Gara di appalto dei servizi bibliotecari, museali, culturali del Comune di Ravenna e delle sue Istituzioni

21/04/2019

Michele de Pascale

Sindaco di Ravenna

sindaco@comune.ra.it

comune.ravenna@legalmail.it

Comune di Ravenna

U.O. Politiche ed Attività Culturali

C.a.  Dott. Maurizio Tarantino

mauriziotarantino@comune.ravenna.it

 

Oggetto:  Procedura telematica aperta suddivisa in tre lotti per l’appalto dei servizi bibliotecari, museali, culturali del Comune di Ravenna e delle sue Istituzioni.

– Lotto 1 – Appalto dei servizi bibliotecari presso Biblioteca Classense – Emeroteca – Centro relazioni culturali – Planetario -Museo d’arte della città (MAR) – Sala Nullo Baldini – Accademia di belle arti. CIG 77938421E2

– Lotto  2 – Appalto dei servizi bibliotecari presso le sedi bibliotecarie decentrate dell’Istituzione Biblioteca Classense (Casa Vignuzzi, Fuori.. Legge, C. Omicini, A. Ottolenghi, Valgimigli, O. Guerrini, Bibliobus) e Punti lettura – CIG 7793867682

– Lotto 3 – Appalto dei servizi bibliotecari presso le biblioteche Oriani e l’Emeroteca Classense/Oriani – CIG 779388013E.

 

In riferimento alla procedura in oggetto, mentre esprimiamo compiacimento per il significativo investimento dell’Amministrazione ravennate sui servizi bibliotecari,  che da sempre costituiscono un’eccellenza sul piano nazionale, desideriamo segnalare alcuni elementi della documentazione di gara che non ci sembrano conformi alla legislazione, ai CCNNLL vigenti e alle linee guida che AIB raccomanda di adottare.

In particolare ci riferiamo all’art. 5 dei capitolati di gara ove si legge:

“…I 4 suddetti livelli di inquadramento del CCNL terziario corrispondono – secondo AIB (associazione italiana biblioteche: https://www.aib.it/attivita/2015/42585-decalogo-esternalizzazioni-servizibibliotecari/) ai seguenti inquadramenti di altri possibili contratti collettivi nazionali di lavoro coerenti con l’oggetto del presente capitolato”:

Profilo Terziario Federculture Commercio Multiservizi Coop. sociali EE.LL.
Aiuto bibliotecario/ Sorvegliante speciale/Autista IV C1-C3 III V-VI D3-E1 C1-C6
Sorvegliante/distributore V B1-B3 IV IV B1-B7

(N.B.: In realtà l’AIB non raccomanda affatto l’inquadramento al IV livello del Terziario, come spiegheremo più avanti)

Prosegue l’art. 5 citato:

“…Considerato che i servizi, come quello oggetto del presente appalto, sono ad alta intensità di manodopera qualificata, la quale deve interfacciarsi e rapportarsi costantemente con l’utenza esterna, l’appaltatore dovrà inquadrare il personale in adeguati profili economici, professionali e di tutela dello stesso. Il corretto inquadramento infatti si riverbera positivamente sulla qualità dei servizi che il personale stesso sarà chiamato ad erogare. In sede di offerta sarà quindi richiesto di esplicitare il CCNL che si intenderà applicare in caso di aggiudicazione ed i livelli di inquadramento che si intenderà attribuire al personale impiegato nelle diverse tipologie di servizio”.

(N.B.: Non possiamo che convenire sulla elevata intensità di manodopera qualificata, così come conveniamo sull’importanza data alla formazione professionale continua del personale impiegato nonché alla partecipazione alle riunioni di cui all’art. 15  punto r) del capitolato stesso)

“…l’appaltatore deve garantire e prevedere la formazione professionale continua e l’aggiornamento del personale impiegato nell’espletamento dei servizi attraverso un piano formativo di minimo 12 ore annuali per ciascun dipendente, che tenga conto anche delle segnalazioni da parte del DEC soprattutto in materia di innovazioni procedurali o organizzative. In caso di personale impiegato per un periodo inferiore ad un anno, la formazione dovrà essere ragguagliata al periodo di impiego effettivo. L’appaltatore deve inoltre garantire la partecipazione di almeno due persone inquadrate nel profilo B (come definito 25 all’art. 5 del presente capitolato) alle riunioni organizzative convocate dalla stazione appaltante per un minimo di 20 riunioni annue di tre ore ciascuna. La formazione e le riunioni dovranno essere pianificate ed effettuate al di fuori degli orari di apertura/erogazione dei servizi oggetto dell’appalto come ad esempio nella giornata del lunedì non prevista come giornata di servizio nelle diverse sedi ad esclusione del servizio di emeroteca (mezza giornata Lotto 1). Gli oneri relativi ai suddetti obblighi di formazione e partecipazione alle riunioni restano a carico dell’appaltatore e si intendono ricompresi nel canone”.

Evidenziamo però una contraddizione tra l’attenzione alla qualificazione del lavoratore e l’inquadramento previsto per lo stesso, contraddizione che emerge in tutta chiarezza la  risposta al quesito 6 del 22/03/2019, che riportiamo di seguito:

“Q6. In merito alla procedura di cui in oggetto si chiede quanto segue: Tenuto conto che la ns cooperativa applica il CCNL Multiservizi rispetto all’inquadramento del personale nel capitolato di gara lotto 1 a pag. 13 i livelli di inquadramento previsti sono i seguenti:

  • V e VI livello del CCNL Multiservizi per i servizi con profili prestazionali A3- B1-B2-B3;
  • IV livello del CCNL Multiservizi per i servizi con profili prestazionali A1-A2;

Le tariffa a base d’asta sono di:

-17,31/h feriale per i servizi con profili prestazionali A1-A2;

-18,44/h feriale per i servizi con profili prestazionali A3-B1-B2-B3;

Come da tabella ministeriale del CCNL Multiservizi per la provincia di Ravenna, allegata alla presente, sono indicati i seguenti costi orari medi:

– 21,02 per VI livello;

– 18,18 per il V livello;

– 17,20 per il IV livello.

Pertanto, si chiede come si possano ritenere economicamente sostenibile le tariffe orarie poste a base d’asta. Il servizio sarebbe economicamente sostenibile solo qualora si potesse, in virtù della clausola sociale, mantenere gli attuali inquadramenti contrattuali come da tabella con elenco del personale allegata ai documenti di gara (II e III livello del CCNL Multiservizi)”.

“R.6. Come ben esplicitato nella Relazione illustrativa facente parte del progetto del servizio posto a base di gara i costi orari utilizzati per la stima del costo della manodopera sono quelli delle tabelle ministeriali relativi al vigente CCNLL del terziario, della distribuzione e dei servizi per i livelli IV e V. Ad ogni buon conto essendo il presente appalto prevalentemente remunerato tramite canone e non “a misura” in base al numero ore effettivamente erogate, i costi del personale sono stati stimati dalla stazione appaltante per stabilire l’importo dell’appalto da porre a base di gara, mentre i costi degli operatori economici rifletteranno anche, fra le altre cose, le specifiche modalità e scelte organizzative di ciascuno”.

In proposito l’AIB desidera evidenziare che il CCNL del Terziario al IV livello di classificazione non individua affatto un  profilo corrispondente a quello dell’aiuto bibliotecario. Parimenti è del tutto evidente che le   tariffe orarie assunte quali base per il calcolo dell’importo d’asta sono desunte dalle Tabelle sul Costo medio orario per i dipendenti da aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi approvate dal  Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro – Div. IV con Decreto 10 maggio 2010 Pubblicato nel S.O. n. 289 della G.U. n. 303 del 29 dicembre 2010, pertanto non sono in linea con le previsioni dei più recenti accordi di rinnovo.

Ciò significa che da un lato l’appalto prevede il sotto inquadramento della figura di aiuto bibliotecario, e dall’altro giustifica tale sotto inquadramento facendo riferimento a tabelle ministeriali obsolete, poiché chi volesse applicare il CCNL del Terziario dovrebbe inquadrare la figura dell’aiuto bibliotecario nel III livello analogamente al CCNL Commercio, dato che da questo punto di vista i due CCNL sono assolutamente allineati.

Tale sotto inquadramento contrasta con quanto previsto dal comma 4. dell’art. Art. 30. (Principi per l’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti e concessioni) Dlgs 50/2016,  che recita:   “Al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente”.

A ciò si aggiunga il rafforzamento dato dal comma 3. dell’art. 30. (Principi per l’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti e concessioni) dello stesso Dlgs 50/2016 che stabilisce:  “Nell’esecuzione di appalti pubblici e di concessioni, gli operatori economici rispettano gli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro stabiliti dalla normativa europea e nazionale, dai contratti collettivi o dalle disposizioni internazionali elencate nell’allegato X.

Riguardo poi il Decalogo AIB per le esternalizzazioni, che viene richiamato espressamente dalla stazione appaltante, non possiamo che riportarne alcuni brani, ricordando che tale decalogo nasce per garantire, nelle procedure di gara e nelle fasi di esecuzione del contratto: la tutela della professione bibliotecaria, intesa come professione intellettuale specialistica ad alto contenuto tecnico scientifico, e quella del lavoro e della dignità dei professionisti che operano alle dipendenze degli operatori privati; la qualità del servizio, che le amministrazioni appaltanti devono comunque garantire ai cittadini a prescindere dalle modalità di gestione adottate; le condizioni per un confronto equo fra operatori, tale da garantire un mercato aperto e competitivo, orientato a premiare la capacità organizzativa e la qualità.

In particolare, desideriamo sottolineare questi passaggi del Decalogo:

Il titolo I. “Tutela della professione e del lavoro.  Requisiti di qualificazione professionale del personale.  I requisiti di conoscenza, abilità e competenza che caratterizzano l’attività dei bibliotecari in Italia sono definiti dalla Norma UNI sulla professione del bibliotecario. L’AIB definisce i requisiti di qualificazione professionale che i propri associati devono osservare nella loro attività, attestabili ai sensi dell’art. 7 della Legge 14 gennaio 2013 n. 4.”

(N.B.: si tenga conto che le norme UNI sono richiamate, a tutela del cittadino, dalla stessa legge 4/2013, ndr).

“…Le    Stazioni Appaltanti verificano la congruità dell’offerta in relazione al CCNL indicato e prevedono adeguate procedure di verifica e controllo della loro applicazione;

Le Stazioni appaltanti possono, inoltre, indicare nel capitolato speciale d’appalto gli inquadramenti contrattuali di riferimento per il personale impiegato dai concorrenti, a titolo esemplificativo:

FEDERCULTURE COMMERCIO MULTISERVIZI COOP. SOCIALI EE.LL.
BIBLIOTECARIO

(con funzioni capo progetto)

D3- Q1 I LIV. QUADRO F1 D4-D6
BIBLIOTECARIO D1-D2 II LIV. VII LIV. E1-E2 D1-D3
AIUTO BIBLIOTECARIO C1-C3 III LIV. V-VI D3-E1 C1-C6

 

(N.B.: Manca in questo schema il CCNL terziario ma, come già detto, se fosse stato indicato sarebbe stato il III il livello di inquadramento da prescegliere,  così come nel CCNL Commercio e, non già il IV quale quello indicato dall’Amministrazione).

Va poi richiamato anche il titolo II. “Tutela della qualità dei servizi” per la parte riguardante l’ adeguatezza degli importi a base di gara: “Le Stazioni Appaltanti individuano nell’incremento della qualità dei servizi bibliotecari l’obiettivo esclusivo che motiva il ricorso all’affidamento della gestione in esterno e riconoscono che tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso il ricorso a operatori economici altamente qualificati che garantiscano l’impiego di personale in possesso di adeguati requisiti professionali. La determinazione dell’importo a base di gara si conforma a tale principio e deve tener conto della necessità di garantire l’equa remunerazione dei bibliotecari impiegati nell’appalto e un margine di redditività adeguato ai soggetti aggiudicatari”.

E’ vero che il bando  in questione prevede un alto punteggio alla valutazione qualitativa, tuttavia la base d’asta pare insufficiente ad assicurare l’adeguato inquadramento dei lavoratori qualificati.

Allo stesso modo, è vero che il capitolato   impone all’aggiudicatario di provvedere all’adeguata formazione del personale, ma questo aspetto molto positivo,  che non sempre si riscontra negli appalti, rischia di essere neutralizzato se una ditta spregiudicata decidesse di scaricare sul suddetto sottoinquadramento questi e altri oneri di gestione per realizzare un margine di redditività.

Per quanto sopra, l’AIB invita codesta Stazione appaltante ad una rivalutazione complessiva della gara che la renda coerente:  con la tutela della professione bibliotecaria, del lavoro e della dignità, del diritto all’equa retribuzione dei professionisti che operano alle dipendenze degli operatori privati; con  la qualità del servizio, che le amministrazioni appaltanti devono comunque garantire ai cittadini a prescindere dalle modalità di gestione adottate; con  le condizioni per un confronto equo fra operatori, tale da garantire un mercato aperto e competitivo, orientato a premiare la capacità organizzativa e la qualità.

Il Presidente AIB

Rosa Maiello

Roma, 8 aprile 2019

Prot. 54/2019