L’Associazione italiana biblioteche non può che esprimere il proprio compiacimento ed il pieno apprezzamento per il ruolo riconosciuto alle biblioteche, che, come evidenziato nell’articolo 1 del testo, con il presente provvedimento si intendono valorizzare, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale, rafforzandone peso e presenza sul territorio, in particolare in quelle aree caratterizzate da marginalità sociale ed economica. Per questo motivo, nell’ambito del “Piano Olivetti per la cultura”, che già nel nome rimanda al ruolo riconosciuto dallo stesso Olivetti alle biblioteche come strumenti fondamentali per dar valore alla vita delle persone, riconoscendo la cultura come servizio sociale, apparirebbe opportuno esplicitare maggiormente le finalità perseguite, in tema di biblioteche, con il presente decreto. Si propone pertanto la seguente integrazione:
Articolo 1, comma 1, lettera c:
“c) valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale, incentivandone, in specie nelle aree di cui alla lettera b), la creazione, rafforzando la qualità e quantità dei servizi offerti, garantendo la presenza di personale qualificato per lo svolgimento degli stessi.”
Relativamente all’articolo 3, Misure urgenti in materia di editoria e di librerie, anche sulla base della precedente esperienza, si propone di introdurre già nel testo della legge alcuni elementi che meglio potranno essere poi dettagliati nel successivo decreto di attuazione del Ministro della cultura. In particolare occorrerà evitare che, come già accaduto, tali risorse siano impiegate in sostituzione dei fondi ordinari per gli acquisti invece che come risorse aggiuntive, vanificando in questo modo l’intento del provvedimento di incrementare il numero di libri acquisiti dal sistema delle biblioteche e che abbiano l’effetto di favorire le realtà più avanzate a danno di quelle maggiormente bisognose di interventi. In considerazione degli obblighi esistenti per gli enti pubblici in materia di acquisti di beni e servizi, occorrerà inoltre prevedere una esplicita deroga in merito:
Articolo 3, intitolazione:
“Misure urgenti in materia di editoria, di biblioteche e di librerie.
Articolo 3, comma 2:
“In coerenza con quanto previsto all’articolo 1, al fine di sostenere la filiera dell’editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione e interesse storico-artistico e le librerie di prossimità esistenti sul territorio nazionale, nello stato di previsione del Ministero della cultura è istituito un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l’anno 2025 e di 5,2 milioni di euro per l’anno 2026. Le risorse di cui al presente comma sono assegnate alle biblioteche aperte al pubblico dello Stato, degli enti territoriali e dei soggetti beneficiari ai sensi della legge 17 ottobre 1996, n. 534, e della legge 28 dicembre 1995, n. 549, per l’acquisto di libri, anche in formato digitale e verranno assegnate proporzionalmente ai fondi ordinari destinati dalle amministrazioni di appartenenza agli acquisti di beni librari e secondo criteri perequativi che tengano conto degli obiettivi di cui all’articolo1, comma 1, lettera b) del presente decreto . Tali acquisti dovranno avvenire inoltre per almeno il 70% ed anche in deroga alle norme sugli acquisti di beni attraverso le centrali di committenza, presso le librerie di prossimità esistenti nel territorio del comune di appartenenza.”