"11. Seminario Angela Vinay"
BibliotECONOMIA
L'economia della cooperazione bibliotecaria
Gli accordi di programma quadro Ministero-Regioni e i fondi
europei
di Rossella Caffo
Osservatorio per i programmi internazionali delle biblioteche
Oggetto della mia relazione sarà l'esperienza di lavoro fatta nell'arco dell'ultimo anno quale referente dell'Ufficio centrale per i beni librari le istituzioni culturali e l'editoria presso l'Unità di coordinamento della programmazione costituitasi presso il Gabinetto del Ministro per i beni e le attività culturali, con lo scopo di raccordare l'attività connessa all'utilizzo delle fonti di finanziamento aggiuntive alla programmazione ordinaria, l'attuazione delle Intese e la programmazione sui fondi strutturali.
Mettendo da parte per il momento il discorso sulle risorse finanziarie
e sui fondi europei, vorrei ora richiamare l'attenzione sulla programmazione
delle linee prioritarie e degli interventi. In particolare vorrei parlare
della programmazione negoziata Stato-Regioni.
Negli ultimi anni sono state emanate una serie di leggi e di provvedimenti
per dare risposta all'esigenza di una programmazione più aderente
al territorio e alle aspettative di regionalizzazione della programmazione
e della spesa.
L'iter normativo di riforma della pubblica amministrazione, che ha definito
un nuovo quadro dei rapporti Stato-Regioni, e in particolare dei rapporti
Ministero-Regioni, parte dalla 29/93, attraverso la 59/97 (Bassanini 1),
la 127:97 (Bassanini 2), il Decreto legislativo 112/98 in attuazione della
59, il Decreto legislativo 368/98 (Istituzione del Ministero per i beni
e le attività culturali), fino ad arrivare alla legge 662/96 e alla
Delibera CIPE 21.3.97 concernente la disciplina della programmazione negoziata.
In particolare la legge 662/96 all'art.2 istituisce l'Intesa istituzionale
di programma e la definisce come "l'accordo tra amministrazione centrale,
regionale o delle province autonome con cui tali soggetti si impegnano a
collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie
disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti,
per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi di interesse
comune o funzionalmente collegati".
Successivamente la deliberazione del CIPE del 21.3.1997 definisce le modalità
attuative dell'Intesa, individuata come "l'ordinaria modalità
del rapporto tra Governo nazionale e Giunta di ciascuna Regione o Provincia
autonoma per favorire lo sviluppo, in coerenza con la prospettiva di una
progressiva trasformazione dello Stato in senso federalista".
L'Intesa comprende uno o più Accordi di programma-quadro dedicati
a settori individuati dalle Regioni, e stipulati tra la singola Regione
e l'amministrazione centrale competente. L'Accordo di programma quadro costituisce
lo strumento attuativo dell'Intesa. Si compone di tre parti: le linee programmatiche,
le attività e gli interventi da realizzare con l'indicazione dei
relativi tempi e modalità di attuazione, l'individuazione della copertura
finanziaria. I soggetti coinvolti, oltre ai referenti istituzionali costituiti
dallo Stato e dalla Regione o provincia autonoma, possono essere organi
periferici dello Stato, enti locali, enti sub-regionali, enti pubblici o
ogni altro soggetto pubblico o privato interessato. Le risorse per la copertura
finanziaria degli interventi possono provenire dal bilancio dello Stato,
da quello dell'amministrazione regionale o degli enti locali o enti pubblici
interessati, dai fondi specificatamente attribuiti alle Intese con deliberazioni
del CIPE, dai fondi strutturali comunitari per le aree in cui siano attivabili,
da risorse private.
Questo il quadro normativo di riferimento nel quale si è sviluppata
l'attività di programmazione negoziata svolta dal Ministero con quelle
Regioni che hanno chiesto di stipulare accordi nel settore dei beni culturali.
Il lavoro preparatorio e tecnico-istruttorio connesso alla definizione degli
accordi-quadro comprende una attività di confronto sulle linee programmatiche
e uno scambio preliminare sugli elementi informativi relativi alle tematiche
oggetto della concentrazione.
L'avvio della trattativa è proceduto dalla raccolta dei dati, distinti
per settore e per annualità, riferiti alla spesa storica sostenuta
dalle due amministrazioni e dalla ricognizione dei programmi di intervento
in corso. I temi oggetto dell'Accordo vengono definiti attraverso il confronto
tra i soggetti istituzionali interessati: per il Ministero i Direttori Generali
degli Uffici Centrali, in quanto titolari dei compiti di programmazione
per materia e di raccordo con gli uffici periferici collegati. Successivamente
la definizione degli interventi, il dettaglio degli aspetti operativi, la
fattibilità e le modalità di copertura finanziaria vengono
affrontati nei tavoli tecnici organizzati per materia, a cui partecipano
i referenti degli Uffici Centrali del Ministero e della Regione.
Allo stato attuale risultano già conclusi gli accordi-quadro relativi
alle Regioni Lombardia e Toscana, in corso di definizione quelli riferiti
alle Regioni Molise, Puglia, Lazio, Piemonte appena avviati quelli relativi
alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Umbria.
In particolare vorrei ricordare l'esperienza del lavoro in collaborazione
con i referenti tecnici della Regione Toscana che ha portato alla definizione
del relativo Accordo di programma firmato il 16 dicembre 1999. Attraverso
un fattivo scambio di idee e di esperienze si è giunti a costruire
in collaborazione l'impianto programmatico e finanziario e si sono definiti
progetti comuni. Il valore complessivo dell'Accordo in termini di risorse
finanziarie è di 160 miliardi nell'arco temporale di tre anni, mentre
la quota per i beni librari è pari a 11 miliardi, suddivisi in tre
linee di intervento: 1. Censimento e catalogazione dei manoscritti, 2. Misure
di sicurezza per le biblioteche di ente locale, 3. Costituzione e implementazione
di basi dati. La copertura finanziaria è risultata da un confinanziamento
a cui hanno concorso il Ministero, la regione, alcuni enti locali interessati.
La programmazione elaborata in collaborazione ha avuto come risultato positivo
il potenziamento dei settori di interesse. Particolarmente per le biblioteche
e i servizi bibliotecari l'accordo ha sviluppato nuova progettualità
e ha segnato un incremento di risorse, ma soprattutto ha determinato un
approccio organico e condiviso sulle strategie per lo sviluppo e il potenziamento
dei servizi sul territorio in un'ottica di integrazione anche con il livello
nazionale.
Significativa è anche l'esperienza di collaborazione con la Regione
Puglia, in uno scenario completamente diverso se riferito al livello di
sviluppo delle reti e dei servizi bibliotecari sul territorio. In questo
caso l'intervento del Ministero ha avuto il ruolo di sostegno e consulenza
tecnica dei progetti presentati dal settore beni librari della Regione.
Il lavoro svolto con i rappresentanti regionali ha contribuito a creare
una nuova sensibilità ed una rinnovata attenzione per lo sviluppo
dei servizi bibliotecari nell'ambito della programmazione regionale.
Molto positivo quindi è risultato l'avvio di questo procedimento
di programmazione. Vorrei inoltre sottolineare che se esperienze di collaborazione
con Regioni ed enti locali non costituiscono di pre sé una novità,
anzi una prassi abbastanza diffusa per il nostro settore, la novità
dell'iniziativa sta nel quadro istituzionale di riferimento che fa della
programmazione negoziata una modalità ordinaria.
Analoga procedura si è seguita nella programmazione per i fondo
strutturali 2000-2006. Va ricordato che un intero asse del Piano di Sviluppo
del Mezzogiorno a valere sui fondi strutturali è dedicato alla tutela
e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e che lo stesso
asse, per le aree obiettivo 1 troverà attuazione all'interno dei
Programmi Operativi Regionali.
Nei documenti di programmazione predisposti dal Ministero, il Rapporto interinale
di settore e successivamente le Linee guida destinate alle Regioni per la
predisposizione di specifiche misure sui beni culturali nell'ambito dei
documenti di programmazione regionale, sono state definite le seguenti linee
di azione prioritarie nel campo dello sviluppo delle biblioteche e dei servizi
bibliotecari.
Restauro e rifunzionalizzazione e interventi di adeguamento finalizzati
alla sicurezza di complessi architettonici già sedi di biblioteche
o da adibire a questa funzione e di centri polifunzionali;
Miglioramento dell'offerta dei servizi culturali:
- organizzazione di servizi, con particolare riferimento a quelli multimediali
in rete integrati sul territorio tra archivi, biblioteche e musei;
- potenziamento del Servizio Bibliotecario Nazionale, che costituisce la
struttura portante del sistema informativo nazionale per l'educazione, la
ricerca e l'informazione del cittadino;
- sviluppo della rete in termini di servizi, anche attraverso la realizzazione
di METAOPAC, che consentano un accesso unificato alle risorse informative;
- realizzazione del "Piano d'azione Mediateca 2000", che prevede
tra l'altro il potenziamento delle biblioteche attraverso la creazione di
servizi innovativi e multimediali, l'adeguamento delle infrastrutture tecnologiche,
il collegamento con le reti civiche;
Conoscenza del patrimonio per la tutela e per lo sviluppo dei servizi:
- Inventariazione e catalogazione, messa a punto di standard, per la conoscenza
e la diffusione del patrimonio;
- Recupero retrospettivo dei cataloghi delle biblioteche, digitalizzazione
delle raccolte di particolare valore sia ai fini della conservazione che
della diffusione e fruibilità attraverso le reti.
Sulla base delle linee programmatiche su esposte è stato organizzato
un lavoro di confronto e negoziazione con tutte le Regioni dell'obiettivo
1. Il compito principale del Ministero, svolto attraverso il lavoro di tavoli
tecnici, è stato di concordare con le Regioni alcune misure specifiche
sui vari settori dei beni culturali, da inserire nei singoli Piano Operativi
Regionali.
Anche in questo caso la programmazione negoziata ha avuto un riscontro molto
positivo nell'accordo sostanziale di tutte le Regioni sulle proposte del
Ministero. La collaborazione tra Ministero e Regioni ha avuto come risultato
un potenziamento e una valorizzazione del settore delle biblioteche e dei
servizi bibliotecari.
Un altro fronte di intervento è la negoziazione con la Commissione
europea, attuata per il tramite del Ministero del Tesoro. E' in corso infatti
in questi giorni la negoziazione tra governo italiano e Commissione europea
sul Piano di Sviluppo del Mezzogiorno. La conclusione del negoziato darà
origine al Quadro Comunitario di Sostegno. In questa fase i tecnici del
Ministero stanno lavorando alla predisposizione di documenti destinati alla
Commissione europea per rinforzare la presenza del settore delle risorse
culturali nell'ambito del suddetto Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006.
Per l'ambito dei servizi bibliotecari è stato dato particolare risalto
all'importanza delle linee di intervento proposte nel settore delle biblioteche
per la costruzione della Società dell'Informazione.
Sia per gli accordi di programma che per i piani operativi per i fondi strutturali alla fase della programmazione seguirà quella della realizzazione degli interventi programmati. Per entrambi i casi l'orientamento è quello di adottate le procedure definite dai nuovi regolamenti dei fondi strutturali, che prevedono l'applicazione di misure di valutazione ex-ante, di sorveglianza, di monitoraggio e valutazione ex-post, al fine di verificare l'efficacia e assicurare la realizzazione degli interventi.