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"14. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
la frontiera digitale

ESPERIENZE A CONFRONTO

Settore Scuole Cultura e Servizi ai Disabili Sensoriali
Sistema Bibliotecario Museale Provinciale

Cecilia Casaril, Provincia di Venezia


La Provincia di Venezia, come soggetto di coordinamento delle biblioteche di pubblica lettura, ha sempre operato per promuoverne e favorirne l'adeguamento tecnologico.
L'automazione dei cataloghi, il proficuo utilizzo delle tecnologie informatiche per la gestione dei servizi di biblioteca e l'introduzione delle più recenti innovazioni offerteci dalle reti e dalla comunicazione elettronica sono stati obiettivi fortemente perseguiti nel lavoro di sostegno alle biblioteche civiche e scolastiche del nostro territorio.
Questo compito non si è ancora esaurito, ma certamente i risultati sin qui raggiunti sono molto soddisfacenti e vanno migliorando, supportati sempre da percorsi di formazione ed aggiornamento professionale per il personale bibliotecario.

Tutto questo per dire che ci sono attenzione e disponibilità a misurarsi con una nuova sfida e ad avvicinarsi alla frontiera digitale, coma la definisce il titolo del Seminario.

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Più che portare alla vostra attenzione un'esperienza operativa nell'ambito della digitalizzazione, tra i primi passi mossi in questo senso dal Sistema Bibliotecario Museale provinciale, preferisco condividere delle considerazioni che mi auguro possono essere almeno in parte, stimolanti e produttive di riflessione.

Indubbiamente la tecnologia digitale ci consente di creare nuovi strumenti di accesso all'informazione e alla conoscenza, di pensare nuovi scenari di cooperazione e dialogo tra biblioteche, archivi, musei, di rendere disponibili alla fruizione contenuti informativi provenienti dalla digitalizzazione delle raccolte già esistenti e di organizzare e garantire a lungo termine l'accesso agli oggetti digitali e ai prodotti dell'editoria elettronica.

Obiettivi tutti molto interessanti e che hanno già dato vita a molteplici progetti di digitalizzazione in diversi settori e campi, come: la conservazione libraria; i manoscritti ed i periodici; gli spartiti e la musica; e alla creazione di Sistemi Informativi integranti risorse testuali e documenti collegati, cartografie e georeferenziazione, soprattutto nell'ambito del patrimonio culturale e paesaggistico.

Progetti di sperimentazione con forte connotazione di ricerca che affrontano problematiche relativi alle metodologie e agli standard di digitalizzazione, alla conservazione e alla diffusione del digitale, alla gestione dei metadata, come le questioni connesse alla proprietà intellettuale e al copyright del digitale o la qualità e l'accessibilità dei siti Web.

In ambito europeo fortissima è l'attenzione per definire un sistema di coordinamento dei programmi di digitalizzazione a livello comunitario che consenta di mettere a disposizione del pubblico quel patrimonio di varie e composite conoscenze culturali e scientifiche che riflette la memoria collettiva europea e la sua evoluzione, anche con la finalità di sostenere e promuovere la diversità culturale in un ambiente ormai globalizzato.

Tra gli ostacoli e le difficoltà che questo obiettivo europeo incontra nel suo percorso, ce ne sono alcuni su cui vorrei soffermarmi, anche perché mi sembrano riproporsi in ambito nazionale:

In relazione alla selezione dei contenuti da digitalizzare l'attuale panorama dei programmi di digitalizzazione nel nostro Paese, mi sembra in linea di massima orientato alla conservazione, a tipologie particolari di materiali e all'integrazione di risorse informative testuali ed extra testuali, alla conservazione e al trattamento delle memorie "alternative al testo scritto".

Sicuramente ne trarremo utili indirizzi metodologici ed operativi per i futuri interventi, ma credo che il passaggio da una fase di sperimentazione e studio ad un programma operativo che possa coinvolgere fra i suoi attori un più ampio numero di protagonisti e soprattutto le biblioteche di pubblica lettura non possa esimersi da puntare maggiormente la propria attenzione alle necessità degli utenti.

Utenti che sono diversi per le biblioteche di pubblica lettura e per le biblioteche universitarie e nazionali, che si approcciano a vari livelli con le tecnologie e che mutano i loro bisogni informativi nel corso della vita, da quelli di base a quelli specialistici e professionali.

Recentemente l'Associazione Italiana Editori ha presentato un'indagine sui consumi culturali e le tecnologie al fine di verificare la penetrazione nelle famiglie italiane dei nuovi canali di accesso ai contenuti informativi (Internet, CD-ROM, telefonini, etc.) e gli atteggiamenti e le motivazioni che presiedono al consumo dell'editoria digitale degli italiani anche in ambito scolastico e professionale.

Dall'indagine risulta che l'utilizzo di Internet per il reperimento di informazioni è un fenomeno in crescita che riguarda anche l'accesso a materiali educativi a supporto dello studio e del lavoro, a informazioni specialistiche utilizzando banche dati ed enciclopedie on line e all'e-learning.

Lo stesso studio rileva che gli utilizzatori di Internet sarebbero maggiormente disposti a pagare servizi di e-learning e di raccolta materiale di supporto per lo studio e il lavoro e che segnalano come aree da potenziare la semplicità di ricerca e la velocità.
Gli utilizzatori di Internet sono generalmente anche consumatori di CD-ROM e lettori di libri.

Se questo quadro delinea l'immagine degli attuali potenziali utilizzatori di una Biblioteca Digitale, mi pare che vi siano compresi, almeno in parte, gli utenti "tipici" delle biblioteche di pubblica lettura ed anche che sia importante sottolineare che si tratta di fruitori che sanno usare diversi strumenti di accesso all'informazione.

Il richiamo alla semplicità di ricerca pare un dato interessante e ci dimostra che chiavi di accesso semplici ed universali non sono preoccupazioni accademiche, ma reali esigenze del cittadino che ricerca una propria autonomia nel reperimento delle informazioni che gli sono utili.

Penso quindi che le biblioteche di pubblica lettura possano favorire l'accesso al patrimonio informativo digitale, sia assumendosi ancora una volta un importante ruolo di mediazione tra nuove tecnologie ed utenza, sia come luogo deputato alla fruizione di oggetti digitali fornito dei servizi di assistenza e supporto, primo fra tutti, un servizio di reference di qualità, elemento strategico nello sviluppo della biblioteca digitale.

In un rapporto di stretto contatto con la propria utenza e con il territorio di riferimento, le biblioteche di pubblica lettura, potranno individuare i contenuti informativi e documentari di cui è più fortemente sentito il bisogno e segnalare quali siano più opportunamente veicolati e resi accessibili dalle tecnologie digitali.

Difficilmente credo che le biblioteche di pubblica lettura potranno attuare autonomi programmi di digitalizzazione, (principalmente per problemi di risorse economiche ed umane), ma certamente in ambito cooperativo potranno contribuire alla costruzione di una biblioteca digitale che sia anche strumento di accesso alla formazione di base.

Tutto questo richiede un impegno sul fronte della formazione del personale bibliotecario che deve essere supportato nell'affrontare la sfida del digitale e l'impatto che questo nuovo scenario dell'ambiente informativo avrà sui tradizionali sistemi di organizzazione della biblioteca.

Nell'attuazione di programmi cooperativi di digitalizzazione a livello locale e per la formazione professionale, le Province e i Sistemi Bibliotecari potranno giocare un loro ruolo propulsivo e di coordinamento.

Un'ultima nota sulla consapevolezza che il "mezzo" non è neutrale rispetto al contenuto che veicola e che il "lettore" a sua volta interagisce e modifica il mezzo e il contenuto nelle sue modalità di ricezione.
Questo sembra ancor più vero con il digitale che trasforma i contenuti in un formato universale, decodificabile e manipolabile e che sicuramente cambierà il nostro modo di leggere e di accedere all'informazione, personalizzandolo e rendendolo sempre più istantaneo.
Anche questa è una sfida: prepararsi a questo cambiamento perché le biblioteche possano essere un punto di riferimento per i bisogni culturali del cittadino di domani.


Copyright AIB 2004-07-12, ultimo aggiornamento 2004-10-05 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay14/casaril03.htm


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