competenze e dei risultati di apprendimento. Questa fase implica l’adozione di specifiche metodologie valutative, riscontri e prove idonei a evidenziare le competenze. Viene anche detta valutazione sommativa.
● l’attestazione fase finalizzata al rilascio di documenti che individuano le competenze e misurano i risultati dell’apprendimento. Viene detta anche validazione.
● la certificazione processo di formale riconoscimento delle competenze di apprendimento formale, non formale e informale, effettuato dal soggetto titolare (elencato da D.L. 13/2013).

Occore chiarire, per evitare fraintendimenti, che AIB non è titolata dalla legge 4/2013 alla certificazione delle competenze ma all’attestazione delle competenze.

La legislazione italiana è allineata alla raccomandazione del Consiglio d’Europa del 20 dicembre 2012 che detta norme per la convalida dell’apprendimento non formale e informale.

3.1 Attestazione dei risultati di apprendimento non formale

L’attestazione dei risultati di apprendimento dei Corsi AIB è la fase che deve essere preceduta da un processo di valutazione attuato da vari attori nel ciclo del corso che hanno la responsabilità di garantire la qualità del corso, la valutazione dell’apprendimento, l’autovalutazione nel portfolio, la convalida ed il riconoscimento delle competenze.

Il processo di valutazione dei risultati dell’apprendimento non formale può essere condotto con vari metodi, quali ad esempio:
● intervista / colloquio (col docente)
● presentazione (di un determinato tema a una platea di esperti)
● metodi dichiarativi (il candidato descrive per iscritto in un portfolio quali sono le cose che sa fare e le proprie caratteristiche)
● osservazione in situazione
● simulazioni
● presentazioni di rapporti della propria attività
● prove scritte (test, esercitazioni).

Per la valutazione, occorre adottare un criterio uniforme per i giudizi espressi dai valutatori in tutti i corsi AIB: ottimo, buono, sufficiente, insufficiente.

Portfolio
AIB ha sperimentato con successo il portfolio per la valutazione dei risultati di apprendimento. La procedura di valutazione che è stata sperimentata dal Corso Apprendere ed insegnare con le tecnologie, è stata quella dichiarativa: i partecipanti hanno predisposto un loro portfolio, che i docenti hanno valutato, trasmettendo alla Segreteria AIB i dati per l’attestazione finale delle competenze a cui erano stati attribuiti i crediti. C’è quindi un facsimile degli attestati (in Allegato IV) da uniformare ai titoli rilasciati dalle Sezioni anche ad uso della Commissione attestazione.

L’uso della piattaforma AIB (Moodle) renderebbe possibile utilizzare strutture di test di verifica finali standard, da utilizzare per attività uguali o simili svolte in Sezioni diverse, suddivise sulla base di una rubrica di valutazione per tipologia di prova finale (test a risposte multiple, prova scritta, prova pratica, ecc.).

3.2 Attestazione di risultati di apprendimento informale

Questo tipo di attestazione dell’apprendimento informale (o esperenziale) è nuovo per AIB e costituisce insieme una sfida ed un’opportunità. C’è quindi bisogno di approfondimento del portfolio in collaborazione tra gli organi di governo e la Commissione di attestazione AIB.

L’accumulo dei punti ECVET deve corrispondere all’evidenza delle competenze acquisite da varie attività come da Tab. 1 e valutabili con test, prove, esercizi analogamente alle competenze da apprendimento non formale.

I servizi che l’Osservatorio formazione AIB, insieme all’Osservatorio Professione, potrebbe fornire ai soci includono: 1) servizi di supporto alla costruzione del portfolio; 2) servizi di supporto alla attestazione delle competenze.

3.2.1. Servizio di supporto nella costruzione del portfolio
Nel corso di questa fase prende via via forma il portfolio individuale delle evidenze dei risultati di apprendimento nel quale saranno riportate:
– le competenze/risultati di apprendimento oggetto di identificazione;
– la descrizione sintetica delle evidenze correlate;
– le motivazioni per cui le evidenze sono ritenute significative.
Il prodotto atteso da questo servizio è il portfolio individuale delle evidenze che descrive i risultati di apprendimento e le evidenze ad essi collegate.

Oltre alla costruzione del portfolio il processo di supporto dovrà porsi come obiettivo quello di accompagnare la persona nell’acquisizione di una maggiore consapevolezza delle proprie competenze e della loro effettiva “spendibilità”. Si ricorda infatti che il servizio è – e deve essere – auto-consistente ovvero deve possedere una sua completezza anche nel caso in cui la persona decida di non affrontare il servizio successivo di validazione delle competenze.

3.2.2. Servizio di attestazione delle competenze
Il processo di attestazione (o validazione) rappresenta la modalità attraverso cui le competenze acquisite in contesti di apprendimento non formali e informali possono essere evidenziate e valorizzate e quindi possono acquistare leggibilità e trasparenza per il sistema socio-economico e istituzionale.


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4. Rendicontazione e attestazione

La relazione finale del corso deve prevedere le seguenti informazioni:

  1. Obiettivi/risultati di apprendimento e programma dettagliato del corso
  2. Organizzazione della didattica
  3. Resoconto di docenti e facilitatori
  4. Valutazione e attestazione dell’apprendimento
  5. Valutazione e impatto del corso
  6. Scheda riassuntiva del questionario di soddisfazione dei partecipanti
  7. Raccomandazioni finali e conclusioni
  8. In Allegato: registro e report di partecipazione ai lavori della piattaforma per ogni singolo corsista

Per ciascuno dei partecipanti dovrà essere trasmessa la valutazione finale degli elaborati con la documentazione relativa.

L’attestazione ai partecipanti è predisposta dalle segreterie regionali AIB.


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Appendice I: Unità di competenza

  1. Amministrazione, accessioni e sviluppo delle raccolte

Gli standard formativi descrivono 1) quello che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento e 2) come verificare tali apprendimenti.

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla cura del patrimonio culturale.

I verbi per un corso di base sono: elencare, descrivere, definire, distinguere, identificare, riconoscere, acquisire, ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 1)

Riferimento competenze Norma UNI: A1; A5

 

1. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
1.1. Amministrazione

1.1.1. Finanze

1.1.2. Fund raising

1.1.3. Mostre

1.1.4. Servizi di duplicazione

1.1.5. Materiali speciali

1.1.6. Appalti

 

 

Saper elencare gli elementi di una politica di sviluppo delle collezioni.

 

Identifica e distingue i metodi di acquisto delle risorse

 

Riconosce e sa usare gli strumenti automatizzati per l’amministrazione

 

 

Come fare la gestione finanziaria dei fondi librari e leggere i bilanci

 

Come descrivere una politica di sviluppo delle collezioni, il fundraising e gli appalti

Strumenti e metodi per l’automazione dell’Amministrazione

Applicazione di determinate tecnologie e metodi di acquisto

 

 

1.2. Accessioni e sviluppo delle raccolte

1.2.1. Censura

1.2.2. Scarto

1.2.3. Acquisto

1.2.4. Scambio, Dono, Deposito

1.2.5. Rapporti coi fornitori

Sa descrivere e distinguere i criteri di acquisizione e scelta di monografie e periodici in tutti i formati

 

Sa distinguere tra editoria tradizionale e digitale e mantenere contatti coi commssionari e editori

 

Come seguire obiettivi e criteri di acquisizione di monografie e periodici in tutti i formati

 

Come sono organizzate le relazioni tra bibliotecari, librai, agenzie commissionarie ed editori.

 

Capire le differenze tra editoria tradizionale e digitale

Sa descrivere le procedure di acquisizione di libri e periodici in tutti i formati
1.3. Accessioni e sviluppo delle raccolte di materiali speciali

1.3.1. Materiale antico

1.3.2. Ritagli, manifesti, opuscoli

1.3.3. Seriali, letteratura grigia

1.3.4. Risorse elettroniche

1.3.5. Carte geografiche, atlanti, globi

1.3.6. Immagini e materiali da proiettare

1.3.7. Audioregistrazioni e musica a stampa

1.3.8. Altri materiali speciali

Descrive e distingue i criteri di acquisizione e scelta di  materiale speciale in tutti i formati

 

 

Sa distinguere tra editoria tradizionale e digitale e mantenere contatti coi commssionari e editori

Come seguire obiettivi e criteri di acquisizione di materiale speciale in tutti i formati

 

Come sono organizzate  le relazioni tra bibliotecari, librai, agenzie commissionarie ed editori.

 

Capire le differenze tra editoria tradizionale e digitale

Sa descrivere le procedure di acquisizione di materiali speciali in tutti i formati

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder interni ed esterni alle biblioteche.

I verbi per un corso intermedio sono: tradurre, trasformare, rappresentare applicare, generalizzare, collegare, scegliere, sviluppare, organizzare, utilizzare, adoperare, trasferire, ristrutturare, classificare ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 2-3)

Riferimento competenze Norma UNI: A1; A5

 

1. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
1.1. Amministrazione

1.1.1. Finanze

1.1.2. Fund raising

1.1.3. Mostre

1.1.4. Servizi di duplicazione

1.1.5. Materiali speciali

1.1.6. Appalti

Sa realizzare un’analisi della collezione e classificare i metodi di acquisto delle risorse

 

Sa tradurre politiche e bilanci della biblioteca in scelte operative e di gestione delle acquisizioni

 

Applica e sa scegliere gli strumenti automatizzati per l’amministrazione

Come le politiche ed i bilanci delle collezioni siano parte della pianificazione  della biblioteca

 

Come fare la gestione finanziaria dei fondi librari, fare fundraising e gestire gli Appalti e i bilanci

 

Classifica dei vari sistemi informativi per l’automazione dell’Amministrazione

Spiegare l’importanza dell’analisi del budget e vari metodi per le acquisizioni.
1.2. Accessioni e sviluppo delle raccolte

1.2.1. Censura

1.2.2. Scarto

1.2.3. Acquisto

1.2.4. Scambio, Dono, Deposito

1.2.5. Rapporti coi fornitori

Saper scegliere gli elementi di una politica di sviluppo delle collezioni di monografie e periodici in tutti i formati

 

Saper realizzare  uno o più tipi di analisi delle collezioni di libri e periodici e prendere decisioni sulle collezioni esistenti

 

Conosce l’importanza della cooperazione e del marketing e sa organizzare relazioni coi portatori di interesse per lo sviluppo e la gestione delle collezioni di libri e periodici

 

 

 

 

Come si sono sviluppati i fondamenti teorici e flussi di lavoro delle acquisizioni di libri e periodici incluso scarto e censura

 

Come scegliere tra i criteri di sviluppo (la selezione per la costruzione e sviluppo delle collezioni di libri e periodici in tutti i formati)

 

Come fare la gestione delle collezioni (valutare e prendere decisioni sulle collezioni esistenti, comprese le decisioni circa lo scarto, lo scambio e dono, la conservazione)

 

Come si sviluppano le relazioni tra fornitori, editori, fornitori di piattaforme, e altre biblioteche.

Scrivere un piano di sviluppo delle collezioni di libri e periodici in tutti i formati

 

 

1.3. Accessioni e sviluppo delle raccolte di materiali speciali

1.3.1. Materiale antico

1.3.2. Ritagli, manifesti, opuscoli

1.3.3. Seriali, letteratura grigia

1.3.4. Risorse elettroniche

1.3.5. Carte geografiche, atlanti, globi

1.3.6. Immagini e materiali da proiettare

1.3.7. Audioregistrazioni e musica a stampa

1.3.8. Altri materiali speciali

 

Saper scegliere gli elementi di una politica di sviluppo delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati

 

Saper realizzare  uno o più tipi di analisi delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati e prendere decisioni sulle collezioni esistenti

 

Conosce l’importanza della cooperazione e del marketing e sa organizzare relazioni coi portatori di interesse per lo sviluppo e la gestione delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati

Come scegliere tra i criteri di sviluppo (la selezione per la costruzione e sviluppo delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati)

 

Come fare la gestione delle collezioni di materiali speciali(valutare e prendere decisioni sulle collezioni esistenti, comprese le decisioni circa lo scarto, lo scambio e dono, la conservazione)

 

Come si sviluppano le relazioni tra fornitori, editori, fornitori di piattaforme, e altre biblioteche per i materiali speciali.

Scrivere un piano di sviluppo delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati

 

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuizione delle risorse per far fronte a queste sfide .

I verbi per un corso avanzato sono: [applicare], analizzare, criticare, confrontare, raccontare, trasmettere, creare, modificare, documentare, pianificare, proporre, produrre, sviluppare, formulare, modificare ecc. (Categorie di Bloom 4-5)

Riferimento competenze Norma UNI: A1; A5

 

1. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
1.1. Amministrazione

1.1.1. Finanze

1.1.2. Fund raising

1.1.3. Mostre

1.1.4. Servizi di duplicazione

1.1.5. Materiali speciali

1.1.6. Appalti

 

Analizzare le responsabilità di sensibilizzazione, di negoziazione e di collaborazione ed essere in grado di sviluppare un piano strategico della biblioteca per aumentare le attività in questi settori.

 

Saper pianificare la valutazione dei bisogni degli utenti ed analizzare il monitoraggio e le statistiche per scegliere

tendenze e linee di attività per il futuro

Come formulare le politiche ed i bilanci delle collezioni come parte della pianificazione  della biblioteca e delle attività di marketing

 

Come analizzare e confrontare modelli di prezzo, metodi di acquisto e licenze e attuare il monitoraggio costante delle statistiche di uso e soddisfazione degli utenti

 

Come pianificare e sviluppare la gestione fiscale dello sviluppo delle collezioni, degli appalti ed il collegamento alle attività di marketing e fundrasing

 

Come pianificare e realizzare la soddisfazione degli utenti ed il monitoraggio e follow up sulle statistiche d’uso

Predisporre un piano sulle tendenze e il futuro dello sviluppo della collezione incluso il fundraising
1.2. Accessioni e sviluppo delle raccolte

1.2.1. Censura

1.2.2. Scarto

1.2.3. Acquisto

1.2.4. Scambio, Dono, Deposito

1.2.5. Rapporti coi fornitori

Saper confrontare la gamma di responsabilità di sensibilizzazione, di negoziazione e di collaborazione coinvolte nello sviluppo della collezione di libri e periodici e formulare le linee di indirizzo necessarie.

 

Come si sono sviluppati i fondamenti teorici e flussi di lavoro delle acquisizioni di libri e periodici in tutti i formati incluso scarto e censura

 

Come sviluppare i criteri di sviluppo (la selezione per la costruzione e sviluppo delle collezioni di libri e periodici in tutti i formati)

 

Come fare

sensibilizzazione coi portatori di interesse, come realizzare la cooperazione e il marketing

per lo sviluppo e la gestione delle collezioni di libri e periodici

Predisporre un piano sulle tendenze e lo sviluppo delle collezioni di libri e periodici in tutti i formati

 

1.3. Accessioni e sviluppo delle raccolte di materiali speciali

1.3.1. Materiale antico

1.3.2. Ritagli, manifesti, opuscoli

1.3.3. Seriali, letteratura grigia

1.3.4. Risorse elettroniche

1.3.5. Carte geografiche, atlanti, globi

1.3.6. Immagini e materiali da proiettare

1.3.7. Audioregistrazioni e musica a stampa

1.3.8. Altri materiali speciali

 

Saper confrontare la gamma di responsabilità di sensibilizzazione, di negoziazione e di collaborazione coinvolte nello sviluppo della collezione di materiali speciali e formulare le linee di indirizzo  necessarie.

 

Come sviluppare i criteri di sviluppo (la selezione per la costruzione e sviluppo delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati)

 

Come fare

sensibilizzazione coi portatori di interesse, come realizzare la cooperazione e il marketing

per lo sviluppo e la gestione delle collezioni di materiali speciali

 

Come amministrare, negoziare e monitorare modelli di prezzo e licenze per l’accesso alle risorse elettroniche.

Predisporre un piano sulle tendenze e lo sviluppo delle collezioni di materiali speciali in tutti i formati

 

 

  1. Analisi e controllo bibliografico

Gli standard formativi descrivono 1) quello che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento e 2) come verificare tali apprendimenti.

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni normative e tecniche relative all’analisi e controllo bibliografico del patrimonio culturale.

I verbi per un corso di base sono: elencare, descrivere, definire, distinguere, identificare, riconoscere, acquisire, ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 1)

Riferimento competenze Norma UNI: A3; A5

 

2. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
2.1. Standard catalografici Conoscere gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti

Identificare i principi teorici che sottendono ai vari standard

La nascita, le finalità e la struttura dei principali standard catalografici Individuale: test a risposta multipla e a risposta aperta di verifica sugli argomenti del corso

 

In gruppo: ricerca di esempi catalografici concreti in grado di comprovare la conoscenza degli standard

2.2. Catalogazione di materiali speciali Conoscere il trattamento catalografico dei materiali speciali Le peculiarità dei materiali speciali dal punto di vista del trattamento in catalogo Individuale: test a risposta multipla e a risposta aperta di verifica sugli argomenti del corso

 

In gruppo: ricerca di esempi catalografici concreti di materiali speciali in grado di comprovare la conoscenza degli standard

2.3. Indicizzazione semantica Conoscere la struttura e il funzionamento dei sistemi di indicizzazione semantica con particolare riguardo al Nuovo soggettario e alla Classificazione Decimale Dewey L’analisi concettuale del documento, i linguaggi di indicizzazione, concetto di classe e di soggetto Individuale: test a risposta multipla e a risposta aperta di verifica sugli argomenti del corso

 

In gruppo: definire i passaggi dell’analisi concettuale di un documento

2.4. Il catalogo Conoscere i principi teorici su cui si basa il catalogo, le sue funzioni e la sua struttura La struttura, l’organizzazione e le funzioni del catalogo Individuale: test a risposta multipla e a risposta aperta di verifica sugli argomenti del corso

 

In gruppo: identificazione degli elementi che costituiscono un catalogo

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder interni ed esterni alle biblioteche.

I verbi per un corso intermedio sono: tradurre, trasformare, rappresentare applicare, generalizzare, collegare, scegliere, sviluppare, organizzare, utilizzare, adoperare, trasferire, ristrutturare, classificare ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 2-3)

Riferimento competenze Norma UNI: A3; A5

 

2. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
2.1. Standard catalografici Saper applicare gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti alle diverse risorse bibliografiche

 

 

 

L’applicazione degli standard catalografici alle varie tipologie di risorse bibliografiche anche con la presentazione di casi concreti

 

Individuale e in gruppo: organizzazione delle informazioni relative alle pubblicazioni in registrazioni bibliografiche, comprensive della  descrizione bibliografica e degli elementi di accesso controllati
2.2. Catalogazione di materiali speciali Saper applicare gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti ai materiali speciali

 

 

L’applicazione degli standard catalografici ai materiali speciali anche con la presentazione di casi concreti Individuale e in gruppo: organizzazione delle informazioni relative ai materiali speciali in registrazioni bibliografiche, comprensive della descrizione bibliografica e degli elementi di accesso controllati
2.3. Indicizzazione semantica Essere in grado di analizzare un documento e formulare, secondo le tecniche di indicizzazione semantica, una classe e un soggetto L’applicazione delle tecniche di indicizzazione semantica alle varie tipologie di risorse anche con la presentazione di casi concreti Individuale e in gruppo: elaborazione di accessi semantici elaborati secondo le tecniche di indicizzazione semantica
2.4. Il catalogo Rappresentare le diverse entità bibliografiche nel catalogo Le entità e i livelli bibliografici esistenti in un catalogo Individuale e in gruppo: identificazione delle entità e dei livelli bibliografici nei vari elementi di un catalogo

Livello di riferimento: Corso avanzato

Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuzione delle risorse per far fronte a queste sfide.

I verbi per un corso avanzato sono: [applicare], analizzare, criticare, confrontare, raccontare, trasmettere, creare, modificare, documentare, pianificare, proporre, produrre, sviluppare, formulare, modificare ecc. (Categorie di Bloom 4-5)

Riferimento competenze Norma UNI: A3; A5

 

2. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
2.1. Standard catalografici Analizzare e confrontare gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti riconoscendone i punti di contatto e le differenze I punti di contatto e le diversità tra gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti

 

Individuale e in gruppo: predisposizione di registrazioni catalografiche comprensive della descrizione bibliografica e degli elementi di accesso controllati secondo i vari standard catalografici vigenti, evidenziandone le soluzioni divergenti
2.2. Catalogazione di materiali speciali Analizzare e confrontare gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti per il trattamento dei materiali speciali riconoscendone i punti di contatto e le differenze I punti di contatto e le diversità tra gli standard catalografici nazionali ed internazionali vigenti per il trattamento in catalogo dei materiali speciali

 

Individuale e in gruppo: predisposizione di registrazioni catalografiche relative a materiali speciali, comprensive della descrizione bibliografica e degli elementi di accesso controllati secondo i vari standard catalografici vigenti, evidenziandone le soluzioni divergenti
2.3. Indicizzazione semantica Analizzare gli accessi semantici presenti in un catalogo

Formulare un piano di controllo e bonifica degli accessi semantici esistenti in catalogo

Analisi degli accessi semantici e progettazione di un piano di verifica e bonifica di essi Individuale e in gruppo: predisposizione di un piano di intervento per il controllo degli accessi semantici esistenti in catalogo
2.4. Il catalogo Analizzare la struttura di un catalogo Formulare un piano di bonifica e intervento per la completa applicazione degli standard vigenti in catalogo Analisi di un catalogo e pianificazione delle operazioni per l’adeguamento di un catalogo alle indicazioni degli standard vigenti Individuale e in gruppo: predisposizione di un piano di intervento per l’adeguamento di un catalogo alle indicazioni degli standard vigenti

 

 

  1. Conservazione, manutenzione e restauro delle raccolte

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Il professionista acquisirà una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative alla conservazione, manutenzione e restauro del patrimonio culturale.

I verbi per un corso di base sono: elencare, descrivere, definire, distinguere, identificare, riconoscere, acquisire, ecc. (Categorie tassonomiche di Bloom 1)

Riferimento competenze Norma UNI: A2; A4

 

3. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
3.1 Conservazione
3.1.1. Raccolte cartacee antiche e moderne
3.1.2. Risorse elettroniche
Saper elencare le modalità di conservazione delle raccolte a seconda del supporto

 

Saper definire le procedure, le attività, le operazioni per raggiungere i criteri ottimali di conservazione in rapporto agli elementi strutturali della biblioteca

 

 

La natura del materiale e dei supporti

 

Le maggiori minacce per i supporti (raccolte cartacee e digitali)

 

Descrizione dei  criteri e delle procedure ottimali di conservazione (parametri ambientali, strutturali etc.)

Descrizione delle diverse modalità di  conservazione dei diversi supporti in biblioteca

 

Descrizione delle procedure di base per identificare problemi nella conservazione del materiale in biblioteca

3.2. Manutenzione e accesso alle raccolte

3.2.1. Gestione del magazzino
3.2.2. Aree a scaffale aperto
3.2.3. Sistemi di sicurezza e antitaccheggio
Conoscere le tecniche di gestione delle raccolte nei diversi ambienti della biblioteca

 

 

Conoscere la normativa vigente sulla sicurezza del  patrimonio in biblioteca

 

Conoscere i sistemi antitaccheggio in uso presso le biblioteche o resi disponibili da operatori pubblici e privati

Condizione delle raccolte e fattori di rischio

 

La normativa di riferimento (Circolare n.82 del 1977; Circolare n.86/1988; DPR509/1978; Circolare 830 del 7 marzo 1989)

 

Rapporto sulle diverse modalità di  manutenzione e accesso alle raccolte in rapporto alle modalità di conservazione in biblioteca

 

Rapporto sui sistemi di sicurezza e antitaccheggio anche con riferimento alla normativa corrente

3.3. Restauro

3.3.1. Materiali cartacei antichi e moderni
3.3.2. Supporti elettronici
Conoscere le diverse tipologie di supporto

 

Saper individuare i danni ai supporti

 

Saper individuare le necessità di interventi di restauro di base in relazione ai supporti

 

Saper predisporre una scheda di restauro nei suoi elementi di base

 

 

Storia dei supporti cartacei (tipologie, tecniche artistiche, scelte stilistiche)

 

Analisi di tipologie di schede di restauro ed elementi per la compilazione

 

La normativa di riferimento (Circolare n.61/90)

Rapporto sugli elementi essenziali utili per definire una successiva analisi e strategia di restauro

 

 

Allestimento scheda di restauro

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare, realizzare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder interni ed esterni alle biblioteche.

I verbi per un corso intermedio sono: tradurre, trasformare,rappresentare, applicare, generalizzare, collegare, scegliere, sviluppare, organizzare, utilizzare, adoperare, trasferire, ristrutturare, classificare ecc.(Categorie tassonomiche di Bloom 2-3)

Riferimento competenze Norma UNI: A2; A4

 

3. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
3.1 Conservazione
3.1.1. Raccolte cartacee antiche e moderne
3.1.2. Risorse elettroniche
Applicare sistemi di conservazione delle raccolte documentarie

 

Pianificare e sviluppare sistemi di conservazione delle raccolte

Interpretare e confrontare i vari sistemi di conservazione delle raccolte diversificandoli in base alla tipologia

 

Strategie e tecniche per la pianificazione di interventi di conservazione e restauro

Preparazione di un piano di analisi delle strategie di conservazione

 

3.2. Manutenzione e accesso alle raccolte

3.2.1. Gestione del magazzino
3.2.2. Aree a scaffale aperto
3.2.3. Sistemi di sicurezza e antitaccheggio
Analizzare le problematiche connesse alla manutenzione e fornire elementi quantitativi e qualitativi utili per pianificare  eventuali interventi

 

 

 

 

Confrontare i diversi sistemi di sicurezza e valutare le soluzioni più adeguate per la biblioteca ed il patrimonio

Concetti fondamentali sui processi di creazione delle raccolte

 

Conoscenza e confronto dei vari sistemi di gestione delle raccolte

 

Tecniche di conservazione e manutenzione delle raccolte

 

Analisi dei possibili sistemi di sicurezza in rapporto alla specificità delle raccolte

 

Sviluppare piani strategici per la manutenzione e discuterne le criticità

Creazione di uno schema di riferimento per organizzare i diversi sistemi di gestione del magazzino

 

Creazione di uno schema di riferimento per organizzare la manutenzione delle aree a scaffale aperto

 

Allestire un piano di analisi dei possibili sistemi antitaccheggio con riferimento alle tecnologie applicabili a seconda dei supporti

 

3.3. Restauro

3.3.1. Materiali cartacei antichi e moderni
3.3.2. Supporti elettronici
Saper individuare le necessità di interventi di restauro complessi in relazione ai supporti

 

Saper predisporre una scheda di restauro completa in tutti i suoi elementi tecnici

 

 

Conoscenza delle caratteristiche fisico-chimiche delle raccolte antiche e moderne

 

Conoscenza delle caratteristiche tecniche delle risorse elettroniche

 

Problematiche connesse alla conservazione del digitale (tecnologie standard e politiche in materia di creazione, organizzazione, accesso e conservazione di oggetti digitali)

 

 

Realizzazione pratica di schede di restauro con indicazione analitica delle fasi, delle tecniche e degli strumenti da utilizzare e, infine, dei tempi di attuazione

 

Piano di analisi e pianificazione delle tecniche di restauro più adeguate per i diversi sistemi di supporto

 

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica delle attività, risolvere in modo innovativo problemi relativi alla conservazione e manutenzione delle raccolte, contribuire ad avviare procedure di accesso a fonti di finanziamento locali ed europee e distribuzione delle risorse per far fronte a queste sfide.

I verbi per un corso avanzato sono: [applicare], analizzare, criticare, confrontare, raccontare, trasmettere, creare, modificare, documentare, pianificare, proporre, produrre, sviluppare, formulare, modificare ecc. (Categorie di Bloom 4-5)

Riferimento competenze Norma UNI: A2; A4

 

3. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
3.1 Conservazione
3.1.1. Raccolte cartacee antiche e moderne
3.1.2. Risorse elettroniche
Progettare opportune metodologie di conservazione dei documenti

 

Produrre esemplificazioni su tecniche e metodologie

Analizzare lo stato di conservazione delle raccolte e proporre sistemi e tecniche di conservazione calibrando gli interventi in base alla tipologia e allo stato dei documenti e alle finalità della struttura di riferimento

 

Strategie e tecniche di marketing, approfondimento dei sistemi di project management per la predisposizione di interventi di ampio respiro finalizzati alla conservazione e al restauro delle raccolte (cartacee e digitali)

Piano di analisi dello stato di conservazione dei supporti

 

Predisporre i contenuti di un progetto di accesso a finanziamento

3.2. Manutenzione e accesso alle raccolte

3.2.1. Gestione del magazzino
3.2.2. Aree a scaffale aperto
3.2.3. Sistemi di sicurezza e antitaccheggio
Progettare, pianificare, coordinare interventi di manutenzione delle raccolte secondo le diverse esigenze della struttura/biblioteca

 

Formulare ipotesi di allestimento di piani antitaccheggio in relazioni alle esigenze della struttura, anche in funzione di sistemi di rete territoriale

 

 

Conoscenza approfondita dei parametri ambientali, strutturali in cui sono collocate le diverse tipologie di raccolte

 

Tecniche avanzate di conservazione e manutenzione delle raccolte.

 

Sviluppare piani strategici per la manutenzione e discuterne le criticità

 

 

Sviluppare un piano di gestione condivisa per realizzare  sistemi di sicurezza in rapporto alla specificità delle raccolte, alle esigenze delle strutture

Predisporre un piano di gestione del magazzino come strategia di risoluzione di problemi strutturali

 

Predisporre un piano di gestione per sistemi antitaccheggio

 

Predisporre i contenuti di un progetto di accesso a finanziamento

3.3. Restauro

3.3.1. Materiali cartacei antichi e moderni
3.3.2. Supporti elettronici
Progettare, pianificare, coordinare interventi complessi di restauro anche mediante la stesura di una scheda di restauro completa di tempistica

 

Contribuire a valutare i risultati di interventi già realizzati

Realizzazione pratica di schede di restauro complete con indicazione analitica delle fasi, delle tecniche e degli strumenti da utilizzare e, infine, dei tempi di attuazione

 

Monitoraggio degli interventi intrapresi e feedback

Predisporre un piano di valutazione delle attività prospettando l’utilizzo di efficaci metodologie tecniche

 

Predisporre i contenuti di un progetto di accesso a finanziamento

 

  1. Servizi al pubblico

Gli standard formativi dell’Area 4 descrivono 1) quello che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento e 2) come verificare tali apprendimenti.

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla cura del patrimonio culturale.

Riferimento competenze Norma UNI: A6; A5

 

4. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
4.1 Servizi di consultazione, informazione e istruzione

4.1.1 Reference

4.1.2 Internet in Biblioteca

4.1.3 Media Literacy

Riconoscere i bisogni degli utenti e saperli soddisfare o reindirizzare a servizi più avanzati;

Essere in grado di trattare con diverse categorie di utenti, consci delle differenze culturali e della diversità;

Ricordare le implicazioni principali della legislazione sul diritto d’autore ed essere in grado di comunicarle;

Essere consci della necessità di valutare criticamente l’informazione, principalmente quella in rete;

 

Uso dei cataloghi on line;

Conoscenza di base del funzionamento della Rete (motori di ricerca, social network, commercio online) e della connessione per l’accesso sia via pc che mobile;

modelli di ricerca delle informazioni e comportamenti degli utenti (inclusi gli utenti in difficoltà);

principi di comunicazione;

cenni di legislazione sul diritto d’autore e la proprietà intellettuale;

 

In gruppo: Simulazione di transazioni con gli utenti: formulazione di domande e risposte a domande di ricerca di base;

Preparazione di guide di base sulla navigazione delle risorse, sia online che a stampa

 

Individuale:Test di verifica delle conoscenze sui temi trattati;

 

4.2 Ricerca e recupero dell’informazione

4.2.1 Sistemi automatizzati

4.2.2 OPAC

4.2.3 Strategie di ricerca

4.2.4 DFP

Conoscere e saper utilizzare i cataloghi e altre risorse per trovare le informazioni;

Comprendere l’organizzazione dell’informazione nei cataloghi;

comprendere l’architettura dell’informazione in rete e saper valutare i risultati delle ricerche;

Conoscere l’organizzazione dell’informazione giuridica e di fonte pubblica in rete

Struttura delle risorse informative (cataloghi online, sistemi di ricerca, banche dati, sistemi di ricerca, banche dati, siti Web, periodici e monografie nei formati sia a stampa sia elettronici, video e registrazioni audio);

basi di catalogazione semantica;

modelli di ricerca delle informazioni; legislazione sul diritto d’autore e la proprietà intellettuale;

organizzazione dell’informazione giuridica e di fonte pubblica

In gruppo:

Elaborazione di una domanda di ricerca e relativa strategia di risposta, su temi generali oppure su DFP;

 

Individuale:

Test sulle fonti pubbliche in rete;

4.3 Circolazione

4.3.1 Prestito

4.3.2 ILL

4.3.3 DD

Conoscere la legislazione e la prassi in materia di prestito in sede e a distanza dei materiali a stampa, digitali, audio/video;

conoscere le basi del prestito digitale;

conoscere i vari servizi cooperativi

 

 

 

Norme sul prestito e e il prestito interbibliotecario per materiali librari e non librari;

Servizi in rete

prestito digitale;

principali servizi cooperativi (Nilde; ILL SBN..)

Individuale:

Breve testo (max 300 parole) sul tema: cosa farai di quanto appreso?;

Breve testo (max 200 parole) sul diritto d’autore nel prestito interbibliotecario;

Test su tutti gli argomenti del corso

 

In gruppo: Preparazione di una mini-guida per gli utenti;

 

4.4 Servizi multiculturali e per lettori in difficoltà

4.4.1 Per gruppi

4.4.2 Lettori svantaggiati

4.4.3 Accessibilità

Conoscere gli standard dei servizi per le diverse categorie di utenti (disabili. detenuti, ospedalizzati..);

Conoscere la normativa di base;

riconoscere i bisogni speciali e tenerne conto nell’erogazione dei servizi;

essere informati sulle tecnologie assistive; conoscere la lingua di base usata per le descrizioni dei servizi della biblioteca.

I servizi per le diverse comunità di lettori in difficoltà (standard ed esempi concreti);

la legislazione sull’accessibilità in Italia;

l’accessibilità del Web;

la comunicazione dei servizi alle diverse categorie di utenti;

le tecnologie assistive;

lingue e culture straniere in biblioteca

In gruppo: Guida ai servizi agli utenti in difficoltà (in gruppo);

 

Individuale: Breve testo (max 300 parole) sulla comunicazione con gli utenti in difficoltà;

Test sugli argomenti del corso

 

 

4.5 Promozione della lettura

4.5.1 NPL

4.5.2 Ragazzi

4.5.3 Adolescenti

4.5.4 Giovani adulti

4.5.5 Per generi letterari

4.5.6 Gruppi di lettura

Conoscere la produzione editoriale per specifiche comunità di riferimento;

essere al corrente dei diversi progetti nazionali in atto;

essere consci dell’effetto della diversità degli stili cognitivi sulla lettura;

conoscere le tecniche di lettura ad alta voce ed animazione del libro; conoscere le principali implicazioni della lettura digitale

Letteratura per le specifiche comunità (infanzia, ragazzi, anziani etc.);

Stili cognitivi ed elementi emozionali nei lettori;

lettura ad alta voce (tecniche e modalità di

animazione del libro e

della lettura);

lettura digitale e supporti;

legislazione nazionale e regionale; i progetti nazionali

In gruppo: Breve bibliografia (max 10 titoli) sulla promozione della lettura o breve bibliografia di base da usare in tutte le situazioni tenendo conto delle fasce d’età;

Preparazione di una mini-guida sulla promozione alla lettura per diverse fasce d’età (in gruppo);

Individuale: Test sugli argomenti del corso

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder interni ed esterni alle biblioteche.

Riferimento competenze Norma UNI: A6; A5

 

4. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
4.1 Servizi di consultazione, informazione e istruzione

4.1.1 Reference

4.1.2 Internet in Biblioteca

4.1.3 Media Literacy

Costruire percorsi bibliografici in rete e in biblioteca; saper organizzare i servizi di reference e istruzione;

accedere ai media comprendendo e valutando criticamente i loro diversi aspetti e contenuti; saper condurre un’intervista di ricerca;

Organizzazione dei servizi di reference e istruzione;

organizzazione dell’informazione in rete (inclusi i social media) e accesso attraverso i diversi dispositivi;

comunicazione agli utenti;

gestione dell’aula; l’accesso critico ai media;

 

 

In gruppo: Progetto per la realizzazione di un corso di alfabetizzazione sui servizi della biblioteca;

 

Individuale: breve testo (max 300 parole) sulla libertà dell’informazione in rete

 

4.2 Ricerca e recupero dell’informazione

4.2.1 Sistemi automatizzati

4.2.2 OPAC

4.2.3 Strategie di ricerca

4.2.4 DFP

Scegliere gli strumenti di ricerca più adeguati per rispondere a bisogni informativi specifici;

creare virtual reference desk di informazione giuridica e di fonte pubblica.

 

OPAC, meta-opac, cataloghi stranieri;

thesauri;

banche dati libere e non;

strategie di ricerca;

informazione giuridica ed istituzionale in rete

In gruppo: preparare un confronto su alcune risorse selezionate;

elaborare un VRD tematico

 

Individuale: breve testo (max 300 parole) sui criteri per la scelta delle risorse informative

 

4.3 Circolazione

4.3.1 Prestito

4.3.2 ILL

4.3.3 DD

Applicare la normativa italiana ed estera in materia di prestito in sede e a distanza dei materiali a stampa, digitali, audio/video;

conoscere e saper utilizzare le principali piattaforme italiane ed estere per il prestito digitale;

organizzare il servizio di prestito in una biblioteca;

conoscere e saper scegliere tra i vari servizi cooperativi italiani ed esteri

Confronto delle varie esperienze di attività organizzative su prestito, ILL e DD;

confronto tra le varie piattaforme di prestito digitale;

principali servizi cooperativi (Nilde; ILL SBN..);

normativa relativa al prestito e alla consultazione per i diversi formati

Individuale: breve testo (circa 300 parole) sulle implicazioni del prestito digitale;

 

In gruppo: Proposta per l’organizzazione del servizio di prestito a bancone in una biblioteca (o rete di piccole biblioteche)

4.4 Servizi multiculturali e per lettori in difficoltà

4.4.1 Per gruppi

4.4.2 Lettori svantaggiati

4.4.3 Accessibilità

Saper utilizzare gli standard dei servizi per le diverse categorie di utenti;

Saper orientarsi nel panorama normativo;

Identificare i bisogni speciali e tenerne conto nell’organizzazione dei servizi;

scegliere e adoperare le tecnologie assistive e l’editoria specializzata per le diverse utenze speciali;

saper usare la lingua straniera di base per descrivere i servizi della biblioteca e accogliere gli utenti stranieri.

Principi UNESCO, linee guida IFLA; normativa socio assistenziale;

progetti di biblioteche speciali (es: in ospedale e carcere); tecnologie ed editoria specializzate per utenti con disabilità;

conoscere gli elementi essenziali di accoglienza e prima comunicazione con utenti disabili;

lingua straniera (inglese) per bibliotecari

In gruppo: realizzazione di un glossario dei servizi speciali e multiculturali;

Organizzazione del servizio in una sezione/biblioteca speciale;

Organizzazione di un gruppo di lettura mirato

 

Individuale: Breve testo (max 500 parole) o video (max 5 min.) sul tema: cosa farai ora con ciò che hai imparato?

4.5 Promozione della lettura

4.5.1 NPL

4.5.2 Ragazzi

4.5.3 Adolescenti

4.5.4 Giovani adulti

4.5.5 Per generi letterari

4.5.6 Gruppi di lettura

Valutare la produzione editoriale per specifiche comunità di riferimento;

adoperare diversi approcci alla lettura nel rispetto della diversità degli stili cognitivi;

scegliere le tecniche adatte di lettura ad alta voce ed animazione del libro; saper condurre esperienze di lettura digitale alla quale inoltre si  applicano i principi delle neuroscienze;

organizzare gruppi di lettura de visu e in rete

Letteratura per le specifiche comunità (infanzia, ragazzi, anziani etc.);

Stili cognitivi ed elementi emozionali nei lettori;

tecniche e modalità di

animazione del libro e

della lettura;

lettura digitale e social reading;

promozione della biblioteca e della lettura; legislazione nazionale e regionale;

i progetti nazionali

In gruppo: predisposizione di materiali per la promozione della lettura (formato a scelta);

animazione di una lettura per una determinata comunità di utenti;

creazione di una vetrina per una determinata comunità di utenti;

piano per la predisposizione di un gruppo di lettura in rete;

 

Individuale: elaborato sugli stili cognitivi e il libro (max 300 parole o max 5 minuti se video)

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuizione delle risorse per far fronte a queste sfide .

Riferimento competenze Norma UNI: A6; A5

 

4. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
4.1 Servizi di consultazione, informazione e istruzione

4.1.1 Reference

4.1.2 Internet in Biblioteca

4.1.3 Media Literacy

Progettare i servizi di reference e istruzione; predisporre l’analisi della performance;

sintesi delle tematiche relative all’informazione critica;

predisposizione di un servizio di reference personalizzato;

Pianificazione dei servizi di reference e istruzione in rete;

comunicazione allo staff e al pubblico;

pianificazione dei percorsi di istruzione;

analisi del dibattito e delle problematiche sull’accesso critico ai media e alle risorse informative;

misurazione del servizio

 

In gruppo: progettazione di un progetto di ask a librarian in rete.
4.2 Ricerca e recupero dell’informazione

4.2.1 Sistemi automatizzati

4.2.2 OPAC

4.2.3 Strategie di ricerca

4.2.4 DFP

Proporre innovazioni sulla base della struttura dei cataloghi e delle altre risorse;

predisporre servizi di disseminazione dell’informazione;

Insegnare le strategie di ricerca ed organizzazione dell’informazione

 

L’organizzazione dell’informazione in rete (libera e nelle banche dati specialistiche); software per la gestione delle citazioni;

Strategie di ricerca;

Gestione dell’aula

 

In gruppo: Indagine comparata sulle attività di alfabetizzazione della ricerca per le varie fasce di età;

progetto per le attività di information literacy a cavallo tra diversi tipi di biblioteche in un’ottica di rete;

confronto di diverse risorse informative

 

Individuale: produzione di un tutorial (se video max 5 minuti; ppt max 20 slides) su uno degli argomenti del corso

 

4.3 Circolazione

4.3.1 Prestito

4.3.2 ILL

4.3.3 DD

Pianificare il servizio di prestito per un sistema e/o biblioteca;

analizzare le esperienze in atto per elaborare proposte di gestione del servizio;

confrontare i sistemi di digital lending presenti per scegliere il più adeguato

 

Politiche per il prestito a livello di sistemi;

pratiche in Italia e all’estero (anche in relazione ai diversi formati del materiale)

legislazione sul diritto d’autore;

digital lending;

consorzi e reti

In gruppo: Progetto di attivazione di un consorzio o di politiche innovative per il prestito;

Analisi comparativa sulla base di sistemi di prestito e/o digital lending esistenti;

 

Individuale: pianificazione di un incontro con un amministratore locale

 

4.4 Servizi multiculturali e per lettori in difficoltà

4.4.1 Per gruppi

4.4.2 Lettori svantaggiati

4.4.3 Accessibilità

Attivare servizi per le diverse categorie di utenti sulla base di analisi di comunità e nel rispetto dei vincoli di legge;

Pianificare attività promozionali per utenti con bisogni speciali;

predisporre collezioni speciali che tengano conto delle tecnologie assistive;

Best practices italiane ed estere;

le principali linee guida internazionali sui servizi per le utenze speciali;

Legislazione sull’accessibilità

In gruppo: Progetto di valutazione dell’impatto dei servizi multiculturali del proprio territorio partendo dall’analisi di comunità;

Analisi sull’applicazione delle LG internazionali ad un caso;

Individuale: promozione per la comunità non bibliotecaria dei servizi (max 300 parole o 5 min. di video)

4.5 Promozione della lettura

4.5.1 NPL

4.5.2 Ragazzi

4.5.3 Adolescenti

4.5.4 Giovani adulti

4.5.5 Per generi letterari

4.5.6 Gruppi di lettura

Essere in grado di costruire reti di relazioni intorno alla lettura; coordinare gli acquisti in relazione alla promozione della lettura; organizzare esperienze di lettura ed eventi; modificare i comportamenti individuali e di gruppo sulla base dei principi delle scienze cognitive; Coordinamento degli acquisti;

advocacy: le relazioni con il territorio;

la promozione della lettura come marketing della biblioteca;

i progetti nazionali e internazionali;

lavorare per progetti; organizzazione di gruppi di lettura;

legislazione nazionale e locale; progetti esistenti;

le neuroscienze applicate alla lettura; lettura e animazione: i principi

In gruppo: progetto per un’azione di promozione della lettura che tenga conto del contesto di rete;

Presentazione alla comunità locale di un progetto di promozione della lettura (formato a scelta, incluso video)

 

 

  1. Management

Gli standard formativi dell’Area 5 management descrivono 1) quello che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento e 2) come verificare tali apprendimenti.

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla cura del patrimonio culturale.

Riferimento competenze Norma UNI: A7; A8

 

5. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
5.1 Gestione del personale

5.1.1 Formazione

5.1.2 Professione

5.1.3 Gestione conflitti

 

Conosce l’organizzazione della biblioteca e comprende l’importanza del proprio ruolo;

E’ in grado di modificare il proprio comportamento in base agli obiettivi istituzionali;

Conosce i percorsi formativi per i bibliotecari e le associazioni professionali;

Riconosce i bisogni formativi relativi alla professione ed è in grado di documentarsi su occasioni di formazione;

E’ consapevole delle problematiche relative alle relazioni interpersonali con gli utenti ed i colleghi ed è in grado di tenerne conto nelle proprie transazioni;

 

Ruoli e compiti dei membri delle organizzazioni;

Le molte forme del lavoro in biblioteca;

Obiettivi della biblioteca;

Collaborazione sul luogo di lavoro;

Percorsi di formazione;

Importanza della formazione continua;

Associazioni professionali;

Gestione dei conflitti tra colleghi e con gli utenti

Individuale: Testo (max 300 parole) in risposta a stimoli dati, ad es: visto il tale obiettivo della biblioteca e la necessità di introdurre un nuovo servizio, quale pensi potrebbe essere il tuo contributo?

 

Individuale: esposizione di casi;

 

In gruppo: Simulazione di situazioni problematiche e individuazione di strategie risoluzione

5.2  Marketing

5.2.1 Advocacy

5.2.2 Comunicazione

5.2.3 Rapporti con i media

5.2.4 Processi innovativi

5.2.5 Outsourcing

Essere in grado di svolgere il ruolo assegnato all’interno dei processi di gestione e innovazione della biblioteca;

conoscere gli obiettivi delle biblioteca ed essere in grado di comunicarli efficacemente alla comunità di riferimento;

riconoscere l’importanza del proprio ruolo nelle strategie di comunicazione; comprendere la propria posizione rispetto ai servizi esternalizzati;

sapere quando demandare ai superiori

Le logiche di gestione;

Il bilancio sociale;

la biblioteca nel suo contesto: la comunità di riferimento e gli influencers;

i rapporti con i media;

i processi di innovazione + sociologia e cultura del cambiamento

meccanismi e logiche per l’esternalizzazione

 

Individuale: brevi testi (200-300 parole) in risposta a stimoli dati (es: di cosa terresti conto nel comunicare agli utenti l’istituzione di un nuovo servizio? OPPURE: quale ruolo credi potresti avere nella comunicazione di un disservizio?)

 

In gruppo: elaborare standard per la comunicazione di un nuovo servizio agli utenti e/o alla comunità dei non-utenti (amministratori locali; insegnanti e istituti scolastici etc.)

 

test sugli argomenti del corso

5.3 Valutazione e qualità in biblioteca

5.3.1 Misuraz. e valutazione

5.3.2 Statistiche

5.3.3. Carichi di lavoro

5.3.4 Customer satisfaction

5.3.5 Qualità

5.3.6 Carte dei servizi

5.3.7 Bibliometria

Riconoscere l’utilità delle indagini statistiche;

comprendere il proprio ruolo;

sapere quali dati possono essere misurati in biblioteca

essere a conoscenza delle analisi a diversi livelli (sistemico, nazionale, internazionale); che cos’è la bibliometria e quando si usa.

Introduzione all’indagine statistica nelle scienze sociali; Valutazioni quantitative e qualitative. Somministrazione di questionari: tecniche di intervista;

la valutazione dei servizi in biblioteca;

la conoscenza della comunità di riferimento;

la ricaduta delle indagini statistiche sul servizio (carte, pianificazione etc.);

le analisi statistiche a diversi livelli (sistemico, nazionale, internazionale); modelli di distribuzione delle pubblicazioni scientifiche.

In gruppo: brainstorming sulle difficoltà riscontrabili nella somministrazione delle indagini statistiche;

 

Individuale: quale dato ritieni importante venga rilevato nella tua biblioteca e quale pensi potrebbe essere il tuo contributo? (max 500 parole)

5.4 Biblioteche, archivi, centri d’informazione generali

5.4.1 Biblioteche private

5.4.2 Biblioteche pubbliche

5.4.3 Biblioteche statali

5.4.4 Biblioteche accademiche

5.4.5 Biblioteche scolastiche

5.4.6 Biblioteche speciali

5.4.7 Storia delle biblioteche

 

Comprendere le specificità delle diverse tipologie di biblioteche; comprendere la specificità delle diverse biblioteche in relazione agli enti di appartenenza, al territorio e al bacino di utenza; elementi di storie delle biblioteche Specificità delle diverse tipologie di biblioteche in relazione alla gestione e/o alla normativa vigente;

relazione delle diverse biblioteche con gli enti di appartenenza e con il territorio/il bacino di utenza; compiti trasversali delle diverse tipologie di biblioteca e punti di contatto in relazione alla missione e al territorio. l’evoluzione degli istituti bibliotecari in relazione al management dei servizi.

test a risposta multipla e a risposta aperta sulle varie tipologie di biblioteche in relazione al management.
5.5 Amministrazione degli edifici e degli impianti di biblioteca

5.5.1 Localizz. e pianificaz.

5.5.2 Arredamento

 

Conoscere la normativa legata alla gestione amministrativa degli edifici e degli impianti di biblioteca edifici esemplari e loro gestione degli impianti e dei servizi; la gestione degli spazi e l’importanza degli arredi e degli allestimenti test sulla normativa degli edifici pubblici e sulla normativa e manutenzione degli impianti.

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholdeeri interni ed esterni alle biblioteche.

Riferimento competenze Norma UNI: A7; A8

 

5. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
5.1 Gestione del personale

5.1.1 Formazione

5.1.2 Professione

5.1.3 Gestione conflitti

 

Organizzare i servizi tenendo conto delle esigenze della struttura oltre che  dei diversi ruoli e temperamenti;

scegliere i percorsi di formazione adeguati alle proprie esigenze;

definire e comprendere ruoli e mansioni delle diverse categorie di personale di biblioteca;

trasmettere le proprie conoscenze al personale meno esperto;

utilizzare i contatti con la professione (associazioni, pubblicazioni etc.) per la crescita professionale

L’organizzazione del personale per i servizi (anche in riferimento alle diverse tipologie di biblioteche)

Le capacità e i compiti del personale della biblioteca

Le categorie del personale

Le dotazioni di personale La formazione dei bibliotecari

L’addestramento del personale

Le prospettive di carriera

Le condizioni di lavoro

Gli standard deontologici

Altre categorie di personale (volontari, servizio civile, lavoratori socialmente utili etc.)

La gestione dei conflitti con gli utenti e tra pari

 

In gruppo: predisposizione di un piano dei servizi (ad es. prestito);

elaborazione di un piano per la formazione continua individuale

 

Individuale: analisi (max 500 parole) di una situazione di conflitto scelta dal partecipante e proposte per la risoluzione;

elaborazione di un piano (max 500 parole) di crescita professionale individuale per l’anno seguente attraverso la formazione formale, informale e/o non formale

5.2  Marketing

5.2.1 Advocacy

5.2.2 Comunicazione

5.2.3 Rapporti con i media

5.2.4 Processi innovativi

5.2.5 Outsourcing

Essere capaci di proporre strategie comunicative sulla base delle caratteristiche delle comunità di riferimento;

coordinare e organizzare i servizi tra gruppi di persone che lavorano in biblioteca a vario titolo

I servizi della Biblioteca come chiave per la promozione;

Comunità di riferimento e influencers;

Strategie di comunicazione;

Il mondo dell’informazione e della comunicazione;

L’innovazione;

le forme di esternalizzazione

 

In gruppo: predisposizione di un piano strategico di comunicazione della biblioteca (ad es: attraverso l’uso dei social network);

raccolta delle best practices di biblioteche nell’ambito della comunicazione mettendole a confronto.

5.3 Valutazione e qualità in biblioteca

5.3.1 Misuraz. e valutazione

5.3.2 Statistiche

5.3.3. Carichi di lavoro

5.3.4 Customer satisfaction

5.3.5 Qualità

5.3.6 Carte dei servizi

5.3.7 Bibliometria

Riorganizzare i risultati delle indagini e determinarne le ricadute sul servizio;

illustrare ad altri le valutazioni possibili in biblioteca e la loro applicazione;

organizzare la somministrazione delle indagini statistiche;

formulare proposte sulla base delle prassi di sistema, nazionali e internazionali; varie applicazioni della bibliometria

Predisposizione di sondaggi e indagini;

somministrazione di questionari;

il ruolo delle carte servizi nel rapporto con l’utenza;

la valutazione dei servizi in biblioteca;

elementi di bibliometria;

le esperienze di indagini a livello di sistema, nazionale, internazionale;

le linee guida internazionali; modelli di distribuzione delle pubblicazioni scientifiche e verifica del loro impatto all’interno delle comunità scientifiche

 

In gruppo: predisposizione di buone pratiche per l’organizzazione della somministrazione di un sondaggio;

 

Individuale: riflessione su una delle indagini possibili nella propria biblioteca (cosa misurare e con quali ricadute)

5.4 Biblioteche, archivi, centri d’informazione generali

5.4.1 Biblioteche private

5.4.2 Biblioteche pubbliche

5.4.3 Biblioteche statali

5.4.4 Biblioteche accademiche

5.4.5 Biblioteche scolastiche

5.4.6 Biblioteche speciali

5.4.7 Storia delle biblioteche

 

Adeguare i propri comportamenti secondo il tipo specifico di biblioteca di appartenenza;

applicare le direttive gestionali  specifiche per il tipo di biblioteca;

la storia delle biblioteche in relazione alle diverse tipologie di biblioteche e dei servizi.

 

Specificità delle diverse tipologie di biblioteche in relazione alla gestione e/o alla normativa vigente;

relazione delle diverse biblioteche con gli enti di appartenenza e con il territorio/il bacino di utenza; l’evoluzione degli istituti bibliotecari in relazione al management dei servizi.

 

lavoro di gruppo: predisposizione di un’indagine di rilevazione dei comportamenti degli utenti in relazione alle diverse tipologie di biblioteca.
5.5 Amministrazione degli edifici e degli impianti di biblioteca

5.5.1 Localizz. e pianificaz.

5.5.2 Arredamento

 

applica la normativa sulla gestione degli edifici e degli impianti della biblioteca in relazione ai servizi; conosce gli spazi in relazione ai regolamenti e ai servizi; conosce gli arredi principali ed essenziali delle varie tipologie di bibllioteche.

 

 

 

necessità di manutenzione e regolamenti; impiantistica degli edifici di biblioteca; organizzazione degli spazi in relazione ai servizi; gli arredi di biblioteche. indagine di mercato sulle ditte che forniscono arredi alle biblioteche con relazione che metta a confronto tipologie di arredi e prezzi con focus sugli arredi particolarmente innovativi.

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuizione delle risorse per far fronte a queste sfide .

Riferimento competenze Norma UNI: A7; A8

 

5. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
5.1 Gestione del personale

5.1.1 Formazione

5.1.2 Professione

5.1.3 Gestione conflitti

 

Gestire il personale per garantire i servizi e svilupparne di nuovi;

pianificare la formazione del personale;

trasmettere le innovazioni colte dal dibattito professionale;

analizzare i risultati della performance;

creare un clima organizzativo favorevole

Gestione delle organizzazioni culturali;

gestione della formazione del personale (dalle analisi dei bisogni al piano della Formazione);

lo scambio con le associazioni professionali;

gestione delle relazioni tra gruppi diversi;

Legislazione e standard riguardo i temi sopra elencati per vari tipi di biblioteche;

 

In gruppo: Elaborazione di un piano per la gestione dei servizi;

Elaborazione di un piano per la formazione;

 

Individuale: “Cosa farò con ciò che ho appreso?” Elaborazione di un piano strategico per i successivi 12 mesi: (max 600 parole)

5.2  Marketing

5.2.1 Advocacy

5.2.2 Comunicazione

5.2.3 Rapporti con i media

5.2.4 Processi innovativi

5.2.5 Outsourcing

confronta le diverse strategie comunicative e di advocacy sulla base delle caratteristiche delle comunità di riferimento; pianifica nuove strategie comunicative e di advocacy per arrivare agli stakeholder; propone processi innovativi nella gestione dei servizi;

pianifica il lavoro dei gruppi di persone che lavorano in biblioteca a vario titolo

Le capacità di gestione

Il marketing e la promozione;

attivazione associazione “amici delle biblioteche”;

le comunità di riferimento e gli influencers (es: amministratori, politici etc.);

il bilancio sociale;

uso delle statistiche;

Comunicazione (comunicati stampa; gestione sito e utilizzo social network; campagne di informazione etc.);

Gli strumenti di gestione e le deleghe: le forme di esternalizzazione

 

 

In gruppo: creazione di un piano strategico per un’azione concreta di advocacy verso specifici gruppi;

 

individuale: Elaborazione di un documento programmatico per l’avvio di un’associazione amici della biblioteca

5.3 Valutazione e qualità in biblioteca

5.3.1 Misuraz. e valutazione

5.3.2 Statistiche

5.3.3. Carichi di lavoro

5.3.4 Customer satisfaction

5.3.5 Qualità

5.3.6 Carte dei servizi

5.3.7 Bibliometria

Impostare un’indagine definendo indicatori ed obiettivi;

Analizzare e valutare i risultati;

Analizzare le ricadute sul servizio;

Produrre carte dei servizi sulla base dei dati delle indagini;

ricavare dati specifici per la biblioteca; progettazione avvio studi bibliometrici

Elementi di indagine statistica per le scienze sociali;

Analisi della comunità di riferimento e dei suoi bisogni; Gli indicatori: individuazione, elaborazione e standard;

Sistema qualità;

Elementi di diritto del lavoro e normativa;

sistemi di rilevazione della produttività (penetrazione ambientale, dimensione e uso delle risorse);

Gestione delle organizzazioni;

Le carte dei servizi;

Bibliometria;

Misurazione dell’impatto della biblioteca

Sistemi a supporto delle decisioni;

Individuazione e distribuzione dei carichi di lavoro;

 

In gruppo: predisposizione di un dossier (ad es. la descrizione dei servizi della biblioteca) finalizzato alla rendicontazione della customer satisfaction e/o all’attivazione di servizi;

 

Individuale: Cosa farò ora di ciò che ho appreso? (max 500 parole)

5.4 Biblioteche, archivi, centri d’informazione generali

5.4.1 Biblioteche private

5.4.2 Biblioteche pubbliche

5.4.3 Biblioteche statali

5.4.4 Biblioteche accademiche

5.4.5 Biblioteche scolastiche

5.4.6 Biblioteche speciali

5.4.7 Storia delle biblioteche

 

Comparare i servizi dei diversi tipi di biblioteca;

confrontare la discrepanza tra la propria biblioteca e gli standard di riferimento;

analizzare i rapporti con gli enti di riferimento

Le Biblioteche in Italia: tipi e rapporti con gli enti di appartenenza;

Servizi e obiettivi dei diversi tipi di biblioteche;

gli standard per i vari tipi di biblioteche a livello nazionale e internazionale;

 

In gruppo: proposta di miglioramento di specifici servizi sulla base del confronto tra una biblioteca data e gli standard;

 

Individuale: schema delle relazioni strategiche tra la biblioteca e il suo ente di appartenenza

5.5 Amministrazione degli edifici e degli impianti di biblioteca

5.5.1 Localizz. e pianificaz.

5.5.2 Arredamento

 

confronta la normativa sulla gestione degli edifici e degli impianti delle biblioteche; progetta i servizi in relazione agli spazi e alla normativa; confronta gli arredi principali ed essenziali delle varie tipologie di bibllioteche. Normativa sugli edifici pubblici; caratteristiche e normativa dell’impiantistica; architettura e organizzazione degli spazi delle biblioteche; fisionomia della biblioteca in relazione al progetto biblioteconomico; pianificazione degli spazi in relazione ai servizi; macro aree funzionali della biblioteca; usi e comportamenti dei diversi tipi di utenza progettazione dei servizi e spazi e arredi di una biblioteca in un edificio storico o in un nuovo edificio (con relativa pianta)

 

In gruppo o individualmente costruire un progetto biblioteconomico

 

 

  1. Biblioteca 2.0

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. Ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla digitalizzazione e cura del patrimonio culturale.

Riferimento competenze Norma UNI: A5; A9

 

6. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
6.1 Digitalizzazione Sa operare il processo standard di progetti di digitalizzazione, come eseguire il progetto, applicare criteri e standard per la selezione e la creazione di risorse digitali, rendendoli accessibili agli utenti, e mantenere la raccolta di materiali digitalizzati con la preservazione.

 

Identifica e riconosce le politiche istituzionali e la legislazione sul copyright e privacy

Come riconoscere gli aspetti tecnici, organizzativi ed economici del progetto, realizzazione, applicazione e test di risorse digitali

 

Come applicare il copyright e policy istituzionali e nazionali alla digitalizzazione

 

 

Realizzare una piccola collezione di risorse digitali

 

 

6.2 Standard

 

 

Conosce e sa applicare le tecnologie adeguate Comprensione delle relative tecnologie in materia di creazione, organizzazione e conservazione

di oggetti digitali

Applicazione di determinate tecnologie
6.2.1 Linguaggi di marcatura

6.2.2. Metadati

6.2.3 Interoperabilità

Conosce i formati dei dati, i linguaggi di marcatura, la struttura delle banche dati

 

Capace di applicare gli schemi standard di metadati e i vocabolari controllati appropriati al settore/disciplina

Biblioteca digitale/formato dei file, conversione, migrazione

 

Metadati e identificatori, Ontologie, Classificazione, Categorie, Web semantico e Open Data

Applicazione di determinate linguaggi e schemi di metadati
6.3 Servizi

6.3.1. e-lending

6.3.2. Discovery tools

Comprende le strategie di ricerca dell’informazione e comportamenti di ricerca degli utenti

 

Conosce come facilitare l’accesso all’informazione

Biblioteca digitale/ Recupero immagini

 

Biblioteca digitale/Servizio di reference

 

Biblioteca digitale/ Sistemi di raccomandazione

 

Biblioteca digitale/Personalizzazione

Applicazione di determinate tecnologie
6.4 Editoria digitale

6.4.1. Depositi istituzionali

6.4.2 Open Access

6.4.3 E-book

Comprende il processo per la creazione di depositi istituzionali

 

Conosce e sa applicare le tecnologie e procedure per la gestione e preservazione delle risorse digitali

 

 

Infrastruttura tecnica del Web publishing Applicazione di determinate tecnologie
6.5 Biblioteca digitale Sa operare il processo standard di una biblioteca digitale, come applicare criteri e standard per la selezione e la creazione di risorse digitali, rendendoli accessibili agli utenti, e mantenere la raccolta di materiali digitalizzati con la preservazione.

 

 

 

Comprende diversi modelli di biblioteca digitale

 

Conosce i vincoli del copyright e privacy

 

Applicazione di determinate tecnologie
6.6. Risorse e strumenti Web

6.6.1 Siti Web

6.6.2 Blog

6.6.3 App

6.6.4 Social network

Conosce e sa gestire diverse tipologie di risorse Web

 

Conosce e sa applicare le tecnologie per il networking

Architettura dell’informazione Rapporto di valutazione dell’usabilità di un sito Web conosciuto

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare, realizzare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder  interni ed esterni alle biblioteche.

Riferimento competenze Norma UNI: A5; A9

 

6. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
6.1 Digitalizzazione Sa descrivere e realizzare il processo standard di progetti di digitalizzazione, come avviare il progetto, scegliere criteri e standard per la selezione e la creazione di materiali, rendendoli accessibili agli utenti, e mantenere la raccolta di materiali digitalizzati con la preservazione.

 

Sa classificare le criticità e le sfide del progetto di digitalizzazione (ad esempio, le possibilità di ri-utilizzo, le considerazioni legislativei e finanziarie, la conservazione, e la fattibilità tecnica).

 

Comprende  il bisogno di valutazione e sa applicare gli indicatori per misurare il raggiungimento degli obiettivi del Progetto e valutare l’User experience

 

Come realizzare il Project management ed organizzare il processo amministrativo decisionale soprattutto per gli aspetti legati alla digitalizzazione

 

 

Come applicare aspetti giuridici (copyright, privacy), economici e organizzativi alla digitalizzazione

 

Comparazione dei maggiori progetti di digitalizzazione e progetti europei di digitalizzazione

 

Come basare il disegno del Progetto sui bisogni degli utenti e valutare l’User experience

 

Preparazione di un progetto che analizzi i principali  elementi umani, organizzativi e tecnologici che devono essere indicati in un progetto di digitalizzazione

 

 

 

6.2 Standard

 

 

Come scegliere gli standard per l’editoria digitale e la risorsa digitale/linguaggi marcatura

 

Conoscere l’architettura di rete, criteri per interoperabilità e usabilità

 

Dimostrare la comprensione delle criticità e sfide di preservazione della

risorsa digitale.

Comprensione delle relative tecnologie, gli standard e le politiche in materia di creazione, organizzazione, accesso e conservazione

di oggetti digitali

 

Strategie di base e metodi relativi alla preservazione digitale

 

 

 

Preparazione di un piano di preservazione per la Biblioteca digitale

 

6.2.1 Linguaggi di marcatura

6.2.2. Metadati

6.2.3 Interoperabilità

Capace di analizzare ed applicare gli schemi standard di metadati e i vocabolari controllati

appropriati al settore/disciplina

 

 

Architettura dell’informazione (e.g., ipertesto, ipermedia)

 

Metadati e identificatori, Ontologie, Classificazione, Categorie, Web semantico e Open Data

 

 

 

Descrizione di oggetti digitali e loro organizzazione per uno specifico settore disciplinare
6.3 Servizi

6.3.1. e-lending

6.3.2. discovery tools

Sa descrivere il funzionamento di base dei motori di ricerca, e spiegare l’indicizzazione e fasi di recupero.

 

Confrontare e saper descrivere in diversi contesti vari metodi di accesso per scegliere quello più adeguato a bisogni riconosciuti degli utenti.

 

 

.

 

Biblioteca digitale/conoscenza dei metodi di analisi per i bisogni degli utenti

 

Biblioteca digitale/Comportamenti di ricerca dell’informazione e valutazione dell’User experience

 

Come nella letteratura si trovi l’architettura della Biblioteca digitale federata, distribuita e orientata al servizio.

 

Come l’elending è condizionato dagli aspetti legali e organizzativi

 

Biblioteca digitale/Principi dell’information retrieval, indicizzazione, motori di ricerca, accesso

Preparazione di un piano di valutazione di un servizio a scelta o della Biblioteca digitale

 

 

6.4 Editoria digitale

6.4.1. Depositi istituzionali

6.4.2 Open Access

6.4.3 E-book

Sa identificare i concetti fondamentali, modelli teorici e il processo di creazione

e manutenzione di una

pubblicazione on-line nelle biblioteche digitali.

 

Sa analizzare criticamente le questioni giuridiche ed economiche per quanto riguarda gli aspetti generali dell’editoria digitale

Infrastruttura tecnica, sociale e organizzativa del Web publishing

 

Creare e gestire una collezione digitale su piccola scala, personale, online o in collaborazione, o un e-book per la pubblicazione o la condivisione di contenuti sul Web.

 

 

 

 

6.5 Biblioteca digitale Sa come pianificare gli aspetti giuridici (copyright, privacy), economici e organizzativi della Biblioteca digitale

 

Come rendere accessibile per un lungo periodo di tempo le risorse digitali, con la relativa tecnologia, gli standard e le politiche di preservazione.

 

Comprende l’importanza della valutazione della Biblioteca digitale

Concetti di base e dei processi relativi alla progettazione di biblioteche digitali.

 

Conoscenza dei metodi di analisi utenti, analisi funzioni, sviluppo del prototipo, e test di usabilità.

 

Biblioteca digitale/Storia delle biblioteche digitali e dell’automazione bibliotecaria

 

Biblioteca digitale/Valutazione e Studi Utenza

Sulla base di una Biblioteca digitale che è familiare (ad esempio, flickr, MySpace, una raccolta di musica, o una collezione speciale), sviluppare un progetto di piano di valutazione.

 

 

6.6. Risorse e strumenti Web

6.6.1 Siti Web

6.6.2 Blog

6.6.3 App

6.6.4 Social network

Sa come realizzare la condivisione, networking e realizzazione di interscambio comunicativo e cooperativo Networking

Problematiche di gestione in rete ed accesso a:

 

Dati/Risorsa testuale

 

Multimedia

 

Immagini

Costruzione di un Wiki – Un sito web di collaborazione che comprende il lavoro di gruppo di un insieme di autori.

 

 

Livello di riferimento: Corso Avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, risolvere in modo innovativo problemi della biblioteca digitale e per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuizione delle risorse per far fronte a queste sfide.

Riferimento competenze Norma UNI: A5; A9

 

6. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
6.1 Digitalizzazione Sa sviluppare un piano strategico per la digitalizzazione alllineato agli scopi istituzionali

 

Sa analizzare le criticità e le sfide del progetto di digitalizzazione (ad esempio, le possibilità di ri-utilizzo, le considerazioni legislative e finanziarie, la conservazione, e la fattibilità tecnica).

Come disegnare il Progetto di digitalizzazione centrato sugli utenti e User experience

 

Come scegliere le tecnologie più adeguate, considerare costi, vincoli legislativi, rischi e svantaggi delle diverse scelte coinvolte nel disegno, realizzazione, applicazione, orgnizzazione, accesso e preservazione della creazione della risorsa digitale

 

Come cooperare e collaborare ed i Progetti europei di digitalizzazione

Predisporre un piano di valutazione della qualità del progetto di digitalizzazione

 

 

 

6.2 Standard

 

 

Sa analizzare/identificare limiti/Risolvere problemi con innovazione e pianificare Sistemi centralizzati, federati, distribuiti di biblioteca digitale adeguati ai bisogni degli utenti Come scegliere le tecnologie più adeguate, considerare costi, vincoli legislativi, rischi e svantaggi delle diverse scelte coinvolte nel disegno, realizzazione, applicazione, orgnizzazione, accesso e preservazione della creazione della risorsa digitale

 

Predisporre un piano di biblioteca digitale con la scelta delle tecnologie più adeguate
6.2.1 Linguaggi di marcatura

6.2.2. Metadati

6.2.3 Interoperabilità

Sa fissare le priorità di finanziamento per le scelte in base a bisogni evidenti degli utenti e valutazione dei rischi di diverse scelte

 

Sa analizzare/identificare lacune limiti/risolvere problemi con innovazione su formati ed interoperabilità

Come scegliere le tecnologie più adeguate, monitorare e valutare le tecnologie più recenti per scelte oragnizzative circa interoperabilità e metadati Predisporre un piano di valutazione della qualità del progetto di digitalizzazione

 

6.3 Servizi

6.3.1. e-lending

6.3.2. discovery tools

Sa fissare le priorità di finanziamento per i servizi in base a bisogni evidenti degli utenti e dei rischi di diverse scelte

 

Sa analizzare/identificare lacune nella conoscenza/scelte sbagliate/limiti/e sa scegliere sistemi di accesso integrato

Come scegliere le tecnologie più adeguate, monitorare e valutare le tecnologie più recenti per soddisfare bisogni evidenti

 

Predisporre un piano di valutazione della qualità dei servizi della biblioteca digitale

 

6.4 Editoria digitale

6.4.1. Depositi istituzionali

6.4.2 Open Access

6.4.3 E-book

Possiede una conoscenza approfondita di una determinata area disciplinare, ed è in grado di applicare queste conoscenze per scegliere le attività da pianificare.

 

Comprende le problematiche organizzative, legislative, economiche della creazione di depositi istituzionali, preservazione, networking

Come scegliere le tecnologie più adeguate, monitorare e valutare le tecnologie più recenti per soddisfare bisogni evidenti

 

Analisi costi-benefici di approcci diversi alla preservazione

 

Bibliometria, Webometrics e Altmetrics

Predisporre l’analisi dei costi di preservazione ed un piano finanziario
6.5 Biblioteca digitale Sa pianificare il progetto, scegliere criteri e standard per la selezione e la creazione di materiali, rendendoli accessibili agli utenti, e mantenere la raccolta di materiali digitalizzati con la preservazione.

 

 

Biblioteca digitale/conoscenza dei metodi di analisi per i bisogni degli utenti e l’User experience

 

Biblioteca digitale/Comportamenti di ricerca dell’informazione e strategie di ricerca

 

Biblioteca digitale/Quadro concettuale, modelli, teorie, definizioni

 

Biblioteca digitale iniziative di ricerca, studi di caso

 

Biblioteca digitale/

Copyright

 

Biblioteca digitale/Costi e economia

Predisporre un piano di valutazione dell’User experience della Biblioteca digitale
6.6. Risorse e strumenti Web

6.6.1 Siti Web

6.6.2 Blog

6.6.3 App

6.6.4 Social network

Capace di

collaborare insieme in uno spazio comune / virtuale per interagire con altri enti o utenti e

condividere le informazioni.

 

Aspetti sociali della condivisione,  collaborazione e partnernship con altre istituzioni

 

Aspetti strategici dell’interazione e comunicazione della biblioteca digitale partecipata

 

Web Archiving

 

Predisporre un piano di partecipazione degli utenti alla gestione dei servizi

 

 

 

  1. Legislazione

Gli standard formativi descrivono 1) quello che le persone devono ottenere come risultato di apprendimento e 2) come verificare tali apprendimenti.

Livello di riferimento: Corso di base
Le competenze definite di base sono le competenze che consentiranno ad un professionista di eseguire una serie di compiti tecnici, sia individualmente che come parte di un team multidisciplinare. ha una conoscenza fattuale che include la comprensione di diverse questioni giuridiche e tecniche relative in generale alla cura del patrimonio culturale.

Riferimento competenze Norma UNI: A8

 

7.7 Normativa sul diritto d’autoreConoscere la normativa sul diritto d’autore anche con riferimento al quadro europeo e internazionale. Conoscere la normativa con riferimento alle differenti tipologie di documenti (libri, audiovisivi, musica a stampa, documenti elettronici ecc.)Presentare i contenuti dei testi normativi e gli ambiti di applicazione presentando casi concreti. Presentare l’evoluzione della normativa. Legge 22 aprile 1941 sul diritto d’autore e Codice dell’amministrazione digitale. D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82. Opere orfane: attuazione direttiva europea 2012/28/UE su taluni utilizzi consentiti. Legge 10.11.2014Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Discussione di casi concreti e controversi.

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7. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
7.1 Legislazione

7.2 Principali documenti internazionali IFLA  e Unesco

7.3Legislazione nazionale e regionale.

7.4 Normativa nazionale e regionale sul deposito legale.

Conoscere i principali documenti IFLA/Unesco sulle biblioteche e la normativa nazionale e regionale sul patrimonio culturale e librario.

Identificare e riconoscere

le politiche istituzionali nazionali ed europee che concernono il patrimonio culturale e librario e il deposito legale delle pubblicazioni nelle sue articolazioni nazionali e regionali.

 

Presentare i contenuti dei testi normativi e i loro ambiti di applicazione anche presentando casi concreti.

Presentare gli aspetti normativi come cornice di riferimento di azioni concrete e processi di lavoro.

Manifesto IFLA/Unesco biblioteca pubblica, Manifesto Internet, Dichiarazione di Lione ecc.

Codice dei beni culturali e del paesaggio. Leggi regionali. Normativa di riferimento per gli enti locali (Es. TUEL d.lgs 267 del 2000) e l’università. Normativa sulle biblioteche anche con riferimento al contesto europeo.

Legge n. 106 “Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico” e regolamento applicativo

 

Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Discutere in gruppo casi concreti. E compararli.
7.5 Normativa sulla sicurezza. Normativa per il restauro. Conoscere la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e la gestione della sicurezza degli edifici che ospitano biblioteche ed archivi. Presentare i contenuti dei testi normativi e gli ambiti di applicazione anche presentando casi concreti.
Dlgs 81/2008 (sicurezza sui luoghi di lavoro) e DPR 30 giugno 1995, n. 418.Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico e artistico che ospitano archivi e biblioteche.
Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Gruppi di discussione di casi concreti e analisi comparative
7.6 Normativa sulla privacy. Conoscere la normativa sulla privacy Presentare i contenuti dei testi normativi e gli ambiti di applicazione presentando casi concreti. Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Codice in materia di protezione dei dati personali Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Discussione di casi concreti e controversi.
7.7 Normativa sul diritto d’autore Conoscere la normativa sul diritto d’autore anche con riferimento al quadro europeo e internazionale.

Conoscere la normativa con riferimento alle differenti tipologie di documenti (libri, audiovisivi, musica a stampa, documenti elettronici ecc.)

Presentare i contenuti dei testi normativi e gli ambiti di applicazione presentando casi concreti. Presentare l’evoluzione della normativa.

Legge 22 aprile 1941 sul diritto d’autore e Codice dell’amministrazione digitale. D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

Opere orfane: attuazione direttiva europea 2012/28/UE su taluni utilizzi consentiti

Legge 10.11.2014

Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Discussione di casi concreti e controversi.

Livello di riferimento: Corso intermedio
Le competenze intermedie sono le competenze che consentiranno ad un professionista di pianificare e monitorare l’esecuzione di progetti/settori di biblioteca, di coordinare team di progetto e di cooperare con una serie di stakeholder interni ed esterni alle biblioteche.

Riferimento competenze Norma UNI: A8

 

7. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
7.1 Legislazione

7.2 Principali documenti internazionali IFLA e Unesco

7.3Legislazione nazionale e regionale.

7.4 Normativa nazionale e regionale sul deposito legale.

Saper applicare le conoscenze acquisite in merito a legislazione nazionale e regionale, deposito legale e documenti internazionali con riferimento a casi concreti e alla gestione di singoli progetti (es. incontri e presentazioni pubbliche e con i decisori, richiesta di contributi, gare d’appalto). Saper gestire i rapporti con i fornitori, gli editori ecc. per sovrintendere a processi concreti. Presentare casi concreti, le problematiche che si possono incontrare e le buone pratiche. Impostare una riunione e una presentazione dei servizi con i decisori e i cittadini. Applicazione a casi concreti della normativa nazionale e regionale in materia di biblioteche e beni culturali avvalendosi anche dei principali documenti internazionali IFLA e Unesco. Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Scrivere un progetto, impostare una gara d’appalto o una richiesta di contributo.
7.5 Normativa sulla sicurezza.

Normativa per il restauro.

 

Saper applicare le conoscenze acquisite a casi concreti e alla gestione di singoli progetti (es. richiesta di contributi, gare d’appalto, progetti di restauro). Saper gestire i rapporti con le soprintendenze ai beni librari. Presentare casi concreti, le problematiche che si possono incontrare e le buone pratiche con riferimento alla normativa sulla sicurezza e il restauro. Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Scrivere un progetto, impostare una gara d’appalto o una richiesta di contributo
7.6 Normativa sulla privacy. Saper applicare le conoscenze acquisite a casi concreti e alla gestione di singoli progetti (es. richiesta di contributi, gare d’appalto) Presentare casi concreti, le problematiche che si possono incontrare e le buone pratiche con riferimento alla normativa sulla privacy Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Scrivere un progetto, impostare una gara d’appalto o una richiesta di contributo
7.7 Normativa sul diritto d’autore Saper applicare le conoscenze acquisite a casi concreti e alla gestione di singoli progetti e processi (es. richiesta di contributi, gare d’appalto, gestione della circolazione libraria, progetti di digitalizzazione) Presentare casi concreti, le problematiche che si possono incontrare e le buone pratiche con riferimento alla normativa sul diritto d’autore. Opere orfane: attuazione direttiva europea 2012/28/UE su taluni utilizzi consentiti

Legge 10.11.2014

 

Fare esercitazioni individuali e di gruppo con test e questionari per valutare il grado di apprendimento. Scrivere un progetto, impostare una gara d’appalto o una richiesta di contributo

Livello di riferimento: Corso avanzato
Le competenze avanzate sono le competenze che consentiranno ad un professionista di mantenere una visione strategica, per comprendere le sfide emergenti per le biblioteche, e di prendere decisioni informate di finanziamento e distribuizione delle risorse per far fronte a queste sfide .

Riferimento competenze Norma UNI: A8

 

7. Unità formativa Risultati Apprendimento Cosa coprire nella lezione Procedure di Valutazione
(esemplificazione di possibili compiti individuali e di gruppo)
7.1 Legislazione

7.2 Principali documenti internazionali IFLA  e Unesco

7.3Legislazione nazionale e regionale.

7.4 Normativa nazionale e regionale sul deposito legale.

Impostare campagne di sostegno alle biblioteche, di sponsorizzazione, progetti di restauro, di conservazione e di digitalizzazione, di riallestimento di singole aree della biblioteca, progetti per nuovi edifici bibliotecari Come si fa un progetto. Discussione di casi concreti, anche di ambito europeo. Come si costruisce e gestisce il bilancio della biblioteca con riferimento alla legislazione nazionale e regionale sulle biblioteche. Scrivere un progetto biblioteconomico, di digitalizzazione, progettare individualmente e in gruppo percorsi e azioni di valorizzazione. Bilancio e reperimento risorse
7.5 Normativa sulla sicurezza.

Normativa per il restauro.

 

Impostare campagne di sostegno alle biblioteche, di sponsorizzazione, progetti di restauro, di conservazione e di digitalizzazione, di riallestimento di singole aree della biblioteca, progetti per nuovi edifici bibliotecari Come si fa un progetto. Discussione di casi concreti, anche in ambito europeo. Progettare con riferimento alla normativa sulla sicurezza (gestione sistema sicurezza) e progetti di restauro Scrivere un progetto biblioteconomico, di digitalizzazione, progettare individualmente e in gruppo percorsi e azioni di valorizzazione. Bilancio e reperimento risorse
7.6 Normativa sulla privacy. Progettazione e gestione dei flussi di informazione all’interno della biblioteca. Gestione di progetti di digitalizzazione. Come si fa un progetto. Discussione di casi concreti, anche in ambito europeo con riferimento alla normativa sulla privacy Scrivere e discutere un progetto per la biblioteca. Discussione, anche in gruppo, di casi concreti.
7.7 Normativa sul diritto d’autore Redazione e gestione progetti di digitalizzazione e di archivi digitali nelle diverse tipologie di biblioteche (pubbliche, accademiche e specialistiche) Come si fa un progetto. Discussione di casi concreti, anche in ambito europeo, anche con riferimento alle opere orfane: attuazione direttiva europea 2012/28/UE su taluni utilizzi consentiti

Legge 10.11.2014

 

Scrivere un progetto biblioteconomico, di digitalizzazione, progettare individualmente e in gruppo percorsi e azioni di valorizzazione. Bilancio e reperimento risorse

 


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Appendice II: Portfolio

Le competenze da riportare nel Portfolio sono quelle che sono attese come risultato del percorso formativo del Corso AIB a cui avete partecipato, elencate di seguito:
Conoscenze: Conoscere le metodologie didattiche e le tecnologie e-learning che possono migliorare l’apprendimento.
Capacità: Saper compiere scelte consapevoli di strumenti, attività e contenuti sulla base degli obiettivi formativi e dei bisogni dei partecipanti.
Queste competenze sono quelle che sono richieste ad un docente che sia capace di disegnare, erogare e valutare corsi di formazione continua usando le tecnologie.
Il portfolio non deve essere lungo più di tre-quattro pagine e per realizzarlo occorrono 4 fasi.

1. Fase: Fate un bilancio delle conoscenze che ora avete
Il vostro portfolio deve iniziare con una dichiarazione di quello che sapete, non solo come conoscenze ottenute dal corso ma anche sulla base della vostra esperienza precedente.
a) Come prima attività dovete riflettere sulla conoscenza che avevate e avete acquisito, sulle capacità che avete raggiunto, sul vostro percorso di studio, sul vostro processo di apprendimento, sui vostri stili di apprendimento.
Domande da porsi: Che cosa so sull’apprendimento usando le tecnologie? Come quello che ora so contribuisce o trasforma ciò che già sapevo? Quali somiglianze o divergenze tra quello che ho appreso e quello che già sapevo?
b) Successivamente, dovete analizzare l’integrazione delle nuove conoscenze che avete ottenuto dal Corso con quello che già sapevate. Identificare lacune nella conoscenza, scelte sbagliate, limiti, eventuali ostacoli che avete incontrato nell’apprendimento e anche riflettere su come applicare le nuove competenze nel luogo di lavoro.
Domande da porsi: Come le vostre competenze attuali sono state aumentate o migliorate dal Corso? Cosa ora so fare che prima non sapevo fare? Cosa non so e dovrei sapere? Cosa farei diversamente se tornassi indietro? Quali sono i miei punti di forza o debolezza?
Ad esempio, riflettete su quale esperienza avete fatto nel Lavoro di Gruppo, cosa avete capito circa il ruolo del docente, cosa avete imparato come discente sull’apprendimento con le tecnologie, qual è stata la vostra esperienza del corso.

2. Fase: Organizzare l’evidenza che potete dare del vostro apprendimento
In questa fase dovete dare l’evidenza delle nuove competenze.
Domande da porsi: Come posso dimostrare che ora SO FARE MEGLIO DI PRIMA?
La documentazione nel Portfolio potrà essere di due tipi: FONTI PRIMARIE e SECONDARIE.
FONTI PRIMARIE per l’evidenza delle competenze sono il Lavoro di Gruppo che avete fatto nel Corso: dovete identificare il ruolo che avete avuto nel Gruppo e le attività in particolare che avete svolto. identificando il vostro contributo specifico al Gruppo potrà dimostrare le vostre conoscenze e competenze.
FONTI SECONDARIE sono fonti di evidenza che possono indirettamente documentare le vostre competenze, come ad esempio: descrizione del lavoro attuale o che avete fatto in passato, lettere di raccomandazione di supervisori, articoli pubblicati, certificati e premi, ecc.
,
3. Fase: Dichiarazione di apprendimento personale
La dichiarazione di apprendimento personale dovrà essere coerente con la documentazione che avete preparato nella fase precedente. Questa dichiarazione di apprendimento personale dimostra che avete capito l’importanza della competenza e che sapete mettere in pratica questa competenza.
La dichiarazione di apprendimento personale comprende:
a) Una panoramica della vostra comprensione dell’importanza di questa competenza e di come potete applicarla nel luogo di lavoro;
b) Una sintesi della vostra esperienza del Corso e delle nuove competenze che avete appreso.

4 Fase: Presentare il vostro Portfolio
I docenti del Corso discuteranno con voi il Portfolio, sulla base della vostra dichiarazione di apprendimento personale e le vostre risposte a ogni competenza come da schema che segue. I docenti valutatori condurranno la loro valutazione, valutando ogni competenza con una rubrica di valutazione che ha tre giudizi: competenza acquisita, competenza parzialmente acquisita, competenza non acquisita.
Il docente può quindi: 1) approvare il vostro Portfolio, validando il raggiungimento delle competenze del Corso; 2) chiedere ulteriori informazioni o altra documentazione; 3)stabilire che il vostro Portfolio non dimostra un soddisfacente conseguimento delle competenze e suggerirvi un altro Corso AIB.

 


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Appendice III: Rubrica di valutazione

Prodotti – Lavoro di gruppo: Rubrica di valutazione

 

Dimensioni Livello massimo Livello medio Livello minimo
Progetto:

completezza, accuratezza, coerenza

50%

Completa tutte le fasi della progettazione. Completa quasi tutte le fasi della progettazione Non completa nessuna fase della progettazione
La mappatura e l’organizzazione dei contenuti è chiara e completa. La mappatura e l’organizzazione dei contenuti non è chiara o non è completa La mappatura e l’organizzazione dei contenuti non è chiara o non è completa
Esplicita in modo dettagliato le scelte di progettazione delle singole attività didattiche e le strategie da mettere in campo Esplicita le scelte di progettazione delle singole attività didattiche e le strategie da mettere in campo, anche se in modo poco dettagliato Esplicita le scelte di progettazione delle singole attività didattiche e le strategie da mettere in campo, anche se in modo poco dettagliato
Sceglie i contenuti teorici e multimediali per i Learning Object coerentemente al tema definito. Sceglie i contenuti teorici e multimediali per i Learning Object con poca coerenza rispetto al tema definito. Sceglie contenuti teorici e multimediali per i Learning Object con nessuna coerenza rispetto al tema definito.
Riporta periodicamente in Documenti del gruppo il lavoro svolto per ciascuna fase del PW. Non riporta sempre in Documenti del gruppo il lavoro svolto per ciascuna fase del PW. Non riporta mai in Documenti del gruppo il lavoro svolto.
Piattaforma, ambienti sviluppo Learning Object :

tecnica di realizzazione, organizzazione metodologica, configurazione risorse, grafica.

20%

Configura la piattaforma in funzione di tutte le attività programmate Configura la piattaforma in funzione di alcune delle attività programmate Non configura la piattaforma in funzione delle attività programmate
Prepara indicazioni precise per spiegare all’utente come usufruire dei contenuti Prepara indicazioni poco precise per spiegare all’utente come usufruire dei contenuti Non prepara indicazioni per spiegare all’utente come usufruire dei contenuti
Sceglie sempre con consapevolezza i tool necessari per creare sequenze di apprendimento compatibili con lo standard scorm (es: eXelearning, Xerte, Wink, Captivate, Reload, ecc…) Non sempre sceglie con consapevolezza i tool necessari per creare sequenze di apprendimento compatibili con lo standard scorm (es: eXelearning, Xerte, Wink, Captivate, Reload) Non sceglie con consapevolezza i tool necessari per creare sequenze di apprendiemento compatibili con lo standard scorm (es: eXelearning, Xerte, Wink, Captivate, Reload)
Inserisce con competenza LO in piattaforma secondo gli standard SCORM Non sempre inserisce correttamente LO in piattaforma, secondo gli standard SCORM Non inserisce correttamente LO in piattaforma, secondo gli stadard SCORM
Cura sempre gli aspetti grafici dei contenuti e sceglie caratteri e colori in osservanza alle regole di usabilità A volte cura gli aspetti grafici dei contenuti e della piattaforma, non sempre sceglie caratteri e colori in osservanza alle regole di usabilità Non cura gli aspetti grafici dei contenuti e non sceglie caratteri e colori in osservanza alle regole di usabilità
Contenuto:

interattività, efficacia comunicativa, aspetti tecnologici, originalità.

30%

Il contenuto è sempre chiaro, conciso ed efficace per apprendere. Il contenuto è quasi sempre chiaro ed efficace ai fini dell’apprendimento Il contenuto è sempre poco chiaro e poco efficace ai fini dell’apprendimento
Il contenuto è sempre accattivante, cattura e mantiene viva l’attenzione sino alla fine. Pochi dei contenuti attirano e mantengono viva l’attenzione di chi ne usufruisce Nessuno dei contenuti attira l’attenzione di chi ne usufruisce
Ogni contenuto è interattivo: durante questo/i LO l’utente è chiamato a compiere diversi processi attivi (ascolto, esercitazioni, inviti alla riflessione, esecuzione di test ecc…). Non tutti i contenuti sono interattivi: durante questo/i LO l’utente è chiamato a compiere diversi processi attivi (ascolto, esercitazioni, inviti alla riflessione, esecuzione di test ecc…). Pochi o nessuno dei contenuti è interattivo.
Ogni contenuto è autonomo (può essere usato senza richiedere un’assegnazione o un contesto). Non tutti i contenuti sono autonomi (per l’uso di alcuni di essi è richiesta un’assegnazione o un contesto). Quasi nessuno o nessuno dei contenuti può essere considerato autonomo (per il loro uso è richiesta un’assegnazione o un contesto).
Ogni contenuto è flessibile (può essere usato in parecchie situazioni) Pochi dei contenuti possono essere considerati flessibili. Nessuno dei contenuti è flessibile
Tutti i contenuti sono definiti in termini LOM e/o SCORM. Quasi tutti i contenuti sono definiti in termini LOM e/o SCORM Pochi o nessuno dei contenuti sono definiti in termini LOM e/o SCORM
Nel PW sono presenti vari elementi innovativi (per esempio sono utilizzati servizi e social network anche esterni alla piattaforma) Nel PW sono presenti uno o due elementi innovativi (per esempio sono utilizzati servizi e social network anche esterni alla piattaforma) . Nel PW non sono presenti elementi innovativi.

 

 


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Allegati: Modelli vari 

Modelli di attestazione delle competenze

I seguenti modelli di attestati saranno utilizzati per iniziative formative differenziate.

Il primo, per un corso o seminario di formazione/aggiornamento in presenza, con la somministrazione conclusiva di un questionario di valutazione dell’apprendimento

attestazione corso in presenza

Il secondo, per un corso di formazione con attestazione delle competenze in presenza e a distanza (modello blended); il modello è pensato per coloro che portano a conclusione l’intero percorso (lavoro in presenza e a distanza, di gruppo e individuale)

attestazione delle competenze (lavoro individuale)

Il terzo, per un corso di formazione con attestazione delle competenze in presenza e a distanza (modello blended); il modello è pensato per coloro che non completano l’iter, fermandosi al lavoro di gruppo

attestazione delle competenze (lavoro di gruppo)

Il quarto modello riguarda il corso di formazione con attestazione delle competenze riconosciuto dal MIUR con decreto n. 801 del 19/7/2017

attestazione delle competenze corsi AIB-MIUR

Test di valutazione sull’apprendimento

Test di valutazione sull’apprendimento

Documentazione finale del corso

Documentazione finale del corso

Test di valutazione del corso

Test di valutazione del corso


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[1] “Consiglio europeo di Lisbona”, Conclusioni della Presidenza – 23.03.2000.
[2] “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”, Comunicazione della Commissione – 21.11.2001.
[3] Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 sull’istituzione di un sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET);
– Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 23 aprile 2008 per l’European Qualification Framework (EQF);
– Raccomandazione del Consiglio europeo sul riconoscimento dell’apprendimento non formale ed informale del 20 dicembre 2012.
[4] LEGGE 28 giugno 2012 , n. 92, Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. (Legge Fornero) In particolare Artt. 51-55.
[5] LEGGE 14 gennaio 2013, n. 4, Disposizioni in materia di professioni non organizzate.
[6] DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013, n. 13, Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92.
[7] Conferenza unificata prevista ai sensi dell’articolo 4, comma 51 e 54, della legge 28 giugno 2012, n.92. – Repertorio atti n. 154/LV del 20 dicembre 2012 http://www.statoregioni.it/dettaglioDoc.asp?idprov=11413&iddoc=38856&tipodoc=2
[8] Per un quadro più aggiornato vedi i lavori del Seminario “Validazione e certificazione delle competenze: dal dibattito al sistema”, organizzato il 17 dicembre scorso dall’ISFOL in collaborazione con il Ministero del Lavoro e le Regioni – http://www.isfol.it/news/verso-la-costruzione-del-quadro-nazionale
[9] Linee guida CEDEFOP per il riconoscimento degli apprendimenti non formali e informali – http://www.ecvet-toolkit.eu/site/introduction
[10] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione di un sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET)
[11] Un’unità ECVET è definita come la più piccola parte della qualifica o del programma di formazione, ed è orientata al risultato di apprendimento. Ciascuna unità ECVET corrisponde ad una specifica combinazione di conoscenze, capacità. L’unità ECVET costituisce oggetto della valutazione dell’apprendimento e può, eventualmente, essere certificata da AIB. L’analogia del sistema ECVET con il sistema ECTS, in uso in ambito accademico, è evidente. Tuttavia, mentre l’ECTS si basa sulla capitalizzazione quantitativa di piccole parti di percorsi formativi, il sistema ECVET è più centrato sugli aspetti quantitativi del percorso, concentrandosi cioè sugli obiettivi dell’apprendimento (learning outcomes) piuttosto che sul carico di lavoro individuale.
[12] Indicatori di qualità dei corsi AIB

Creata da Stefano Bolelli Gallevi il 15/03/2016. Ultima modifica 18/12/2023 di Manuela De Noia
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