12/12/2016

Rilasciato dal Gruppo di studio nazionale AIB sulla Information Literacy (GLIT) il 20 novembre 2016, dopo una consultazione aperta che si è svolta sulla piattaforma wiki dell’AIB dal 15 ottobre al 18 novembre.
Adottato dal Comitato Esecutivo Nazionale (CEN) AIB il 12 dicembre 2016 (*).

  1. Perché questo Manifesto: verso una comunità di specialisti dell’informazione aperta, inclusiva e accogliente
  2. Chi non ha memoria non ha futuro
  3. Definizioni
  4. Information Literacy come parte di una costellazione più ampia
  5. L’Information Literacy contro l’analfabetismo funzionale
  6. Declinare l’Information Literacy in un sistema informativo complesso
  7. Manifesto come documento aperto e non prescrittivo
  8. Il ruolo delle biblioteche
  9. Che fare
  10. Dall’advocacy al partenariato attivo: aprirsi alle comunità diffuse dei lavoratori dell’informazione
  11. Iniziative di Information Literacy: focus, contenuti, destinatari prioritari e obiettivi

 

1. Perché questo Manifesto: verso una comunità di specialisti dell’informazione aperta, inclusiva e accogliente

La comunità bibliotecaria, pur mantenendo proprie peculiari specificità professionali, fa parte della comunità più ampia dei lavoratori dell’informazione: archivisti, operatori dei musei, educatori, information specialist autonomi o incardinati in differenti strutture: pubbliche e private, for-profit e no-profit.
Questo Manifesto interpella e si rivolge a tutti questi profili professionali promuovendo una conversazione orizzontale su buone prassi, sollecitando partenariati su progetti ad hoc, un confronto aperto e la messa in comune di prospettive, esperienze e attività.
L’Information literacy è un diritto di base per i cittadini1
L’information literacy come attività e come servizio trova le sue radici, per le biblioteche italiane, nelle azioni di selezione dell’informazione, di reference e di educazione all’informazione.

2. Chi non ha memoria non ha futuro

L’AIB, come associazione professionale dei bibliotecari italiani, inizia una riflessione che pone il diritto all’informazione e i servizi informativi al centro dell’attività delle biblioteche con le Tesi di Viareggio del 1987. Questo quadro teorico operativo ha generato iniziative come, ad esempio, i repertori DFP (Documentazione di fonte pubbica in rete) e Segnaweb.
Da allora il supporto a iniziative di Information Literacy è tra le attività fondamentali dell’associazione, mediante l’aggiornamento professionale, la creazione di un gruppo di studio dedicato e la presenza di un delegato in ambito IFLA (IL Section).
L’avvento dell’Internet ubiquo e di massa, delle reti sociali e delle piattaforme per la produzione collaborativa dei contenuti comporta delle discontinuità del panorama informativo e sollecita uno sviluppo ulteriore nel solco di quella riflessione.

3. Definizioni

Definizione UNESCO/IFLA di Media Information Literacy fatta propria dal Governing Board dell’IFLA, nel suo meeting a L’Aia (Olanda), il 7 Dicembre 2011 2
La competenza mediale e informativa consiste nella conoscenza, nelle attitudini, nell’insieme delle abilità necessarie per riconoscere quando e che tipo di informazione è necessaria; dove e come ottenere quell’informazione; come valutarla criticamente e organizzarla una volta trovata; e come usarla in un modo etico.
Il concetto si estende al di là delle ICT per includere l’apprendimento, il pensiero critico, e le abilità interpretative attraverso e oltre i confini professionali e educativi. La competenza mediale e informativa comprende tutti i tipi di risorse informative: orali, scritte, digitali
”.

Nelle Linee guida dell’Agenzia per l’Italia digitale (AGID)3 viene fornita la seguente definizione di Information literacy:
l’insieme di abilità, competenze, conoscenze e attitudini che portano il singolo a maturare nel tempo, durante tutto l’arco della vita, un rapporto complesso e diversificato con le fonti informative: i documenti e le informazioni in essi contenuti. Queste fonti devono essere comprese indipendentemente dal mezzo attraverso cui le informazioni sono veicolate. L’obiettivo finale del loro impiego deve essere la creazione di nuova conoscenza per sé e per gli altri, agendo criticamente rispetto alle informazioni. In sintesi la competenza informativa prevede la capacità di riconoscere un bisogno informativo, ricercare, valutare, utilizzare le informazioni in modo consapevole per creare nuova conoscenza”.

Il Gruppo di studio nazionale sull’Information literacy dell’AIB riconosce l’opportunità di aprire una riflessione condivisa su una definizione operativa e agile di IL, complementare a quelle prodotte da IFLA e AGID, che rifletta le peculiarità dello scenario italiano e europeo.

4. Information Literacy come parte di una costellazione più ampia

Siamo consapevoli che l’information literacy fa parte di una costellazione più ampia che include literacy (competenze) necessarie per “esercitare i propri diritti civili politici economici sociali e culturali; acquisire e applicare nuove competenze, arricchire la propria identità ed espressione culturale, partecipare al processo decisionale ed alla vita di una società civile attiva e impegnata”4
La pluralità delle literacy allude a una comprensione ampia e dinamica del contesto cognitivo e dell’ambiente informativo in cui si è immersi.
Di questa costellazione, in modo non esaustivo, oltre all’IL fanno parte: Digital literacy5, Media Literacy, Transliteracy6, Metaliteracy7, Civic Literacy, Health Literacy, Financial Literacy, Functional Literacy…

5. L’Information Literacy contro l’analfabetismo funzionale

Secondo l’OCDE8 ci sono competenze di base dette “key information-processing competencies” che concernono l’interesse, l’attitudine e l’abilità degli individui ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione, per accedere a, gestire, integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale9.
La carenza o l’impossibilità di usare in modo efficiente queste competenze di base genera l’analfabetismo funzionale cioè l’inabilità a elaborare e comprendere in modo critico le informazioni.
Le competenze informative giocano anche un ruolo importante nella vita quotidiana, influenzando lo stato di salute, la consapevolezza politica, la partecipazione attiva e consapevole alla vita pubblica.
Secondo una recente ricerca dell’OCDE10 le competenze linguistiche e matematiche degli adulti italiani sono tra le più basse nei paesi OCDE.
Le iniziative di Information Literacy, contrastando l’analfabetismo informativo, contribuiscono a ridurre l’analfabetismo funzionale nelle sue differenti dimensioni e contesti.

6. Declinare l’Information Literacy in un sistema informativo complesso

Si ritiene che i progetti e le attività di Information Literacy debbano tenere conto della complessità dell’ecosistema informativo e in particolare degli aspetti seguenti (non esaustivi):
– Informazione come bene
L’informazione prodotta e scambiata rientra nella catena del valore, sia come prodotto offerto a individui e organizzazioni dai grandi produttori e aggregatori di dati e documenti, sia sotto forma delle informazioni disaggregate che noi conferiamo, in Rete e nei media sociali.
– Granularità dell’informazione
L’ecosistema informativo è l’insieme dei contenuti, dei dati e delle informazioni che ci circondano e che emergono alla nostra attenzione in modo granulare, separati cioè dal loro contesto.
Un approccio consapevole all’informazione implica l’identificazione del paratesto e la ricostruzione del contesto in cui l’informazione è prodotta.
– Pluralità degli attori in gioco
gli attori in gioco nell’ecosistema informativo, che decliniamo in modo non univoco né rigido, sono molteplici e rispondono a differenti interessi e prospettive su scala globale e complessa: gli Autori (singoli, Enti privati o pubblici, Organizzazioni Internazionali, Amministrazioni pubbliche), l’Editoria, i grandi produttori e aggregatori di contenuti (Amazon, Apple); le piattaforme di disintermediazione (motori di ricerca: Google, Bing); le piattaforme social di condivisione e produzione di contenuti for-profit (Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest etc.) e non-profit (Wikipedia, HatiTrust, Internet Archive), i Consumatori (singoli o organizzazioni), i bibliotecari e più in generale tutti i Lavoratori dell’informazione.
Va sottolineato che ciascun soggetto può, a seconda della situazione, rappresentare differenti “attori in gioco”

– Contestualità dell’autorevolezza
L’autorevolezza è “risultato di una costruzione” in quanto diverse comunità possono riconoscere differenti tipi di autorevolezza. E’ “contestuale” nel senso che il bisogno informativo può aiutare a determinare il livello di autorevolezza richiesto11
– Information Literacy come capacità di partecipare attivamente in modo responsabile competente e informato alle conversazioni e alla costruzione di nuova conoscenza
Essere information literate significa non solo essere in grado di cercare, ottenere e usare l’informazione necessaria ma anche essere produttori consapevoli di informazione. Da questo punto di vista la qualità dell’ecosistema informativo dipende anche dalla responsabilità e dai comportamenti individuali che ciascuno di noi adotta quando genera contenuti e li immette in un contesto digitale.
– Pluralità dei contesti e modularità della Information Literacy
Le competenze informative per ricercare ottenere gestire e produrre informazione e per produrre contenuti in modo consapevole sono plurali e specifiche a seconda dei contesti e degli ambiti in cui sono applicate: nella vita quotidiana, in ambito scolastico, educativo, nelle PA, in ambito accademico e professionale. Questo documento tiene conto del la pluralità e della specificità dei contenuti della Information Literacyincoraggiando le comunità professionali a produrre e condividere documenti più specifici.

7. Manifesto come documento aperto e non prescrittivo

Questo documento suggerisce delle possibilità e delle opportunità per impostare e progettare attività di formazione e sensibilizzazione incentrate sull’Information Literacy.
In questo senso può essere utilizzato come un kit / catalogo modulare e ampliabile di attività e proposte da realizzare – e non come elenco prescrittivo di competenze da insegnare / verificare / traguardare.
Questo documento è consapevolmente non-prescrittivo e fa propria la necessità di superare le prospettive comportamentiste di mero sviluppo di competenze e information skill proprie di alcuni precedenti modelli.

8. Il ruolo delle biblioteche

Le biblioteche nelle loro differenti tipologie (pubbliche, scolastiche, accademiche, nazionali, di ente locale…) facilitano l’accesso all’informazione e alla conoscenza e migliorano le comunità in cui operano offrendo supporto e empowerment. Inoltre possono produrre, validare, pubblicare informazione.
In questo quadro sono luoghi deputati ma non esclusivi per attività e buone pratiche di Information Literacy. Esse, partendo dalle loro collezioni, dalle competenze specifiche dei bibliotecari e dalle esigenze espresse dalle comunità servite possono promuovere in modo efficace una cultura dell’Information Literacy e attività volte a promuovere consapevolezza degli equilibri dell’ecosistema informativo a cui tutti partecipiamo.

9. Che fare

In questa sezione si propongono alcuni temi/focus che, alla luce di quanto sopra esposto, possono essere oggetto di iniziative di Information Literacy.
Per “iniziative di Information Literacy” non si intendono solo:

  • corsi di formazione frontali

ma un ventaglio più ampio e articolato di attività:

  • compilazione di tutorial ad accesso aperto e rilasciati con licenze aperte;
  • attività formative blended;
  • focus group, seminari, laboratori, conversazioni;
  • incontri, dibattiti pubblici, conferenze con esperti/e
  • attività di sensibilizzazione come presentazioni di libri o documenti

10. Dall’advocacy al partenariato attivo: aprirsi alle comunità diffuse dei lavoratori dell’informazione

I bibliotecari possono aggiungere alle attività di advocacy per l’Information literacy attività di partenariato attivo per realizzare e co-progettare iniziative di IL coerenti con i destinatari delle azioni e il contesto di intervento.
Oltre ai partenariati già attivi con:

  • AGID (Agenzia per l’Italia Digitale)
  • Commissione “Biblioteche e didattica” della Commissione Biblioteche della CRUI
  • AIB DFP Documentazione di fonte pubblica
  • MAB (coordinamento Musei – Archivi – Biblioteche)

il gruppo di lavoro nazionale IL invita i bibliotecari a fare rete e a stringere alleanze locali e decentrate con realtà esterne quali:

  • Scuole e Distretti scolastici
  • Centri per l’impiego
  • Centri di Documentazione Europea e InfoDirect
  • Strutture informali come luoghi di co-working o di sharing economy orientati alla formazione e alla creazione di conoscenza
  • Spin-off
  • Editori
  • Fondazioni e organizzazioni non-profit dedite alla promozione sociale e culturale
  • Associazioni del terzo settore dedite alla promozione sociale e culturale con focus operativi coerenti agli obiettivi di iniziative di Information literacy
  • Aziende con focus operativi coerenti agli obiettivi di iniziative di Information literacy
  • Strutture del proprio ente di appartenenza che operano direttamente o indirettamente in ambito Information literacy
  • Redazioni, ordini e associazioni professionali (vedi COLAP)

In ambito accademico:

  • Commissioni orientamento
  • Commissioni dei corsi di studio e commissioni paritetiche
  • Dipartimenti
  • Aree della didattica
  • Uffici tutoraggio


11. Iniziative di Information Literacy: focus, contenuti, destinatari prioritari e obiettivi

I temi/focus proposti non sono né esaustivi né prescrittivi e possono essere sia segmentati in sotto-temi, sia mixati e assemblati in macro-temi più estesi.
Per ciascuno dei focus/temi proposti si indicano destinatari preferenziali (ma non esclusivi).
Lo schema che segue ha per finalità indicare/proporre, in modo ampio, alcuni temi/focus che possono generare iniziative pertinenti nel quadro dell’IL.
Gi obiettivi indicati in ogni singolo focus, coerentemente alle premesse di questo Manifesto non si riferiscono al mero sviluppo di competenze e information skill quanto piuttosto al miglioramento della consapevolezza / conoscenza relativa ad alcuni aspetti dell’ecosistema informativo per sviluppare spirito critico e creare nuova conoscenza.
I temi sono elencati in ordine casuale e non strutturato.

TEMA: l’ecosistema informativo contemporaneo. Attori e posta in gioco

contenuti proposti: i grandi dealer dell’informazione; l’informazione nella catena del valore; gli attori; la posta in gioco: privacy e copyright in un contesto globalizzato
destinatari preferenziali: tutti (con diversi livelli di complessità nella trattazione)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza su scenari e prospettive dell’informazione in un contesto globalizzato.

TEMA: esprimersi in rete in modo etico e responsabile

contenuti proposti: funzionamento di base dei network sociali; come registrarsi (privacy: vedi anche tema “gestire in modo consapevole le informazioni personali rilasciate online”); come esporre/esprimere i propri contenuti anche di carattere scientifico, come interagire con gli altri, come migliorare la qualità della propria presenza in rete
destinatari preferenziali: tutti, con differente approccio a seconda del target
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza sull’uso etico e corretto dei media sociali. Riconoscere che media sociali differenti possono essere usati in contesti differenti; gestire in modo safe la propria presenza in rete; saper riconoscere, prevenire e ridurre l’impatto di cyberbullismo e hate speech.

TEMA: gestire in modo consapevole la propria identità e le informazioni personali rilasciate online (cd. “impronta digitale”)

contenuti proposti: la gestione dell’identità online propria e il rispetto di quella altrui; privacy propria e altrui in ambiente digitale; dati personali e dati sensibili; come registrarsi nei media sociali, quali contenuti condividere e come
destinatari preferenziali: tutti, con differente approccio a seconda del target
obiettivi delle iniziative: ciascuno di noi attraverso la propria attività online e la partecipazione a conversazioni sociali rilascia un’“impronta digitale”. Obiettivo delle iniziative è migliorare la consapevolezza su temi legati alla gestione della propria identità online e alla privacy propria e altrui in ambiente digitale.

TEMA: utilizzare i motori di ricerca per informarsi e documentarsi

contenuti proposti: funzionamento dei motori di ricerca, bias nei risultati ottenuti, analisi critica dei risultati, strategie di ricerca
destinatari preferenziali: tutti (con diversi livelli di complessità nella trattazione)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza su potenzialità e limiti dei motori di ricerca come fonte di informazione.

TEMA: utilizzare Wikipedia per informarsi e documentarsi

contenuti proposti: storia e funzionamento di Wikipedia, bias nei risultati ottenuti, possibilità di migliorare i contenuti dell’enciclopedia o crearne nuovi, il punto di vista neutrale, le licenze libere, la verificabilità delle informazioni. Come citare Wikipedia
destinatari preferenziali: tutti (con diversi livelli di complessità nella trattazione)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza su potenzialità e limiti di Wikipedia come fonte di informazione. Favorire una fruizione attiva dello strumento attraverso il miglioramento delle singole voci e l’interazione costruttiva con la comunità dei redattori.

TEMA: utilizzare le fonti aperte per informarsi e documentarsi

contenuti proposti: Google Books: limiti e potenzialità; Internet Archive, Progetto Gutemberg, archivi aperti istituzionali e disciplinari, documentazione di fonte pubblica, Opac, Contenuti editoriali aperti (Treccani, Europeana, Internet Culturale…)
destinatari preferenziali: giovani adulti, studenti dell’istruzione superiore e universitaria
obiettivi delle iniziative: migliorare la conoscenza delle informazioni di qualità gratuitamente disponibili in internet. Favorirne e facilitarne la fruizione e l’utilizzo.

TEMA: utilizzare fonti specialistiche per informarsi e documentarsi

contenuti proposti: banche dati e fonti documentali altamente specialistiche aperte o chiuse (vedi anche tema: “conoscere le fonti informative appropriate per la propria area disciplinare”). Utilizzo dei servizi di alerting, dei differenti RMS, dei media sociali appropriati per l’aggiornamento.
destinatari preferenziali: studenti universitari, professionisti
obiettivi delle iniziative: migliorare la conoscenza e l’utilizzo delle fonti documentali libere o sottoscritte su base istituzionale. Redigere e presentare delle efficaci e esaustive literature review su un tema dato.

TEMA: valutare criticamente l’informazione

contenuti proposti: contestualizzazione delle fonti documentali, criteri di valutazione delle fonti, valutazione dell’autorevolezza in base ai propri bisogni informativi, tecniche di Fact checking
destinatari preferenziali: tutti (con diversi livelli di complessità nella trattazione)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza rispetto alla qualità e all’appropriatezza dell’informazione in base ai propri bisogni, usare in modo appropriato criteri di qualità per valutare l’informazione da ogni fonte e determinarne autorevolezza e bias. Focalizzare l’informazione più rilevante tra diverse fonti informative. Essere consapevoli, individuare e riconoscere i fenomeni di falso in Internet (bufale, fattoidi, manipolazioni).

TEMA: utilizzare eticamente l’informazione

contenuti proposti: il valore dell’informazione e il corretto riconoscimento del lavoro altrui, differenti tipologie di copyright, tecniche corrette di citazione del lavoro altrui, come evitare il plagio, come impiegare strumenti di valutazione automatici (software antiplagio), tutelare in modo modulare e appropriato i propri contenuti
destinatari preferenziali: giovani adulti, studenti dell’istruzione media e universitaria
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza sul rispetto della proprietà intellettuale, citare e valorizzare il lavoro altrui in modo corretto, utilizzare licenze appropriate per diffondere e valorizzare il proprio lavoro (es. Licenze CC), riconoscere ed evitare il plagio.

TEMA: prevenire e gestire il sovraccarico informativo (“information overload”)

contenuti proposti: Strumenti e tecniche per filtrare, aggregare, organizzare, archiviare e gestire il flusso di informazioni online. Bookmarking (strumenti e piattaforme per salvare pagine web); distinguere tra sistemi differenti di gestione di informazione: strumenti di social bookmarking; sistemi efficaci di archiviazione digitale per il lavoro individuale
destinatari preferenziali: studenti dell’istruzione superiore e universitaria
obiettivi delle iniziative: l’esposizione all’infosfera informativa può generare sovraccarico, ovvero la percezione di essere sommersi da troppa informazione, con conseguente declino delle capacità di operare selezioni efficaci dei contenuti. Migliorare la consapevolezza sulle tecniche/attività di prevenzione e gestione del sovraccarico attraverso l’uso appropriato di filtri e modalità di archiviazione.

TEMA: la ricerca documentale come indagine strutturata

contenuti proposti: tecniche di ricerca documentale e recupero di informazione, la ricerca come processo iterativo guidato, formulazione del focus, della domanda di ricerca, individuazione delle parole chiave, strategie di interrogazione, raccolta dei documenti, valutazione del processo di ricerca
destinatari preferenziali: studenti dell’istruzione superiore e universitaria
obiettivi delle iniziative: mgliorare la consapevolezza rispetto alla complessità delle tecniche e delle fasi che compongono il processo di ricerca documentale.

TEMA: condividere e generare in modo collaborativo e efficace contenuti e informazioni

contenuti proposti: strumenti e tool per condividere e scambiare contenuti digitali: uso corretto della posta elettronica (formulazione oggetto, signature, allegati), citazione corretta degli url, uso di strumenti per l’archiviazione condivisa (es. Google Drive, Dropbox) uso di strumenti per la redazione condivisa (Google Docs, pbworks, wiki), distinzione tra strumenti informali e formali nello scambio dei contenuti informativi
destinatari preferenziali: studenti dell’istruzione superiore e universitaria (e con focus differente: professionisti)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza rispetto agli strumenti e alle tecniche che facilitano il lavoro collaborativo in rete.

TEMA: conoscere le fonti informative appropriate per la propria area disciplinare

contenuti proposti: fonti informative autorevoli in uso in specifici ambiti disciplinari o professionali (es.: database, aggregatori, editori accademici o collane editoriali, riviste professionali, archivi aperti, letteratura grigia o brevettuale, repertori); sistemi di classificazione, stili e pratiche nella comunicazione scientifica in specifici ambiti disciplinari o professionali; Istituzioni di riferimento, Comunità di pratica e Think tank
destinatari preferenziali: studenti dell’istruzione superiore e universitaria, professionisti
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza su modalità e canali specifici / peculiari nella produzione di informazione e nella comunicazione scientifica in uno specifico ambito disciplinare.

TEMA: migliorare l’impatto della comunicazione scientifica prodotta come autore

contenuti proposti: le strutture e le regole della comunicazione scientifica in generale. Bibliometria classica e metriche alternative; autoarchiviazione dell’attività scientifica e tematiche dell’Accesso aperto; gestire efficacemente i diritti delle proprie opere; le reti accademiche di comunicazione: profili ORCID, profili Google Scholar, nuovi social network accademici (Research Gate, Academia.edu), abstracting e indicizzazione semantica dei propri contributi
destinatari preferenziali: studenti universitari del secondo ciclo, dottorandi, ricercatori ambito accademico.
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza sui meccanismi della comunicazione scientifica e sulle opportunità della green road dell’Open Access. Partecipare in modo costruttivo e utile al networking delle reti di scambio accademiche.

TEMA: usare in modo consapevole e informato i dispositivi mobili e le App

contenuti proposti: l’informazione digitale si fruisce attraverso diversi dispositivi (tablet, ebook reader, smartphone). Il particolare le APP costituiscono strumenti specifici per il rilascio di informazioni. Le APP presentano vantaggi e limiti e prevedono modalità specifiche di funzionamento/installazione/uso
destinatari preferenziali: tutti (con diversi livelli di complessità nella trattazione)
obiettivi delle iniziative: migliorare la consapevolezza e la padronanza nell’utilizzo dei dispositivi mobili ottimizzandone l’utilizzo e conoscendone i componenti e gli usi tecnologici. Comprendere gli obiettivi e le finalità delle APP che si utilizzano per comunicare o ottenere contenuti o servizi. Tutelare la propria privacy e quella altrui nel contesto dei servizi mobile.

TEMA: l’organizzazione semantica nel mondo delle biblioteche e oltre

contenuti proposti: imparare a conoscere e impiegare gli strumenti di indicizzazione semantica nei cataloghi e nelle banche dati bibliografiche (thesauri, classificazioni, soggetti) e al di fuori delle biblioteche; imparare a produrre indicizzazione semantica per i propri scritti
destinatari preferenziali: giovani adulti, studenti
obiettivi delle iniziative: individuare l’indicizzazione semantica delle risorse informative quando esistente, comprendere l’importanza di saper indicizzare semanticamente e organizzare i propri contributi.

TEMA: Software citazionali (Reference Management Software)

contenuti proposti: imparare a gestire e a citare i documenti della propria ricerca attraverso software citazionali, comprendere l’adeguatezza degli stili citazionali
destinatari preferenziali: studenti universitari
obiettivi delle iniziative: comprendere l’importanza di saper gestire automaticamente le citazioni bibliografiche.
Footnotes

(*)
La traduzione italiana attestata di Information Literacy è competenza informativa, tuttavia, poichè questo concetto ha avuto maggior fortuna in inglese che in italiano, si decide di mantenere la traduzione in uso nella comunita’ bibliotecaria internazionale.
Quando ci si riferisce al concetto di Information Literacy education e Information Literacy instruction è possibile tradurre educare a documentarsi / educazione allo sviluppo di competenza informativa / educazione all’informazione, educazione all’uso critico dell’informazione.

1 Ifla The Alexandria Proclamation on Information Literacy and Lifelong Learning 2005 http: //www.ifla.org/publications/beacons-of-the-information-society-the-alexandria-proclamation-on-information-literacy

2 IFLA Media and Information Literacy Recommendations 2011 http://www.ifla.org/publications/ifla-media-and-information-literacy-recommendations?og=81

3 AGID Agenzia per l’Italia digitale. Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, LINEE GUIDA Indicazioni strategiche e operative 2014, p. 153

4Dichiarazione di Lione per l’accesso all’Informazione ed allo Sviluppo versione italiana http://www.lyondeclaration.org/content/pages/lyon-declaration-it.pdf

5 Gilster P. (1997), Digital Literacy, Wiley, New York

6 IPRI T. (2010), Introducing transliteracy. What does it mean to academic libraries? “College & Research Libraries News” vol. 71 (10), pp. 532-567 http://crln.acrl.org/content/71/10/532

7 MACKEY T.P., JACOBSON T.E. (2011), Reframing Information literacy as a metaliteracy, “College & Research Libraries”, vol. 72 (1) pp. 62-78 http://crl.acrl.org/content/72/1/62.full.pdf+html

8 OECD (2013), OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills, OECD Publishing http://dx.doi.org/10.1787/9789264204256-en>

9 Cfr Isfol, Le competenze per vivere e lavorare oggi. Principali evidenze dall’Indagine PIAAC A cura di Gabriella Di Francesco. Collana Isfol Research Paper n. 9 ottobre 2013 p. 13 http://www.isfol.it/pubblicazioni/research-paper/archivio-research-paper/le-competenze-per-vivere-e-lavorare-oggi

10 OCDE Inchiesta sulle competenze degli adulti. Primi risultati. Italia http://www.oecd.org/site/piaac/Country%20note%20-%20Italy%20(ITA).pdf

11 ACRL, Framework for Information Literacy for Higher Education, 2015. Trad. it.: “Un quadro di riferimento per la competenza informativa per gli studi universitari”, a cura di AIB – Gruppo di Studio sull’Information Literacy, 2015 http: //www.aib.it/attivita/2015/51715-il-framework-acrl