AIB. Sezione Veneto. Congressi
"10. Seminario Angela Vinay"
L'AUTOMAZIONE DELLE BIBLIOTECHE NEL VENETO:
tra gli anni '90 e il nuovo millennio
La biblioteca come infrastruttura:
il contesto istituzionale
di Claudio Franzoso
assessore alla Cultura e al Teatro del Comune di Adria
Una breve considerazione meritano Adria e il suo territorio; non desidero
annoiare con informazioni di geografia locale, ma un breve "excursus" sulla
mia Città potrà chiarire meglio il senso complessivo di questa
comunicazione. Adria è il secondo centro del Polesine, la sua plurimillenaria
presenza nella zona ne ha consolidato nel tempo il ruolo e la funzione
culturale per tutta l'area deltizia e, anche oggi, nonostante le difficoltà
di tipo economico che ci si sforza di superare, Adria continua ad assolvere
la funzione di città di servizi, infatti, sono presenti in questa
città praticamente tutti gli Istituti di Istruzione Secondaria presso
cui convergono anche numerosi studenti provenienti dalle circostanti località.
Anch'io sono coinvolto direttamente in questa realtà, infatti insegno
nel Liceo Classico e proprio in questa funzione negli anni ho sentito l'esigenza
di una Biblioteca di Istituto che assumesse un ruolo di centralità
didattica nella sua specificità funzionale intesa nel superamento
della dicotomia ormai anacronistica, lettura- dovere, lettura- piacere;
insomma conferire un senso all'esperienza conoscitiva ed agli strumenti
che servono per attuarla. La struttura della scuola italiana sovente ostacola
l'avverarsi di tali intenzioni, in quanto le Biblioteche di Istituto per
mancanza di mezzi e di personale rimangono spesso relegate a luogo di deposito
di quantità più o meno consistenti di testi. La sperimentazione
che si attua nella Scuola in cui lavoro ha portato i nostri studenti ad
utilizzare, per approfondire gli argomenti per l'esame di maturità,
la biblioteca peraltro dotata di quasi dodicimila volumi, ma spesso le
ricerche sono risultate incomplete o addirittura infruttuose in quanto
i testi non erano disponibili, allora la ricerca procedeva in modo estemporaneo
presso la Biblioteca Comunale ad Adria o al massimo presso la Concordi
di Rovigo, spesso senza esito, da queste laboriose e sovente infruttuose
ricerche un senso di fastidiosa avvilente incapacità.
Da ciò la considerazione di un utopistico archivio informatico
comune tra le biblioteche della città in cui bastasse digitare per
autore aree argomenti. Perciò quando nel maggio del 1997 assunsi
l'incarico di Assessore alla Cultura nella città di Adria trovandomi
tra le competenze ricevute la Biblioteca Comunale analizzai le risorse
disponibili, sia quelle attivate che quelle potenzialmente attivabili e
fu abbastanza evidente che a fronte di consistenti potenzialità
in termini di patrimonio biblioteconomico e inoltre la possibilità
di sviluppare conoscenze, per la biblioteca comunale si presentava imprescindibile
la necessità di una puntualizzazione sulle risorse umane, strutturali,
economiche, funzionali. Tale analisi era ovviamente mirata anche a precisare
in che termini la Biblioteca Comunale, come struttura informativa si rapportasse
o potesse rapportarsi ad altre strutture informative, visto che allo stato
poco o meglio niente di tutto ciò avveniva. Perciò l'idea
di una collaborazione fra biblioteche di diversa titolarità e la
Biblioteca Civica si sviluppò nel progetto "Biblioteche al territorio",
la cui realizzazione si propone i seguenti obiettivi primari:
-
condivisione delle risorse bibliografiche al fine di poter aumentare il
potere di fruizione da parte dell'utenza rappresentata indifferentemente
da studiosi, studenti e lettori;
-
la razionalizzazione delle risorse finalizzate agli acquisti ottenendo
sia rilevanti risparmi economici da destinarsi al potenziamento di altre
attività di competenza della Biblioteca Civica e delle altre Biblioteche,
sia un più mirato incremento del patrimonio librario anche in termini
specialistici;
-
l'apprendimento di un linguaggio bibliografico e informatico comune che
consente un efficace servizio all'utenza tramite scambio di dati delle
varie biblioteche a mezzo di supporti informatici;
-
rivalutazione di risorse bibliografiche non adeguatamente utilizzate, quali
le biblioteche degli Istituti scolastici;
-
allargamento del servizio ai comuni viciniori e agli altri Istituti scolastici
della provincia di Rovigo;
-
possibilità di ricerca e consultazione anche in località
non dotate di risorse bibliografiche attraverso l'utilizzo di un archivio
informatico comune;
-
attuazione di un prestito interbibliotecario, in futuro anche attraverso
bibliobus;
-
realizzazione del sistema attraverso l'utilizzo di risorse quali "Biblionauta"
ed altri sistemi in CD-ROM;
-
massimo contenimento dell'impegno economico per gli Enti interessati.
La considerazione che al progetto veniva chiamate la totalità degli
Istituti Scolastici del territorio e di piccoli comuni vicini portò
a vedere di attuare il progetto nel rispetto dei non consistenti bilanci
dei vari Enti partecipanti. Peraltro la scelta di CDS ISIS BIBLO non è
sicuramente di un programma di serie B (infatti le grandi potenzialità
di questo software dovrebbero sfatare l'opinione che le cose che non si
pagano non valgano) dato che l'applicativo Biblo è referenziato
in oltre 350 realtà biblioteconomiche italiane e che CDS ISIS è
stato fornito dall'UNESCO a molte migliaia di utenti nel mondo.
L'avvio di un corso di aggiornamento e formazione di 50 ore con ulteriori
20 di laboratorio applicativo è stato il primo atto di questo Progetto,
24 le biblioteche coinvolte, quindi una consistente partecipazione, sì
partecipazione, una parola rifacendosi ad una canzone di Gaber che è
predicativo di libertà, forse qualcuno dei presenti ricorda "libertà
è partecipazione". Infatti il Progetto "Biblioteche al territorio"
ha come portante il concetto che il sistema informativo biblioteca sia
un sistema aperto e non chiuso, piramidale, centralistico, autocratico.
Proprio per questo si è cercato di operare scelte funzionali alla
comunicazione con l'esterno e alla permeabilità informativa, per
questo sono fondamentali le scelte delle impostazioni di tipo biblioteconomico
e le tecnologie che le sostengono. Come amministratore, prima di operare
delle scelte ho cercato di valutare (facendo ricorso quando necessario
ad esperti) gli strumenti cioè un software che rispondesse a connotati
come:
-
la rispondenza agli standard
-
la capacità di produrre dati indipendenti dal software e dall'hardware
-
i riferimenti nazionali ed internazionali
-
l'affidabilità delle realizzazioni
-
la presenza di analoghe realizzazioni sul territorio
-
la quantificazione dei costi nell'ambito di una analisi economica.
Dopo la verifica di questi punti si è optato per CDS ISIS perché
questo software è in grado di gestire tutte le principali e fondamentali
procedure bibliotecarie mediante un applicativo autoctono denominato BIBLO. Tra
le peculiarità che ci sono sembrate particolarmente significative è
emersa la possibilità di esportare il contenuto dei vari record mediante
lo standard internazionale di trasferimento (ISO 2709), i dati cioè possono
essere comunicati ad altri sistemi del tutto incompatibili attuando pienamente
il concetto della trasferibilità dei dati distinto da quello di compatibilità
del sistema. Una volta terminata la prima fase del corso il lavoro è proseguito
nelle biblioteche e devo dire con soddisfazione che in alcuni Istituti è
terminato, in altri si sta lavorando, in alcuni emergono delle difficoltà,
lo stesso vale per i comuni che partecipano al sistema. I problemi a livello locale
nascono anche perché il progetto "Biblioteche al territorio" è stato
praticamente simultaneo al progetto "Sistema bibliotecario provinciale", promosso
dalla biblioteca privata Accademia dei Concordi in collaborazione con la provincia
di Rovigo. L'arrivo inaspettato di questo progetto è stato malamente interpretato
come riproposizione di pulsioni campanilistiche o smanie di protagonismo di amministratore,
spiace che un disegno mirante a rivalutare risorse che non erano state tenute
in seria considerazione quali le biblioteche scolastiche si è inteso in
questo senso, inoltre la nostra intenzione a comunicare nel modo più aperto
senza preclusioni l'abbiamo già esposta nel modo più inequivocabile
ciò cui non vogliamo rinunciare, però, è la nostra autonomia
decisionale e la peculiarità terrotoriale.Ad ogni buon conto l'esperienza
direi che è nel complesso positiva perché proprio dal confronto
con quanti hanno partecipato al corso è emersa la sollecitazione a continuare
con un approfondimento per l'utilizzo avanzato di ISIS BIBLO. Questo significa
per me come amministratore stimolo per fare sì che si diffonda e consolidi
la cultura della biblioteca come fatto dinamico ed aperto pronto a recepire ed
a rispondere adeguatamente alle istanze culturali del territorio. Concludo con
dei ringraziamenti per i preziosi consigli e per la disinteressata disponibilità
dell'AIB nella persona del direttore per il Veneto Dr. Giovanni Capodaglio per
la dr.ssa Cristina Celegon della fondazione Querini Stampaglia per il dr. Elvio
Pozzana e per il dr. Maurizio Biraghi autori dell'applicativo BIBLO per la dr.ssa
Sonia Finzi direttrice della Civica di Mestre e per quanti altri hanno in questa
esperienza dato il loro straordinario e insostituibile contributo.
Copyright AIB, 1999-06-28,
ultimo aggiornamento 2000-02-06 a cura di Antonella
De Robbio e Marcello Busato
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay10/franzoso99.htm