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"15. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
dal costo al valore

INTERVENTI DI APERTURA

Alessandro Bertoni, Direttore del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università Ca' Foscari


Cogliendo l'invito ad illustrare concretamente lo stato attuale delle biblioteche, farò riferimento al presente, cosa che ci dà raramente soddisfazione, costretti come siamo - spesso - ad intervenire parlando con verbi declinati al futuro, evidentemente per una situazione corrente nei nostri settori assai deficitaria.
Per cui la mia prima - e doverosa - comunicazione è sullo stato di avanzamento dei progetti che l'Università Ca' Foscari di Venezia sta da tempo attuando nel campo bibliotecario. E parlerò usando verbi al presente, dato che le foto che nel frattempo vi mostrerò sono state scattate in gran parte ieri.
La nuova biblioteca alle Zattere, la cui facciata farebbe pensare ad una piccola e deliziosa casa di vacanze affacciata sul canale della Giudecca, è costituita da spazi per complessivi 2200 mq, ricavati in ampi magazini costruiti secoli fa ed utilizzati fino all'inizio degli anni 90 come depositi per legname. Si tratta di una realizzazione molto avanzata tecnologicamente, che stiamo per aprire entro la fine dell'anno, o al massimo a gennaio.
La seconda realizzazione di edilizia bibliotecaria in fase di apertura è quella dell'area economica, nel polo universitario che sta costituendosi definitivamente nella zona di San Giobbe. Il programma della Biblioteca di Economia prevede due fasi esecutive, e come si vede dalle foto la prima fase è conclusa, in un edificio a tre livelli, per 2300 mq totali: nel cantiere chiuso da poco già si stanno installando in questi giorni i primi arredi.
Mi auguro che di entrambe queste biblioteche ne sia percepito appieno il valore, soprattutto dall'utenza universitaria, cui sono istituzionalmente destinate. Valore che ritengo derivi anche dal dimensionamento ottimale e dalle impostazioni di flessibilità adottate, oltre che dagli apparati previsti per l'adeguamento continuo alle tecnologie emergenti nel campo dell'informazione e della documentazione.
Detto questo è chiaro che rispetto a queste immagini - che costituiscono un presente ancora in evoluzione - ci si augura che le biblioteche nell'immediato futuro raggiungano presto adeguati livelli di efficacia ed efficienza nei servizi offerti all'utenza universitaria. Gli investimenti operati hanno rappresentato un cospicuo sforzo per i bilanci della nostra università; ma allo sforzo finanziario si è aggiunto anche quello umano, componente fondamentale non solo per determinare i costi complessivi, ma anche il valore - non solo in termini economici - delle realizzazioni.

Senza scomodare le teorie del valore che in economia hanno una lunga storia, il valore è un attributo che va a render conto, nell'attribuirlo ad un oggetto, di quanto riconoscimento economico e sociale abbia - nel nostro caso - un servizio, una struttura. L'attribuzione avviene per opera di vari soggetti, e quindi da diversi angoli visuali: essi possono agire nel mercato o nella società; quindi il discorso circa il valore dei servizi che le biblioteche erogano e - più in generale - circa il valore delle strutture di servizio rappresentate da un complesso sistema di biblioteche è un discorso molto difficile. Difficile soprattutto perché in gran parte si tratta pur sempre di un bene intermedio, perché in realtà il vero valore da misurare è quello prodotto dai loro servizi.
Da un altro punto di vista, se si accetta come valore quello normalmente e quotidianamente riconosciuto alle nostre biblioteche in Italia, non possiamo che constatare quanto questo sia tendenzialmente basso. Lo scarso valore attribuito alle biblioteche lo conosciamo bene purtroppo, ma conosciamo altrettanto bene quanto poco valore sia dato agli sforzi per rilanciarle, ridimensionarle, adeguarle agli standard qualitativi necessari, anche e soprattutto - devo ammettere con amarezza - nelle università. Ancora una volta pertanto mi viene in mente un ormai abusato confronto, quello con la Biblioteca del Congresso americano, il cui valore è sinteticamente espresso dai vertici dell'amministrazione statale stessa: risorsa strategica della nazione; se tale definizione fosse rapportata ad ogni nostra biblioteca nei confronti dell'ente da cui dipende, forse inizieremmo a cambiare almeno la percezione della loro importanza, e forse ad operare di conseguenza per ripristinarne un valore effettivo.
Concludendo, le strutture che il nostro ateneo sta per aprire potrebbero anche contribuire alla ripresa di un discorso di forte compartecipazione alle problematiche che le biblioteche devono affrontare nel territorio veneziano. Forse riusciamo a ripristinare l'obiettivo di una progettazione interistituzionale, forse si può ancora puntare ad una rivitalizazione della rete di servizi culturali destinati ad una Venezia che non sia semplice meta di un turismo giornaliero "mordi e fuggi". Le potenzialità dei servizi bibliotecari ad un turismo culturale - necessariamente più "residente" sono sottovalutate: l'offerta di adeguati luoghi di studio, rinnovati e accoglienti, nelle biblioteche presenti attualmente a Venezia, potrebbero contribuire ad un suo sviluppo siul fronte della produzione cultrale. Questo accadrà a mio avviso solo superando le difficoltà delle singole biblioteche mediante ragionamenti e progetti su scala interistituzionale, basandosi sulla forza che solo una stretta cooperazione interbibliotecaria può mettere in campo.


Copyright AIB 2005-08-09, ultimo aggiornamento 2005-10-02 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay15/bertoni04.htm


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