Genova, 26 agosto 2020
Da cittadini di questa Regione, i bibliotecari liguri andranno a votare scegliendo i loro rappresentanti in una situazione regionale, dal punto di vista delle biblioteche, estremamente critica.
Dal 2010 la Regione Liguria non emette alcun bando dedicato alle biblioteche. L’ultimo piano pluriennale – previsto nella pianificazione generale annunciata dalla legge regionale n.33 del 31 ottobre 2006 “Testo unico in materia di cultura” – è il triennale 2011-2013 prorogato poi negli anni successivi. L’ultimo rilevamento statistico sulle biblioteche liguri – per altro parziale, poiché come denunciato dal documento accompagnatorio, solo una piccola parte degli istituti ha risposto al questionario inviato – risale al 2014.
Siamo tutti chiamati al voto il 20 settembre 2020, cioè a 10 anni dall’ultimo bando dedicato alle biblioteche, 7 anni dall’ultimo piano pluriennale, 4 anni dall’ultimo rilevamento statistico.
Quali valutazioni dovrebbero fare i bibliotecari liguri alla luce della presente situazione?
Se è vero che molti degli adempimenti in materia di biblioteche rimangono in capo ai Comuni, è altrettanto noto che le competenze regionali – disciplinate in primo luogo dal Titolo V della Costituzione – recitano, secondo l’articolo 117, che è oggetto di legislazione concorrente tra Stato e regioni la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali“. Inoltre, l’articolo 118 della Costituzione, sostiene che le funzioni amministrative in genere, e quindi anche quelle in materia di biblioteche “sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza“.
Come sezione Liguria dell’AIB – Associazione Italiana Biblioteche chiediamo che i candidati al governo della nostra Regione diano un segnale forte innanzitutto di discontinuità profonda con le precedenti amministrazioni, e che ribadisca quindi con pienezza il valore culturale e sociale delle biblioteche intese come presidi territoriali ineludibili per l’attuazione della piena cittadinanza di tutti.
Chiediamo inoltre che le biblioteche vengano valorizzate con assunzioni mirate volte a garantire unità preparate e specializzate nella gestione degli istituti. Crediamo fortemente che il volontariato, anche in ambito bibliotecario, sia una risorsa importantissima e necessaria, ma che non può porsi come soluzione alla carenza strutturale di personale.
Riteniamo quindi che l’azione futura della Regione Liguria, in materia di biblioteche, debba come minimo garantire:
- un monitoraggio continuo sulla situazione di apertura e gestione degli istituti, con particolare riferimento agli orari di erogazione dei servizi, e alle unità di personale assunto a tempo determinato e indeterminato che devono avere competenze specifiche;
- vigilanza sull’emanazione di bandi da parte dei comuni rivolti all’assunzione di personale per le biblioteche affinché siano rivolti a professionisti con caratteristiche di preparazione atte a configurare l’inserimento di unità specializzate (come dovrebbe avvenire in tutti i servizi comunali);
- interventi finanziari a sostegno della valorizzazione, della crescita e di nuove aperture delle biblioteche liguri;
- il rilancio delle biblioteche in una logica MAB, associato cioè ad una valorizzazione ulteriore anche di archivi e musei della nostra Regione.
L’Associazione Italiana Biblioteche è disponibile a confronti in itinere, certa che la sensibilità dei futuri amministratori pubblici non possa ignorare la situazione di emergenza in cui gli istituti bibliotecari liguri stanno operando negli ultimi anni.
Per AIB Liguria
La Presidente
Valentina Sonzini
Prot. n. 9/2020