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"12. Seminario Angela Vinay"
BibliotECONOMIA
dalla cooperazione all'integrazione

DALLA COOPERAZIONE ALL'INTEGRAZIONE: IL LAVORO ISTITUZIONALE

Assessore Ferrazzi
assessore alla Cultura della Provincia di Venezia

Il titolo della sessione mi offre lo spunto per delineare un processo "ideale" che dalla cooperazione conduce alla integrazione dei servizi bibliotecari e per illustrare le attività e i progetti che l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia ha in essere e intende realizzare per concretizzare questo processo nel territorio provinciale.
Credo, infatti, che non esistano modelli precostituiti validi per ogni diversa situazione concreta in cui si registrano, invece, differenti condizioni di diffusione, organizzazione, qualità, contesti normativi dei servizi bibliotecari e culturali in genere.
E' indubbio, comunque, che la cooperazione tra le strutture bibliotecarie è indispensabile per garantire un adeguato livello di servizi alla comunità e per rispondere alle esigenze informative sempre più diversificate e complesse che la società oggi richiede.
Se è vero, infatti, che le nuove tecnologie hanno favorito processi di cooperazione e risolto numerose difficoltà di "comunicazione" è altrettanto vero che hanno aperto nuovi problemi di vasta portata che hanno sfidato e sfidano la professionalità dei bibliotecari e l'identità delle biblioteche.
La moltiplicazione dei "media" con i quali oggi si veicolano testi (carta stampata, registrazioni audio, video, prodotti elettronici, banche dati in linea, etc.) ha modificato l'assetto fisico delle nostre biblioteche, non più limitate ad accogliere libri, ma aperte a una molteplicità di "prodotti" che richiedono trattamenti bibliografici, gestionali e organizzativi evoluti e che implicano la presenza di strumentazioni tecnologiche disponibili agli operatori e al pubblico.
Questo processo ha anche dei riflessi economici rilevanti: la spesa per le acquisizioni, ove si voglia mantenere un adeguato livello di qualità delle collezioni, non può che lievitare, come pure non possono che crescere le spese gestionali e quelle relative alle dotazioni tecnologiche.
Le risorse disponibili sono, però, raramente cresciute e ciò ha indotto molti a valutare l'opportunità di tariffare alcuni servizi di biblioteca, spesso usando quale discriminante la natura del media utilizzato a supporto dell'informazione.
Non dimentichiamo poi che il moltiplicarsi delle possibilità di accesso al patrimonio informativo, che in particolare la rete Internet consente, stimola il pubblico a non riferirsi più esclusivamente a quanto è fisicamente disponibile in una singola biblioteca, ma a richiedere il reperimento e la disponibilità del documento ovunque esso si trovi.
La conseguenza è la necessità, per il bibliotecario di acquisire nuove capacità per garantire un servizio di reference altamente sofisticato e professionale, e per le istituzioni bibliotecarie di attivare e rendere operativi i servizi di prestito interbibliotecario e di document delivery.
In questo quadro di riferimento la singola biblioteca si configura più che come un universo chiuso in sé e autosufficiente, come uno "sportello" di accesso a servizi informativi globali diversamente dislocati nel territorio.
Se guardiamo a questo scenario l'unica risposta possibile è avviare il processo auspicato da questo Seminario: dalla cooperazione all'integrazione.
E per integrazione si intende il naturale approdo di un processo di cooperazione maturo che ponga l'attenzione sulle esigenze informative del cittadino privilegiandole rispetto a tutte le limitazioni che gli assetti giuridici e organizzativi delle diverse istituzioni bibliotecarie oppongono alla soddisfazione di queste esigenze.
Si tratta quindi di operare per l'integrazione dei processi gestionali, per l'integrazione delle collezioni, per la semplificazione e la standardizzazione delle procedure di accesso ai documenti, per garantire una uniforme qualità e quantità dei servizi erogati.
Ma significa anche integrazione con il mondo della scuola in fase di profonda e radicale trasformazione, utente "privilegiato" e soggetto principale di cooperazione con le biblioteche di ente locale.
E ancora cooperazione con altri soggetti pubblici e privati e integrazione con il patrimonio informativo e documentario in loro possesso.
Esiste poi un altro campo in cui cooperazione e integrazione sono oggi indispensabili e ineludibili: mi riferisco alla formazione degli operatori.
I vari soggetti pubblici e privati che operano in questo settore, dovranno coordinare ed integrare un'offerta formativa di qualità, realmente rispondente alle esigenze di mercato del territorio di riferimento, che consideri le necessità della prima alfabetizzazione come quelle di aggiornamento e alta specializzazione degli operatori già attivi.
La professionalità degli operatori è indubbiamente un presupposto irrinunciabile per chi voglia garantire e mantenere ai servizi bibliotecari un ruolo centrale per la crescita culturale dei cittadini e la formazione degli operatori è un punto di forza del Sistema Bibliotecario Museale Provinciale che ha offerto e offre ai bibliotecari molteplici occasioni di aggiornamento che si sono anche dimostrate un forte stimolo alla cooperazione e all'integrazione.
Se tutto quanto sin qui detto è teorizzazione, vorrei ora passare ad illustrare i passi che l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia sta muovendo sulla strada non sempre semplice della cooperazione e dell'integrazione.
L'attivazione, nel 1997, del Sistema Bibliotecario Museale Provinciale si è ispirata proprio ad una visione globale e integrata del patrimonio culturale esistente in ambito provinciale e si è posta come finalità primaria la sua valorizzazione e disponibilità pubblica.
Condizione essenziale per il raggiungimento di questi obiettivi, per quanto concerne il patrimonio bibliografico, è la costituzione e il mantenimento di un catalogo collettivo costantemente aggiornato, consultabile anche in linea, sia dagli operatori sia dagli utenti. Possiamo dire di aver oggi quasi raggiunto questo risultato, superando le difficoltà tecniche derivanti dall'utilizzo di diversi software di descrizione bibliografica, e di poter disporre entro la fine di questo mese del Catalogo Bibliografico Unico Provinciale sia in rete Internet sia in CD-ROM, grazie alla collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Venezia e dei Servizi Bibliografici dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Con il catalogo provinciale si realizza il presupposto essenziale per la identificazione, da parte degli utenti e degli operatori, della biblioteca come uno "sportello" di accesso a servizi informativi globali, come prima dicevo, e ci consente di attivare a livello di Sistema il servizio di prestito interbibliotecario.
Lascio ai miei collaboratori riferirVi, nel pomeriggio, sui dettagli di tale servizio denominato ALVISE Archivio Librario Veneziano in Servizio, mi basta qui ricordare che l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia ha ritenuto di finanziare integralmente il costo del trasporto dei documenti utilizzando un corriere per garantire la massima celerità della consegna e il minor aggravio possibile ai singoli bibliotecari.
L'uso di procedure standard per l'attivazione del prestito interbibliotecario faciliterà sia l'operatore sia l'utente nell'offerta e nella fruizione di un servizio uniforme sul territorio provinciale, che la Provincia si è anche impegnata a promuovere e pubblicizzare per renderlo consueta, normale e consolidata prassi operativa.
Raggiungere questo risultato ci offrirà l'opportunità in futuro di estendere il servizio per il prestito interbibliotecario a livello regionale, nazionale e internazionale.
Il catalogo collettivo e un efficiente servizio di prestito interbibliotecario consentono di compiere un passo successivo e assai importante verso l'integrazione delle raccolte documentarie: il coordinamento delle acquisizioni.
L'acquisizione coordinata dei documenti, che potrà presumibilmente realizzarsi in prima fase per progetti pilota in bacini di utenza più ristretti di quello provinciale, offre la possibilità alle singole biblioteche di contare su un patrimonio documentario cooperativo e quindi di diversificare le proprie collezioni, di specializzarle ed elevarne la qualità.
Consente altresì di creare economie di scala e di utilizzare al meglio le risorse disponibili per garantire la crescita della quantità e della qualità del patrimonio bibliografico provinciale.
Tutto ciò, insieme anche alla sperimentazione del servizio di catalogazione centralizzata e partecipata che stiamo avviando con il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Venezia, può avere successo e raggiungere pienamente gli obiettivi delineati solo grazie alla cooperazione convinta di tutti gli enti coinvolti, prima di tutto le amministrazioni comunali e la Regione.
Alla cooperazione sono ovviamente chiamati i bibliotecari ai quali la Provincia di Venezia ha offerto e offre occasioni di aggiornamento professionale finalizzate anche a stimolare e favorire i processi di integrazione.


Copyright AIB, 2002-02-21, ultimo aggiornamento 2002-02-21 a cura di Marcello Busato
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay12/ferrazzi01.htm

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