"11. Seminario Angela
Vinay"
BibliotECONOMIA
L'economia della cooperazione bibliotecaria
Intervento di
Andrea Ferrazzi
assessore alla Cultura della Provincia di Venezia
Mi è stato chiesto un breve intervento, attraverso il
quale illustrare le linee di indirizzo che la Provincia di Venezia si è
data all'interno delle tematiche di cui ci si occupa in questo Seminario.
Immagino che molti di voi già conosceranno il Sistema Bibliotecario
Museale Provinciale, quindi mi limiterò a citare solo alcuni elementi
di fondo che riguardano la sua storia e mi soffermerò brevemente sul
suo stato attuale, dopo di che indicherò alcune iniziative che abbiamo
già avviato, anche insieme alla Fondazione che ci ospita, e alcune
altre che abbiamo in programma per i prossimi tre anni: il tutto ovviamente
in riferimento al tema "economico" di queste giornate.
È evidente che il ruolo della Provincia è un ruolo fondamentalmente
di coordinamento e di programmazione del servizio bibliotecario nel suo complesso,
ed è dunque all'interno di questo scenario che anche la Provincia di
Venezia si è mossa nel corso di questi ultimi anni.
Si è iniziato nel 1979, partendo appunto con le prime attività
fondamentalmente volte a garantire l'apertura al pubblico e la fruibilità
del servizio, anche attraverso interventi di catalogazione. A seguito della
Legge Regionale del 1984 fu poi istituito il Servizio Bibliotecario Provinciale,
attraverso il quale si è potuto costituire un centro di coordinamento
della realtà bibliotecaria provinciale che aveva come scopi principali
da una parte la costituzione di un catalogo provinciale, dall'altra il raggiungimento
di uno standard di gestione automatizzata che permettesse una fruizione di
un certo livello, garantita in tutto il territorio della Provincia.
Nel 1989 ha avuto effettivamente inizio questa attività con l'automazione
e l'informatizzazione delle biblioteche civiche e scolastiche, in collaborazione
con il Comune di Venezia.; sono partiti poi nel 1993, con la costituzione
della banca dati LABRYS, il catalogo collettivo provinciale e la rete di informatizzazione
telematica attraverso BBS. Già in precedenza si era peraltro iniziato
ad elaborare e realizzare dei progetti per la formazione e l'aggiornamento
in materia di biblioteconomia e di alfabetizzazione informatica o per l'uso
dell'applicativo ISIS/BIBLO, avviando le prime collaborazioni con il Comune
di Venezia e con la Fondazione Querini Stampalia. Il complesso di tutte queste
iniziative ha posto le premesse per la creazione di una rete estesa a quasi
tutte la biblioteche civiche del territorio provinciale, promuovendo sia un
innalzamento generale della qualità della gestione delle biblioteche,
sia in particolare un'attività di cooperazione finalizzata all'informazione
bibliografica, anche attraverso un catalogo unico consultabile in Internet.
Questo è, in sintesi, il quadro che abbiamo alle spalle; andiamo a
vedere ora la situazione attuale.
Sulla base dei presupposti operativi fin qui ricordati, la Provincia ha attivato
il Sistema Bibliotecario Museale Provinciale, cercando di fornire un servizio
integrato relativo alle diverse forme di produzione e di offerta culturale
nel nostro territorio, unendolo in maniera vitale con tutto il sistema dell'istruzione
e quindi inserendolo in maniera definitiva in tutte le scuole del nostro territorio,
sia le scuole dell'obbligo che quelle superiori.
È evidente che questo ha comportato, per quanto riguarda il bilancio
della Provincia, un impegno economico non da poco: innanzitutto c'è
stato un investimento di 460 milioni che ha finanziato l'acquisto di computer
che sono stati messi a disposizione nei punti della rete del SBMP e, in convenzione
con lo IUAV e con la Fondazione Querini Stampalia, la creazione di un sito
Internet, la progettazione generale del Sistema e la programmazione e la realizzazione
dei corsi di formazione per gli operatori del Sistema.
Ho parlato dei punti della rete: sono stati creati infatti circa 65 punti
multimediali connessi ad Internet, fornendo in comodato gratuito l'hardware
a tutti gli enti che hanno aderito al Sistema. Allo stato attuale risultano
collegate la quasi totalità delle biblioteche civiche, ma anche molte
biblioteche scolastiche, molti musei, centri di documentazione e associazioni
culturali della nostra Provincia; il sito del SBMP, consultabile con facilità
in Internet, è ospitato dalla rete telematica provinciale di PoloEst.
Questo tentativo di mettere in rete il sistema delle biblioteche della nostra
Provincia non vuole scavalcare le responsabilità che devono rimanere
dei singoli Comuni, ma è solamente un modo di dare un contributo di
valore aggiunto, affinché in tutto il territorio della Provincia ci
sia la possibilità per i cittadini di avere un servizio che sia all'altezza
delle esigenze di oggi. Questo è lo spirito di tutte le azioni che
sono state già intraprese e che verranno intraprese in futuro, tenendo
conto anche del fatto che ci sono moltissimi Comuni della nostra Provincia
che sono molto deboli non solo dal punto di vista finanziario ma anche dal
punto di vista culturale, cioè dal punto di vista della formazione
e della competenza necessaria per gestire le biblioteche.
Gli indirizzi che abbiamo seguito sono stati dunque quelli della cooperazione
tra le varie biblioteche sul territorio provinciale, ma anche quelli di una
formazione di base, che permettesse di fornire appunto un servizio adeguato
alle richieste del pubblico.
Accanto a iniziative di carattere informatico, formativo e di comunicazione,
la Provincia di Venezia attraverso l'Assessorato alla Cultura ne ha realizzato
poi altre, come l'acquisizione per le biblioteche dei Comuni e delle scuole
di testi riferiti al territorio di appartenenza e che ne valorizzino la storia
e la cultura.
Se questo è lo scenario attuale, quali sono i passi futuri per i quali
già abbiamo iniziato a lavorare?
Per il triennio che va dalla fine del 1999 al 2001 sono state predisposte
con lo IUAV e con la Fondazione Querini Stampalia nuove convenzioni, le quali
prevedono una serie di attività che indicherò ora in maniera
molto veloce, mancando in questa sede il tempo per approfondirle analiticamente.
Innanzitutto si provvederà all'ampliamento e all'aggiornamento del
sito Internet e dei suoi servizi, attivando quindi l'autogestione delle pagine
da parte dei responsabili nominati dai soggetti aderenti al Sistema, e assicurando
la relativa assistenza tecnica (questo è un passaggio fondamentale,
cioè non si fornisce solamente un servizio "chiavi in mano",
ma anche la possibilità di essere assistiti nel caso in cui nascessero
dei problemi); si cureranno poi la gestione e lo sviluppo della base dati
dell'attuale catalogo bibliografico provinciale, finalizzati all'immissione
dei dati nella rete Internet per la consultazione telematica, l'aggiornamento
periodico quattro volte all'anno, l'analisi dei dati, le funzioni di import
ed export, l'indicizzazione e la conversione dei diversi tipi di standard
(anche questo è chiaramente un elemento essenziale, per la possibilità
di dialogare tra i punti della rete utilizzando dati bibliografici costantemente
aggiornati).
Ma se questo è quello che riguarda l'hardware e il software in senso
stretto, è evidente che il Sistema Bibliotecario Museale Provinciale
deve ormai compiere un salto di qualità dal punto di vista culturale:
cioè se la rete esiste e funziona dal punto di vista tecnologico, ora
bisogna più che mai lavorare sulla cultura, cioè sulla capacità
di utilizzare e valorizzare il patrimonio che questa rete può mettere
in circolo, e quindi è assolutamente necessario lavorare sulla risorsa
umana. Si realizzeranno dunque corsi di formazione e aggiornamento, in più
sessioni durante l'anno e in sedi decentrate nel territorio, con l'offerta
cioè di momenti formativi per gli operatori del Sistema, finalizzati
ad accrescere la loro competenza professionale e quindi la qualità
del servizio offerto, su materie di biblioteconomia e relative all'uso della
strumentazione informatica e della rete.
Un altro passaggio fondamentale è rappresentato poi dall'istituzione
di un Tavolo di lavoro per il coordinamento e la concertazione degli sviluppi
del Sistema: attorno a questo tavolo di lavoro si intende riunire tutti gli
operatori per individuare insieme delle azioni ad hoc, formative o di altro
tipo, in base alle esigenze che emergono dall'esperienza quotidiana. A partire
dalle proposte espresse nell'ambito di questo Tavolo, alcune linee di lavoro
per i prossimi anni potrebbero essere: modalità dell'accesso pubblico
alla rete Internet, avvio sperimentale del servizio di prestito interbibliotecario
e sua regolamentazione (un passaggio nodale), razionalizzazione degli acquisti.
Se è vero infatti, come qui stiamo dicendo, che ci sono sempre meno
quattrini per le biblioteche, allora è importante spenderli bene, ancora
meglio di prima: quindi non replicando gli stessi cataloghi in biblioteche
che insistono su aree contigue, ma sviluppando ogni possibilità di
un'offerta complementare, con una logica di sistema che parta dalle reali
necessità del servizio. Sono previste infine la costituzione presso
la Fondazione Querini Stampalia di un osservatorio permanente sulla didattica
museale e bibliotecaria, nonché un'attività, già iniziata,
di promozione complessiva del Sistema Bibliotecario Museale Provinciale, con
la partecipazione a manifestazioni del settore e la produzione di materiali
illustrativi per incrementare la conoscenza e l'utilizzazione del Sistema
stesso.
È evidente che tutto questo sforzo ormai avviato comporta a carico
dell'Amministrazione Provinciale anche dei costi notevoli, tenendo conto innanzitutto
del fatto che, dal punto di vista istituzionale, la Provincia non ha tanto
un ruolo di fonte di finanziamento quanto una funzione di coordinamento e
di programmazione. Il totale che la Provincia ogni anno ha a disposizione
per tutto il settore della cultura è di circa 7- 800 milioni, e all'interno
di questo l'investimento già deciso per il prossimo anno è così
ripartito:
- 83 milioni per la convenzione con lo IUAV per il completamento, l'ampliamento
e l'aggiornamento del sito Internet del Sistema;
- 72 milioni per la convenzione, ancora con lo IUAV, per la gestione e lo
sviluppo della banca dati bibliografici a livello provinciale;
- 120 milioni per la convenzione con la Fondazione Querini Stampalia per lo
sviluppo della rete dei servizi e per la formazione degli operatori;
- 45 milioni per interventi di promozione del Sistema;
- 20 milioni per l'avvio sperimentale del prestito interbibliotecario;
- 30 milioni per il recupero della catalogazione, la produzione del CD-ROM
e l'aggiornamento relativo a ISIS/BIBLO.
Vi assicuro che si tratta di un investimento che, per quanto possa risultare
poco rilevante per il bilancio di un grosso Comune, per il bilancio di una
Provincia è davvero notevole, soprattutto alla luce del fatto che alle
Province sono state conferite moltissime nuove competenze, spesso senza un
trasferimento adeguato di risorse. Il mio Assessorato, per esempio, comprende
anche l'Istruzione e in questo ambito, come sapete, da alcuni anni alla Provincia
è stata attribuita la responsabilità delle strutture di tutte
le scuole superiori: questo ci ha creato grosse difficoltà, perché
abbiamo quasi le stesse risorse finanziarie di prima, con il trasferimento
dallo Stato di meno di due miliardi all'anno per la ristrutturazione di oltre
70 sedi scolastiche.
Se difendere questi investimenti per le biblioteche è dal mio punto
di vista un dovere proprio del mio compito di assessore, è quindi sempre
più evidente che sarà possibile farlo solamente alla luce di
una riorganizzazione generale dei sistemi di finanziamento degli enti locali.