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"15. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
dal costo al valore

Valutare il servizio: per un bilancio sociale dei servizi bibliotecari

Miriam Scarabò, Presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche


Inizio ringraziando la Fondazione, i partecipanti e tutti i colleghi del Veneto che permettono di continuare, nonostante le difficoltà, l'organizzazione di queste giornate di studio. Mettere insieme quanti si occupano in maniera proficua e attiva di biblioteche, anche non direttamente coinvolti nel settore, è secondo me la vera novità e la vera forza.
Non so come si svilupperanno i lavori che nasceranno da questa tavola rotonda, perché abbiamo preferito rinunciare a una programmazione, privilegiando gli argomenti di discussione che via via verranno posti all'interno di un tema complesso, ma estremamente funzionale per il nostro lavoro, come la valutazione del servizio, del bilancio sociale e, più in particolare, dei servizi bibliotecari.

Devo dire che l'AIB si occupa allo stesso modo di tutte le varie tipologie di biblioteche presenti sul territorio, sia quelle degli enti locali che quelle dello stato, le piccole, le pubbliche, le private, quelle one person library... A questo proposito, vorrei ricordare un recente convegno molto interessante svoltosi a Malcesine proprio sulle OPL: biblioteche gestite da una persona sola. Nel nostro territorio nazionale molti sono i piccoli comuni: noi sappiamo quale ricchezza umana e culturale possano rappresentare quelle 8.000 biblioteche negli 8.000 comuni, come auspicato dal Presidente Ciampi.

E sappiamo anche che tutto quello che si frappone tra pubblico e cultura è un disvalore.
Attrarre il consumatore all'informazione è un valore economico e richiede conoscenze di economia, di marketing. Questo modo d'intendere la gestione delle nostre biblioteche, per certi versi nuovo, ha bisogno di più componenti che operino sinergicamente, non soltanto le biblioteche quindi, ma anche gli archivi, i musei: occorre creare un marketing della cultura, una politica della cultura che coinvolga il territorio valorizzandolo. Avvicinare maggiormente le persone alle biblioteche potrebbe sicuramente rappresentare un valore aggiunto.
Sarebbe utile estendere la collaborazione anche ad altre figure professionali, coinvolgendo componenti sociali diverse. Sto pensando, per esempio, al nostro "Nati per leggere" che non ha solo una componente strettamente culturale, ma anche sociale e sanitaria.
Nelle riviste di economia della cultura si parla anche di governance culturale, di distretto culturale - nome derivato da Distretto industriale. Il capitale culturale di cui noi disponiamo nel nostro paese e che non sempre viene sfruttato adeguatamente, rappresenta un potenziale sviluppo anche per un piccolo territorio.

In un altro recente convegno ho incontrato alcune colleghe della Germania che mi hanno parlato della loro situazione disastrosa nel campo delle biblioteche e dell'istruzione: nella regione dell'Assia, in particolare, stanno chiudendo i battenti tantissime biblioteche - e a riprova di ciò hanno citato un sito con gli elenchi di tutte le biblioteche che hanno chiuso.
Ora stanno tentando di trovare un valore economico nelle biblioteche, ritrovando una nuova funzionalità nel sistema e allo stesso tempo nuovi finanziamenti. Hanno trovato, ad esempio, una modalità di collaborazione con le aziende per la formazione e l'educazione permanente. Uno di questi progetti ha visto delle aziende finanziare e sostenere le Kindergarten Bibliothek: sono proprio le biblioteche per i giardini dell'infanzia, per le scuole d'infanzia. Un altro progetto, sostenuto e promosso dalla Confindustria nelle scuole e con una partner fondamentale, la Fantastiche Bibliothek di Weslagen in Assia, ha visto realizzare un modulo di formazione per docenti di scuole materne per promuovere la lettura.
Il concetto di Bildung/formazione è considerato un importante fattore produttivo, con conseguente valore economico. E' un nodo fondamentale: l'accesso alla formazione/informazione va considerato un valore aggiunto anche per le piccole biblioteche. Le biblioteche da luoghi strategici di cultura diventano anche luoghi strategici di formazione.

Uno dei nostri compiti è quello di costruire le condizioni utili per rendere effettiva la fruibilità del servizio al maggior numero possibile di persone - tutti noi vorremmo che le nostre biblioteche fossero accessibili a tutti, ma sappiamo che purtroppo ancora le biblioteche non lo sono. E' un difficile cammino quello che abbiamo intrapreso con la nostra professione e spesso "l'essere in trincea" è veramente faticoso. La qualità, l'efficienza e la praticabilità sono questi i veri fattori che possono stimolare l'allargamento della domanda da parte del pubblico.
Si lamenta che nel nostro paese, appunto, il tasso di crescita culturale non appare in linea con il tasso di crescita economico. Anche questo è un punto che merita attenzione. L'educazione e la formazione permanente diventano un fattore strategico per vincere le sfide del futuro perché le biblioteche sono lì sempre presenti, un punto fondamentale. Ecco quindi il titolo di questa mia breve introduzione: il potere delle biblioteche.
Ritengo che gli strumenti da attivare per rispondere a questi bisogni sono già presenti; il patrimonio costituito dalle nostre biblioteche, dai servizi che noi già offriamo e da quelli che potenzialmente potremmo essere in grado di offrire, costituiscono già una risorsa fondamentale e immediatamente disponibile. Partiamo da qui.

Questa grande risorsa dobbiamo usarla nel migliore dei modi. La biblioteca è uno spazio vitale e dinamico. In questa società moderna rappresenta un luogo dove si educa, un luogo dove si conserva la memoria, un luogo comunque di formazione.
Chiudo citando il volume "I nostri valori" di Michael Gorman - con un intero capitolo sul valore delle biblioteche - nel quale c'è un'interessante postfazione di Alberto Petrucciani, dalla quale riprendo questa frase: "Non esiste un'istituzione sociale che abbia compiti e funzioni comparabili a quelle delle biblioteche, non esiste altra istituzione sociale che li svolga... Questo non significa nemmeno che l'unicità di ruolo e la funzione che la biblioteca ha nella società umana, dall'alba della civiltà della scrittura, ne garantisca il vigore, il riconoscimento, la prosperità. Ma il peso concreto, quotidiano si acquista, si difende e si estende giorno per giorno. Da parte dei bibliotecari. Sono i bibliotecari tutti e soltanto loro che hanno il compito di articolare e tradurre valori, soli propri o condivisi in strutture, strumenti, servizi."
Ripeto, partiamo da qui.


Copyright AIB 2005-08-09, ultimo aggiornamento 2005-10-02 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay15/scarabo04.htm


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