AIB. Sezione Veneto. Congressi
"17. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
conservare il futuro
Chiara Rabitti, Direttore della Fondazione Querini Stampalia
Io ho già parlato abbastanza questa mattina, e quindi mi limiterò
proprio ad una breve appendice, perché mi interessa dare spazio agli altri
relatori del pomeriggio.
Riferirò qui brevemente sullo stato di avanzamento del lavoro nell'ambito
del progetto relativo al Portale della Cultura Italiana, che la Fondazione Querini
Stampalia sta portando avanti insieme alla Regione del Veneto e alla Direzione
Generale per l'innovazione tecnologica e la promozione, in base alla convenzione
sottoscritta dalla Fondazione stessa con la Direzione Regionale per i beni culturali
e paesaggistici del Veneto.
Il progetto veneto intende rendere operativo nella nostra area quello che è
il progetto nazionale del Portale, concentrandosi sui siti culturali pubblici,
sulle banche dati e comunque sulle risorse digitali legate al territorio veneto,
di cui fa confluire il censimento nel più ampio progetto MICHAEL.
Diceva prima giustamente Rossella Caffo che è importante che esistano i
siti culturali pubblici; secondo me il progetto del Portale vuole e deve portare
avanti l'idea che non basta che questi siti ci siano, ma devono essere siti con
precise caratteristiche di qualità.
Credo sia interessante osservare come, passata ormai la fase in cui le tecnologie
informatiche e telematiche rischiavano di essere quasi fini a se stesse, il progetto
del Portale esprima la necessità di garantire la qualità del nostro
modo di affacciarci sulla rete: e questo è un segno evidente di una nuova
maturità nell'uso consapevole di strumenti sempre più potenti e
nell'investimento responsabile di risorse non irrilevanti.
Cosa abbiamo fatto fino ad ora in questa direzione per quanto riguarda il Veneto?
Innanzitutto è stata già realizzata una rilevazione dei siti culturali
esistenti, afferenti sia agli organi periferici del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, sia ad altri Ministeri, ai sistemi museali provinciali
o intercomunali, ai grandi musei dei capoluoghi, oltre che delle pagine relative
alla cultura nel sito della Regione del Veneto. Sono stati compresi peraltro anche
i siti di quelle istituzioni venete di rilevante importanza culturale che al momento
della definizione del progetto risultavano inserite negli allegati A delle Leggi
regionali 50 e 51 del 1984, successivamente abrogati, come destinatarie di un
contributo regionale ordinario. Abbiamo fatto dunque un lavoro di rilevazione
e una prima valutazione generale di questi siti, in rapporto alla loro tipologia,
all'interesse dei contenuti, alle specifiche tecniche e agli standard adottati;
ne sono stati così selezionati una decina che si è deciso di sottoporre
ad una verifica più approfondita sulla base di test di qualità e
di accessibilità.
Questi test, basati sui principi elaborati nell'ambito del progetto MINERVA e
sulle prescrizioni della cosiddetta Legge Stanca, sono in corso; ma se i test
di accessibilità possono essere gestiti autonomamente, con la sola collaborazione
di esperti esterni al sito, quelli relativi alla qualità, per essere veramente
efficaci, necessitano del coinvolgimento e della partecipazione dei titolari del
sito considerato. Ai responsabili delle istituzioni titolari dei siti da analizzare
è stato quindi richiesto di partecipare il 17 novembre a una riunione in
cui si daranno le informazioni, si prenderanno gli accordi, si richiederanno le
autorizzazioni per portare a termine il nostro percorso chiudendo nei prossimi
mesi la fase dei test di qualità e accessibilità. Sulla base dei
risultati ottenuti, saranno poi valutati e concordati gli interventi da realizzare
per fare altri importanti passi verso il Portale della Cultura Italiana.
Per quanto riguarda le banche dati sulle risorse digitali, e quindi la produzione
di nuovi contenuti digitali o comunque il loro inserimento nel costruendo Portale,
sono in corso i contatti con la Scuola Normale di Pisa, che ha sviluppato il profilo
applicativo PICO per l'adesione al Portale della Cultura Italiana e con la quale
stiamo lavorando.
L'attività è mantenuta peraltro in stretto rapporto con il contemporaneo
censimento delle risorse digitali nell'ambito del progetto MICHAEL, censimento
di cui abbiamo già concluso una parte e che comprende in primo luogo le
risorse prodotte con finanziamenti erogati dallo Stato e dalla Regione, quindi
potrà essere esteso a quelle realizzate con il supporto di province e comuni,
e infine eventualmente anche a quelle proprie di enti e istituzioni culturali.
Il censimento procede dunque catalogando le risorse digitali prodotte in territorio
veneto, nella prospettiva dell'applicazione di appositi programmi di mapping per
l'adesione al Portale della Cultura Italiana, che Rossella Caffo ci ha anticipato
essere quasi pronto nella forma prototipale.
Vorrei d'altra parte sottolineare che uno degli scopi di questo progetto è
anche quello di promuovere e realizzare nuovi siti che nascano già dotati
delle caratteristiche di qualità e accessibilità richieste dal Portale;
per questo il Ministero ha lavorato molto, producendo anche degli strumenti preziosi
che forse non sono ancora abbastanza conosciuti e diffusi tra gli operatori. Questi
strumenti consentono anche a piccole istituzioni di costruire, con poca o nessuna
spesa, siti rispondenti ai migliori requisiti di qualità e accessibilità;
e purtroppo sappiamo bene che di siti sofisticati e costosi, ma poco accessibili
e di scarsa qualità, la rete è piuttosto affollata...
Da parte nostra cercheremo dunque in ogni occasione di dar conto dello stato di
avanzamento del progetto, facendoci interpreti e tramiti nella nostra regione
della disponibilità, delle indicazioni e delle realizzazioni del Ministero.
Qui mi fermo, per restituire la parola a Rossella Caffo e concentrare la nostra
attenzione sul panorama composito delle nostre strutture, biblioteche, musei,
archivi, istituti culturali che rappresentano la sostanza effettiva di tutti questi
discorsi e di tutto questo lavoro, oggi e per il futuro: anche il sito virtualmente
più perfetto non ha infatti nessun valore, se non esprime una realtà
concreta, solida nella sua attività e robusta nella sua capacità
di programmazione.
Copyright AIB 2007-08, ultimo
aggiornamento 2007-09-22 a cura di Marcello Busato e Giovanna
Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay17/rabitti06b.htm