"10. Seminario Angela Vinay"
L'AUTOMAZIONE DELLE BIBLIOTECHE NEL VENETO:
tra gli anni '90 e il nuovo millennio
di Anna Luisa Furlan
Assessore ai Beni Culturali della Provincia di Venezia
In quest'ultimo decennio il concetto di bene culturale è andato modificandosi radicalmente riassumendo in sé non solo il valore archeologico, storico e monumentale di una preesistenza, ma il contesto che la accoglie e le relazioni che in tale contesto si stabiliscono, considerando tra l'altro le implicazioni di carattere socioeconomico e turistico. Risulta del tutto evidente che andrebbe modificato altrettanto radicalmente l'approccio istituzionale al settore, superando nelle forme più idonee, sia i limiti dei referati tradizionali, sia il rapporto istituzionale della Provincia con gli altri livelli di governo del territorio. Tuttavia, allo stato attuale, assente qualsiasi forma di ricaduta operativa del dibattito in corso, l'azione di tutela dei beni culturalmente rilevanti, molto complessa dal punto di vista applicativo, risulta essere prodotta essenzialmente da un quadro normativo sia nazionale che regionale che non ha subito apprezzabili semplificazioni e non ha prodotto risultati né sul versante della programmazione generale degli interventi, né su quello della definizione di quali competenze specifiche possano e debbano gestire gli altri enti locali, province e comuni. Ciò non ha impedito che il confronto oggi in corso sulle nuove competenze degli EE.LL. sia giunto a definire in modo sufficientemente preciso il ruolo di coordinamento istituzionale esercitabile dall'ente Provincia in un processo di riorganizzazione della materia verso l'individuazione e l'attivazione di veri e propri sistemi integrati. In campo culturale quest'ultima definizione si presta, in modo particolare, alla gestione delle strutture e dei servizi d'interesse locale, alla promozione, all'attività di ricerca, di sperimentazione e di diffusione.
I nuovi processi legislativi di riforma della Pubblica Amministrazione, in particolare l'enunciazione del trasferimento di importanti funzioni e compiti dallo Stato alle Regioni e agli EE.LL, hanno avviato il progetto di riforme in senso federale dell'ordinamento italiano. L'art. 3 della legge di riforma sulle autonomie locali 142/90 contiene le modalità di attuazione del capo V Beni Culturali del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ovvero, ferme restando le funzioni che attengano ad esigenze di carattere unitario nei rispettivi territori (e nel caso specifico di beni e attività culturali è stabilita la necessità di coordinamento a livello regionale degli interventi di valorizzazione e promozione), le leggi regionali si devono conformare ai principi stabiliti dalla legge 142 (2° comma art. 3 L. 142/90) in ordine alle funzioni del comune e della provincia. A questo proposito l'art. 14 al 1° comma definisce le funzioni amministrative proprie della provincia e tra queste annovera alla lettera c) la valorizzazione dei beni culturali. Ciò posto ai sensi della vigente normativa, la regione ai sensi dei commi 4-5-6 e 7 dell'art. 3 della legge 142 deve determinare gli obiettivi generali della programmazione, ripartire le risorse, far concorrere comuni e province alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi e stabilire forme e modi di partecipazione degli enti locali alla formazioni dei piani e dei programmi.
La Provincia è sicuramente in grado, definite correttamente risorse e dotazioni organiche e di mezzi, di assolvere alle funzioni che la legge 142 e il Decreto Leg.vo 112/98 le attribuiscono, e di provvedere alla valorizzazione dei beni culturali e alla promozione delle attività culturali, come definite dagli artt. 152 e 153 del D. Leg.vo, sia attraverso interventi di sostegno, che soprattutto attraverso la gestione, l'organizzazione di iniziative dirette ad accrescere e favorire la conoscenza, la diffusione e ove opportuno l'integrazione delle attività culturali con quelle relative all'istruzione scolastica.
Nell'ambito peraltro di queste materie le province già svolgono funzioni precise di intervento, coordinamento, programmazione, anche sulla base della Legge Regionale 50/84 che detta norme in materia di musei, biblioteche, archivi di enti locali o di interesse locale.
Proprio per la necessità di ripensare al concetto di bene culturale (nel caso delle biblioteche non solo il "libro") l'Assessorato Provinciale ai Beni Culturali ha ritenuto necessario per valorizzare le risorse culturali del territorio avviare un'attività di programmazione coinvolgente oltre all'intera scala territoriale anche il settore museale, con l'obiettivo esplicito di indurre effetti moltiplicatori, passando perciò al concetto di di rete.
Nel 1995 la Provincia ha sviluppato tali propositi avviando la realizzazione di un Sistema Bibliotecario Museale Provinciale. Per la realizzazione e l'attivazione del SBMP ha deciso di avvalersi della collaborazione della Fondazione Querini Stampalia e dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, incaricando la Fondazione alla stesura del progetto e i compiti relativi alla formazione del personale attraverso appropriati corsi, all'IUAV la realizzazione di un sistema informativo integrato ed organico tra il sistema bibliotecario e quello museale da inserire nella rete della Provincia (PoloEst).
L'obiettivo principale del Sistema è la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale esistente nell'ambito provinciale, ottimizzando quello presente nelle biblioteche, nei musei e nei centri culturali locali. Si tratta di favorire l'accessibilità e la fruibilità del patrimonio librario attivando dei servizi integrati per il prestito interbibliotecario, per una sempre più efficiente cooperazione tra istituzioni bibliotecarie e culturali presenti nel territorio, per la creazione di itinerari didattici, culturali ed informativi sia di tipo tradizionale che multimediale, a supporto delle attività educative, scolastiche e del turismo culturale.
Il valore aggiunto del Sistema rispetto al preesistente Servizio bibliotecario è la costituzione di un catalogo unico provinciale, la diffusione del prestito bibliotecario e l'avvio di forme di coordinamento degli acquisti di libri.
Il sistema intende favorire al massimo un rapporto di collaborazione tra le biblioteche senza nulla togliere alla loro autonomia e capacità di iniziativa, potenziare il loro lavoro e considerarlo risorsa per l'intero territorio. Ci è parsa importante l'integrazione attraverso il sistema di tutti i centri culturali presenti in Provincia, proprio perché si tratta di un sistema aperto.
La Provincia anche in quest'occasione favorisce la partecipazione al progetto da parte degli enti che intendano aderire, attraverso una forma d'incentivazione che consiste nel dare in comodato una stazione multimediale comprensiva di hardware e software con relative connessioni per la rete telematica, gli Enti che aderiranno al progetto s'assumeranno l'impegno di collaborare con la Provincia per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, mettendo a disposizione i propri patrimoni siano essi informativi che catalografici, concernenti il patrimonio librario e museale.
La rete veicolando informazioni e multimedialità potrà portare benefici diretti, si tratta di un'ottica promozionale del tutto nuova: possibilità di erogare materiali di divulgazione culturale, di informazione su eventi ed esposizioni, luoghi virtuali per il dibattito, integrazione con archivi iconografici.
Internet è divenuta un contesto informativo piuttosto che una infrastruttura telematica. Tra gli aspetti culturali connessi a questa dimensione informativa in particolare richiamiamo:
Un percorso formativo originale che serve da un lato alla conoscenza di base per considerarsi un professionista dell'informazione e dall'altro ad apprendere o consolidare strategie comportamentali idonee a migliorare la comunicazione con l'utenza e gli altri partner del servizio. L'opportunità data da questa rete Internet è il collegamento automatico ai cataloghi delle biblioteche più importanti del mondo ed ogni altra informazione editoriale, giornalistica, conferenze elettroniche, di associazionismo culturale, ecc. utili ad ogni biblioteca.
Di importanza fondamentale è la promozione di attività legate all'educazione alla lettura: laboratori di costruzione del libro, mostre di illustratori di libri per ragazzi, corsi di lettura drammatizzata, letture di opere in biblioteca, ecc. con la partecipazione di insegnanti, educatori e bibliotecari vengono coordinati sul scala territoriale, in armonia con le istituzioni scolastiche, al fine di costruire percorsi integrati rivolti ai ragazzi, maggiori fruitori di questi servizi, mirati a costruire una libera e creativa partecipazione all vita della biblioteca. Queste iniziative, come pure la specializzazione delle raccolte in funzione della vocazione di ogni biblioteca, sono destinate ad un sempre maggior coinvolgimento sociale e ad una fruizione "attiva" del servizio pubblico, sono maggiormente realizzabili in ambito cooperativo, con indubbi risultati di economie di gestione e di partecipazione.
Un'importante caratterizzazione del Sistema è data dalla varietà di biblioteche aderenti e che aderiranno e di conseguenza dalla diversa qualità del materiale posseduto che tende a soddisfare maggiormente la domanda, sempre più in aumento, sempre più diversificata e specializzata dell'utente.
Biblioteche di pubblica lettura, scolastiche, universitarie, storiche, di istituti culturali ecc. costituiscono "una biblioteca virtuale" provinciale attraverso un'integrazione delle risorse documentarie. Periodicamente saranno indette riunioni di servizio per discutere e migliorare la fruibilità dello stesso, come risulta previsto nel disciplinare da sottoscrivere tra Provincia e aderenti. Prospettive future: lo sviluppo di attività culturali coordinate tra le biblioteche e rendere accessibile la ricerca nella banca dati del sistema bibliotecario provinciale anche all'utente remoto.
Nella società dell'informazione, un ricco e articolato tessuto di biblioteche costituisce uno strumento decisivo al fine di garantire ai cittadini il diritto all'informazione e alla conoscenza.
La costruzione di nuove biblioteche, l'incremento delle raccolte di quelle esistenti, l'estensione dei loro servizi alla multimedialità ed alla telematica, devono fare delle biblioteche il centro dell'identità delle comunità locali, il luogo d'incontro fra tradizioni, patrimoni culturali diversi, e l'universo della conoscenza, l'innovazione tecnologica, l'architettura contemporanea.
Centrale, nel processo di modernizzazione e di rilancio anche delle biblioteche della Provincia di Venezia, è il potenziamento e la valorizzazione delle risorse umane impiegate nel settore, attraverso l'aggiornamento professionale degli operatori, che devono essere messi in grado di utilizzare pienamente gli strumenti della multimedialità e della telematica, e la formazione al lavoro di leve giovanili capaci di sfruttare le nuove opportunità di occupazione nel settore della documentazione e dell'informazione.
Il Sistema avviato dalla Provincia di Venezia è un laboratorio e come tale richiede la collaborazione attiva e propositiva in primis degli operatori che all'interno delle biblioteche conoscono i problemi e le esigenze dell'utenza reale e potenziale. La Provincia, dal canto suo, è impegnata per questo a continuare su due strade:
Va certamente avviato il processo di costruzione di un nuovo rapporto oltre che tra le biblioteche e il rispettivo territorio di pertinenza, anche tra le biblioteche e la scuola. Nel frattempo ha avuto avvio il processo di costruzione dell'autonomia delle singole scuole. L'introduzione di nuovi compiti della Provincia sulla base del Decreto Legislativo n. 112/98 rappresenta un ulteriore passo avanti nel processo di riforma della scuola, che ha nell'autonomia scolastica e nel decentramento i suoi elementi caratterizzanti. L'autonomia scolastica e il decentramento sono due concetti diversi tra loro, però strettamente connessi, al punto da essere uno strumentale alla piena realizzazione dell'altro. La riforma si prefigge di incrementare i rapporti tra scuola e territorio, in modo da ottenere un miglioramento complessivo nella formazione scolastica. La scuola dell'autonomia dovrebbe diventare un effettivo agente di sviluppo locale, attraverso la costruzione di percorsi efficaci di formazione. L'autonomia scolastica può assicurare alla stessa scuola un'inedita capacità di risposta evolutiva rispetto ai bisogni del territorio e del mercato del lavoro, in quanto in grado di rendere dinamico il sistema formativo. E' in questa nuova prospettiva di rapporto scuola - comunità locale che va pensato anche il nuovo rapporto innanzitutto con le biblioteche comunali.
Obiettivo comune di tutti
questi interventi vuole comunque rimanere quello di una maggiore diffusione
delle singole esperienze che continuano a svilupparsi nell'autonomia, che
vengono così messe in rete. Tutto ciò al fine di favorire
una sempre più ampia conoscenza delle testimonianze storiche e del
patrimonio librario, artistico del territorio provinciale, sviluppando,
soprattutto nei più giovani, il sentimento dell'appartenenza ad
una tradizione culturale comune e di corresponsabilità nella tutela,
in linea anche con gli obiettivi dell'Accordo Quadro tra il Ministero della
Pubblica Istruzione ed il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali siglato
il 20 marzo 1998.
INDIRIZZI INTERNET
http://www.iuav.unive.it - per la consultazione
del catalogo provinciale
http://www.provincia.venezia.it/bbcc_pve - sito Provincia di Venezia PoloEst
*Intervento inviato via FAX
e distribuito ai partecipanti del Seminario.