AIB. Sezione Veneto. Congressi
"14. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
la frontiera
digitale
Benchmarking sulla digitalizzazione del patrimonio culturale europeo
Giuliana Sgambati, Istituto Centrale del Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane
L'argomento del mio intervento riguarda il benchmarking ed in particolare riferirò sulle attività svolte, nell'ambito del progetto MINERVA [1], dal Gruppo di lavoro sul benchmarking [2] che ha individuato un modello per le politiche, i programmi e i progetti di digitalizzazione.
Che cosa è il benchmarking?
Si può intendere come la ricerca delle migliori prassi, che possono
garantire i migliori risultati: è uno strumento che è stato già
utilizzato in molte aziende, specialmente negli ultimi anni, e consiste in un
processo strutturato e concreto che identifica le esperienze più interessanti
sul piano metodologico per confrontarle tra loro e determinare delle modifiche
operative con l'obiettivo finale di migliorare le prestazioni. Il benchmarking
è l'arte di scoprire che cosa fanno gli altri meglio di noi e di studiare,
migliorare e applicare le loro tecniche. Si tratta in realtà di un metodo
antico: le aziende si sono spiate, analizzate reciprocamente e copiate da sempre.
Ma è solo dalla fine degli anni '70, inizi anni '80 che alcune grandi
imprese hanno iniziato a sviluppare la disciplina del confronto sia uscendo
dai limiti del settore di appartenenza, sia imparando a quantificare le differenze,
ricercandone le cause. I concetti e le metodologie che ne sono derivati hanno
consentito di ridurre i costi, migliorare la redditività e spesso hanno
giocato un ruolo decisivo nel ristrutturare intere organizzazioni.
La definizione più completa di benchmarking risulta pertanto la seguente:
il processo sistematico di confronto tra prodotti, servizi, prassi e caratteristiche
di più entità organizzative, per consentire ad una impresa di
capire e gestire i fattori che determinano prestazioni superiori. Il confronto
avviene attraverso parametri di riferimento - benchmark - che evidenziano
l'efficacia e l'efficienza (qualità, costi, tempi) di ciò che
si sta analizzando. Attraverso di essi si marca la migliore prestazione individuata
in modo che essa rappresenti il valore da eguagliare e superare.
In ambiente manageriale, benchmarking significa dunque la misurazione dell'eccellenza
di prestazione di una azienda; un punto di riferimento o una unità di
misura per effettuare dei confronti; un livello di prestazione ritenuto lo standard
dell'eccellenza per uno specifico processo aziendale. E' quindi un metodo rivolto
all'esterno, al di fuori della propria struttura, per scoprire prestazioni eccellenti.
L'oggetto del benchmarking può essere il più vario:
Le entità da confrontare possono essere gruppi di imprese, singole
aziende, divisioni aziendali e reparti. Ma negli ultimi anni l'utilizzo delle
tecnologie informatiche e delle banche dati ha permesso di introdurre il benchmarking
anche all'interno delle amministrazioni pubbliche dove può mettere in
luce le buone pratiche attraverso l'esame di strutture pubbliche di altri paesi
che mostrano prestazioni superiori nei processi e nelle attività che
sono motivo di confronto. In questo contesto il benchmarking indica soprattutto
indirizzi, linee guida e comportamenti da seguire più che specifiche
misure quantificabili.
E' stato anche individuato dai rappresentanti e dagli esperti dell'Unione Europea
che si sono riuniti a Lund [3], in Svezia,
nell'aprile del 2001, come uno degli strumenti per promuovere lo scambio di
esperienze e l'apprendimento di buone pratiche nell'ambito della digitalizzazione
dei beni culturali. A tal fine è stato costituito un Gruppo di lavoro
dalla Commissione Europea DG. Società dell'informazione per studiare
un modello di benchmarking per le politiche, i programmi e i progetti di digitalizzazione
del patrimonio culturale europeo e definire un primo set di indicatori di qualità
e quantità.
Questo Gruppo di lavoro è poi confluito nell'ambito del Progetto MINERVA;
progetto che è coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali italiano ed è stato finanziato dal quinto programma quadro
di ricerca e sviluppo della Commissione Europea con lo scopo di costruire una
infrastruttura di rete attraverso la quale promuovere e diffondere, per mezzo
della digitalizzazione dei documenti, i contenuti scientifici e culturali prodotti
dai vari paesi europei. Per ottenere questo risultato sarà però
necessario armonizzare gli standard utilizzati dai diversi paesi, costruire
una piattaforma comune, sviluppare raccomandazioni e linee guida per le attività
di digitalizzazione, la costruzione dei metadati, l'accessibilità e la
conservazione a lungo termine del patrimonio digitale. Come tutti i progetti
europei anche MINERVA è suddivisa in work packages, ed in particolare
il work package 2 è dedicato alla creazione del benchmarking
framework di cui è responsabile la Finlandia mentre il work package
6 riguarda l'identificazione delle buone pratiche e dei centri di competenza
ed è coordinato dalla Svezia [4].
Le due attività sono collegate fra loro in quanto è proprio attraverso
il modello definito dal Gruppo di lavoro sul benchmarking che sarà
possibile identificare le buone pratiche.
Il modello si rivolge sia ai politici dei vari paesi che hanno il compito di
elaborare le politiche e i programmi culturali sia alle istituzioni che definiscono
i progetti da attuare per conseguire gli obiettivi indicati nei programmi. Per
ottenere dei buoni risultati è necessario infatti coordinare fra loro
i programmi e i progetti. Il modello di benchmarking individuato, che è
al di sopra degli aspetti architetturali, prevede un processo di apprendimento
continuo e dinamico nel quale vengono evidenziati alcuni indicatori che possono
essere sempre raffinati e migliorati per permettere analisi qualitative e quantitative
utili a monitorare e confrontare le attività e i progetti in corso nei
vari paesi. Le migliori soluzioni e pratiche, una volta individuate, possono
essere promosse, diffuse e implementate a livello europeo.
Fasi del processo di benchmarking:
Pianificazione | Analisi | Integrazione | Azione |
1: identificare l'oggetto del benchmarking 2: identificare le istituzioni da confrontare 3:identificare il modello/ la metodologia di confronto 4:determinare il metodo di raccolta dati e procedere alla raccolta |
1: valutare le differenze fra i vari enti 2: indicare i futuri livelli di prestazione da implementare |
1: comunicare i risultati dell'indagine e farli
accettare 2: stabilire i nuovi obiettivi |
1: sviluppare piani di azione nazionali / internazionali 2: realizzare azioni specifiche e sorvegliarne i processi 3: ricalibrare gli obiettivi del benchmarking |
Nell'ambito del progetto MINERVA il modello è stato organizzato in due
questionari: il primo, per la raccolta di informazioni sulla qualità,
è stato suddiviso in aree tematiche: informazioni generali, gestione/management,
finanziamenti, aspetti tecnici, risorse umane, servizi/impatto, priorità,
il secondo è stato utilizzato per la raccolta dati sulla quantità
delle risorse digitali disponibili nei vari paesi dell'Unione Europea.
In Italia, dove è stato costituito un Gruppo di lavoro nazionale [5]
con rappresentanti delle biblioteche, dei musei e degli archivi, i questionari
sono stati distribuiti, via e-mail, direttamente in inglese, accompagnati da
una lettera di presentazione, dopo contatti telefonici diretti con i responsabili
delle Istituzioni interessate.
Per questa prima fase di test sono stati inviati venti questionari di cui due
sono stati spediti ai responsabili culturali delle Regioni Piemonte ed Emilia
Romagna che si erano dichiarati disponibili a compilarli per le parti di loro
competenza e gli altri direttamente alle Istituzioni culturali (biblioteche,
musei, archivi) che hanno progetti sulla digitalizzazione del loro patrimonio
documentario.
Abbiamo avuto così la possibilità di confrontare i dati prima
a livello nazionale e poi anche a livello europeo, perché utilizzando
un identico questionario si è potuto già in questa fase di test
(conclusa solo una quindicina di giorni fa) procedere a un primo confronto tra
i paesi, fornendo un primo quadro delle varie situazioni nazionali. Tutte le
informazioni sui test effettuati dai vari paesi possono essere visionate nel
documento Overview of National benchmarking reports disponibile sul sito
del Progetto MINERVA [6].
Il piano di lavoro sul benchmarking prevede la chiusura delle attività
alla fine del 2003, quando sarà stata completata la fase di test, saranno
stati raccolti i dati di tutti i paesi partecipanti all'iniziativa e sotto il
coordinamento della Finlandia sarà stato creato un data base nel quale
confluiranno i dati raccolti.
L'ICCU partecipa al Gruppo di lavoro sul benchmarking in quanto è interessato
a studiare e promuovere un'azione di diffusione del benchmarking presso le istituzioni
pubbliche competenti in modo da pubblicizzare i vantaggi di questo procedimento
ai fini del miglioramento e dell'efficienza dell'attività pubblica, rispetto
ai criteri di scelta tradizionali.
Note:
[1] MInisterial NetwoRk for VAlorising
Activities in digitisation: http:/www.minervaeurope.org
[2] Vedi: http://www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/benchmarking/benchcomp.htm
[3] Vedi: http://www.cordis.lu/ist/directorate_e/digicult/lund_principles.htm
[4] Vedi: http://www.minervaeurope.org/listgoodpract.htm
[5] Gruppo di lavoro italiano sul benchmarking:
dott.ssa Giuliana Sgambati (ICCU, responsabile), dott.ssa Rosanna Binacchi (Direzione
Generale Beni Archeologici), dott. Paolo Buonora (Archivio centrale di stato,
Roma), dott.ssa Maria Pia Mariani (Direzione Generale per gli Archivi), Marzia
Piccininno (Progetto MINERVA, segretaria), Erminia Sciacchitano (ICCD), Mario
Sebastiani (ICCU), Margherita Spinazzola (IBC Emilia-Romagna, responsabile coordinamento
regioni).
[6] Vedi: http://www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/benchmarking/documents/overbenchreports.htm
Copyright AIB 2004-07-26, ultimo
aggiornamento 2004-10-11 a cura di Marcello Busato e Giovanna
Frigimelica
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay14/sgambati03-02.htm