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"15. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
dal costo al valore
VALUTARE LA COOPERAZIONE
Alessandro Agustoni, Gruppo di lavoro AIB sulla valutazione della cooperazione
nelle reti bibliotecarie territoriali
Prima di iniziare la nostra riflessione vorrei ringraziare gli organizzatori
del Vinay che ci permettono di soffermarci su un tema cruciale dell’attuale
dibattito biblioteconomico: la cooperazione.
Personalmente sento molto vicino questo argomento sia per esperienza lavorativa
(coordino da circa cinque anni il Sistema Bibliotecario Vimercatese, una rete
di circa 30 biblioteche pubbliche della provincia di Milano, fondata nel 1978),
sia per interesse professionale (collaboro al gruppo di lavoro AIB "Valutazione
della cooperazione nelle reti bibliotecarie territoriali").
Precisando meglio il tiro, in questa tavola rotonda cercheremo di approfondire
e contestualizzare il tema della "valutazione"; solo grazie ad un processo valutativo
infatti potremmo essere in grado di dominare e gestire consapevolmente le opportunità
offerte dalla cooperazione. L’orizzonte del nostro ragionamento sarà
– come già anticipato – quello dei sistemi bibliotecari territoriali,
degli Enti Locali che li finanziano e dei soggetti sovraterritoriali che ne
pianificano lo sviluppo ed il consolidamento. Le esperienze e le testimonianze
che in questa occasione potremo approfondire maggiormente sono quelle delle
sette Province Venete, oggi tutte rappresentate dai colleghi seduti a questo
tavolo.
Senza dubbio nell’ultimo decennio la biblioteconomia italiana ha definito e
consolidato strumenti valutativi adatti all’analisi delle performances delle
biblioteche pubbliche ma - ad oggi – non si è spinta a definire in modo
organico, unitario e condiviso quali possano essere gli ambiti di riflessione
valutativa di una intera rete di cooperazione; un importante stimolo in questo
senso è rappresentato dalla recente pubblicazione di Anna Galluzzi Biblioteche
e cooperazione [1] che ha focalizzato l’attenzione sull’intero fenomeno
cooperativo, facendo emergere – tra le altre cose - una serie di "domande aperte"
sulle quali ogni rete, ogni sistema bibliotecario dovrà interrogarsi
(... e rispondersi) per definire una corretta politica cooperativa, coerente ai
propri obiettivi di sviluppo.
La risposta a queste "domande aperte sulla cooperazione" rapprensenterà
- a mio avviso – il risultato più utile dell’imminente tavola rotonda;
nel confronto tra i sette responsabili provinciali dei servizi bibliotecari
veneti (che tra poco ascolteremo) credo che non interessi tanto (o perlomeno:
non interessa solo) conoscere quello che le reti di cooperazione ed i centro-servizi
provinciali fanno, ma come lo fanno: sulla base di quali valutazioni
definiscono il proprio assetto organizzativo, gli obiettivi strategici e la
propria offerta di servizi?
E ancora: sulla base di queste impostazioni, come definiscono (o come pensano
di definire) un adeguato sistema di monitoraggio capace di fornire una concreto
strumento di supporto alle decisioni, fondamentale per chi ha compiti di pianificazione
dei servizi bibliotecari territoriali?
Per compiere questo percorso penso che ogni realtà provinciale, ogni
rete già consolidata o via di definizione, debba chiarire:
- Cosa intende – all’interno del proprio contesto – con il termine cooperazione
e di conseguenza quali obiettivi si prefigge nel favorirne lo sviluppo;
- Quali vantaggi permette la diffusione e l’intensificarsi della cooperazione
(che è cosa diversa – o perlomeno non si esaurisce – con la fornitura
di servizi alle biblioteche da parte di un Ente sovraterritoriale, come ad esempio
una Provincia);
- Quali elementi oggettivi e quali aspetti quantitativi ritiene utile monitorare
per valutare l’attività dei centro-servizi o dei sistemi bibliotecari:
ossia quali elementi valutativi prende in esame per definire "cos’è bene
e cos’è male" nella gestione di una rete cooperativa;
- Quali aspetti di complessità e di conflitto potrebbero nascere nello
sviluppo di modalità cooperative tra biblioteche;
- Quali indicazioni di dimensionamento dei bacini d’utenza si intendono fornire
nella fase istitutiva o di consolidamento delle reti bibliotecarie oppure quali
fattori possono in qualche modo condizionare il corretto dimensionamento di
tali bacini;
- Quali nuovi aspetti e quali nuove opportunità della cooperazione possono
essere utilmente perseguite all’interno del proprio contesto provinciale, facendo
riferimento alle peculiarità della propria area geografica e del proprio
Ente.
Prima di lasciare la parola ai responsabili provinciali dei servizi bibliotecario,
vorrei proporre – in modo molto schematico, con l’ausilio di alcune slides –
una "antologia" di affermazioni, di massime o di più banali considerazioni
personali sul tema della cooperazione, utili - a mio avviso - a fornire un quadro
di riferimento logico che i colleghi veneti potranno arricchire con la descrizione
delle proprie situazioni locali del fenomeno cooperativo:
Cos’è la cooperazione?
- E’ uno strumento, non un fine
- E’ qualcosa che determina interdipendenza tra i soggetti in causa
- E’ condivisione di obiettivi, finalità, risorse e servizi
- E’ un "matrimonio d’interesse"
- E’ una risposta all’inadeguatezza del fare da soli
- E’ un processo continuo di: coordinamento/centralizzazione/integrazione
- E’ una modalità di produzione di servizi in ottica di rete
Cosa puo’ permettere la cooperazione?
- Razionalizzare e ottimizzare l’erogazione di servizi alle biblioteche e tra
le biblioteche;
- Centralizzare il maggior numero di attività ausiliarie, permettendo
alle biblioteche di concentrarsi sull’intermediazione tra informazione e utenza,
core-business della propria attività;
- Acquisire maggiore visibilità;
- Produrre ed erogare servizi in un ottica "di rete", ossia servizi fruibili
da qualsiasi luogo fisico di accesso alla "rete"
Perché cooperare?
Per favorire...
- l’ampliamento dei servizi erogabili;
- la qualità dei servizi erogati;
- lo sviluppo di un luogo di confronto e condivisione della conoscenza;
- maggiore efficienza tramite economie di scala (non per forza risparmio!)
Cosa valutare e monitorare all’interno di un contesto cooperativo?
- gli obiettivi assegnati alla "strumento cooperativo";
- il rispetto dei prerequisiti e degli standard minimi di servizio dei soggetti
cooperanti;
- il dimensionamento dei bacini d’utenza;
- l’efficienza e l’efficacia del modello organizzativo assunto;
- i rapporti costo/benefici (non solo quelli monetizzabili) dell’esperienza
cooperativa
- efficienza ed efficacia dei servizi (non solo delle biblioteche ma anche dei
centri-servizi)
- livelli di qualità dei servizi erogati
Quali sono i principali ambiti d’intervento delle cooperazione?
A solo titolo d’esempio e lasciando spazio ad ulteriori specifiche esigenze
locali:
- sviluppo coordinato delle raccolte
- catalogazione
- creazione catalogo unico e opac
- movimentazione materiale tra biblioteche
- prestito interbibliotecario di rete
- assistenze tecnologiche (hardware, software, assistenza sistemistica, ecc)
- gestione della connettività
- formazione, aggiornamento e addestramento del personale
- sito web di rete
- reference di rete
- misurazione e controllo di gestione
- servizi di ILL e DD
- fornitura personale e gestione diretta delle biblioteche
- bibliobus o altre forme di ottimizzazione del servizio bibliotecario sul territorio
- ...
Quali sono i vincoli e gli aspetti problematici connessi ad una esperienza
cooperativa?
- Parziale perdita di autonomia dei soggetti cooperanti;
- Necessità di definire un qualche livello di standardizzazione operativa;
- Maggiore complessità dei meccanismi decisionali;
- Eventuali conflitti tra gli obiettivi della rete e del singolo partner;
- Oculata gestione delle dinamiche interne: leadership, rapporti grande-piccolo
/ centro-periferia.
Sfide e nuove opportunità con le quali la "cooperazione" dovrà
misurarsi
- Sviluppo di forme cooperative "virtuali" (ossia indipendenti da esclusive
logiche di prossimità territoriale) agevolate dagli attuali strumenti
di comunicazione;
- Creazione di "reti miste": cooperazione tra biblioteche di diversa tipologia;
- Rapporti di partnership con altre agenzie socio-culturali (esterne all’ambito
bibliotecario)
Augurandomi che qesta schematizzazione abbia potuto fornire una cornice logica
della cooperazione, ampiamente condivisa, lascio la parola – a turno – ai 7
responsabili provinciali dei servizi bibliotecari veneti:
Gabriella Faoro – Servizio Biblioteche Provincia di Belluno
Roberto Lago – Settore Servizi Informativi Provincia di Padova
Patrizia Bonello – Servizi alla Persona Provincia di Rovigo
Angelo Rigo – Centro Servizi Biblioteche Provincia di Treviso
Gloria Vidali – Sistema Bibliotecario Museale Proviancia di Venezia
Francesca Altinier – Centro Servizi Biblioteche Provincia di Verona
Giorgio Lotto – Centro Servizi Biblioteche Provincia di Vicenza
[1] Anna Galluzzi, Biblioteche e cooperazione, Bibliografica,
2004
Copyright AIB 2005-08-09, ultimo
aggiornamento 2005-09-11 a cura di Marcello Busato e Giovanna
Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay15/agustoni04.htm
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