AIB. Sezione Veneto. Congressi
"14. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
la frontiera
digitale
Massimo Canella, Direzione Cultura della Regione Veneto
Anche la Giunta regionale ha preso l'abitudine di riunirsi di venerdì. Il prof. Serrajotto, assessore alle Politiche per la Cultura e l'Identità veneta, mi incarica di esprimere il suo rincrescimento per la sua conseguente impossibilità di venire a portare il suo saluto a questo Seminario; e mi ha comunque invitato a ricordarvi per sommi capi gli attuali indirizzi dell'azione regionale in materia di beni librari, come già approvati in un documento da lui presentato in Giunta in data 21 marzo ora all'esame della competente Commissione consiliare, in vista del parere ancora previsto dalla nostra legge sulle biblioteche del 1984.
In che modo ha da fare l'azione regionale nel settore dei beni librari con la problematica del digitale oggetto di questo convegno?
Se assumiamo l'accezione più ristretta del termine - la digitalizzazione dei documenti, la biblioteca digitale - diciamo che l'azione regionale per il momento la "sfiora": è stato realizzato a titolo sperimentale un consistente intervento su un fondo veneziano di manoscritti musicali, ora consultabile in Internet; sono state sostenute iniziative di digitalizzazione di vecchi periodici significativi per la storia locale; si sono prescritte e finanziate in qualche caso digitalizzazioni di beni considerati esposti a importanti fattori di rischio, o comunque sufficientemente importanti da sconsigliarne l'esposizione a qualsivoglia fattore di rischio. Su questi aspetti, che prefigurano con sufficiente concretezza le possibili linee d'azione future, ma la cui attuazione è ovviamente subordinata a un reperimento di finanziamenti nelle attuali circostanze incerto, ci rimettiamo anche nei fatti alla competenza di Lia Artico che prenderà la parola nel pomeriggio: in ogni caso certamente esiste, ed è già stato portato all'attenzione della Giunta, il problema dell'allineamento dei nostri standard a quelli della Biblioteca Digitale Italiana.
Se invece, so che ovvio dirlo, assumiamo il termine nella sua accezione più generica, con la problematica del digitale la nostra azione ha da fare praticamente sempre, sia nell'esercizio della funzione di salvaguardia e conoscenza del patrimonio, sia in quella dello sviluppo dei servizi da offrire all'utenza.
Salvaguardia e conoscenza del patrimonio
E' stato avviato, avvalendoci dell'amichevole collaborazione di Paolo Eleuteri,
di Piero Lucchi e di tanti altri bibliotecari impegnati nel campo - non solo
per un riguardo alla sede che ci ospita citerò anche Barbara Poli - un
progetto che prevede il censimento dei fondi manoscritti di alcuni istituti
di conservazione sulla cui consistenza mancano ancora dati attendibili, e la
catalogazione col software MANUS di almeno 1.000 manoscritti appartenenti a
biblioteche di quasi tutte le province venete. Le modalità dell'eventuale
trasmissione di tali dati catalografici fra gli operatori del progetto, della
loro trasmissione all'ICCU e dell'eventuale pubblicazione sono oggetto di un
corretto rapporto collaborativo con l'attuale direzione dell'Istituto stesso.
A questo progetto è idealmente collegato, in attesa di una confluenza
concreta delle relative basi di dati, anche il lavoro per contribuire alla conversione
in MANUS delle catalogazioni di codici medievali realizzate con Codex-ISIS,
la cui prosecuzione continua ad essere co-finanziata dopo la pubblicazione dei
primi due tomi su Padova.
Chi fosse interessato a queste attività potrà contattare la nostra
dr. Lorena Dal Poz.
Intendiamo poi proseguire nell'attività di recupero catalografico digitale di fondi antichi e di fondi speciali. Sotto questo profilo l'iniziativa principale è rappresentata dal piano territoriale veneto per la gestione dei ricavi dalle concessioni UMTS destinati a SBN, che, dopo una gestazione la cui lunghezza è ascrivibile solo per la parte dovuta alle necessarie procedure regionali e ministeriali, sembra finalmente arrivato alla fase operativa. Fra le altre spese, esso prevede l'erogazione di finanziamenti per recuperi catalografici a 13 biblioteche aderenti al nostro Polo regionale VIA, a 4 biblioteche del Polo marciano che comunque ha beneficiato in passato di finanziamenti cui il polo regionale è rimasto estraneo e, per circa 200.000 Euro, anche all'apprezzato C.A.B. dell'Università di Padova. Il piano prevede anche, con il passaggio dal vecchio sistema proprietario a strumenti "open" operanti in ambienti Unix - argomento sufficientemente delicato da suggerire l'assenza di preannunci e tanto meno di discussioni in merito, per lo meno da parte nostra, fino all'adozione dei relativi provvedimenti - anche una distribuzione di hardware alle biblioteche di nuova adesione, o anche già aderenti, di una certa importanza.
Sviluppo del servizio alla generalità dell'utenza
In quest'ottica riteniamo opportuno segnalare cinque iniziative: due completamente ascrivibili ai nostri uffici, una (forse la più controversa) nata autonomamente e poi ricollegata col Piano territoriale SBN e due consistenti nella partecipazione, decisamente attiva fino a questo momento, a due ulteriori progetti dell'ICCU.
Non so quanto le attività indicate possano sembrare importanti rispetto alla vastità dell'argomento che viene affrontato in questa sede: vogliamo però credere che esse siano viste dai nostri interlocutori quanto meno come un segno dell'attenzione della Regione Veneto alla rapida evoluzione del settore e della buona volontà dell'Assessorato competente e delle strutture regionali preposte a farvi fronte nei limiti delle possibilità. Grazie.
Copyright AIB 2004-07-12, ultimo
aggiornamento 2004-09-28 a cura di Marcello Busato e Giovanna
Frigimelica
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay14/canella03-01.htm