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"11. Seminario Angela Vinay"
BibliotECONOMIA
L'economia della cooperazione bibliotecaria

Giovanni Solimine

Presentazione del volume
Linee guida per la valutazione delle biblioteche pubbliche italiane
Misure, indicatori, valori di riferimento
Roma, Associazione Italiana Biblioteche, 2000

Innanzi tutto desidero ringraziare gli organizzatori di questo seminario, ed in particolare Chiara Rabitti, per averci dato la possibilità di presentare queste Linee guida.
Sono molto lieto di questa occasione, anche perché questa recentissima pubblicazione bene si inserisce, mi sembra, nel programma di queste giornate di lavori e perché la volontà che tanti intervenuti hanno manifestato - la volontà di improntare la conduzione delle biblioteche a criteri di rigore, razionalità e controllo di gestione, intendo dire - presuppone che siano disponibili strumenti di feedback, in quanto non può esserci efficienza ed economicità senza efficacia, cioè senza uno stretto rapporto fra obiettivi e risultati.
Queste linee guida vengono proposte a chi opera nelle biblioteche pubbliche italiane come uno strumento di lavoro, da utilizzare per la misurazione e la valutazione della qualità delle strutture e dei servizi.
Esse costituiscono il risultato conclusivo di alcuni anni di attività del Gruppo di lavoro "Gestione e valutazione", di cui fanno parte, oltre a chi vi parla e che ha avuto la fortuna di coordinarne i lavori, Sergio Conti, Raffaele De Magistris, Pasquale Mascia, Margherita Rubino, Vincenzo Santoro. Al lavoro redazionale ha dato un prezioso contributo Anna Galluzzi.
Lo scopo che era stato fissato per il nostro gruppo poteva dirsi già parzialmente raggiunto dopo l'uscita del rapporto Quanto valgono le biblioteche pubbliche? Analisi della struttura e dei servizi delle biblioteche di base in Italia (Roma: AIB, 1994), nel quale furono pubblicati i risultati della ricerca e venne illustrata la metodologia utilizzata per la rilevazione dei dati e per il calcolo degli indicatori. Quel metodo è stato utilizzato come modello per alcune indagini che sono state pubblicate successivamente, o che, pur essendo state completate, non hanno finora avuto uno sbocco editoriale; altre ancora sono attualmente in corso. Anche altri enti si stanno dotando di sistemi di monitoraggio impostati sul medesimo modello o su modelli che ad esso, in un modo o nell'altro, si rifanno più o meno esplicitamente. In definitiva, possiamo affermare con orgoglio che quella metodologia è stata accolta con estremo favore e si è consolidata all'interno della pratica professionale di chi opera nelle biblioteche pubbliche italiane.
Ma il principale obiettivo del nostro lavoro era quello di riuscire a fornire anche degli standard-obiettivo su cui ciascuna biblioteca potesse programmare il proprio percorso individuale di sviluppo e innescare un meccanismo di autovalutazione.
Per prima cosa avevamo bisogno di basarci su dati riguardanti un arco cronologico piuttosto ampio, non esistendo per il passato statistiche complete ed omogenee sul funzionamento delle biblioteche di base nel nostro paese: in questo senso i dati pubblicati in Quanto valgono le biblioteche pubbliche? hanno anche avuto la funzione di offrire per la prima volta una panoramica completa a livello nazionale. Le successive indagini, effettuate a tappeto in alcune regioni, hanno sostanzialmente confermato l'andamento che emergeva dall'analisi del nostro campione.
Attraverso una seconda rilevazione sul territorio nazionale, abbiamo cercato di acquisire altri dati, questa volta non limitandoci più a richiedere alle biblioteche solo i dati di cui esse solitamente già dispongono e che non richiedevano una rilevazione ad hoc - ad esempio, per quanto riguarda i servizi, nella nostra prima indagine venivano utilizzati unicamente i dati sul prestito -, ma richiedendo anche i dati sul flusso dei visitatori e sulle transazioni informative. Il risultato di questi anni di lavoro è che ora disponiamo, per una sessantina di biblioteche molto rappresentative, di serie storiche 1987-1995 per alcuni dati molto importanti (per esempio, le acquisizioni annue e i prestiti effettuati) e possiamo integrare i valori di riferimento che già emergevano dalle medie nazionali e regionali con altri valori. Inoltre, è stato possibile verificare l'attendibilità del nostro campione attraverso il confronto dei nostri dati con quelli che si ricavano dalle altre indagini che sono state portate a termine nel frattempo in numerose realtà territoriali. Si è giunti così a stimare alcuni dati assoluti e alcuni indicatori per un arco temporale ancora più vasto.
I dati del nostro campione li proponiamo come riferimenti rispetto ai quali ciascuna biblioteca potrà individuare l'obiettivo verso il quale puntare: per aderire meglio alle esigenze delle biblioteche e per favorire la confrontabilità degli indicatori essi vengono divisi in due serie distinte, rispettivamente dedicate ai comuni al di sopra e al di sotto dei 10.000 abitanti, che ci pare presentino problemi piuttosto diversi.
Accanto a questo risultato, ci sembra di poter dire che siamo riusciti in un altro nostro obiettivo, ancora più ambizioso: creare uno strumento di lavoro che possa contribuire al consolidamento tra i bibliotecari italiani di una consuetudine costante alla rilevazione dei dati statistici secondo criteri normalizzati.
Per questo motivo abbiamo concentrato la nostra attenzione principalmente sulla illustrazione della metodologia che abbiamo utilizzato e che proponiamo a tutte le biblioteche pubbliche del nostro paese. La scelta di dare alle stampe qualcosa che assomiglia ad un manualetto di misurazione e valutazione può sembrare viziata da un eccesso di presunzione, tanto più inutile se si considera che recentemente sono stati prodotti da autorevoli organismi internazionali due strumenti di lavoro - mi riferisco allo standard ISO 11620 e alla pubblicazione dell'Unione Europea Library performance indicators & library management tools - molto ben fatti e che avrebbero potuto certamente essere adottati anche dalle nostre biblioteche, magari proponendone una traduzione in italiano. Se ci siamo voluti misurare con un compito così arduo è per due motivi: un po' perché ci sembrava che andasse offerto ai nostri colleghi uno strumento di misurazione adatto alla realtà delle biblioteche pubbliche del nostro paese - purtroppo ancora tanto diverse da quelle di altre nazioni -, e poi perché abbiamo ritenuto insufficiente affrontare solo gli aspetti metodologici, mentre ci sembrava essenziale fornire anche dei parametri di confronto, ricavati dai dati disponibili e quindi compatibili con le rilevazioni già effettuate.
Passo ora a presentare gli strumenti contenuti in questa pubblicazione.
Per raggiungere lo scopo di una corretta rilevazione dei dati, effettuata secondo criteri normalizzati, nel Capitolo I viene offerto un elenco delle misure, nel quale vengono definite le entità da rilevare, vengono fornite alcune definizioni, segnalando anche possibili varianti e accorgimenti da adottare nella raccolta dei dati. Ci è sembrato utile corredare il capitolo con la modulistica per la raccolta dei dati, che è accompagnata da un apparato di note illustrative, in modo da favorire il massimo della normalizzazione. Segnalo che il questionario di sintesi che viene proposto in chiusura del capitolo occupa meno di una paginetta e consente di rilevare tutti i dati necessari per il calcolo di ben 15 indicatori.
Alla presentazione di questa batteria di indicatori è invece dedicato il Capitolo II, nel quale vengono indicate le modalità di calcolo e viene fornita una traccia per la loro interpretazione. Ovviamente, la lista che viene proposta nel volumetto ha uno scopo puramente indicativo e si limita a quegli indicatori che a noi sono sembrati maggiormente significativi. Essi costituiscono il nucleo essenziale di un sistema di monitoraggio che si auspica possa diffondersi in modo omogeneo tra le biblioteche pubbliche italiane. È questo il motivo per cui vengono descritti solo alcuni degli indicatori che si potrebbero ricavare dai dati indicati nel primo capitolo. Infatti, come già si è detto, il nostro obiettivo non era quello di dar vita ad un manuale generale di valutazione delle prestazioni delle biblioteche, ma solo di presentare alcune misure e alcuni indicatori che ci paiono più adatti alla realtà delle biblioteche pubbliche italiane e più facili da elaborare nel contesto in cui esse operano.
Il Capitolo III contiene i valori di riferimento e illustra in modo dettagliato vari strumenti di valutazione e confronto, applicabili alla singola biblioteca o una realtà sistemica. La principale novità rispetto agli strumenti che avevamo elaborato in precedenza è la proposta di un nucleo essenziale di dati che possono essere letti come requisiti minimi e come standard per lo sviluppo.
Nell'Appendice vengono presentati alcuni schemi di controllo, che favoriscono l'utilizzazione dei principali indicatori per costruire un percorso diagnostico: infatti, a seconda dell'interpretazione che si può dare di un dato, è possibile risalire attraverso alcuni link ad altri indicatori che possono aiutare a comprendere le ragioni di alcuni fenomeni e suggerire una traccia per gli interventi finalizzati a rimuovere difficoltà e a consentire uno sviluppo.

Siamo consapevoli del fatto di aver elaborato uno strumento che consente di monitorare solo in parte le prestazioni delle biblioteche: mancano, ad esempio, misure e indicatori riguardanti i servizi informatizzati, gli usi remoti, l'organizzazione della cooperazione, e altro ancora. Per il momento ci è sembrato utile proporre un avvio graduale della pratica della valutazione e partire dal monitoraggio di quelle attività che, proprio perché diffuse ovunque, meglio si prestano ad un confronto. Le biblioteche più avanzate e quanti desiderano analizzare anche altri fenomeni troveranno comunque nella letteratura professionale numerosi esempi utili per estendere anche a questi campi le loro rilevazioni.
Nell'affidare ai colleghi questo nostro lavoro, sperando che essi lo trovino utile nella gestione quotidiana delle loro biblioteche, vogliamo augurarci che questo manualetto sia sottoposto ad un uso critico e ad una "manutenzione collettiva", frutto di una sempre maggiore diffusione della pratica della valutazione nelle biblioteche pubbliche del nostro paese.



Copyright AIB, 2000-02-03, ultimo aggiornamento 2000-08-10 a cura di Antonella De Robbio e Marcello Busato
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/solimine.htm


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